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Quando l’alito del gatto è un problema: le possibili cause e rimedi

03/08/2018

I gatti, se in salute, sono animali “profumati”. La pulizia è una delle operazioni a cui dedicano più tempo e attenzione ma per la bocca la cosa è diversa.  Quindi se si inizia a rilevare un cattivo odore emanato dalla bocca del gatto, è necessario prestare attenzione perché è un segno che qualcosa non va.
Perché il gattoha un alito pesante?
Quando la bocca del felino è sana, non emana cattivi odori, ma diversi fattori possono modificarne la natura e causare problemi.
Le malattie dentali sono la causa più comune di odori sgradevoli. La placca e il tartaro che si accumulano sui denti, le gengive infiammate e separate dalle strutture sottostanti e la perdita di denti, sono tutti fattori che forniscono un ambiente perfetto per un alito cattivo. Il ristagno di cibo tra i denti e le infezioni batteriche possono produrre un ambiente malsano ed odori nauseabondi. I cattivi odori posso essere causati anche da materiale organico finito accidentalmente nella bocca del gatto, da traumi ai tessuti della cavità orale o da tumori della bocca.
A volte alcune malattie sistemiche possono causare un alito anormale. Soprattutto, le patologie renali possono determinare un odore di urina o di ammoniaca proveniente dalla bocca. Il diabete mellito può produrre un odore dolce o “fruttato”, e quando la condizione del gatto peggiora, un odore simile allo smalto da unghie. I gatti con gravi patologie epatiche o con un blocco intestinale in atto, possono avere l’alito che sa di feci.
Pertanto, a meno che non si possa facilmente identificare una fonte benigna del cattivo odore emanato dalla bocca del gatto, è sempre opportuno sottoporlo ad una visita dal veterinario che saprà ricondurre il problema alla causa che lo ha generato.
Talvolta l’alitosi può dipendere da problemi digestivi per questo è bene nutrire il nostro piccolo felino con un cibo caratterizzato da un buon apporto proteico ed ingredienti di altissima qualità. Un prodotto estremamente naturale, facilmente digeribile, estremamente nutriente e privo di ogni fonte infiammatoria.
Sarà il veterinario a individuare la causa e prescrivere la cura adeguata che potrebbe essere a base di antibiotici e antinfiammatori, oppure una dieta specifica per i problemi del cavo orale.


Categorie: Curiosità

Ancora maltrattamenti, ancora in Calabria. Cane gettato in un fosso. Sopravvive, è in prognosi riservata. ENPA: politica mantenga impegni, giro di vite contro questi reati

03/08/2018

E’ stato gettato in un burrone, in una zona piena di rovi, e abbandonato al proprio destino. Il povero Ares, un meticcio taglia media chiamato così dai volontari dell’Enpa, sarebbe sicuramente morto se non fosse stato soccorso da tre ragazzi che si sono calati nel fosso – profondo tre metri – lo hanno adagiato su una “barella” e lo hanno infine tratto in salvo affidandolo alle cure di un veterinario.
Il salvataggio è avvenuto domenica 29 luglio in una frazione di Motta Santa Lucia, nel Catanzarese. Ad attirare l’attenzione dei salvatori, i lamenti disperati del cagnolino (un cucciolo di pochi mesi), che, evidentemente, doveva trovarsi in quella situazione già da molte ore, se non addirittura giorni. In effetti, le condizioni di Ares sono subito apparse critiche ai suoi soccorritori. Il cagnolino non solo era magrissimo – questo fa pensare che non sia mai stato accudito dal suo “proprietario” – ma era anche infestato dai parassiti. La successiva visita del veterinario ha confermato la gravità della situazione evidenziando anche una frattura del cranio, un forte trauma a carico della spina dorsale e un grave danno neurologico causato proprio dai parassiti. Ed è proprio la natura di queste ferite a far pensare che il povero animale in quel fosso sia stato gettato. Anche perché, pur non essendo impossibile, è alquanto improbabile che sia caduto da solo.
«Nelle ultime ore – spiega Antonio Pirillo, coordinatore regionale Enpa per la Calabria – le condizioni di Ares sono migliorate leggermente. La prognosi, tuttavia, è ancora riservata. A preoccupare è soprattutto il danno neurologico. Siamo in stretto contatto con il veterinario che sta curando il cagnetto e seguiamo costantemente l’evolversi della situazione».
Nella vicenda Enpa è intervenuta successivamente al salvataggio del cagnolino, raccogliendo l’appello dei suoi soccorritori, in grave difficoltà nel sostenere le spese mediche di Ares. Che vengono ora coperte dall’Ente Nazionale Protezione Animali, grazie alla sua Rete Solidale. L’associazione, che non riceve sovvenzioni pubbliche, si è fatta  carico di tale onere nell’esclusivo interesse dell’animale e di chi tanto si è impegnato per prestargli aiuto, ma deve ancora una volta denunciare la più completa assenza delle autorità e delle istituzioni.
«Se non fosse stato per i tre ragazzi – prosegue Pirillo – il cane sarebbe morto. Lì, in quel dirupo, tra rovi e parassiti. Nonostante la nostra normativa stabilisca espressamente che la responsabilità degli animali vaganti ricada sui sindaci, nessuno, e sottolineo nessuno, è intervenuto per aiutarlo».
«Di fronte a questo nuovo episodio di abbandono e di crudeltà contro gli animali, l’ennesimo nell’arco di pochi giorni, rinnovo l’appello a governo e Parlamento affinché tengano all’impegno, più volte ripetuto, di inasprire le pene per i reati contro gli animali. Un primo importante passo in questa direzione – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – è lo stop totale all’applicazione della tenuità del fatto ai reati contro gli animali, prevista dall’articolo 131 bis del codice penale, voluto dal governo nel 2015. Un provvedimento del genere non pone particolare problemi e si può approvare a tempi di record. Chi abbandona, maltratta o uccide un essere vivente non umano deve sapere che non ci

