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In Alaska, nei divorzi, ad essere tutelati saranno anche i pet

31/01/2017

Nonostante  una cultura animalista che sembrava imprigionata nei suoi ghiacci, l’Alaska sarà capofila degli stati USA con una legge sui rapporti tra ex coniugi focalizzata sugli interessi degli animali domestici.
 Per gli Stati Uniti è un grosso passo in avanti. Per la prima volta una legge nazionale, quella dell’Alaska, chiede di “prendere in considerazione il benessere degli animali” nelle dispute per i divorzi. Animali che prima venivano considerati semplici oggetti e che oggi, al contrario, sono visti come veri e propri esseri senzienti dotati di diritti. L’emendamento allo statuto dei divorzi, proposto dalla deputata Liz Velazquez (Repubblicani) e del deputato Max Gruenberg (Democratici), obbliga i giudici a mettere al centro l’interesse dei nostri amici a quattro zampe nella scelta dell’assegnazione, promuovendo l’affido condiviso quando possibile. “La relazione con l’animale viene riportata al centro della legge di famiglia, dal momento che la sola valutazione economica non permette analisi soddisfacenti quando ci sono di mezzo esseri viventi e senzienti” dice Kathy Hessler, direttrice della Animal Law Clinic di Portland. “I pet sono membri delle nostre famiglie – ha detto Vazquez – gli elettori ci hanno inviato a Juneau (la capitale dell’Alaska ndr) per rappresentarli. E molti di loro sono persone che amano i propri animali come i propri amici o familiari”.


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Chiusa stagione venatoria 2017, la peggiore strage autorizzata degli ultimi anni. Neanche il sisma ha fermato le “doppiette”. Regioni e governo sotto accusa

31/01/2017

Si è chiusa ufficialmente la stagione venatoria 2016/2017 che ha causato la morte di milioni di selvatici, moltissimi dei quali stremati se non uccisi da gelo e, in Centro Italia, anche dallo sciame sismico. Dunque, secondo l’Ente Nazionale Protezione Animali, la stagione venatoria, che non si è fermata neanche davanti alle conseguenze del terremoto, è stata una vera e propria “caccia selvaggia”. Anche per effetto dei provvedimenti delle Regioni, le quali, nonostante i pronunciamenti di TAR, Consiglio di Stato e Corte Costituzionale hanno regalato ai cacciatori maggiore possibilità e libertà di sparo.
«In uno scenario così compromesso per i selvatici, non possiamo non rimarcare il totale disinteresse di colui il quale è istituzionalmente deputato alla tutela della biodiversità, vale a dire il Ministro dell’Ambiente, che, anzi, ha dimostrato di essere incapace di porre fine alla strage dei migratori e di ottenere dalle Regioni il rispetto delle prescrizioni dell’UE», spiega l’Enpa. «Infatti – prosegue l’associazione – i calendari venatori di quest’anno hanno previsto la possibilità di sparare a specie precedentemente escluse perché in grave declino, e nulla è stato fatto per aderire alle richieste dell’Unione Europea di fermare la caccia nella stagione della migrazione pre-nuziale e durante la fase della dipendenza dei piccoli dai genitori. Richiesta che, tra l’altro, è oggetto di una procedura Pilot (la numero 6955), propedeutica alla procedura d’infrazione vera e propria».
Le stesse Regioni che, neanche di fronte alle calamità naturali hanno ritenuto opportuno “disarmare i fucili”, mettendo in grave pericolo l’incolumità di soccorritori e volontari – gli “incidenti” di caccia sono all’ordine del giorno – e decidendo lo sterminio di animali privi di qualsiasi difesa. Come nel caso di ungulati e volpi, la caccia ai quali – persino ai cuccioli e alle femmine in attesa – è stata approvata dalle amministrazioni regionali ignorando i pareri dell’Ispra e ricorrendo ad ogni escamotage possibile. E sono sempre le Regioni che con il beneplacito del Governo – il peggiore per gli animali selvatici – vogliono aggirare il divieto di caccia al lupo e arrogarsi la facoltà di autorizzare gli spari. Il tutto per compiacere allevatori senza scrupoli che pretendono di lasciare incustoditi i loro animali. Un vero e proprio far west contro cui Enpa ha ha promosso un mail bombing attraverso la propria pagina Facebook (cliccare qui).
«Le Regioni fanno quello che vogliono mentre il Governo non vuole inimicarsi la lobby dei cacciatori. Così si fa di tutto per aumentare le possibilità di sparo – conclude Enpa – ma in questo modo condannano il Paese a nuove procedure d’infrazione in sede europea». (enpa)


