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Coccodrillo dello zoo Tunisi ucciso a sassate da visitatori. La Direzione: “Non possiamo mettere un sorvegliante davanti ad ogni animale

02/03/2017

A pochi giorni dall’uccisione di Gustavito, l’ippopotamo dello zoo brasiliano di San Salvador accoltellato da alcuni balordi che un analogo vergognoso crimine di è ripetuto allo zoo di Tunisi dove un coccodrillo è stato ucciso a sassate da dei visitatori. Lo ha annunciato il comune di Tunisi denunciando un “comportamento selvaggio”. “Un gruppo di visitatori dello zoo ha tirato delle pietre sulla testa del coccodrillo, provocandogli una emorragia interna che ne ha causato la morte”, ha precisato la stessa fonte sulla sua pagina Facebook. La notizia era accompagnata dalle foto del povero animale in una pozza di sangue. Il coccodrillo Ë stato ucciso ieri “a fine pomeriggio” da due grosse pietre che lo hanno colpito ad un occhio, ha precisato il dottor Amor Ennaifer, veterinario responsabile dello zoo del Belvedere. “E’ terribile. Non immaginate quello che devono sopportare gli animali da parte di alcuni visitatori”, ha proseguito.
Questi vergognosi episodi che avvengono allo zoo del Belvedere, situato in un grande parco omonimo nel centro di Tunisi, vengono regolarmente denunciati sui media e sui social network. “Ci sono persone che lasciano rifiuti e sacchetti di plastica. Altre tirano sassi su leoni e ippopotami”, ha aggiunto il veterinario. “Certo, ci sono i guardiani ma non è sufficiente. Ci sono più di 150 specie nello zoo, non possiamo mettere un sorvegliante davanti ad ogni animale”. Certamente no, ma queste azioni scellerate sono un motivo in più per chiudere queste prigioni che non riescono neppure a tutelare i suoi innocenti detenuti.


Categorie: News dal Mondo

World WildLife Day, le associazioni presentano domani 3 marzo la Carta di Roma per recupero animali salvati. Emerge 'colpevole ritardo' dello Stato

02/03/2017

Domani, 3 marzo, in occasione del World WildLife Day, la giornata internazionale della natura indetta dalle Nazioni Unite, le associazioni Enpa, Il Rifugio degli asinelli, Italian Horse Protection, Lav, Legambiente, Lega nazionale per la difesa del cane, Lipu Birdlife, Rete dei santuari di animali liberi in Italia e Wwf Italia firmeranno e presenteranno alla stampa la Carta di Roma per il recupero degli animali salvati non a fini di lucro (alle 11, presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica della Lipu, via Aldrovandi 2, Roma).
Il documento è stato preparato dalle nove associazioni con l’obiettivo di denunciare “il colpevole ritardo rispetto a cura, tutela e gestione degli animali di cui lo Stato, nelle sue diverse articolazioni, è responsabile”.     
Subito dopo la firma, la Carta sarà inviata al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al presidente della conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini.Interverranno Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa, Barbara Massa, direttrice nazionale Il rifugio degli asinelli, Sonny Richichi, presidente nazionale Italian Horse Protection, Gianluca Felicetti, presidente nazionale Lav, Rossella Muroni, presidente nazionale Legambiente, Michele Pezone, responsabile diritti animali Lega nazionale per la difesa del cane, Fulvio Mamone Capria, presidente nazionale Lipu BirdLife Italia, Donatella Bianchi, presidente nazionale Wwf Italia.


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Condannato a 3 anni e sei mesi il “killer dei gatti”, con ulteriori due anni di libertà vigilata. Enpa: una sentenza che farà storia

