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In mostra a Milano l’omaggio del Gruppo Max Mara ai gatti, simbolo della collezione Weekend

25/02/2017

In occasione della settimana della moda a Milano, il Gruppo MaxMara tra i tanti eventi, ha dato vita al progetto ispirato ai gatti “Chatmise” in mostra presso lo showroom di Weekend Max Mara, in piazza Liberty 4, dalle 10 alle 19 dove fino a domani, domenica, sarà possibile ammirare questo particolare allestimento… felino. Per il prossimo autunno/inverno, infatti, Weekend Max Mara ha ideato una capsule collection di sette capi – dal titolo Chatmise, un gioco con le parole gatto e camicia – che vuole essere un omaggio ai gatti. Enigmatici e sinuosi, con la loro eleganza e raffinatezza, questi felini incarnano da sempre il lusso. La collezione Chatmise – che sarà in vendita negli store Weekend Max Mara e Max Mara a partire da fine maggio – si compone di sette capi nei colori bianco, blu chambray e bordeaux, ed ognuno interpreta questa icona capricciosa in modo diverso. Sui capi realizzati appaiono piccoli gatti sullo scollo, profili di gatti che si baciano e due simpatici felini gemelli dondolano tra le rose, su una pettorina bianca quasi a formare una meravigliosa ghirlanda felina. Il capo cardine della collezione è un abito a camicia trompe l’oeil con maniche a kimono e due gatti applicati.
«Questo animale giocherellone, pigro e maestoso – spiegano dalla casa di moda – coglie in pieno lo spirito di Weekend Max Mara: rilassato, versatile e serafico». Per celebrare questa collezione, nello showroom di Milano si terrà una festa ispirata ai sontuosi balli in maschera della metà del secolo. Ci saranno eleganti signore con maliziose maschere da gatto placidamente allungate sulle poltrone, nelle loro camicie Chatmise.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Canili lager: venti cani da caccia in 50 metri quadri a Campobasso, cani con orecchie amputate e precarie condizioni igieniche nel bresciano

25/02/2017

Venti cani da caccia tenuti in una struttura fatiscente, costruita con materiali di fortuna e priva dei piu’ elementari requisiti igienico-sanitari. L’hanno scoperta gli uomini della stazione Carabinieri Forestali di Termoli (Campobasso) in contrada Solagne, periferia di San Giacomo degli Schiavoni.
Una costruzione di 50 metri quadri senza i piu’ semplici elementi tecnico-costruttivi. Un ricovero risultato sprovvisto anche delle autorizzazioni necessarie in materia edilizia, paesaggistica e sanitaria. Immediata la sua requisizione con conseguente trasferimento dei cani da caccia, in via temporanea ospitati in altra struttura. Il gestore del ‘canile’ clandestino e il proprietario dell’area sono stati denunciati all’autorita’ giudiziaria e sanzionati in via amministrativa per le violazioni del regolamento di Polizia veterinaria e alla legge regionale sull’anagrafe canina. A Brescia invece, il gruppo carabinieri forestale ha eseguito una perquisizione in un allevamento di cani, a Lonato del Garda e sequestrato otto cani che avevano subito la conchectomia, ovvero l’amputazione delle orecchie. Durante la perquisizione sono stati scoperti alcuni box ed aree recintate destinate alla custodia dei cani, costruiti abusivamente e sottoposti a sequestro. I titolari del canile sono stati denunciati. Sono state tra l’altro riscontrate irregolarita’ anche nello smaltimento delle deiezioni dei cani e trovati prodotti alimentari surgelati e non, posti all’interno di alcune celle frigorifere. Sequestrati circa 100 chili di prodotti ittici e carni in cattivo stato di conservazione e 5000 chili di prodotti alimentari, per un valore totale di circa 30 mila euro.


