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Botti di fine anno, notte di paura: i consigli dell'Enpa

31/12/2018

Panico. Terrore. A volte anche la morte. Ecco quello che possono causare petardi e fuochi d’artificio nei nostri amici animali selvatici e domestici.
Cambiare le tradizioni può essere un passo in avanti verso la civiltà e tu puoi fare la differenza. Ti spieghiamo come:
? NON UTILIZZARE BOTTI! Ci sono altre alternative, dalle innocue candele sui davanzali alle fontane luminose.
? NON LASCIARE DA SOLO IL TUO ANIMALE. Tieni il tuo “amico” lontano dai festeggiamenti, IN CASA O IN UN LUOGO PROTETTO E NON SU TERRAZZI, BALCONI E GIARDINI, O PEGGIO LEGATI CON CATENE E COLLARI (POTREBBERO STRANGOLARSI). TIENI CON TE ANCHE QUELLI CHE ABITUALMENTE VIVONO FUORI.
? ACCENDI la televisione o la radio per minimizzare il rumore dei botti e chiudi finestre e persiane.
?USA per il tuo Cane collare o pettorina con medaglietta, riportante recapiti telefonici per consentire facilmente di rintracciarlo. Il chip è obbligatorio per il cane, non per il gatto quindi ti consigliamo di farglielo applicare così in caso di ritrovamento verrai avvisato.
? ATTENTO AI GIORNI PRECEDENTI E SUCCESSIVI AL CAPODANNO!
Tieni sempre il cane al guinzaglio, specialmente nei giorni a rischio, facendo attenzione ai petardi e fuochi d’artificio inesplosi rimasti a terra.
? CHIEDI AL COMUNE DI VIETARE E NON FARE ORGANIZZARE SPETTACOLI PIROTECNICI RUMOROSI. FALLO ATTRAVERSO I SOCIAL, NELLA PAGINA FACEBOOK DEL TUO COMUNE, con post e messaggi. Anche se è quasi impossibile avere eventi ad impatto “zero”, esistono forme più gentili per far festa, come ad esempio fuochi d’artificio luminosi, silenziosi o con i droni.
? CONDIVIDI E DIFFONDI IL MESSAGGIO!
Ricorda che petardi e botti causano terrore negli animali con reazioni istintive che mettono a rischio la loro incolumità. Gli animali d’affezione possono gettarsi nel vuoto, scavalcare recinzioni, scappare in strada rischiando la propria vita e quella dei cittadini alla guida. Gli uccelli fuggendo impauriti possono ferirsi contro i muri, le auto o i fili dell’alta tensione. Molti muoiono di paura.

PARLANE CON I TUOI AMICI, GRAZIE E BUON ANNO IN “ENPA…TIA”!


Categorie: Curiosità

Salvi e Battista contro botti Capodanno, spaventano animali. Comici testimonial di campagna dell'Ordine veterinari di Roma (video)

31/12/2018

I comici romani Maurizio Battista ed Enzo Salvi sono i testimonial di una campagna dell’Ordine dei Medici Veterinari di Roma e Provincia contro i botti di Capodanno, che spaventano e stressano gli animali. I due attori in due video lanciano un appello a ridurre i botti e a sostituirli con lo stappare bottiglie, per tutelare gli animali domestici. La campagna social si intitola “Io non ho paura se scoppia il tappo” ed è sostenuta dall’emittente radiofonica Centro Suono 101.3.


Categorie: Varie

Galapagos, vietati i fuochi d'artificio per proteggere gli animali. Sulle isole specie animali uniche al mondo