02/03/2017

M.F., il 43enne di Trescore Balneario (Bergamo) accusato di avere torturato e ucciso numerosi gatti, è stato condannato in primo grado a tre anni e sei mesi di reclusione per il reato continuato, con la recidiva, di maltrattamento e uccisione di animali. Il giudice ha inoltre disposto che, a pena espiata, sia applicata al condannato una misura di sicurezza che prevede due anni di libertà vigilata. Il PM invece aveva chiesto un anno e quattro mesi di reclusione. Lo rende noto l’Ente Nazionale Protezione Animali che nel procedimento giudiziario era parte civile.
Secondo l’associazione, in attesa che vengano pubblicate le motivazioni della sentenza, si tratta comunque di un pronunciamento di portata storica non soltanto per l’entità della pena inflitta al 43enne ma per la libertà vigilata. «Nel corso del procedimento – dichiara Claudia Ricci, avvocato dell’Enpa – abbiamo messo in risalto con la dovuta evidenza, anche grazie alla documentazione prodotta insieme all’associazione Link Italia, l’estrema pericolosità sociale dell’imputato. Attendiamo che siano rese note le motivazioni per sapere se il giudice ha accolto la nostra tesi. Certo è, comunque, che si tratta di una delle condanne più severe mai inflitte nel nostro Paese per il reato di maltrattamento e uccisione di animali».
«Da Bergamo oggi viene lanciato un segnale importantissimo – aggiunge la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – e sono convinta che questa sentenza ha tutte le che carte in regola per fare giurisprudenza. Dall’entità della pena inflitta al “killer dei gatti” mi sembra vi sia finalmente una piena valutazione della reale portata e gravità dei delitti da lui commessi. Mi auguro che si inneschi un “effetto domino” che coinvolga tutti gli altri procedimenti giudiziari che abbiano ad oggetto reati in danno agli animali, a partire dal caso del cane Angelo».
Soddisfazione esprime anche l’Enpa di Bergamo, che, con il commissario straordinario Mirella Bridda, ha seguito passo dopo passo l’intera vicenda, anche prima che l’imputato venisse rinviato a giudizio. «La severità della condanna – conclude Bridda – è un fatto estremamente positivo, ma questo non può cancellare il dolore e l’amarezza che noi tutti proviamo a causa delle terribili sevizie inflitte agli animali. Penso che sia finalmente giunto il momento di prevedere un inasprimento delle pene per i reati in danno agli animali».
Naturalmente, in caso di appello, l’Enpa sarà presente anche in questa sede. (enpa


Categorie: News dal Mondo

E’ realtà l’accordo per salvaguardare i delfini del litorale romano

02/03/2017

Saranno tutelati i delfini che vengono avvistati e censiti nel mare di Roma. Capitaneria di Porto di Roma, Raffineria di Roma SpA e Oceanomare Delphis Onlus, organizzazione non profit che studia i cetacei nel Mar Mediterraneo, hanno sottoscritto un accordo di programma per le attivita’ di conservazione dell’ambiente marino e salvaguardia delle specie protette. L’accordo, promosso dalla Capitaneria di Porto, agevolera’ “Delfini Capitolini”, il progetto di Oceanomare Delphis, che studia queste specie nel tratto di mare tra Fiumicino, Ostia e Torvaianica, inclusa l’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno. I ricercatori potranno ora monitorare i cetacei anche in quelle zone di mare, antistanti Fiumicino, normalmente interdette alla navigazione e pesca, dedicate ai transiti mercantili. I risultati piu’ recenti dello studio di “Delfini Capitolini” hanno evidenziato che l’area e’ frequentata da numerosi animali: censiti e foto-identificati oltre 150 individui diversi che trovano in queste acque un ambiente di interesse per l’alimentazione e la riproduzione. “La Guardia Costiera di Fiumicino – spiega il Comandante della Capitaneria di porto di Roma, Fabrizio Ratto Vaquer – ha accolto da subito la sfida lanciata da Oceanomare di una nuova collaborazione, nella consolidata attivita’ scientifica di avvistamento dei cetacei”., “Concretezza e lungimiranza sono i criteri che hanno ispirato questo accordo – sdottolinea a sua volta Daniela Silvia Pace, presidente di Oceanomare Delphis “Ringrazio il Comandante Ratto Vaquer e Raffineria di Roma per aver voluto intraprendere un percorso virtuoso e sancire una felice sinergia a beneficio dell’inestimabile patrimonio ambientale marino. Il tursiope, specie target del progetto ‘Delfini Capitolini’, e’ una specie protetta”.