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"Visoni liberi", Rosita Celentano al fianco di Essere Animali nella battaglia contro l’orrore degli allevamenti (video)

24/02/2017

Il Team investigativo di Essere Animali ha lavorato mesi per portare alla luce ancora una volta la realtà degli allevamenti di visoni in Italia. Dopo quattro anni dalla pubblicazione dalla prima investigazione sono state trovate le stesse condizioni di sofferenza, raccolte nel nuovo video “Dentro gli allevamenti di animali da pelliccia”, narrato da Rosita Celentano.
“Le immagini diffuse da Essere Animali sono strazianti, i visoni sono rinchiusi in gabbie piccolissime e uccisi in camere a gas. Vi invito a firmare la petizione per porre fine a queste crudeltà. In occasione della Fashion Week di Milano il mio appello è per una moda che abbandoni l’uso delle pellicce. Come sosteneva Gandhi, la grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui essa tratta gli animali”, dichiara Rosita Celentano.
L’associazione ha infatti documentato, per la terza volta in pochi anni, la presenza di animali morti e feriti all’interno delle gabbie. Il filmato, pubblicato mentre a Milano si celebra la Settimana della Moda, invita a firmare la petizione per chiedere al Governo di approvare in tempi brevi le Proposte di Legge che introdurrebbero, come già avvenuto in diversi paesi europei, il divieto di allevare e macellare animali allo scopo di produrre pellicce. E’ quanto riferisce una nota dell’associazione. In Italia l’unica specie allevata è il visone americano. Ve ne sono 200 mila rinchiusi in circa 20 allevamenti, situati principalmente in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
Essere Animali ha lanciato la campagna Visoni Liberi per ottenere un divieto nazionale di allevamento di animali da pelliccia. Le due precedenti indagini, realizzate grazie a un infiltrato e al posizionamento di diverse telecamere nascoste piazzate all’interno degli allevamenti, avevano già rivelato simili condizioni e mostrato anche il momento dell’uccisione dei visoni, gettati in camere a gas.
Diversi paesi europei, alcuni dei quali con una fiorente produzione di pellicce come l’Olanda, li hanno quindi vietati.
Oggi un’eventuale approvazione delle Proposte di Legge troverebbe un consenso pressoché totale nella popolazione. Secondo il “Rapporto Italia 2016” redatto da Eurispes, l’86,3% degli italiani vieterebbe la produzione di pellicce.
“Gli interessi di una manciata di allevatori non possono impedire l’adozione di una legge che rispecchia la volontà della popolazione ed è supportata da evidenze scientifiche. Questi allevamenti causano gravi sofferenze ai visoni e devono essere aboliti”, conclude l’associazione Essere Animali chiedendo a tutti di firmare la petizione.


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Per avvelenare cani e gatti non esitano a mettere a rischio i bambini. Farmaci sparsi davanti a una scuola e in un parco

24/02/2017

La prima segnalazione ieri mattina, nei pressi della scuola primaria Galilei di Corsico. Alcuni genitori, mentre accompagnavano i propri figli a scuola, si sono accorti che sul marciapiede c’erano diverse pastiglie. Difficile pensare che fossero state perse dalle tasche di qualcuno, perchè erano troppe. Preoccupati, mamme e papà hanno avvisato l’agente della polizia locale presente in zona durante gli orari di apertura e chiusura delle scuole per garantire la sicurezza dei piccoli agli attraversamenti stradali. Le pastiglie sono state raccolte e portate al comando. Alcune sono sicuramente degli antibiotici, di colore bianco. Altri, invece, dei grandi postiglioni rosa. Nel corso della giornata di ieri sono arrivate altre segnalazioni. In serata sono state ritrovate pastiglie con le stesse caratteristiche anche su altri marciapiedi e su aiuole spartitraffico.
In particolare lungo le vie Parini, Foscolo, Dante, Monti, Buonarroti, Verdi, Sanzio. E all’interno del parco Marina d’Italia, alcune di colore verde e alcune capsule. Probabilmente medicinali antitrombosi. Viste le zone di ritrovamento, il comando della polizia locale ha sospettato che si trattasse di un tentativo di avvelenamento dei cani e dei gatti e ha avvisato l’ufficio veterinario dell’Ats, che oggi farà accertamenti sul tipo di sostanze trovate. La polizia locale di Corsico ha anche provveduto a posizionare cartelli avvisando della possibile presenza di bocconi  avvelenati. “Abbiamo chiesto l’intervento immediato degli operatori Amsa – spiega il sindaco Filippo Errante – e cercheremo di individuare, anche con l’ausilio delle telecamere, i responsabili per denunciarli. Auspico la massima collaborazione dei cittadini, affinchè chi ha commesso un atto cosÏ vile venga punito con provvedimenti di natura penale”.