31/12/2018

 Il governo dell’arcipelago delle Galapagos, uno dei più famosi destini mondiali di osservazione della fauna nell’Oceano Pacifico, ha approvato un inedito provvedimento con il quale si proibisce d’ora in poi la pirotecnia tradizionalmente utilizzata in occasione dell’arrivo del Nuovo anno. Attraverso Twitter la presidentessa del Consiglio di governo delle Galapagos, Lorena Tapia Núnez, ha annunciato che “abbiamo appena approvato una storica risoluzione in assemblea che proibisce l’ingresso, il commercio, la distribuzione e l’uso di fuochi pirotecnici nell’arcipelago”. Da questo divieto, si legge in un comunicato del Consiglio, sono esentati quegli strumenti pirotecnici che si limitano a produrre luce, ma nessun rumore o fragore. Si tratta, ha sottolineato con enfasi Tapia, di “un regalo per l’Ecuador e per il mondo” nella prospettiva di una migliore conservazione del patrimonio faunistico. Situate a circa 1.000 chilometri dalla costa ecuadoriana, le Galapagos posseggono specie animali uniche al mondo. Nel 1978 l’arcipelago è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio naturale dell’umanità. (ansa)


Categorie: News dal Mondo

Empatia e cura per gli animali 'scritta' nel Dna. Coinvolta l'ossitocina, ormone dell'amore

31/12/2018

Prendersi cura degli animali, l’empatia nei loro confronti, potrebbe essere ‘scritta’ nel Dna.
Coloro che mostrano un alto grado di cura per altre specie condividono infatti una variazione nel gene che produce il neurotrasmettitore ossitocina, noto anche come l’ormone dell’amore. L’ossitocina è stata precedentemente collegata a una serie di comportamenti umani, in particolare i legami sociali, in particolare anche quelli tra madre e figlio e i rapporti di coppia. Lo rileva una ricerca dello University of Edinburgh’s Roslin Institute e dello Scotland’s Rural College, pubblicata sulla rivista Animals.
I ricercatori hanno analizzato il Dna di 161 studenti. È stato poi chiesto loro di compilare un questionario per valutare l’empatia nei confronti degli animali. Dall’analisi dei dati è emerso che coloro che mostravano la maggiore compassione per gli animali avevano una versione specifica del gene dell’ossitocina.
Hanno anche riscontrato che le donne rispondevano con maggiore positività in termini di empatia nei confronti degli animali rispetto agli uomini, così come coloro che lavoravano in una professione legata alla cura degli animali stessi.
Una varietà di fattori sociali, come le prime esperienze di vita, i tratti della personalità e le credenze religiose, possono influenzare gli atteggiamenti nei confronti degli animali e secondo il team di ricerca questa è la prima volta che si dimostra che anche la genetica può giocare un ruolo. (ANSA).


Categorie: Curiosità, Varie

Cane guida abbaia durante la Messa, il parroco al non vedente: "Lui deve stare fuori"

31/12/2018

Per chi non vede avere accanto il proprio cane guida è imprescindibile. Così Francesco Gnech di Sesto S. Giovanni, vicino Milano, che non si muove mai senza il suo quattro zampe, certo non pensava di essere invitato proprio in una chiesa a lasciare fuori la sua guida. Francesco ha denunciato l’accaduto sulla pagina Facebook “Sesto S.G. Segnalazioni” suscitando molti commenti, a favore e contro, perché forse la cosa si poteva risolvere senza dover lasciare fuori il cane.
Pepe, questo il nome del labrador, si era messo ad abbaiare per pochi minuti e Francesco ha raccontato che si era fermato sulla porta d’ingresso per essere pronto a uscire all’occorrenza. Al momento della Comunione, tuttavia, il cane è rimasto bloccato tra le persone in fila e si è agitato. «Senti – gli avrebbe detto il sacerdote – il cane qua dentro non va per niente bene. Un conto se stesse tranquillo ma, se disturba la funzione non puoi portarlo dentro. Sai gli anziani si spaventano. Devi lasciarlo fuori! Qualcuno ti accompagnerà dentro ma lui deve stare fuori». «Non ho mai detto di lasciare il cane fuori dalla chiesa, ma di non portarlo in mezzo alla navata», la replica del sacerdote. Il parroco è poi stato interpellato da «Milano Today» e ha spiegato che il cane si sarebbe messo ad abbaiare, spaventando le persone. Per poi ribadito di non aver mai chiesto di lasciare l’animale fuori, ma di non portarlo al centro della navata. «La mia proposta – ha aggiunto – è che avremmo potuto portare noi l’eucarestia al signore o che il cane sarebbe potuto rimanere in fondo alla chiesa».
Pepe fa il suo lavoro, gli umani devono solo permettergli di farlo al meglio.


