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Al Bioparco di Roma tre orsetti salvati dai maltrattamenti in Albania

28/05/2018

Il Bioparco di Roma ha accolto tre cuccioli di orso bruno salvati al termine di una complessa operazione in Albania. I tre plantigradi hanno a disposizione una area tutta nuova, appositamente realizzata per loro, ricca di stimoli ed elementi naturali nel pieno rispetto delle loro esigenze fisiologiche e comportamentali
La delicata operazione di salvataggio è stata condotta dalle associazioni Salviamo gli Orsi della Luna, Four Paws e Salviamo gli orsi albanesi, insieme alla Fondazione Bioparco di Roma ed in collaborazione con i ministeri del Turismo e dell’Ambiente albanesi.
In Albania, ancora oggi, i cuccioli di orso bruno vengono illegalmente sottratti alle loro madri. Sedati, messi al guinzaglio come cagnolini. Utilizzati come comparse in foto ricordo a pagamento, oppure per attirare clienti in ristoranti e bar. Vivono in gabbie piccole, in condizioni molto precarie, spesso senza cibo né acqua, privati totalmente di qualunque forma di benessere. Per questi tre orsetti bruni, il tempo della sofferenza è scaduto.


Categorie: News dal Mondo

I pericoli delle “vacche sacre”: bovini allo stato brado provocano incidente a Maierato Vibo Valentia

28/05/2018

Le chiamano le ”vacche sacre” ma con la sacralità tributata alle loro sorelle  indiane non hanno a che vedere. Sono le vacche della ‘ndrangheta, sacre perchè intoccabili. È un metodo diffuso nella cosiddetta mafia rurale, il messaggio è semplice: le vacche ci rappresentano, vivendo allo stato brado sono padrone del territorio perché nostre,  ma questa filosofia molto spesso diventano un pericolo per gli abitanti e la circolazione delle auto.
Nel pomeriggio del 18 maggio, infatti, i carabinieri della Stazione di Maierato intervenivano su un incidente stradale verificatosi lungo la strada provinciale 3 dove un automobilista, al fine di evitare alcuni animali in transito, aveva perso il controllo del veicolo condotto finendo fuori strada a rischio della vita. Da subito è apparso chiaro che a causare il sinistro erano stati alcuni bovini che deliberatamente erano stati lasciati liberi di pascolare nei terreni e nelle strade dal loro proprietario, C.R. cl.’75, pregiudicato del posto, il quale all’esito dei controlli sui numeri identificativi impressi sugli auricolari degli animali, effettuati in collaborazione con il personale veterinario dell’Asp di Vibo Valentia, è stato deferito in stato di libertà per abbandono di animali. Questa volta è andata bene ma la prossima?….


Categorie: News dal Mondo

Il traffico di specie protette e' un business in tutta l'Europa

28/05/2018

Il traffico di specie protette e di loro parti (avorio, corni, pelli) non e’ un business solo in Cina e nell’Estremo Oriente. Anche in Europa c’e’ gente che spende migliaia di euro per mettersi un leopardo vivo nella villa o una pelle di orso bianco sul pavimento del salone. Lo ha scoperto un’indagine della ong ambientalista britannica Ifaw (International Fund for Animal Welfare, Fondo internazionale per il benessere animale).
Per redigere il rapporto “Disrupt: Wildlife Cybercrime” (Distruggere il cybercrimine della fauna selvatica) gli attivisti hanno monitorato per 6 settimane 106 siti di e-commerce con sede in Gran Bretagna, Germania, Francia e Russia, oltre a 3 social network. Fra questi eBay, Gumtree e Preloved. Ifaw ha trovato 5.381 annunci che offrivano 11.772 “articoli”, fra animali vivi e parti di questi, per un valore complessivo di 3,9 milioni di dollari (3,3 milioni di euro).
Tutte le offerte riguardavano specie il cui commercio è limitato o vietato dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio (Cites). L’80% delle offerte era di animali vivi, il 20% di parti. Le 327 proposte piu’ palesemente illegali sono state segnalate da Ifaw alle autorita’ di polizia. Le tartarughe vive costituiscono quasi meta’ del mercato
europeo delle specie protette, il 45%. Un altro 10% sono altri rettili, soprattutto serpenti. Seguono gli uccelli, il 25% di quanto offerto sul mercato. I piu’ ricercati sono i pappagalli, ma ci sono anche i gufi e i rapaci. I mammiferi rappresentano il 5% del mercato, vivi o impagliati. I grandi animali sono ricercati soprattutto in Russia, dove i felini sono visti come status symbol: leopardi, giaguari e ghepardi, poi primati come orangutan, lemuri e gibboni. In Russia, Germania e Gran Bretagna sono ricercate le pelli di tigri, leoni, leopardi, orsi bruni e polari. L’11% del mercato e’ rappresentato dall’avorio, quasi il 3% dai coralli. I pesci (squali compresi) sono poco piu’ dell’1% delle offerte. Il resto (qualche decimale) sono molluschi e anfibi.
“Molte delle specie predate dai bracconieri sono a rischio di raggiungere il punto critico in cui il loro numero in diminuzione non può più mantenere la popolazione – ha commentato nel rapporto Rikkert Reijnen di Ifaw -. Distruggere il cybercrimine della fauna selvatica e’ un elemento necessario per garantire il benessere, la sicurezza e la sopravvivenza di animali in pericolo”.