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Fattoria #SosLupo, il Wwf dice no ad abbattimenti inutili e dannosi, si a cani e recinti elettrificati

24/02/2017

Il tema del Lupo (Canis lupus), in questi giorni è di estrema attualità. Se ne è parlato moltissimo, tuttavia, la maggior parte dei commenti e delle prese di posizione, prescinde dall’effettiva conoscenza della specie. Ma chi invece conosce bene gli animali come il Wwf non ha dubbi:
“Il lupo non e’ il flagello degli allevatori e attraverso adeguate misure di prevenzione e’ possibile vivere con una specie simbolo della fauna selvatica italiana, il lupo. Insomma, “agli abbattimenti, una misura antistorica e nociva di cui si parla nel Piano di gestione del lupo presentato dal ministero dell’Ambiente, esiste un’alternativa in grado di rispondere sia alle esigenze di conservazione che a quelle degli allevatori”. E’ il Wwf a ribadire che no, il lupo che faticosamente abbiamo protetto con una storia di successo unica in Europa, non va abbattuto. Anzi, gli abbattimenti sono dannosi anche oltre il rischio estinzione di questi splendidi animali, complicando anche la tutela efficace delle greggi. 
Insomma, “i metodi di prevenzione sono molto piu’ efficaci di quelli letali per ridurre i danni causati dai predatori agli allevamenti” mentre “le uccisioni si rivelano inefficaci o addirittura dannose nella maggior parte dei casi”, come segnala la prestigiosa rivista scientifica ‘Journal of Mammology’.
Quali sono questi metodi alternativi? Recinti elettrificati, ad esempio, ma anche il piu’ antico alleato dei pastori, il cane. 
Di questi veri e propri guardiani del gregge oggi nella sede Wwf ce ne sono tre, due femmine e un maschio, un giovane esemplare di due anni e mezzo dalla stazza gia’ imponente e dal vaporoso pelo bianco. Come spiega l’allevatore Roberto Palozzi, “il nome ufficiale di questi cani e’ Pastore Maremmano-Abruzzese, quindi quando si parla di Pastore Maremmano e di Pastore Abruzzese in realta’ si parla della stessa razza, e’ sempre lo stesso”.
Un cane votato alla difesa delle greggi, “era il cane della transumanza- spiega Palozzi- e infatti in Abruzzo lo chiamano ‘il cane bianco delle pecore'”.
Dimostrare che il lupo non è il flagello degli agricoltori e che attraverso adeguate misure di prevenzione e possibile convivere con una specie simbolo che rappresenta un valore naturale e culturale altissimo per l’Italia: è stato questo l’obiettivo della Fattoria #SosLupo allestita nella sede nazionale del WWF Italia a Roma. Con i cani pastore-maremmani, i recinti elettrificati e con le evidenze scientifiche più recenti l’associazione ambientalista non solo vuole dimostrare che una convivenza armonica tra lupo e allevatori è possibile ma che in molti casi è già realtà, come testimonia l’allevatore toscano Cristian Mussari (più di 100 capi tra pecore e capre in provincia di Prato) che, grazie ad una speciale razza di cani, il pastore della Sila, da quando ha cominciato la sua attività non ha avuto nessun attacco dai lupi.
Agli abbattimenti, una misura antistorica e nociva di cui si parla nel Piano di gestione del lupo presentato dal ministero dell’Ambiente, vediamo che esiste un’alternativa in grado di risponde sia alle esigenze di protezione delle greggi che alle istanze di conservazione del lupo