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Ritrovato il pitbull maltrattato dall’uomo che ha sfregiato la fidanzata a Rimini. La violenza contro i più deboli non risparmia né umani né animali

31/01/2017

E’ stato rintracciato e sequestrato, dai carabinieri della Forestale di Rimini, Shark, il pitbull del 29enne capoverdiano che il 10 gennaio scorso avrebbe sfregiato con l’acido l’ex fidanzata riminese.
Il giovane, sempre per il cane, era stato denunciato a piede libero nel settembre del 2016 per resistenza. All’epoca, infatti, il personale del Corpo Forestale dello Stato era intervenuto per sequestrare il cane al quale il 29enne aveva fatto tagliare le orecchie. L’uomo aveva opposto resistenza tanto da essere deferito all’autorità giudiziaria. Nel frattempo, però, il pitbull era sparito e, anche in seguito all’aggressione alla fidanzata, non era mai stato ritrovato nonostante avrebbe dovuto trovarsi nell’abitazione del Tavares a cui il giudice lo aveva affidato in custodia.
Gli inquirenti sono però riusciti a individuare la persona a cui Tavares aveva ceduto il cane e nella serata di venerdì lo hanno recuperato e affidato ad una apposita struttura. Il nuovo proprietario è risultato non essere a conoscenza della misura cautelare. Il cane, di nome Shark, un giovane esemplare di un anno di razza pitbull, è stato riconosciuto tramite il microchip identificativo ed è stato visitato dal Medico del Servizio Veterinario di Rimini che lo ha trovato in buone condizioni di salute. Shark è stato affidato in custodia giudiziaria agli operatori del canile di Rimini. Per lui, del tutto incolpevole, il dispiacere di una nuova separazione.


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Emergenza cavalli a Lucoli vessati da allevatori senza scrupoli: IHP presenta un esposto urgente a Prefetto e Asl

31/01/2017

Il Presidente dell’ IHP Italian Horse Protection ha inviato un esposto urgente al Prefetto dell’Aquila e all’Asl 1 Sulmona-Avezzano-L’Aquila in merito a un gruppo di cavalli isolati da mesi nel territorio di Lucoli (L’Aquila). La piccola mandria vive allo stato brado tra mille difficoltà e ora alcuni allevatori che non si sono mai curati di loro ne reclamerebbero la proprietà per portarli al macello. E’ una vicenda di cui l’associazione si sta occupando da qualche giorno e che improvvisamente, venerdì scorso, ha preso una piega inaspettata: si sarebbero materializzati infatti alcuni allevatori che, dichiarando di essere i proprietari dei cavalli, hanno annunciato di caricarli questa settimana per portarli al macello.
«Da parte di alcuni allevatori senza scrupoli – dichiara Richichi – è diffusa la pratica del pascolo abusivo, che, oltre a creare danni all’agricoltura, rappresenta la violazione di diverse normative. Gli animali, lasciati liberi di riprodursi, non vengono accuditi né foraggiati: in tal modo non si ha nessuna spesa per l’allevatore e se anche alcuni capi muoiono di stenti, oppure preda di lupi o investiti per strada, in ogni caso l’allevatore avrà sempre un guadagno dalla vendita al macello di alcuni dei capi rimanenti. Le eventuali sanzioni sono irrisorie e spesso risulta anche difficile per le autorità locali applicarle».
Per contrastare queste illegalità occorrerebbe una sinergia tra Istituzioni, forze di polizia, autorità locali e associazioni, per gestire contemporaneamente e al meglio sia l’applicazione di misure giudiziarie (sequestro preventivo o cautelativo), sia le operazioni di cattura, trasferimento, identificazione, cura e mantenimento degli animali in condizione di benessere. IHP ha chiesto alle Autorità competenti un intervento urgente per porre sotto sequestro preventivo gli animali già localizzati, che vagano pericolosamente vicino alla strada, nonché nei pressi dei resti dell’elicottero precipitato qualche giorno fa a Campo Felice. Ha chiesto anche aiuto per individuare altri due gruppi di cavalli isolati, per poter organizzare i soccorsi. 