Categorie: News dal Mondo

Lorenzo Live 2018 all’asta i 13 lampadari creati da Jovanotti. 13 associazioni beneficeranno dalla vendita .Due saranno destinati agli animali,

23/05/2018

E’ partita lunedì 21 maggio l’asta per i 13 lampadari che ogni sera illuminano il grande Salone delle feste di Lorenzo Live 2018, l’incredibile tour di Jovanotti che ha già entusiasmato 400.000 spettatori e che proprio lunedì festeggia all’Arena di Verona il traguardo della cinquantesima serata.
Il sito che batterà l’asta è la piattaforma benefica CharityStars;  ogni lampadario è collegato ad una onlus alla quale andrà l’incasso del lampadario a lei collegato. Il link per partecipare alle aste è www.charitystars.com/jovanotti.
Le 13 associazioni/onlus a cui Lorenzo e Trident Music, produttore dello spettacolo, hanno scelto di regalare i lampadari sono: Save the children Italia, Croce Viola Milano, Flying Angels Foundation, Fondazione Mission Bambini, Associazione CAF, Alice For Children – Twins International, Fondazione Laureus Italia Onlus, Terre des Hommes, Airalzh Onlus, Ibiscus Onlus, CuraRE Onlus, ENPA e LAV.
I 13 lampadari sono stati ideati da Lorenzo stesso e progettati da Claudio Santucci di Giò Forma. Ogni lampadario ha 370 cm di diametro e ospita 200 mt lineari di pendagli di vero cristallo. L’idea nasce a Firenze dove Lorenzo registrava il nuovo album, Oh,vita! oggi, a sei mesi dall’uscita, già certificato  triplo disco di platino.
“Sono oggetti magici, alla fine del tour sarebbero destinati a finire  in un magazzino da qualche parte così abbiamo pensato che qualcuno potesse essere interessato ad averne uno o più di uno. Li immagino in un locale, in un teatro, un centro commerciale, un garage stiloso, un hotel, un salone di qualcuno che ha la fortuna di avere un soffitto alto, ma sono sicuro che saremo stupiti da chi si aggiudicherà le aste. Sono oggetti costosi, ma  in qualche modo inestimabili visto che sono nati per uno scopo puramente poetico , quindi abbiamo deciso di non stabilire una base d’asta. Non sono semplici lampadari enormi, sono oggetti di design tecnologico che hanno illuminato la festa di centinaia di migliaia di persone, e l’idea che possano avere una vita anche dopo il tour mi piace molto”.
L’asta andrà avanti per tutto il mese di giugno. I lampadari saranno consegnati ai legittimi proprietari a luglio, quando lo spettacolo chiuderà a Milano dove ha debuttato lo show con una grande festa finale al Forum.