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Salvato cane gettato da auto in A4, Polstrada impegnata nella caccia ai responsabili in tutto il Veneto

24/02/2017

La Polstrada di Padova ha salvato sull’autostrada A4 un cagnolino gettato dal finestrino di un’auto i cui occupanti sono ora ricercati in tutto il Veneto.
Gli agenti si sono attivati dopo che alcuni automobilisti avevano segnalato che da una Bmw di color rosso/arancione, con targa romena, ferma nell’area di servizio ‘Limenella’, era stato ‘lanciato’ fuori  un cane di piccola taglia. La vettura si era poi allontanata a forte velocita’ verso Venezia.
Alcuni automobilisti, accortisi del fatto, sono scesi dalle proprie auto e, scavalcato il guard-rail, hanno recuperato il cane finito in un campo, prima che si avventurasse sulle corsie di marcia col rischio di venire travolto. Nel frattempo la sala operativa della Polizia Stradale ha diramato la ricerca alle altre forze di Polizia e alle sale operative delle autostrade limitrofe a Padova. Gli autori del gesto rischiano una denuncia penale per abbandono di animali (arresto fino ad un anno e ammenda da 1.000 a 10.000 euro) e maltrattamento di animali (reclusione da 3 a 18 mesi e multa da 5.000 a 30.000 euro).
Il cagnolino e’ stato affidato al servizio veterinario dell’Ulss 6 di Padova.


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Circhi in estrema difficoltà: indagine Censis, commissionata dalla LAV, svela lo stato di estrema difficolta’ dei circhi con animali e l’urgenza di riconversione

24/02/2017

La riforma sullo spettacolo dal vivo prevista dal ddl 2287-bis del governo, all’esame del senato, e’ necessaria e urgente per favorire la riconversione e quindi il rilancio del settore Il circo con animali è in estrema difficoltà: lo testimonia una recente indagine svolta dal Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, che per la prima volta ha raccolto e analizzato i dati economici e le stime disponibili su questo comparto, riferiti agli ultimi anni e aggiornati al gennaio 2017. L’indagine è stata commissionata dalla LAV, in vista dell’auspicata approvazione della riforma sullo spettacolo dal vivo contenuta nel Disegno di Legge 2287-bis del Governo. Questo Disegno di Legge prevede la graduale dimissione degli animali dai circhi ed è attualmente all’esame della Commissione Cultura del Senato. La LAV presenterà l’Indagine realizzata dall’Istituto di Ricerca Censis. Il settore è attualmente disciplinato da una normativa che risale al 1968, ormai non più in linea con il contesto socio-culturale attuale, che ha maturato una crescente sensibilità verso gli animali.
Per approfondire il Rapporto Censis cliccare qui


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Hanno lavorato senza sosta per settimane tra detriti e macerie, ma c’è chi, a Tolentino, si è già scordato di loro. Enpa: pet banditi dal villaggio container