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Cuccioli barbaramente uccisi nel paese di S. Pio. Le pene devono essere inasprite e certe, le istituzione non ignorino più il triste fenomeno

31/01/2017

Indescrivibile l’orrore e lo sconforto di chi si è trovato difronte a due cuccioli uccisi forse a bastonate.
I cagnolini,  una femminuccia e un maschietto di circa un paio di mesi, abbandonati, avevano cercato un po’ di calore nei pressi di una stazione di benzina lungo la circonvallazione di San Giovanni Rotondo.
Il presunto proprietario della mamma, perché nessuno gli chiedesse di riprendersi i cani, potrebbe aver deciso di liberarsene. Un terzo cucciolo, evidentemente terrorizzato, è fuggito e i volontari dell’Enpa intervenuti sul posto non hanno potuto metterlo ancora in salvo.
I corpicini senza vita dei cuccioli, sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico per l’esame necroscopico, tuttavia le cause della morte sembrano ormai acclarate. Nulla si sa invece di chi possa avere compiuto un gesto così indegno. Per questo l’Enpa che ha informato del fatto la Polizia locale e che presenterà denuncia all’autorità giudiziaria, chiede siano vagliate le riprese delle telecamere posizionate presso la stazione di servizio: potrebbero fornire elementi utili a fare chiarezza sul duplice animalicidio. «E’ un fatto che ci lascia sgomenti e senza parole. Speravamo, dopo il terribile precedente del cane Angelo, di non dover più assistere a fatti del genere; purtroppo al peggio non c’è limite. Mi appello a tutti, rappresentanti istituzionali, forze di polizia e magistratura, affinché facciano quanto in loro potere per identificare gli uccisori dei cuccioli. Devono essere puniti con una condanna esemplare: per loro devono aprirsi le porte del carcere. Ma, soprattutto, è giunto il momento che Governo e Parlamento prevedano finalmente un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, la situazione sta diventando insostenibile».


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Pooh e Steven, a Sofia, due mici “bionici” con zampe in titanio, sono tornati a camminare e giocare

30/01/2017

Pooh e Steven, due gatti bulgari, circa un anno il primo e 8 mesi il secondo, avevano perso le zampe posteriore in un incidente stradale. Grazie all’impianto di due protesi effettuato presso una clinica veterinaria di Sofia sono tornati a camminare e ora giocano sereni nelle stanze della charity Let’s Adopt, aspettando qualcuno che voglia prendersene cura. La loro storia di ‘mici bionici’ – a quanto risulta i primi in Europa al di fuori dalla Gran Bretagna, dove l’intervento pionieristico è stato messo a punto dal chirurgo veterinario Noel Fitzpatrick – rimbalza online sui media internazionali.
Le nuove zampe di Pooh e Steven spuntano dai moncherini come fossero zoccoli di cervo e ricordano le protesi dell’atleta sudafricano Oscar Pistorius. Sono state costruite su misura partendo da uno scheletro di titanio con della gomma sulle estremità che poggiano per terra, rivestito da uno strato di idrossiapatite per favorire la crescita delle cellule ossee. Se tutto andrà come deve, sopra l’osso si formerà anche la pelle e non si svilupperanno infezioni.


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Toxoplasmosi, ancora disinformazione. Presidente Enpa scrive alla Rai

30/01/2017

Pubblichiamo di seguito il testo della lettera che la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, ha scritto al direttore di Rai Uno Andrea Fabiano, per protestare contro un nuovo episodio di disinformazione in merito alla trasmissione della toxoplasmosi.