Categorie: Curiosità

Lupi e orsi. Le Regioni vogliono la licenza di uccidere. Parte le protesta Enpa al nuovo governo: questa è la vecchia politica, il nuovo rompa col passato

23/05/2018

Un ricatto al governo e al presidente della Repubblica. L’Ente Nazionale Protezione Animali definisce così la condizione posta dalle amministrazioni regionali per approvare lo schema di DPR che, presentato all’esame della Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio, modifica recante l’art. 12 D.P.R. 357/1997 relativo al regolamento di attuazione della direttiva Habitat. «Il nuovo testo si rende necessario per implementare la normativa con le novità recentemente introdotte in materia di fauna alloctona. Le Regioni – spiega Enpa –  hanno già espresso parere favorevole ma, e qui c’è l’atteggiamento ricattatorio, lo hanno subordinato all’approvazione di un emendamento che le autorizzerebbe, attraverso il ben noto meccanismo delle deroghe, a uccidere orsi e lupi. Animali selvatici che, è evidente, nulla hanno a che vedere con la fauna alloctona e dunque nulla hanno a che vedere con tale disciplina».
Insomma, secondo l’associazione, la condizione posta dalle Regioni – quelle stesse Regioni che solo pochi mesi fa avevano respinto il Piano Lupo – è un vergognoso do ut des sulla pelle degli animali; un affronto allo Stato, alla Presidenza della Repubblica, all’opinione pubblica. Ma anche al nuovo governo, chiamato a dimostrare – e da subito – un cambio di rotta sulle politiche a tutela degli animali e dell’ambiente. Pertanto l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al presidente Mattarella e al rappresentante della maggiore forza politica del Paese, Luigi di Maio, di non cedere al ricatto: è ora che lo Stato riprenda quel ruolo di garante della legalità, troppo spesso “delegato” a politiche locali vecchie, legate a lobby e consensi che calpestano le istituzioni. Ed è proprio per questo che Enpa ha lanciato, attraverso la propria pagina Facebook, azioni di protesta quali un mail bombing, a questo link
«Dopo il clamoroso fallimento elettorale della vecchia politica, a cui hanno contribuito le scelte attuate contro gli animali e la natura volute anche a livello locale; dopo la clamorosa bocciatura Piano Lupo, che lo ricordiamo armava i fucili; dopo le uccisioni di orsi, avvenute contro ogni parere scientifico; dopo la mobilitazione e la protesta di milioni di cittadini, ora questi “rappresentanti” locali della vecchia politica ci riprovano. E ci priprovano prendendo di mira non solo i lupi ma gli orsi. Una sfida istituzionale – conlude Enpa – alla quale la nuova politica deve dare il promesso segnale di rottura con il passato».
Per aderire al mail bombing clicca qui


Categorie: News dal Mondo

Pappagallo bussa alla finestra, accolto in casa e sfamato viene poi affidato all’ENPA di Milano

23/05/2018

Un pappagallo amazzone fronte rossa ha bussato alla finestra di un balcone del secondo piano di viale Sestini, sperando, evidentemente, che qualcuno gli aprisse. E così è stato. Il proprietario di casa, che era insieme con suo figlio, sentito il ticchettio sul vetro della finestra lo ha fatto subito entrare, comprendendo subito che il colorato volatile avesse molta fame e sete, vista la foga con cui ha mangiato e bevuto appena gli sono stati dati alcuni biscotti e dell’acqua.
Probabilmente il pappagallo era fuggito da qualche giorno dalla propria abitazione e, non essendo abituato alla vita libera, si è trovato in difficoltà anche a causa dei forti acquazzoni degli ultimi giorni che certo non lo hanno aiutato a ritrovare la strada di casa.
«Potrebbe essere scappato da qualcuno che aveva l’abitudine di farlo girare libero in casa», ha detto il signor Mario telefonando a ENPA Milano. «Appena finito di rifocillarsi – ha aggiunto – il pappagallo si è messo tranquillo sulla mia spalla o su quella di mio figlio e ha passato la maggior parte del tempo in cui è rimasto da noi, in questo modo. Quando abbiamo tentato di metterlo in gabbia, ha capito subito le nostre intenzioni e non si è fatto catturare molto facilmente». Ma alla fine il pappagallo si è convinto ed è stato portato presso la sede Enpa, che lo ha accolto, come fa ogni giorno da decenni per soccorrere animali smarriti.
«Il pappagallo è adesso presso la nostra struttura», ha dichiarato Ermanno Giudici presidente Enpa Milano, che prosegue: «questi esemplari sono in appendice 2 della Cites, quindi sono protetti e devono essere muniti di documenti che attestino la corretta provenienza. Se il proprietario lo dovesse riconoscere, dalle foto, può contattarci allo 0297064220, prendere un appuntamento con i nostri operatori e presentarsi presso la nostra struttura con tutti i documenti che possano dimostrare la legittima detenzione dell’animale».