Categorie: Varie

Capodanno: i “botti” sono causa di morte e traumi per animali domestici e selvatici, aiutiamoli a superare questa notte di terrore

31/12/2018

Sebbene i fuochi d’artificio siano dannosi anche per l’uomo e l’ambiente per il problema legato alle polveri sottili emesse durante gli spettacoli e in molte città sono stati vietati, la notte di Capodanno resta per gli animali tutti un incubo.
Gli animali domestici e la fauna selvatica è terrorizzata dai rumori intensi e sconosciuti. Gli animali hanno un udito più sviluppato di quello umano, un cane ad esempio percepisce un rumore a una distanza 4 volte superiore rispetto a noi, ma non è solo una questione di intensità del suono, anche del tipo di frequenza: l’uomo sente una gamma di suoni fino a 20 mila hertz, il cane da 40/46 mila hertz, i gatti a 70.000 Hz , i pipistrelli oltre 100.000 Hz. I botti pirotecnici scatenano negli animali paura e panico inducendoli a reazioni incontrollate e pericolose, come quelle di cani e gatti che fuggono perdendo l’orientamento con il rischio di smarrirsi e vagare per strada esponendosi a incidenti con gravi conseguenze anche per gli automobilisti, o gettandosi nel vuoto se lasciati sui balconi.
Per gli animali selvatici i botti dei fuochi è un momento d’inferno. Le improvvise detonazioni determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.).
La notte di Capodanno cani e gatti hanno bisogno di tutte le nostre attenzioni. Ogni anno nella notte di San Silvestro scompaiono centinaia di cani e gatti di proprietà. Molti di loro spariscono nel nulla perché perdono la vita sotto una macchina o non riescono a più ritrovare la strada di casa. I più “fortunati”, invece, vengono portati in canile senza avere il microchip o la medaglietta di riconoscimento, e in questi casi risalire al proprietario può essere molto difficile.» Come ridurre al minimo il rischio? Ecco alcuni suggerimenti:

– Costruire una relazione che metta i proprietari in una posizione di riferimento per il cane: “lui è il mio punto di riferimento e se lui è tranquillo, nonostante il gran rumore, anche io lo sono”;

– rinunciare al veglione ma vivere il momento “dei botti” insieme al cane in una zona tranquilla della casa (comportamento da evitare: vedere i fuochi d’artifici insieme al cane sul balcone perché si potrebbe essere colpiti);

– non premiare una eventuale agitazione del quattrozampe con carezze “rassicurative” poiché ne confermerebbero il comportamento;

– se le reazioni sono troppo violente, tener presente che l’animale può anche avere un collasso. In questo caso rivolgersi al veterinario per un rimedio temporaneo;

– quando portate a spasso il vostro cane, non slegatelo mai dal guinzaglio, neanche al parco o nei soliti posti di sgambamento;

– tenete chiusi temporaneamente in un luogo comodo e rassicurante i vostri quattrozampe, anche quelli che normalmente vivono all’esterno, sopratutto per la serata del 31 dicembre;

– assicuratevi che il microchip sia registrato all’anagrafe canina del vostro Comune e/o che il suo tatuaggio sia leggibile;

– assicuratevi che il cane o gatto porti la medaglietta identificativa (con indirizzo e telefoni validi);

– tenete alto il volume della TV o radio, specialmente se l’animale resterà in casa da solo, per soffocare gli altri rumori esterni.
Ultimamente molti comuni hanno vietato i giochi pirotecnici durante le festo o optato per le “novità alternative”: i fuochi senza botti, che nulla hanno da invidiare a quelli tradizionali ma senza controindicazioni e con costi più ridotti.
Sappiamo che serve coraggio per rompere una tradizione che va avanti da anni, ma bisogna iniziare a dare l’esempio.