Gentile Direttore,
Le scrivo in qualità di Presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, la più antica associazione animalista presente in Italia, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni su quanto andato in onda durante l’episodio della serie televisiva Purché finisca bene intitolato Mia moglie, mia figlia, due bebé.
Durante la trasmissione vengono difatti riportate gravi inesattezze sulla relazione tra toxoplasmosi, gravidanza e animali domestici. Il fatto poi che i messaggi siano veicolati dal medico curante della coppia protagonista ne amplifica ancor di più la portata degli effetti. E l’enfatizzazione dei modi attraverso cui lo stesso dottore si esprime – tipica nei personaggi di una commedia – non serve a sminuire l’autorevolezza del messaggio, perché la “scientificità” dell’informazione divulgata è supportata dal sostegno di un opuscolo informativo “ufficiale” presente all’interno dello studio medico.
Già in passato, nel 2013, la RAI fu al centro di un caso analogo quando, nel corso della trasmissione i “Fatti Vostri”, il giornalista scientifico Luciano Onder consigliò alle donne in gravidanza di separarsi dai loro amici a quattro zampe. In quella circostanza l’Ente Nazionale Protezione Animali, d’intesa con la Fnovi – Federazione degli Ordini Veterinari, chiese e ottenne una rettifica.
A tal proposito Le riporto, nel link che segue, quanto venne comunicato dalla Fnovi:
http://www.fnovi.it/sites/default/files/old_fnovi/userfiles/files/4988_onder.pdf
Oggi, come allora, il pericolo che tali messaggi generino psicosi e contribuiscano a incrementare i fenomeni di maltrattamento (il gatto oggetto della “scomunica” è costretto a vivere dentro un trasportino) e di abbandono di animali (entrambi reati) è elevatissimo.

Le chiedo pertanto, gentile Direttore, di intervenire affinché ci sia maggiore attenzione e minore superficialità nell’affrontare determinati argomenti; inoltre, faccio nostro ed estendo alla redazione del Canale da Lei diretto, l’invito che al tempo la Fnovi rivolse alla trasmissione “I Fatti Vostri”. Enpa è sempre a disposizione qualora aveste bisogno di un parere su come affrontare le questioni che coinvolgono gli animali.
Sicura della Sua sensibilità e della Sua professionalità, auspico che questa lettera possa essere l’inizio di una positiva collaborazione; una collaborazione che potrebbe concretizzarsi sin da subito qualora si prevedesse nelle serie televisive attualmente in fase di produzione la presenza di messaggi che facciano chiarezza sull’argomento, sottolineando quanto sia importante rispettare i diritti degli animali domestici a cui siamo legati durante ogni fase della nostra vita umana.
RingraziandoLa per l’attenzione che sono certa Ella mi riserverà resto in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro e Le invio i miei più cordiali saluti. (enpa)


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Tigre bianca fuggita circo a Monreale (Pa) catturata e riportata ai proprietari. Enpa: cattività eticamente inaccettabile e pericolo per incolumità persone e animali (video)

30/01/2017

A dare l’allarme alcuni automobilisti che hanno avvistato la tigre in un parcheggio nella zona della circonvallazione. Il grosso felino sarebbe fuggito all’alba. Oltre ai carabinieri e alla polizia di Monreale, nelle ricerche si sono impegnati i domatori del circo.
Mentre alcuni passanti riuscivano a far entrare la tigre in una zona recintata. Che tristezza vedere un animale così bello e fiero umiliato dalle sbarre e offerto agli sguardi dei curiosi! (video)
Sono arrivate anche le squadre speciali dei carabinieri per neutralizzare eventuali movimenti pericolosi del felino. Il traffico nell’area è stato rivoluzionato. Una folla di curiosi si è assiepata nella zona, dove sono arrivati i tiratori scelti della Forestale e il veterinario dell’Asp con la dose di sedativo per potere addormentare l’animale e catturarlo. Non è stato necessario anestetizzare la tigre che, grazie a un bel pezzo di carne, è spontaneamente entrata in una gabbia con cui è stata riportata al circo.
Gli operatori hanno preferito utilizzare questo sistema, visto che la tigre del bengala era in un luogo recintato, piuttosto che sparare una siringa con il sedativo, operazione che metteva a rischio la sopravvivenza dell’animale.
“Abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale di valutare tutte le circostanze che hanno portato alla fuga della tigre da un circo del palermitano. Qualora dovessero emergere aspetti rilevanti dal punto di vista legale prenderemo tutto gli opportuni provvedimenti. Tuttavia, quanto accaduto in Sicilia evidenzia un problema di portata più generale: la cattività, oltre ad essere eticamente inaccettabile, può rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone e degli animali”.
Lo dice il presidente nazionale di Enpa, ente nazionale per la protezione degli animali, Carla Rocchi a proposito del caso di Monreale. “Non è la prima volta che un animale fugge da un circo – aggiunge – Ricordo la giraffa di Imola, poi uccisa; l’elefante a spasso per le vie di Roma o le zebre recuperate da una volante a Correggio. Oggi siamo stati fortunati perché il caso ha voluto che la fuga non finisse in tragedia né per la tigre né per le persone. La prossima volta però potremo non esserlo: al di là dei dubbi circa la capacità delle insegne circensi di tenere gli animali sotto controllo, ma anche circa la tempestività e l’efficacia dei controlli, è il momento di voltare pagina”.
E ancora: “Si acceleri sulla legge per il circo senza animali – conclude – si ponga fine a uno sfruttamento sempre più invisa all’opinione pubblica, che, come accaduto oggi, mette in pericolo la sicurezza degli animali e delle persone”.