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“Mettiamoci La Zampa”: per gli italiani una società più pet-friendly inizia dai banchi di scuola

02/03/2017

A scuola, nei locali o in ufficio? Per gli italiani una società più pet-friendly inizia dai banchi di scuola. A scuola dunque per imparare a costruire un rapporto sereno e responsabile con il proprio amico a quattro zampe. E’ questo il desiderio del 55% degli italiani che hanno partecipato alla petizione ‘Mettiamoci La Zampa‘, lanciata nel mese di ottobre 2016 da Purina, azienda di riferimento del settore petcare in Italia, per sostenere una società più vicina agli animali da compagnia. Tra le tre cause proposte dalla petizione (promuovere la presenza degli animali da compagnia sul posto di lavoro, l’educazione dei bambini al rapporto con i pet e la diffusione di luoghi pubblici pet-friendly) quella con maggiori consensi è stata l’attenzione alle nuove generazioni, perché crescano conoscendo i valori e il rispetto verso gli animali da compagnia.
Il 48% delle preferenze espresse per la causa ‘A scuola con i pet’ proviene dalle regioni del Nord, il 27% dal Centro e il 25% dal Sud e dalle Isole. Ma a votare non sono stati solo gli amanti degli animali: anche gli amici a quattro zampe hanno potuto dire la loro attraverso lo smartphone dei loro proprietari, apponendo la propria firma con l’impronta della loro zampa sul touchscreen del dispositivo.
Per concretizzare le preferenze espresse dagli utenti e dai loro pet, Purina offrirà, nell’ambito della campagna educativa ‘A Scuola di PetCare’ promossa ogni anno, 100 lezioni di petcare gratuite, che saranno tenute da educatori cinofili esperti all’interno delle scuole primarie italiane. Durante le lezioni, l’istruttore-accompagnato dal proprio cane approfondirà come sviluppare al meglio la relazione e la comunicazione fra cane e bambino inizialmente con una parte teorica, poi lasciando che gli alunni mettano in pratica con il cane i consigli e le nozioni apprese durante l’incontro.
“Come Purina -afferma Marco Travaglia, regional director Southern Europe di Purina- crediamo che quando gli animali da compagnia e le persone stanno insieme la vita si arricchisce, ed è per questo che siamo fortemente impegnati nella diffusione di una relazione corretta e responsabile con gli animali da compagnia, in particolar modo nelle fasi di crescita del bambino Ormai da oltre 12 anni, infatti, portiamo avanti la campagna educativa ‘A Scuola di PetCare’ che a mira a portare nelle scuole elementari italiane i principi dell’educazione PetCare e grazie alla quale sono stati coinvolti in tutta Italia oltre 750.000 alunni con le loro famiglie e oltre 45.000 insegnanti”.
Le 100 lezioni di PetCare saranno, quindi, a disposizione di tutte le insegnanti che nel corso degli anni hanno partecipato alla campagna educativa ‘A Scuola di PetCare’, che Purina porta avanti dal 2004 per supportare i bambini e le loro famiglie nel conoscere le basi della corretta nutrizione, cura, conoscenza e rispetto degli animali da compagnia, consci dell’importante contributo che la presenza di un animale da compagnia può dare nella formazione del bambino, stimolando l’accrescimento della fantasia e del senso di responsabilità. (AdnKronos)


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Fenomeno 'Amici Cucciolotti', dalle Figurine al cd con Paolo Conte: 300.000 copie per il progetto musicale legato alle "figurine che salvano gli animali" (video)