23/02/2017

Nei giorni del terremoto si sono spesi fiumi di inchiostro e di parole sulla lealtà dei cani, che hanno lavorato settimane intere senza conoscere fatica né riposo, con l’unico obiettivo di restituire alla vita le persone intrappolate sotto le macerie. Ebbene, oggi, a riflettori spenti, siamo tornato al vecchio, triste e sciagurato andazzo dei cani “che sporcano” e che danno fastidio. Così è almeno a leggere la recente delibera (48/2017) con cui la Giunta di Tolentino stabilisce indistintamente che le famiglie assegnatarie di una “casetta” del Villaggio “non possono tenere animali domestici di piccola, media o grossa taglia”. E nello stabilire questo assurdo, anacronistico, ingiustificato divieto, la suddetta delibera fa riferimento a un’ordinanza della Protezione Civile finalizzata a contrastare il randagismo nelle aree terremotate ma che nulla dice e nulla proibisce in materia di detenzione di animali d’affezione.
Questa delibera pone diversi ordini di criticità. Anzitutto, e soprattutto, di natura psicologica,etica e affettiva: come si può infatti chiedere, a persone che hanno perso tutto, di separarsi anche dai loro animali? Animali che, è bene ricordarlo, molto spesso rappresentano, non solo uno straordinario supporto emotivo, ma anche l’unico legame con la “normalità” perduta. Sarebbe poi estremamente interessante capire come il Comune intenda gestire gli animali banditi dai container. L’ordinanza, infatti, nel creare un ulteriore e non necessario disagio a popolazioni provate da uno sciame sismico che sembra infinito, non offre alcuna soluzione o alternativa ai proprietari di animali. Cosa dovrebbero fare costoro? Metterli a pensione? Ricoverarli in una struttura pubblica? Darli in affidamento? Anche perché la sanzione prevista per i “trasgressori” è, dopo due diffide non rispettate, la revoca dell’alloggio. Esiste tra l’altro il rischio concreto che tale delibera finisca per alimentare il randagismo.
«Mi appello al buonsenso del Sindaco, della Giunta e di tutto il Consiglio comunale affinché ci possa essere un ripensamento e che non via sia una separazione forzata degli animali dalle loro famiglie. Non voglio credere che lo straordinario sforzo collettivo di solidarietà di cui tutti noi stiamo dando prova da mesi, possa vedere una pagina così ingloriosa. Anche questa volta – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – Enpa è pronta a fare la sua parte per trovare una soluzione condivisa per il bene di tutti, animali compresi, ma è fondamentale che evitare provvedimenti discriminatori come questa delibera. Facciamo in modo che gli uomini non dividano ciò che il terremoto non è riuscito a scalfire».


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I rospi iniziano la migrazione, per il 7° anno riaprono i rospodotti della Citta' Metropolitana Torino

23/02/2017

Nelle prossime settimane iniziera’ la migrazione riproduttiva di rospi e rane e, per il settimo anno consecutivo, il Servizio Tutela Fauna e Flora e il Servizio pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette della Citta’ Metropolitana di Torino, attiveranno la campagna di tutela. Saranno poste barriere temporanee per convogliare gli anfibi nei rospodotti, in modo da evitare che siano schiacciati dalle auto, personale addetto e volontari saranno impegnati nel monitoraggio e, dove occorre, a spostare gli animali da un lato all’altro della carreggiata. Le operazioni riguarderanno i territori dei Comuni di Pertusio, Vidracco, Vistrorio, San Giorio di Susa, Rosta e Buttigliera Alta, oltre al Parco naturale del Lago di Candia e  il Lago Grande di Avigliana.
Una specifica segnaletica stradale sara’ collocata sulla Strada Provinciale 589 dei Laghi di Avigliana, un buon esempio per tutte le amministrazioni comunali.


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A Roma in affido gli animali, anche esotici, sequestrati per maltrattamento

23/02/2017

Al via la campagna che Roma Capitale ha ideato in collaborazione con la Procura per restituire una casa agli animali, soprattutto esotici, che sono stati sequestrati perché vittime di maltrattamenti. Si tratta di uccelli, molti i pappagalli, ma anche tortore e diamantini, quaglie e passeri giapponesi, che sono in custodia giudiziaria presso un centro di recupero per la fauna selvatica: i cittadini, però, possono prendersene cura e richiedere l’affido gratuito. La procedura è semplice: per proporre la propria candidatura basta inviare la domanda per posta elettronica.
Coloro che ne abbiamo interesse, dovranno inviare apposita domanda, al seguente indirizzo  di posta elettronica: Coloro che ne abbiamo interesse, dovranno inviare apposita domanda, contente l’indicazione dell’animale o degli animali richiesti, al seguente indirizzo  di posta elettronica: bruno1.bailo@comune.roma.it. indicando nell’oggetto: ”Animali sequestrati – Richiesta affidamento”.
Nel testo indicare naturalmente l’animale o anche gli animali desiderati, se è possibile accoglierne più di uno.
L’ordine di arrivo delle domande è uno dei criteri di precedenza nell’assegnazione.
Ulteriori informazioni e l’elenco degli animali in affido sulla pagina dedicata del dipartimento Tutela Ambientale.
Animali da affidare