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Liberiamo Ercole, "il cane degli Scavi di Pompei", regolarmente microchippato ma ingiustamente finito in canile

30/01/2017

Ercole, 4zampe libero e conosciuto come “il cane degli Scavi di Pompei”, è ora rinchiuso in un canile, colpevole solo di avere una “grossa stazza”. Quanti lo hanno conosciuto vogliono cancellare questa ingiustizia e hanno lanciato un appello per liberarlo.
Nella cittadina partenopea tutti sono affezionati a questo cagnolone buono e simpatico. La sua fama conobbe il culmine quando, durante uno spettacolo di Roberto Benigni, rubò la scena al comico salendo sul palco del Teatro Grane per posizionarsi accanto al premio Oscar e godersi lo show in prima fila. Ettore è un cane che non conosce barriere, va girando di qua e di là con preferenza nella zona degli scavi e per questo è diventato un simbolo tra le domus.
Ettore è una vera calamita di simpatia,tanto è vero che, da quando nel 2009 partì il progetto negli scavi “(C)Ave canem-Adotta Meleagro” (un nome ispirato al famoso mosaico della casa del Poeta Tragico con il cane alla catena), Ettore non è mai stato dato in adozione. Considerato un cane tranquillo, faceva compagnia ai turisti, poi usciva a fare un giro fuori e, ovunque, veniva ospitato.  «Un cane buono», dicono i cittadini di Pompei, ma tutto questo non è bastato ed è finito rinchiuso da solo in un canile municipale. Dal 15 dicembre scorso è stato portato al Dog Park di Ottaviano in seguito a un’istanza dei carabinieri che parla di «un cane che incute paura».
Per tale motivo, il cane non può essere liberato. C’è una sola possibilità: deve essere adottato.
Si è così scatenata la solidarietà dei cittadini di Pompei che – attraverso i social network – stanno lanciando l’appello con la speranza che Ettore possa essere finalmente adottato e tornare libero. Sulla rete sono in tanti che sperano nel suo ritorno: «E’ un’icona della nostra città. Non ha mai fatto del male a nessuno».
E’ la seconda volta che viene rinchiuso in un canile. La prima era accaduta nel 2015. Ma ora è microcippato e risulta di proprietà del Comune di Pompei. Il Sindaco che fa?


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La nuova vita di Luca, l'agnellino trovato neonato in un supermercato a Monza. Ora cresce forte e sano grazie a una mamma umana