Categorie: News dal Mondo

Allarme meduse, decuplicate in 10 anni lungo coste italiane. Con Suez e cambi clima presenti anche pericolose specie tropicali

23/05/2018

E’ invasione di meduse nei nostri mari. “Negli ultimi 10 anni gli avvistamenti di questi organismi gelatinosi lungo le coste sono aumentati addirittura di dieci volte”, afferma Angela Santucci, biologa marina ricercatrice dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr di Lesina (Foggia).
Misteriose, maestose e affascinanti, le meduse sono quasi sempre temute dai bagnanti, a torto o a ragione. La maggior parte è innocua o tutt’al più punge e sono in genere le “nostrane”, mentre le meduse “forestiere”, cioè quelle tropicali o sub tropicali arrivate da noi attraverso il canale di Suez, sono pericolose e possono sino a provocare la morte. E’ il caso della “velenosissima Caravella portoghese, avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e recentemente anche a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) o della Medusa nomade avvistata nel Canale di Sicilia, nello Stretto di Messina e lungo le coste della Sardegna, simile al nostro comune e innocuo Polmone di mare, avverte Santucci.
“Ormai ogni estate siamo a rischio per varie cause” spiega la biologa marina citando “l’innalzamento delle temperature globali che favoriscono la migrazione, il depauperamento delle popolazioni di grossi pesci predatori, nonché competitori alimentari delle meduse, l’aumento della ricchezza di nutrimento nell’acqua; la costruzione di dighe per prevenire l’erosione costiera e di porti turistici, che sono habitat ideale per le meduse che all’inizio del loro ciclo di vita sono dei polpi”. In condizioni ambientali favorevoli queste masse gelatinose possono formare “massicce fioriture fastidiose e a volte anche pericolose per i bagnanti che vengono punti dai loro tentacoli provvisti di cellule urticanti”.
Dall’Adriatico al Tirreno, sino allo Ionio e soprattutto alle coste di Sicilia e Sardegna, è un proliferare di animali gelatinosi che a volte pur essendo grossi non sono meduse. Come ad esempio la salpa maxima, “gelatina” innocua per l’uomo “ma la forte diffusione può causare danni agli ecosistemi”, spiega Santucci osservando che peraltro “questo plancton gelatinoso compete con larve e avannotti di pesci nutrendosi del loro cibo costituito dai crostacei” e invade le praterie sottomarine costiere. Questa grande diffusione del plancton gelatinoso può danneggiare anche “l’economia della pesca ostruendo le reti dei pescatori e causando la morte dei pesci in quanto mangiano le loro uova ed embrioni, provocando un impoverimento degli stock ittici”.
E proprio la costante diminuzione dei suoi predatori tonni, tartarughe e pesci spada porta alla proliferazione delle meduse. Per frenare il fenomeno, la biologa suggerisce di vestire i panni di “sentinella delle meduse”, segnalandone l’avvistamento ad associazioni ambientaliste e dall’altro, “visto che sono ricche di proteine, amminoacidi essenziali, sostanze antiossidanti e collagene, preziosi per la dieta umana, potrebbero diventare una gustosa risorsa alimentare. Oggi – conclude Santucci – l’introduzione di questo nuovo prodotto ittico in cucina è incentivato dall’entrata in vigore il 1 gennaio 2018 della nuova normativa europea 2283/2015 sui novel food con cui sarà possibile trovarlo anche nei supermercati e nei ristoranti italiani” una volta il decreto attuativo da parte del ministero della Salute.