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Birrificio scozzese dog friendly apre le porte ai pet dei dipendenti e concede una settimana di 'congedo parentale' per chi adotta cane

23/02/2017

Lavoro si, ma ‘a prova di cane’. La BrewDog, fabbrica di birra scozzese, da sempre dog friendly, mette a punto l’ultima strategia per favorire il rapporto con Fido: una settimana di ‘congedo parentale’ per i dipendenti che adottano o comprano un cane e poi la possibilità di portarli a lavoro. “Non è facile andare a lavorare ed educare il cane al tempo stesso e molti nostri dipendenti hanno amici a quattro zampe a casa – spiega il fondatore della BrewDog, James Watt, come riporta una nota dell’Aduc -Vogliamo essere di aiuto e far sì che i proprietari abbiamo il tempo necessario per accogliere il nuovo componente della famiglia”.
Watt e Martin Dickie hanno creato la BrewDog nel 2007 con il loro cane Bracken. E oggi a fargli compagnia, nella sede del birrificio nell’Aberdeenshire, ci sono altri 50 compagni considerati come componenti del personale. “A noi interessano due cose: il personale e la birra. Inoltre amiamo i cani”, dicono i proprietari del birrificio.
La misura di congedo sarà valida anche nella nuova sede di Columbus in Ohio, Usa.      
D’altronde – sottolinea l’Aduc – numerosi studi dimostrano che condividere l’ambiente di lavoro con cani e gatti abbia un’influenza positiva sui dipendenti: diminuisce i livelli di stress, favorisce la socializzazione e la collaborazione tra colleghi e quindi anche la produttività. E sono tante anche le aziende sempre più amichevoli nei confronti degli animali. Negli Stati Uniti, ad esempio, Amazon e Google permettono l’ingresso in ufficio anche a cani e gatti.
In Italia Google e Nintendo (sede Vimercate) hanno lanciato i ‘Pet friday’, i venerdì in cui tutti i dipendenti possono portare con se il proprio animale domestico. E anche Purina, l’azienda che produce cibo per animali ha avviato ‘Pets@work’, l’iniziativa che valorizza la relazione fra persone e animali di casa anche sul posto di lavoro con una piccola area tutta per loro. Nella sede di Mars Italia, ad Assago, una volta al mese si svolge inoltre il ‘Pet friendly day’, una giornata d’ufficio a porte aperte per il proprio amico a quattro zampe.


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Macachi della neve hanno 'geni alieni', zoo giapponese li abbatte

23/02/2017

Fa discutere in Giappone e non solo la decisione del Takagoyama Nature Zoo di Chiba, nel Nord del Paese, di abbattere con iniezione letale ben 57 scimmie della neve (macachi giapponesi) dopo aver scoperto che erano portatori di geni di una specie di macaco “aliena”, nativa di India e Cina, bandita dal Paese.
Secondo quanto riportato dal sito Mashable, i macachi giapponesi dello zoo sarebbero riusciti a scappare dalla loro area per accoppiarsi al di fuori con dei macachi Rhesus, specie “aliena” e “invasiva” del territorio. Di qui l’incrocio dei geni scoperto successivamente con analisi del Dna.
Secondo le autorita’ l’abbattimento di queste scimmie, un terzo dei macachi giapponesi ospitati dalla struttura, era “inevitabile” al fine di proteggere l’ambiente nativo. Lo zoo, che nel frattempo dice di aver rafforzato la sicurezza della struttura, ha perfino tenuto una sorta di cerimonia funebre in un vicino tempio buddista per le “anime” degli animali uccisi.
La decisione non e’ passata inosservata e sui social network sono diversi gli utenti che hanno criticato l’abbattimento.
Molti chiedono come mai non fosse possibile trasferire gli animali fuori dal territorio giapponese.
Le scimmie della neve (Macaca fuscata) sono una vera e propria attrazione naturale del Giappone: vivono nelle foreste delle montagne, in particolare nei pressi di sorgenti di acqua calda, dove si immergono per cercare sollievo dal freddo.


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