Nella foto: Ares mentre viene alimentato dalla veterinaria


Categorie: Varie

"Viaggiare con cane e gatto", la guida del Touring Club con suggerimenti e consigli per viaggiatori a 4zampe

03/08/2018

Il 48% delle famiglie italiane possiede almeno un animale domestico, per un totale di 15 milioni equamente divisi fra cani e gatti. Per loro il Touring Club ha creato da qualche anno una guida molto speciale: “Viaggiare con cane e gatto”.
La guida offre indirizzi, consigli e informazioni indispensabili per viaggiare – non solo in Italia – con il proprio animale da compagnia: dal mezzo di trasporto ideale alle strutture prescelte per il soggiorno, la guida aiuta a costruire una vacanza in cui tutti siano felici.
La guida offre suggerimenti per prepararsi al viaggio, per evitare inconvenienti e affrontare imprevisti una volta giunti a destinazione, i consigli del veterinario, le informazioni legali, le istruzioni per l’uso qualora si viaggiasse in treno, aereo o nave; completa il quadro una sezione finale dedicata a normative e formalità per chi viaggia all’estero, redatto in collaborazione con Anmvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari).
Il corpo centarle della guida è costituito dagli itinerari regionali, e da una selezione di spiagge accessibili, centri di addestramento, veterinari aperti 24 ore, aree verdi e, soprattutto, centinaia di alberghi e ristoranti in tutta Italia, dove cane e gatto sono i benvenuti, completi di dettagli sull’accoglienza: dal giardino all’accesso agli spazi comuni, dal veterinario alle ciotole (prezzi inclusi).
“Viaggiare con cane e gatto” vuole essere un aiuto concreto, un compagno di viaggio per le famiglie e i loro animali. La vacanza è un momento di gioia per la famiglia e deve essere un momento di gioia anche per gli animali, ormai parte integrante della famiglia.»
Il Touring devolverà un euro per ogni guida venduta a una onlus animalista, contribuendo quindi a un doppio obiettivo: aiutare gli animali abbandonati dei rifugi di tutta Italia e diffondere la cultura pet-friendly.