Categorie: Curiosità

Crudeltà e idiozia a Campobasso: infilano petardo nel naso di un cane e lo fanno scoppiare. Ferito ma vivo

29/12/2018

Gli hanno infilato un petardo nel naso e lo hanno fatto scoppiare. Come riporta Campobasso.tv è questa la triste sorte toccata a un cane, di nome Peppino, che è rimasto mutilato. Peppino, così è stato chiamato il cane dai volontari dell’Apac che lo hanno ritrovato e soccorso, vagava da solo e spaventato in un bosco senza capire cosa gli fosse successo. Come riporta Campobasso.tv al posto del muso c’è ora uno squarcio, una ferita orribile che lo ha deturpato per sempre. Dai suoi dolci occhi neri si capisce però che non ha perso la fiducia negli esseri umani, che è grato per le cure e l’amore che sta ricevendo. Peppe ha bisogno di aiuto; ci sono le spese veterinarie e chirurgiche da pagare. Per sostenerlo si può contattare l’Associazione Protezione Animali Campobasso, qui di seguito il link alla pagina Facebook dell’associazione dove è possibile trovare tutte le informazioni per aiutare Peppino: https://www.facebook.com/pg/ASSOCIAZIONEPROTEZIONEANIMALICAMPOBASSO/about/?ref=page_internal.


Categorie: Varie

La lunga rinascita di Rosalita, micina di Los Angeles, abbandonata a poche ore dalla nascita ora pronta a trovare una sua famiglia

29/12/2018

Sembra essere tornato il sorriso sul musetto di questa gattina rimasta sola in strada a poche ore dalla nascita e salva grazie al tempestivo intervento dei volontari.
Per questa micia l’immediato intervento dei soccorritori ha significato la sopravvivenza.
La piccola calica aveva solo poche ore quando è stata portata in un rifugio di Los Angeles. Chris, un volontario di una locale associazione animalista, ha immediatamente iniziato a scaldarla perché il suo corpicino era ormai freddo al tatto. Con l’aiuto di una piastra elettrica, piano, piano, il tepore ha sciolto le membra rigide della gattina.
Per superare la crisi però era necessario che qualcuno si occupasse della cucciolina 24 ore su 24. Chris contattò Hannah Shaw, fondatrice di Orphan Kitten Club mentre il tempo stringeva per la sopravvivenza della piccola. Hannah saltò nella sua auto e guidò fino in città per prenderla.
“Questi piccoli non sono in grado di regolare la propria temperatura corporea e a questa età non hanno riflesso del vomito”, ha detto Hannah tramite YouTube. “L’unica cosa che un gattino di questa età può fare è sapere che deve cercare il caldo.”
Hannah capì subito che quell’esserino fragile aveva un cuore forte e combattivo e in segno di fiducia ne futuro chiamò Rosalita.
Quella notte, Rosalita dormì in un’incubatrice, tutta ripulita, con la pancia piena.
Hannah teneva sotto controllo il suo peso per assicurarne la crescita. Le prime 24 ore furono le più critiche e impegnative visto che doveva essere alimentata con tubo ogni due ore. Ben presto Rosalita ha recuperato le forze, è stata in grado di mangiare da una siringa e succhiare tutto da sola. Ha aperto gli occhi a circa due settimane e ha cominciato a sbirciare intorno curiosa del mondo in cui viveva.
“Molti cuccioli che vivono nei rifugi e senza qualcuno che li adotti, proprio come Rosalita, vengono soppressi eutanizzati prima della fine della giornata. Se si trova un gattino neonato, per farlo vivere è necessario trovare la mamma” disse Hannah.
Una settimana dopo, Rosalita ha iniziato a esplorare al di fuori della sua calda e accogliente incubatrice e ha mostrato uno spirito avventuroso.
La sua visione, udito e coordinamento sono migliorate rapidamente in 3-4 settimane iniziando a rispondere al suono e interagire con il mondo intorno a lei.
“Rosalita sta mostrando alcuni lievi ritardi, ma va bene, non c’è fretta di crescere”, ha aggiunto Hannah.
Rosalita ha poi potuto lasciare la sua incubatrice per andare in una comoda nursery.
È molto amata da tutti nel rifugio, in particolare da suo papà umano, Andrew Marttila, che ha un debole per i calico. “Ho trascorso un’enorme quantità di tempo nel box con Rosa”, disse Andrew. Rosalita ama stare infilata nella sua maglietta e rannicchiata tranquilla tra le sue braccia,
Ha sempre un’espressione felice come un sorriso e sa come usarlo per attirare l’attenzione dei suoi umani.
E’ stato un percorso lungo e faticoso e ora questa fortunata orfanella è una florida micia di sei settimane ed è pronta a trovare una famiglia che la ami e chi potrebbe dirle di no?