01/03/2017

E’ inarrestabile il successo di ”Amici Cucciolotti”. La collezione 2017 delle ”figurine che salvano gli animali”, diventate un fenomeno editoriale e di costume, sta coinvolgendo milioni di bambini, genitori e appassionati di natura e animali. La confezione da 20 bustine distribuita in tutte le edicole, contiene in regalo, oltre all’album morbidoso e a 2 astucci porta doppie e porta cartolotte, anche il cd ”Scalatori di orizzonti”.
Il numero dei cd diffusi nelle edicole ha superato le 300 mila copie (una tiratura da super big della musica), mentre superano i 3 milioni le copie degli album distribuiti. Il disco ”Scalatori di orizzonti”  contiene il famoso ”Inno degli Amici Cucciolotti” e 11 brani inediti, tra cui ”Black Rhino” la prima canzone per bambini scritta dal maestro Paolo Conte e donata in esclusiva al progetto solidale Amici Cucciolotti con l’obiettivo di sensibilizzare i bambini ad amare gli animali.
Il brano racconta la storia di un rinoceronte nero che si oppone alla ferocia dei bracconieri senza l’utilizzo della violenza, con un finale a sorpresa. Il rinoceronte nero è una specie protetta ed è uno degli animali africani più a rischio di estinzione. La canzone è accompagnata anche da un video ideato e diretto dallo stesso Paolo Conte, per la prima volta alla direzione di un videoclip. Quasi tutte le altre canzoni sono scritte dal ”cantaviatore” Enrico Giaretta, compositore e pilota aeronautico, in alcuni casi affiancato da Marcello Murru,  autorevole firma del panorama musicale italiano, e da Maurizio D’Aniello      
I testi raccontano le avventure e i caratteri dei personaggi Nasoni – NasoTU, Mauro, Isotta, Paperotti, Koko, Westie, Missile, Scrunck e Tricky – che popolano Nasopoli, il magico mondo di Amici Cucciolotti. Un’occasione unica per vivere le avventure dei Nasoni in musica, insieme alla sensibile e premurosa mega-direttrice  Westie, la giornalista di Nasopoli Isotta, il sindaco Scrunck, il pilota del nasoplano Missile, l’inventore di attrezzature ecologiche Koko, il robottino traduttore Tricky, il timoroso ma talentuosissimo fotografo Mauro e Paperotti la mascotte del gruppo.
”Scalatori di orizzonti” è un progetto musicale che ha coinvolto oltre 150 persone tra adulti, ragazzi e bambini e, come afferma Enrico Giaretta, il Direttore Artistico del progetto: ”La sfida più grande è stata proprio quella di trasferire nel disco il mio stile di scrittura rispettando il concept e far vivere nei suoni tutta l’energia, l’ispirazione e la partecipazione di questo magico ensemble”.
Amici Cucciolotti è un grande successo editoriale e un importante progetto sociale. Grazie all’impegno e alla volontà dell’editore Dario Pizzardi, attento e attivo nella divulgazione di valori come il rispetto per la natura e la solidarietà, da 11 anni le raccolte di figurine Amici Cucciolotti sostengono l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) realizzando grandi iniziative in difesa degli animali.      
Dal 2007 ad oggi le collezioni Amici Cucciolotti hanno donato all’ENPA oltre 7 milioni di ciotole di cibo, migliaia di cucce nuove per cani e gatti, la più grande flotta di autoveicoli attrezzati per salvare gli animali, centinaia di migliaia di libretti per insegnare ai bambini il rispetto degli animali, medicinali, cure veterinarie, materiali utili per migliaia di trovatelli accuditi nei rifugi e un grande contributo all’ampliamento di oasi naturalistiche dove vengono curati gli animali.
Per difendere il diritto al gioco dei bambini, Pizzardi Editore collabora con la Fondazione Abio donando ogni anno 500.000 bustine ai bambini ricoverati negli ospedali italiani e con l’organizzazione umanitaria Intersos alla quale ha donato oltre 5 milioni di bustine per i bambini che vivono in situazioni di emergenza umanitaria, nei paesi in conflitto. Gli album e le figurine permettono ai bambini che le ricevono in dono di trascorrere momenti di sereno divertimento e di ritrovare la speranza in un mondo migliore.    
L’avventura di solidarietà si rinnova anche quest’anno: Pizzardi Editore donerà all’ENPA 5.000 cucce ad isolamento termico dal design esclusivo made in Italy. Un’occasione per tutti gli amanti degli animali di partecipare a una grande iniziativa solidale e a un divertente, appassionante e istruttivo ”gioco di società” che coinvolge milioni di persone, grandi e piccini.
”Far crescere divertendo” è il motto creato dall’editore Dario Pizzardi, che descrive un modo unico, istruttivo e divertente per sensibilizzare ”i piccoli di oggi” a diventare ”i grandi di domani” per realizzare un mondo migliore. L’obiettivo è quello di far crescere i Cucciolotti d’Uomo in maniera più attenta e sensibile nei confronti della natura, degli animali e del prossimo in generale, responsabilizzandoli e portandoli al riconoscimento del rispetto della vita, in ogni sua forma, come valore assoluto.
Amici Cucciolotti è il più grande fenomeno editoriale solidale che si sta diffondendo nel mondo: le collezioni Amici Cucciolotti vengono distribuite attualmente in 13 paesi di due continenti (Europa e America).