Categorie: Curiosità

Abbandoni estivi: Cavia peruviana e riccio africano abbandonati al parco di Villa Scheibler a Quarto Oggiaro, consegnati a Enpa

02/08/2018

Gli abbandoni estivi non risparmiano nessuno. Un operaio che stava lavorando in un cantiere del parco di Villa Scheibler, in zona Quarto Oggiaro a Milano, ha notato per terra due scatole di cartone; all’interno due animali, una cavia peruviana e un riccio africano. Non sapendo cosa fare li ha raccolti e li ha portati presso la sede dell’Enpa di Milano.
«La nostra sede – spiega il presidente di Enpa, Milano Ermanno Giudici – svolge attività di pronto soccorso per animali senza padrone che si trovino in difficoltà o siano feriti. Molto spesso però quando i cittadini trovano un animale abbandonato, anche se sano, vengono direttamente da noi per consegnarlo ai nostri operatori. Non essendoci a Milano strutture pubbliche che ritirino questi animali, come previsto dalla legge regionale che regolamenta la tutela degli animali d’affezione».
Questo episodio avviene dopo la consegna di ben 16 tartarughe terrestri rinvenute ai Giardini Montanelli di Milano, solo poche settimane fa.
«Purtroppo stiamo iniziando ad avere serie difficoltà a livello di spazi dove poter detenere tutti questi animali e quindi chiediamo a tutti coloro che dovessero trovare animali abbandonati di non recarsi presso la nostra struttura ma di contattare prima telefonicamente il nostro centralino allo 0297064220 affinché con l’ausilio dei nostri operatori si possano reperire altre associazioni o strutture che siano in grado di accoglierli. Ricordiamo inoltre – prosegue Giudici – che l’abbandono degli animali è un reato punito dal Codice Penale. Per questo motivo stiamo cercando, anche attraverso il servizio di vigilanza presente nella zona del ritrovamento, di capire se esistano videocamere dalle quali poter risalire al responsabile dell’abbandono della cavia e del riccio».
Come sempre ricordiamo di non acquistare gli animali e soprattutto di non comperare animali esotici. Un acquisto inconsapevole porta spesso a non riflettere con attenzione sull’impegno che comporta avere un animale.


Categorie: Varie

Barboncino sfuggito alle fiamme in Grecia Si era riparato dalle fiamme in un forno a Mati

02/08/2018

Per riparasi dalle fiamme si era nascosto in un forno da barbecue in un bosco nell’area di Mati, la cittadina di mare devastata dagli incendi in Grecia lo scorso 23 giugno. E per convincerlo a uscire e fidarsi dei soccorritori, ci sono volute quasi due ore e mezza. Accucciato in fondo al forno e coperto di cenere e polvere, un meticcio di barboncino è stato salvato, insieme al presunto ‘fratello’ che era in condizioni migliori. Come raccontano i media greci, il cane è stato trovato da un volontario che ha poi girato un video diffuso sul web. Sono centinaia gli animali feriti salvati nelle zone colpite dai roghi, in particolare a Mati e nella località di Kineta. Secondo un veterinario di Vets Volunteers Action, a una settimana dagli incendi, sono più di 350 quelli trovati nelle due aree.


Categorie: News dal Mondo

L'Aquila Bonelli, tornerà a volare nei cieli della Sardegna, era estinta dalla fine del secolo

02/08/2018

Stanno bene e stanno crescendo i primi 5 pulli di Aquila di Bonelli arrivati in Sardegna a giugno, provenienti dalla Francia e dalla Spagna. Gli esemplari di questo rapace, estinto in Sardegna dalla fine del secolo scorso, sono ospitati nel Parco Naturale Regionale di Tepilora, in provincia di Nuoro, costantemente controllati dai tecnici dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) con il supporto dell’Agenzia regionale FoReSTAS.La reintroduzione dell’Aquila di Bonelli (Aquila fasciata) in Sardegna rappresenta una grande opportunità per la conservazione della specie, anche attraverso il ripristino della continuità di areale nel Mediterraneo centro-occidentale. Alle prime quattro giovani aquile, i ricercatori hanno già dato un nome, ispirato ai luoghi del parco che ospita il progetto: Abbaluchente, Posada, Tepilora ed Helmar (quest’ultimo in onore del naturalista Helmar Schenk). Al quinto aquilotto, ultimo arrivato, è stato dato il nome di Nurasè dal personale di FoReSTAS di Bitti.
I cinque giovani si trovano attualmente nella voliera di ambientamento e sono quasi pronti per la liberazione che segnerà una tappa importante del progetto Life “Aquila a-Life”che prevede il rilascio di altrettanti esemplari ogni anno e fino al 2022, interessando anche altre zone dell’Isola: la finalità generale è l’incremento dell’areale dell’Aquila di Bonelli nel Mediterraneo occidentale e il recupero della specie oggi classificata, in Italia, come in “pericolo critico di estinzione”. Si tratta del ritorno in Sardegna di una specie importante, anche per il controllo naturale delle popolazioni di corvidi.
Coordinato da Grefa, una ong spagnola che si occupa di conservazione della natura anche attraverso il recupero di fauna in difficoltà e programmi di captive breeding, il progetto è iniziato ad ottobre del 2017, ha una durata di 5 anni e coinvolge diversi partner internazionali.