Categorie: News dal Mondo

Nella “Giornata Mondiale della Biodiversità”, la Svizzera incoraggia a creare nel giardino di casa uno spazio più naturale possibile per piante e animali

23/05/2018

Lucertole, farfalle o api: l’esistenza di numerose specie animali e vegetali è in pericolo in Svizzera come in tutto il mondo. Tutti noi possiamo anche a casa nostra contribuire a promuovere la biodiversità nei nostri giardini.
In occasione della Giornata mondiale della biodiversità, che compie oggi 25 anni, la Confederazione incoraggia la popolazione a contribuire: “se avete un giardino, potete creare uno spazio più naturale possibile per piante e animali”, raccomanda l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).
Anche le zone urbane possono diventare veri rifugi per le specie che si vedono private del proprio habitat naturale. Il tutto va a vantaggio anche dei cittadini, che possono godere di luoghi piacevoli, con un conseguente miglioramento della qualità di vita e dell’aria.
Per dare accoglienza ad api selvatiche e farfalle Peter Gabi, responsabile del Servizio del giardinaggio federale, suggerisce ad esempio di piantare fiori, anche piccoli, possibilmente scegliendo varietà locali. Per far passare bene l’inverno a diverse specie, una buona idea è quella di lasciare le foglie secche in alcuni luoghi discosti del giardino.
La Convenzione sulla biodiversità (CBD) è lo strumento principale per la conservazione della biodiversità a livello mondiale. La CBD è stata adottata in occasione della Conferenza delle Nazioni unite sull’ambiente e lo sviluppo (UNCED) tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 ed è entrata in vigore nel 1993. La Svizzera ha ratificato il documento nel 1994.
I Paesi firmatari si impegnano a proteggere la diversità biologica entro i rispettivi confini nazionali, a sostenere misure adeguate per la protezione e l’utilizzo della biodiversità nei Paesi in via di sviluppo e a disciplinare l’accesso alle risorse genetiche e il loro utilizzo.
In Svizzera è stata elaborata una strategia nazionale, adottata dal Consiglio federale il 25 aprile 2012. Il relativo piano d’azione, include misure e progetti per la conservazione a lungo termine della biodiversità. Le piante da giardino tradizionali contribuiscono alla biodiversità perché offrono cibo e riparo a molti insetti. I giardini privati sono essenziali per salvaguardare le varietà vegetali, un importante patrimonio culturale che andrebbe altrimenti perso e non più ricreabile.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Isolato nei gatti virus simile a epatite B, nessun rischio per l’uomo. Scoperta basilare per la ricerca veterinaria e non solo

22/05/2018

Scienziati australiani hanno individuato un virus finora sconosciuto che colpisce i gatti e causa una malattia dei felini della stessa famiglia cui appartiene l’epatite B negli esseri umani. La scoperta, pubblicata sulla rivista Viruses, e’ dovuta a ricercatori dell’Universita’ di Sydney, che cercavano virus che causano il cancro nel tessuto di gatti immunocompromessi e puo’ avere un impatto sulla ricerca medica umana. Puo’ infatti fornire indizi sull’evoluzione di virus di epatite potenzialmente letali, in tutte le specie.
Il virus, chiamato provvisoriamente hepadnavirus dei gatti domestici, e’ nella stessa famiglia dell’epatite B ed e’ stato inizialmente identificato in un campione di linfoma.  Laresponsabile della ricerca Julia Beatty, docente di medicina dei felini dell’ateneo, nota che simili virus possono causare epatite e cancro al fegato in altre specie, ma assicura che non vi sono rischi per gli esseri umani o per altri animali da compagnia.
Beatty sostiene che la scoperta potra’ aiutare a mantenere in salute i mici, mentre l’industria veterinaria globale potra’ usarla per sviluppare nuovi farmaci e vaccini, con benefici per la scienza e per la medicina. “Piu’ saranno le specie che potremo conoscere come portatrici di questi virus, piu’ potremo imparare su come questo tipo di virus interagisce con l’organismo ospitante”, aggiunge la studiosa. “A parte la rilevanza per la salute dei felini, questa scoperta ci aiuta a comprendere come i virus dell’epatite, che possono essere letali, si evolvono nelle diverse specie animali”, conclude. (ANSA)


Categorie: News dal Mondo

Randagismo, al via la campagna sms solidale della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (video)