Categorie: Animali e Cultura

Nel cimitero di Pietrasanta (Lucca) anche i pet potranno far visita ai defunti

01/03/2017

Pietrasanta va ad aggiungersi alle città che consentono ai pet di entrare nel cimitero per accompagnare i loro proprietari nelle visite ai defunti. L’amministrazione comunale di Pietrasanta ha deciso di eliminare la limitazione prevista dall’obsoleto regolamento comunale di polizia mortuaria che impedisce agli amici a 4 zampe di entrare nei cimiteri cittadini senza essere multati.
La sensibilità nei confronti degli animali è all’ordine del giorno dell’amministrazione Mallegni: negli scorsi mesi il Comune di Pietrasanta aveva infatti inaugurato un nuovo sgambatoio a Marina di Pietrasanta, all’interno del centrale parco di Ecaussinnes, recuperato quello già esistente allo Skate Plaza con migliorie ed interventi, sostenuto numerose iniziative contro il maltrattamento degli animali. Sul litorale di Marina di Pietrasanta i cani sono i benvenuti in ben due stabilimenti balneari su tre tanto che l’amministrazione comunale pubblica ogni anno sul proprio sito le spiagge dog friendly ritenute un elemento turistico molto importante per la scelta della destinazione dei turisti. “Modificheremo il regolamento che prima dovrà passare nella commissione capigruppo e poi in consiglio comunale per il via libera definitivo – spiega Massimo Mallegni, sindaco di Pietrasanta – i nostri inseparabili amici a quattro zampe potranno accedere, accompagnati dal proprietario e con guinzaglio, per quelli di grossa taglia con una museruola, ai nostri cimiteri comunali. Gli animali domestici, cani e gatti, condividono con noi la nostra vita ed è giusto che anche loro possano accedere nei luoghi della memoria dove sono sepolti anche quelli che sono i loro cari”. Secondo l’ultimo rapporto Eurispes in una casa su tre vive un cane (62%) o un gatto (40,8%) salvato in oltre la metà dei casi dalla strada o presi in un canile. “Con l’abrogazione di questa antipatica limitazione – conclude Mallegni – Vogliamo che la nostra città sia totalmente aperta anche ai nostri amici a quattro zampe. Sono parte delle nostra famiglia”.


Categorie: News dal Mondo

Ucciso brutalmente Gustavito, ippopotamo dello zoo di San Salvador L'animale accoltellato da i sconosciuti nella notte

01/03/2017

Gustavito, 15 anni, l’ippopotamo star del principale zoo di El Salvador è morto dopo essere stato brutalmente aggredito nella sua vasca durante la notte  la scorsa settimana da balordi.Un crimine che ha lasciato il Paese esterrefatto.
Perfino il governo è intervenuto sulla triste vicenda parlando di “repulsione nazionale”.
L’ippopotamo è stato preso a sprangate e accoltellato allo stomaco e al muso da individui entrati nel suo recinto mercoledì, probabilmente mentre dormiva, secondo il ministero della Cultura. A seguito delle gravi ferite riportate, Gustavito non è più riuscito ad alimentarsi ed è morto domenica notte dopo quattro giorni di atroci sofferenze.
“Mi dolgo profondamente di quanto è accaduto”, ha dichiarato il ministro della Cultura, esprimendo nel contempo gratitudine per gli sforzi profusi dai veterinari che hanno tentato il possibile per salvare la vita al malcapitato ippopotamo (video).
Il direttore della Fondazione zoologica di El Salvador, ha cosÏ reagito alla notizia: “trovo difficile credere che qualcuno sia capace di fare questo ad una animale indifeso”.
Il ministro della Cultura ha sottolineato che questo orrendo crimine ha convinto definitivamente le autorità a smettere di acquistare grandi animali. “Il parco accelererà la trasformazione in un centro per la protezione e la preservazione della nostra fauna locale”, si legge in un comunicato. Intanto  le autorità hanno annunciato il rafforzamento della sicurezza dello zoo che sarà sorvegliato da poliziotti e soldati. (con fonte Afp)