Categorie: Varie

Grifo, il puledrino cieco: un nuovo, speciale, arrivo al Centro di recupero IHP (video)

02/08/2018

Grifo è nato il 2 giugno 2018. La mamma faceva parte del sequestro di Lunghezza, Roma, dove oltre 60 animali maltrattati da anni sono stati messi in salvo grazie all’azione congiunta di Italian Horse Protection, Legambiente, Progetto Islander e Il Rifugio degli Asinelli.
La mamma di Grifo era una delle tante pony in attesa di adozione e il puledrino è nato in campo.
Dopo pochissimi giorni si è manifestato un problema agli occhi ed è stato immediatamente ricoverato presso la Clinica veterinaria di Perugia, dove gli hanno diagnosticato una grave cheratite micotica e batterica. I medici hanno tentato ogni cura per salvargli la vista, ma senza successo: Grifo sarebbe rimasto cieco per sempre.

Questo ha posto i veterinari di fronte alla possibile decisione di addormentarlo per sempre, perché gestire un puledrino di pochi giorni con un handicap del genere, insegnandogli a vivere in libertà, non è semplice ed era quasi impossibile trovare qualcuno con le giuste competenze per farlo.
Per questo motivo Ihp ha deciso di portarlo nel proprio Centro di recupero (in cui peraltro l’associaizone ha già gestito cavalli ciechi), dove pian piano lo verrà aiutato a crescere e a seguire la sua mamma come guida (video).
Per aiutarci Ihp a mantenere e curare Grifo è possibile adottarlo a distanza e venire a trovarlo in qualsiasi momento, trascorrendo del tempo con lui e con gli altri ospiti del Centro di recupero. L’associazione non riceve alcun contributo pubblico per le sue attività e per la cura e il mantenimento degli animali al Centro di recupero.


Categorie: Curiosità

Il Sindaco di Stroncone vieta di dar da mangiare ai gatti ma la piccola Victoria (12 anni) vince la battaglia per i loro diritti

01/08/2018


Categorie: Varie

Non ce l'ha fatta Dylan il cane che l'anziano proprietario portava a spasso con il carrellino, aveva un tumore osseo

01/08/2018

E’ morto Dylan, il labrador che a causa di un tumore alle ossa delle zampe posteriori non poteva camminare e che il padrone portava ogni giorno in giro su un carrellino artigianale.
La sua storia ha commosso moltissime persone tanto da essere ripresa dai maggiori network nazionali e da colpire la sensibilità dell’imprenditore veneto Alessandro Ortolan che si era offerto di regalare un carrellino professionale al padrone dell’animale, Tonino Vitale, di Vibo Valentia, per consentire una corretta deambulazione all’animale. Proprio nei giorni scorsi si era svolta la consegna dell’ausilio e Dylan aveva potuto così riassaporare il gusto di camminare. Ha potuto farlo, però, soltanto per qualche giorno. Probabilmente la troppa fatica alla quale non era più abituato, gli anni, e la condizione clinica potrebbero aver influito sul decesso.
“L’ultima passeggiata a testa alta, ciao Dylan. Un abbraccio, Tonino”, è stato il commento dell’imprenditore veneto appresa la notizia della morte del cane.(ANSA).


Categorie: Varie

Colpo di scena: Kaos, il cane eroe di Amatrice, non sarebbe stato avvelenato ma stroncato da un infarto