22/05/2018

“Guarda…”: lo spot televisivo della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente è innanzitutto un invito a schierarsi in prima linea contro l’emergenza randagismo. Per contrastare l’abbandono, l’indifferenza, la crudeltà, per finanziare il soccorso, la cura, il ricovero e la sterilizzazione degli animali vaganti e in difficoltà, anche attraverso il sostegno diretto alle organizzazioni animaliste che operano nei contesti più difficili, c’è un modo semplice, letteralmente a portata di mano. Basta aderire, con un piccolo gesto, alla campagna solidale “SMS-SalvaMi Subito”, lanciata dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente: dal 19 al 27 maggio si potranno donare 2 euro con ciascun sms inviato da cellulare al numero 45580 oppure 5/10 euro chiamando da rete fissa.
Il fenomeno del randagismo non soltanto causa di per sé indicibili sofferenze a decine di migliaia di animali d’affezione, che dovrebbero vivere in famiglia e non per strada, ma spesso è la premessa per ripugnanti violenze. L’animale randagio è davvero l’ultimo degli ultimi, la sua debolezza è un invito per la crudeltà umana: quanti animali, nei 750 casi di maltrattamento e animalicidio segnalati l’anno scorso dalla stampa (sicuramente la punta di un iceberg), erano randagi, abbandonati al capriccio e all’arbitrio di persone senza scrupoli?
Anche per questa ragione, spesso non considerata, il randagismo va classificato come una vera piaga morale, alimentata da abbandoni e riproduzione incontrollata, che, in maggiore o minore misura, colpisce tutto il Paese.
Il progetto di LE.I.D.A.A prevede anche la promozione, ad ogni livello, di un cambiamento culturale che consenta di superare definitivamente l’emergenza randagismo. Perché anche agli ultimi tra gli ultimi siano finalmente risparmiati fame, sete, sofferenze e crudeltà.
Lo spot televisivo è visibile su YouTube mentre quello radiofonico è scaricabile qui.


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Ha un caimano in casa, denunciato dai Carabinieri un uomo di Matera

22/05/2018

Un cane, un gattino o una tranquilla tartaruga debbono essere sembrati animali da compagnia troppo banali per un cittadino della affascinante Matera, capitale europea della cultura 2019 e così ha scelto un “pet” altrettanto stupefacente. Ma gli uomini dell’Arma hanno contestato la scelta.
Un uomo è stato denunciato dai Carabinieri dopo la scoperta, nella sua abitazione di Matera, di un «caimano dagli occhiali» (nome scientifico: caiman crocodilus).
L’animale, che è stato sequestrato dai militari, appartiene ad una specie minacciata di estinzione e protetta dalla Convenzione di Washington. Il caimano ha circa due anni di età ed è lungo oltre 40 centimetri: era custodito, senza l’autorizzazione prevista dalla prefettura, in una teca di vetro. Una volta adulto, il caimano può raggiungere una lunghezza di tre metri e come i coccodrilli sono predatori carnivori. La loro dieta si basa principalmente su piccoli mammiferi, anfibi, uccelli marini, pesci e persino altri rettili. Questo non toglie che in alcune occasioni, anche l’uomo è stato attaccato da questo grosso rettile, ma evidentemente ciò accade solo se l’animale viene disturbato, avvicinato in maniera imprudente e si sente minacciato.


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Cavalli malgovernati causano grave incidente in Trentino. Travolti e feriti due motociclisti mentre tre cavalli precipitano in un burrone (video)

22/05/2018

Ancora un caso di malgoverno animali la causa di un incidente in una galleria in Trentino.
Alcuni cavalli in fuga da chissà dove hanno provocato sabato mattina un incidente nella galleria del Limarò, lungo la statale del Caffaro tra Sarche e Ponte Arche. (video)
Uno degli animali ha centrato una moto con a bordo due persone che sono rimaste ferite.
Il più grave dei feriti è una donna di 42 anni che è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale S.Chiara di Trento.
Meno gravi le condizioni per il compagno di 53 anni, anch’egli trasportato a Trento con l’ambulanza del ‘118’. Sul posto hanno effettuato i rilievi gli agenti della Polizia stradale di Riva che stanno cercando di chiarire da quale allevamento siano scappatigli animali.
Due cavalli sono stati recuperati, tre sono invece  rovinosamente precipitati in un burrone.


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