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Sito sudafricano di Kijiji vieta vendita asini online. Sta diventando un massacro

01/03/2017

In Sud Africa, il sito di vendite online Kijiji, ha annunciato oggi il divieto alle offerte per le vendite di asini per ridurre l’abbattimento di questi animali la cui pelle è richiesta dai trafficanti in Cina. “Kijiji ha deciso di vietare sul proprio sito la vendita di qualsiasi asino o mulo non solo la pelle o derivati”, ha detto la società in un comunicato. “Speriamo che questo possa svolgere un piccolo ruolo nel ridurre la crudeltà su questi animali”, ha aggiunto.
Negli ultimi anni, migliaia di asini sono stati uccisi in diverse regioni del Sud Africa per recuperare la loro pelle, conosciuta in Cina per presunte proprietà medicinali. Ricca di gelatina, la pelle d’asino è usata nella medicina tradizionale per la lotta contro l’insonnia o per ritardare la menopausa. In alcune regioni della Cina, la carne del quadrupede viene mangiata.
La polizia sudafricana ha recentemente trovato migliaia di pelli di asini ammassati in capannoni. Secondo la Società di prevenzione contro la crudeltà degli animali (SPCA), che plaude la decisione di Kijiji, gli animali sono di solito rubati da parte degli agricoltori e poi picchiati a morte con martelli o scuoiati vivi. “Il tentativo di impedire l’esistenza del mercato online è un passo significativo per la protezione degli animali”, ha detto SPCA. Nessuna legge in Sud Africa per ora regola l’esportazione di prodotti derivanti da asini. Ma oggi, su Kijiji, nessun asino è stato venduto. 


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In calo i rinoceronti uccisi dai bracconieri in Sudafrica. Con tre esemplari al giorno, si va verso un punto di non ritorno

01/03/2017

Ogni giorno in Sudafrica quasi tre rinoceronti vengono uccisi dai bracconieri: nel 2016 ne sono stati uccisi illegalmente poco piu’ di mille. Un calo rispetto ai due anni precedenti, ma la cifra continua a essere “inaccettabilmente alta”. Lo afferma l’organizzazione Traffic, che monitora i traffici illegali di piante e animali nel mondo, commentando i dati diffusi dalle autorita’ sudafricane. La popolazione di rinoceronti, sottolinea il Wwf, resta “pericolosamente vicina a un punto di non ritorno”. Nel 2016, secondo quanto riportato dal Dipartimento per l’ambiente del Sudafrica, i bracconieri hanno ucciso 1.054 rinoceronti. Una cifra in calo, rispetto a quelle record di 1.215 del 2014 e di 1.175 del 2015, che resta pero’ molto alta. “Anche se aspettiamo ancora i dati ufficiali sul bracconaggio da altri Stati che ospitano popolazioni di rinoceronti”, spiega Traffic, “dati non ufficiali indicano un calo anche altrove, in particolare in Namibia dove si e’ passati da 94 uccisioni nel 2015 a circa 60 nel 2016”. Il calo dello scorso anno in Sudafrica, rimarca il Wwf, si deve soprattutto agli sforzi di conservazione nel Parco nazionale Kruger, una delle maggiori riserve animali africane e dimora della maggior popolazione al mondo di rinoceronte bianco. Nel 2016 si e’ registrato un calo del 20% delle uccisioni per mano dei bracconieri (da 826 a 662 esemplari). Ma questo declino non e’ abbastanza. Il Wwf sottolinea la necessita’ di combattere a monte la richiesta dei corni di rinoceronte. “L’assenza di un’azione globale per controllare il traffico transazionale di fauna selvatica mina gli sforzi di protezione dei rinoceronti sul campo”, spiega Margaret Kinnaird di Wwf International.


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