01/08/2018

La morte di Kaos, il cane eroe di Amatrice serebbe stata causata da un infarto e non, come sembrava inizialmente, dal veleno. E’ quanto emerge dalle prime analisi condotte sul cadavere del povero animale, anche se – avvertono fonti di stampa – per i risultati definitivi si dovrà attendere ancora del tempo. Un paio di mesi, forse.
Perde dunque terreno la pista dell’avvelenamento, che, peraltro, non aveva trovato alcun riscontro nelle indagini condotte nel giardino dove era stato trovato il corpo di Kaos. Lì, né gli inquirenti né i cani anti-veleno avevano trovato traccia di bocconi avvelenati o di sospette. Proprio per questo si era pensato a un possibile “avvelenamento mirato”.  Ma anche tale ipotesi, alla luce dell’ultimo colpo di scena, sembra perdere terreno.
Enpa, che pure aveva espresso una dura condanna per il presunto animalicidio di Kaos, aveva comunque sollecitato istituzioni e autorità ad attivare le procedure previste per i casi di avvelenamento, al fine di fugare ogni possibile dubbio circa la morte del quattro zampe.
Resta ferma la posizione di Enpa sui reati contro gli animali, rispetto a quali l’associazione continua a chiedere un giro di vite, partendo da un stop all’esimente della particolare tenuità del fatto (articolo 132 bus codice penale).
Naturalmente, qualora nella morte di Kaos dovessero emergere profili di responsabilità a carico di chiunque, l’Ente Nazionale Protezione Animali – come già preannunciato – si costituirà in un eventuale e auspicato giudizio.


Categorie: Varie

Animal Hoarding:15 gatti nel degrado soccorsi nell’Albenganese

01/08/2018

Vivevano in condizioni disperate, tra rifiuti di ogni genere, all’interno di un appartamento dell’entroterra ma albenganese, ma, su richiesta dei vicini, tre associazioni animaliste, il fiduciariato di Albenga della Protezione Animali (Enpa), Accademia Kronos Savona-Imperia e Progetto Amici Animali della Croce Bianca di Alassio, hanno costituito un team di salvataggio e sono intervenute a recuperare 15 gatti raccolti da un accumulatore seriale e che ha acconsentito all’operazione.
I mici si trovano ora nel canile comunale di Enesi (Albenga, Savona) in un ambiente pulito ed arieggiato e dopo un mese di cure cominciano a stare bene; e mangiano tantissimo, per rifarsi delle condizioni in cui hanno per tanto tempo vissuto; il consumo di cibo (e … di sabbietta) è inimmaginabile e chi vorrà aiutare procurando scatolette di carne, crocchette e sacchi di sabbietta sarà il benvenuto; basterà recarsi la mattina al canile comunale di Enesi, dove i volontari del fiduciariato Enpa svolgono la loro opera; egualmente potrà fare chi vorrà adottare uno dei 15 gatti, tutti bellissimi ed affettuosi e bisognosi di una nuova famiglia.

Foto: i gatti nella nuova sistermazione


Categorie: Varie

Trump si scopre animalista e non vuole l’eolico: 'Le turbine uccidono uccelli' (video)

01/08/2018

 Donald Trump boccia l’eolico: le turbine uccidono gli uccelli. E il presidente americano si ‘scopre’ animalista fra lo scetticismo del suo staff. Nonostante i ripetuti colpi della sua amministrazione ai parchi che vanno ridotti e l’atteso allentamento delle regole che proteggono le specie in pericolo, quali l’aquila calva simbolo degli Stati Uniti, Trump sembra avere a cuore le sorti dei poveri uccelli che si imbattono nelle turbine eoliche.
Nel corso di alcune riunioni sulle energie rinnovabili, il presidente avrebbe piu’ volte cavalcato – “divertendo i suoi consiglieri” riporta Axios – il tema degli uccelli in pericolo per giustificare la sua contrarierà all’eolico. Le turbine inoltre sono – a parere di Trump – un pessimo investimento e ostruiscono la vista. Conversazioni poi troncate con una delle sue frasi perentorie: “Non tollero il vento”. (video)
E sarebbe questa – secondo indiscrezioni – la vera motivazione alla base dell’opposizione all’eolico di Trump, non la tutela degli animali. L’amministrazione con le sue politiche non si è finora mostrata molto amica degli animali. Portando avanti la sua battaglia contro le regole, la Casa Bianca ha infatti proposto un deciso allentamento dell’Endangered Species Act, la storica legge in vigore da cinquanta anni che protegge le specie a rischio dalle minacce del cambiamento climatico e della caccia.
Un norma che sta a cuore agli americani, ma che da anni è nel mirino dei repubblicani e delle lobby dell’industria mineraria, di quella petrolifera e del legname convinte che, nel nome della ‘libertà’ del settore privato, le considerazioni economiche debbano prevalere su quelle ambientali e sulla vita degli animali.

 


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