 


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Centinaia di persone si offrono per adottare "Snoop", lo Staffordshire bull terrier scaricato su una strada prima di Natale (video)

28/12/2018

Centinaia di potenziali proprietari si sono offerti per adottare il cane che un video straziante mostra mentre il proprietario lo abbandona.
Le immagini, rese pubbliche dall’associazione animalista RSPCA, mostrano un uomo e il suo cane, uno Staffordshire bull terrier: l’uomo si ferma in strada, porta il cagnolino sul ciglio della strada dove ha lasciato una cuccia e correndo cerca di tornare alla sua auto.
Ma il cane, soprannominato Snoop dalla RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, la protezione animali britannica), correndo torna dal suo padrone e cerca in tutti i modi di evitare l’abbandono. È accaduto a Stoke-on-Trent, in Inghilterra: le immagini vengono da una telecamera di sicurezza della zona e sono strazianti. Unanimi le condanne per il proprietario apparse sul web ma non per questo garantivano un futuro al povero Snoop. La RSPCA ha allora deciso di cercare una famiglia per quello Staffordshire bull terrier che si era rivelato “un cane dolce e affettuoso, bisognoso di affetto e cibo”.
Una portavoce della RSPCA ha dichiarato: “Siamo molto grati a tutti coloro che hanno condiviso la storia di Snoop. “Milioni di persone hanno visto il video straziante dell’abbandono e continuiamo a sollecitare le persone che hanno qualsiasi informazione a contattarci.Abbiamo avuto centinaia di persone che volevano adottarlo e quando sarà disponibile per il rehoming il nostro staff esaminerà l’opzione migliore per lui.”
Tra coloro che si sono offerti di aiutare il noto presentatore televisivo, ed ex editor del Sunday Times, Andrew Neil.
A Natale può succedere anche questo: perdere una (cattiva) famiglia e trovarne cento!

 

 

 

 


Categorie: News dal Mondo

Boom di cani e gatti nelle case degli italiani: sono 14,5 MILIONI

28/12/2018

Statistica del 21 maggio 2018: un boom di cani e gatti nelle case degli italiani. E nei prossimi anni, visto l’aumento sistematico dei single, gli animali nelle nostre abitazioni saranno ancora di più. Si calcola che attualmente siano oltre 14,5 milioni i cani e i gatti da compagnia che convivono con i loro proprietari nella stessa abitazione. Ormai parti integrante di famiglie monocomponenti e famiglie con figli. L’annuario Istat 2017 fotografa come una famiglia su tre è composta da una sola persona, i single sono più che raddoppiati (4,8 milioni di persone, il 7,9% della popolazione). Se aggiungiamo vedovi e divorziati che non si sono risposati, celibi e nubili che non vivono nella famiglia di origine, allora il numero delle persone sole in Italia sfiora gli 8 milioni, il 13% della popolazione. Le maison dell’arredamento si stanno adattando per dare vita a prodotti che possano far fronte nel modo migliore ai bisogni dei cani e dei gatti domestici. Secondo stime Euromonitor, oltre al business del food, vanno aggiunti su per giù altri 150 milioni di euro generati da vendite di home pet business di attrezzature e accessori, cucce, lettiere e anche mobili nel canale della Gdo, con trend di crescita più che doppio rispetto all’alimentazione. Da una ricerca realizzata dall’Osservatorio di Accademia del Mobile emerge che nel 65% delle famiglie monocomponenti con animali c’è almeno un felino e nel 22% un cane. In aumento i casi di compresenza tra i due animali, che raggiungono il 33%. Sette proprietari su 10 hanno superato i 44 anni, quasi il 70% sono donne.