30/01/2017

La mamma di un agnellino, solitamente, è una pecora. La mamma dell’agnellino protagonista di questa storia a lieto fine si chiama Lisa ed è volontaria Enpa del settore erbivori. Di lui si inizia a parlare quando viene segnalata la sua presenza in un supermercato a Monza dove viene abbandonato sabato 10 dicembre 2016 ad appena due giorni di vita da un anonimo personaggio che diceva di averlo rinvenuto in un campo lì vicino. Recuperato dal servizio zooprofilassi dell’ATS (ex ASL) la sera stessa, l’agnellino arriva al rifugio Enpa di Via San Damiano.
Nessuno aveva mai visto un agnello così piccolo, con il cordone ombelicale ancora attaccato e neanche un dente. Essendo impossibile organizzare i turni in canile per allattarlo anche di notte, Lisa decide, almeno per quel weekend, di portarlo a casa. «Passa un giorno, passa un altro giorno – racconta Lisa – e ovviamente è rimasto a casa mia. Dopo tutti i gattini che abbiamo accudito, un agnello ci mancava. Abbiamo deciso di chiamarlo “Luca” in onore del volontario che mi ha supportato nelle operazioni di allattamento artificiale».
«Crescerlo è stata una vera battaglia – prosegue Lisa -, tutti i giorni ho avuto paura che non ce la facesse, visto quanto era piccolo, ma alla fine è qui, sta bene ed è un testone. Vorrei ringraziare il gruppo facebook Monza a 4 Zampe, gestito da Barbara Zizza, che ha provveduto per tutto questo tempo al latte di capra, venendolo anche a trovare tutti i sabati in cui Luca mi accompagnava in canile nel mio turno. E un ultimo ringraziamento alla mia mamma che se n’è occupata ogni giorno mentre ero al lavoro senza mai lamentarsi di avere un nuovo “figlio” a cui badare».
Ora che Luca è cresciuto lo aspetta una vita fantastica: una nuova casa a Porcikomodi, una fattoria vegana, lo stesso posto dove vive Stark (altro agnello neonato salvato alcuni anni fa da Enpa). Porcikomodi è un’oasi nata nel 2006 a Magnago (Milano) che accoglie tutti quegli animali considerati da “reddito”, li salva dai macelli o da altre situazioni e permette loro di vivere in libertà. Sul sito http://www.vitadacani.org/porcikomodi/ si possono trovare molte informazioni su quello che fanno e su come aiutarli concretamente. (enpa)


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Ultimo week end per visitare a Milano la mostra della maltese Tiffany per promuovere valori morali, culturali, artistici e spirituali

28/01/2017

Si chiuderà martedì 31 gennaio, la mostra di Tiffany, la cagnolina maltese protagonista degli aforismi fotografici di Masha Sirago, ospitata dallo Spazio Filatelia Milano. Quindi questo è l’ultimo fine settimana per per visitare la mostra del progetto culturale di Tiffany, di cui avevamo dato notizia dell’apertura del 13 dicembre.
Definito “Animal academicum” dal filosofo Giacomo Marramao e il “Can…ravaggio” del Terzo Millennio dal Prof. Claudio Strinati, storico dell’arte, Tiffany ha un Comitato scientifico d’eccezione: Giovanni Russo, scrittore; Piero Ostellino, editorialista; Masolino D?Amico, critico letterario; Davide Rondoni, poeta; Francesco Bruno, criminologo; Nino Marazzita, libero pensatore; Carlo Giovanardi, appassionato di filatelia; Promotori del percorso di Tiffany anche: Giovanni Conso, Presidente Onorario Accademia dei Lincei e Ferdinando Castelli, critico letterario, le cui testimonianze oggi sono impresse nei loro contributi critici.

Firmandosi “portavoce” di Tiffany, Masha Sirago si è impegnata fin dagli inizi del progetto a superare ogni ostacolo comprensorio e linguistico e a far conoscere, con il progetto “Vita da cani”, il messaggio universale di Tiffany, ovvero il “cane, il migliore amico dell’uomo e della donna”, oltre ogni dog-ma e dog-matismo. Tiffany non è né maschile né femminile e promuovendo i veri Valori morali, culturali, artistici e spirituali riesce a parlare di tutto e con tutti. Il “cane che fa Cultura” da dieci anni a questa parte interpreta il tempo, attraverso l’arte, con tutte le sue contraddizioni e guarda il mondo con uno sguardo ironico e poetico volto verso la caducità dell’uomo, con i suoi pregi e difetti. Tutto questo si esprime attraverso la fotografia, la scultura, la pittura, i video, i racconti.


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Non si fermano le corse clandestine dei cavalli, sequestrato equino a Palermo. Alle denunce non seguono pene dissuasive

28/01/2017

La Polizia di Stato ha sequestrato un cavallo che avrebbe preso parte ad una corsa clandestina nella zona di Altavilla Milicia. L’animale si trovava dentro un furgone adibiti al trasporto animali. Era sudato, presentava alcune ferite ed era molto agitato.
A rilevare le condizioni del cavallo i veterinari dell’Asp. A trasportare l’animale due uomini con precedenti per maltrattamenti di animali. Dentro il furgone insieme al cavallo c’erano anche due motocicli utilizzati nel corso delle corse clandestine. Uno di questi era intestato ad un altro giovane denunciato per maltrattamenti. Sono in corso indagini per accertare dove si e’ svolta la gara e chi ha preso parte. (ansa).



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