Blitz dei Carabinieri del Nas di Pescara e del personale della Asl in un canile del medio Vastese dopo che sui social network erano state postate le foto di alcuni cani e dopo numerose segnalazioni di utenti via email in cui si parlava di una situazione di degrado, considerando anche il maltempo e il gelo.
Le rigide temperature e le abbondanti nevicate di queste ore hanno portato i Nas di Pescara e i veterinari della Asl ad affrontare con la massima urgenza l’intervento.L’ispezione, avviata già nel primo pomeriggio, è stata portata a termine nella serata di ieri. È stata accertata la presenza di un centinaio di ospiti: alcuni cani presentavano pelo conglomerato in più regioni del corpo e sono stati avviati conseguenti immediati interventi risolutivi da parte dei veterinari della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti.
Disposte anche alcune prescrizioni. Sono state inoltre riscontrate alcune difformità gestionali e sono in corso ulteriori accertamenti di concerto col servizio veterinario.
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Numerosi animali, soprattutto uccelli indeboliti dal freddo intenso ed improvviso, sono stati soccorsi nei giorni scorsi dai volontari della Protezione Animali savonese.
Si tratta soprattutto di passeri, colombi e gabbiani. Ma non manca neanche un raro esemplare di rondine montana messo in sicurezza ad Albisola Capo, vicino alla galleria sull’Aurelia. Secondo i volontari dell’Enpa di Savona, la rondine, abituata a vivere in montagna, era finita vicino al mare perché trascinata dal vento oppure perché in cerca di un luogo dove poter nidificare in tutta tranquillità. Purtroppo, per lei non c’è stato un lieto fine: è infatti deceduta nonostante le cure prestate.
Invece, dovrebbe farcela invece un fagiano, soccorso infreddolito e affamato dai Vigili Urbani di Savona lungo la strada di scorrimento Savona-Vado e consegnato alle cure dell’Enpa. Si tratta di uno dei pochi superstiti della stagione venatoria appena finita; poco prima dell’apertura della caccia centinaia di fagiani d’allevamento vengono liberati in ambienti a loro sconosciuti per divenire facili bersagli dei cacciatori. La maggior parte di questi uccelli, stroncati dalla fame, dalla sete o dai predatori naturali, muore nei primi giorni di “libertà”.
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