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Da gattino a gattone: 'evoluzione fisica dei gatti dai vichinghi ai giorni nostri

28/12/2018

I gatti ci sono accanto a da più di 10mila anni. Ma questa lunga convivenza non sembra aver influito poi tanto sulle abitudini dei gatti: indipendenti, volubili, testardi; irresistibili, è vero, ma ancora oggi più simili a coinquilini che a veri e propri animali domestici. Eppure qualcosa sembra essere cambiato negli ultimi millenni. Se non nel carattere, quanto meno nel fisico: i gatti moderni sono diventati sempre più grandi. In quest’articolo di repubblica.it  viene tracciata l’evoluzione fisica di questi amici felini.
Dai tempi dei vichinghi, grandi amanti dei felini domestici, a oggi, le loro dimensioni corporee sarebbero infatti aumentate in modo inarrestabile. A raccontarlo è un nuovo studio realizzato da due ricercatori della Artic University of Norway, di Tromsø, e dell’Università di Copenaghen, appena pubblicato sul Danish Journal of Archaeology.
Di per sé i cambiamenti di taglia dei gatti domestici potrebbero non sembrare gran cosa. A rendere interessante lo studio, però, è il fatto che solitamente nei processi di domesticazione si osserva un andamento inverso: la taglia dei mammiferi sotto la pressione della convivenza con gli esseri umani tende a ridursi. Il cane è un ottimo esempio: rispetto al cugino selvatico, il lupo grigio, i cani domestici in media hanno dimensioni inferiori del 25%. Simile la situazione anche per pecore, capre, mucche e suini. Sui gatti invece fino ad oggi era difficile esprimersi. “Su moltissimi fronti la domesticazione del gatto è in controtendenza rispetto a quella che si osserva in altri animali, tanto che si parla di commensalità più che di domesticazione vera e propria, per indicare il fatto che il gatto ha convissuto con l’essere umano per millenni, subendo però pochissime pressioni selettive”, racconta Claudio Ottoni, ricercatore della Sapienza esperto di evoluzione e genetica dei gatti.
“Quello che sappiamo oggi – spiega Ottoni – è che hanno iniziato a vivere ai margini degli insediamenti umani intorno al neolitico, circa 10mila anni fa, e che dopo diversi millenni trascorsi come semplici ospiti, tollerati perché cacciavano topi e altri animali infestanti, c’è stato un momento, probabilmente ai tempi dell’antico Egitto, in cui sono diventati domestici”.
Ad un certo punto – spiega Ottoni – qualcosa tra uomo e gatto ha fatto click: gli uomini hanno aperto le porte delle loro case a questi cacciatori di topi, trasformandoli in autentici animali di compagnia. In questa fase ci sono state probabilmente pressioni selettive che hanno prodotto cambiamenti comportamentali nella specie, aumentando la capacità di sopportare la presenza degli esseri umani, e magari rendendo i gatti più docili, o più capaci di attirare la nostra attenzione e la nostra benevolenza. Ma non cambiamenti morfologici importanti: tutti i gatti domestici sono discendenti dell’antico gatto selvatico che abitava il Medio Oriente (Felis silvestris lybica), e si riteneva che fossero rimasti tutto sommato immutati nell’aspetto fino alla nascita delle razze attuali, create solo negli ultimi 200 anni. Detto questo, ad oggi l’evoluzione del gatto domestico rimane sostanzialmente avvolta nel mistero.
Studiare i cambiamenti morfologici del gatto moderno, d’altronde, non è facile. A differenza di pecore, capre e bovini, esistono infatti pochissime testimonianze archeologiche dei felini. Ad aiutare i ricercatori scandinavi nel loro studio è stata una peculiare passione delle popolazioni che abitavano l’attuale Danimarca. Se tradizionalmente i gatti erano apprezzati per le loro doti di cacciatori e derattizzatori, in Europa si diffuse invece anche un florido commercio di pellicce. E intorno all’anno mille, in Danimarca le pellicce di gatto avevo raggiunto prezzi da capogiro, dando di conseguenza un forte impulso al loro allevamento. Se per i poveri gatti non deve essere stato un bel periodo, la passione vichinga per le pellicce feline oggi si rivela invece una preziosa fonte di informazioni: i corpi venivano spesso smaltiti in apposite fosse, e rappresentano un inestimabile patrimonio archeologico, che ha permesso agli autori del nuovo studio di esaminare reperti che coprono un periodo di oltre duemila anni.

•PIÙ GRANDI SÌ, MA COME?
Misurando i reperti provenienti da diversi siti archeologici danesi, e custoditi nel Museo Zoologico di Copenaghen, i ricercatori hanno potuto stabilire le dimensioni medie dei gatti che abitavano il paese tra il 200 e il 1600 d.C. E comparando le misurazioni con quelle di resti felini degli ultimi 200 anni, hanno notato un importante cambiamento di taglia: tra l’epoca dei vichinghi e la nostra i gatti sono aumentati di dimensione circa del 16%. Risultati validi solamente per le popolazioni di gatti danesi, ovviamente, ma che a detta dei ricercatori sono in linea con altri ritrovamenti effettuati negli ultimi anni in Europa. Se così fosse, resterebbe da spiegare cosa abbia provocato questo aumento di dimensioni. E le possibilità sono due: una qualche pressione selettiva potrebbe aver modificato il patrimonio genetico dei gatti, rendendoli in media più grandi; oppure, in alternativa, potrebbe essere stata una maggiore disponibilità di cibo a farli crescere di taglia in epoca recente.
Al momento è troppo presto per stabilire quale sia la risposta corretta. Ma gruppi di ricerca come quello di Ottoni potrebbero scoprirlo presto, analizzando il Dna proveniente dai nuovi reperti, e studiando alcune “firme chimiche” riscontrabili in queste antiche ossa, in grado di rivelare i cambiamenti nella dieta degli animali. In questo modo, l’evoluzione del gatto domestico si farà, via via, sempre meno misteriosa.


Categorie: Curiosità, Gatti

Prime uova da allevamenti che non uccidono pulcini maschi prodotte in Germania

28/12/2018

Per la prima volta al mondo, in un supermarket di Berlino sono state vendute uova da allevamenti che non uccidono i pulcini maschi, come avviene di norma.
L’innovazione è stata introdotta dalla catena di supermarket Rewe Group, come spiega il quotidiano britannico Guardian.
Negli allevamenti di galline ovaiole, i pulcini maschi vengono uccisi subito dopo la nascita, perché non fanno uova e non conviene farli crescere per la carne. I cuccioli vengono soffocati o triturati vivi per farne mangime per rettili. Ogni anno nel mondo fanno questa fine 6 miliardi di pulcini. La cosa suscita da tempo le proteste degli animalisti.
Rewe Group ha elaborato un sistema per individuare il sesso del nascituro già dall’uovo. Le uova dei maschi così vengono destinate ai mangimi per animali, mentre solo quelle delle femmine vengono fatte schiudere.
Il sistema ha richiesto quattro anni di ricerca ed è stato finanziato dal Ministero tedesco dell’Agricoltura. Usa un marcatore chimico elaborato dall’Università di Lipsia: a contatto col fluido interno dell’uovo, assume un colore diverso se l’embrione è maschio o femmina. Un macchinario costruito dalla ditta olandese HatchTech pratica un micro-foro di 0,3 mm sulle uova con un laser ed estrae il liquido con aria compressa.
Il tutto richiede un secondo.
All’inizio di quest’anno sono nati i primi pulcini femmine frutto della selezione “ab ovo”. A novembre le loro uova sono arrivate in un supermercato Rewe di Berlino, con il marchio “Respeggt”: questo indica che nell’allevamento non sono stati uccisi i pulcini maschi. L’anno prossimo le uova Respeggt arriveranno nei negozi di tutta la Germania, con un prezzo leggermente più alto rispetto a quelle normali.


Categorie: News dal Mondo