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Belli, puliti e profumati per l’anno nuovo ma con prodotti naturali

31/12/2016

Se anche ai nostri 4zampe vogliamo far iniziare il nuovo anno con un mantello lucido e profumato,ma senza usare prodotti chimici e senza spendere una fortuna, c’è un’ottima alternativa: è il profumo fatto in casa, facile, economico e sicuro. Un esempio è l’aceto di miele. Basta mescolare in una ciotola 2 parti di acqua e una di aceto, immergere una pezza nella soluzione ricavata e passarla delicatamente sul pelo del cane che oltre a profumarsi diventerà anche lucido.
Un’altra idea pratica e veloce consiste nell’utilizzo dell’acqua distillata: mettere 50 ml in un vaporizzatore con 15 gocce dell’essenza profumata più adatta (meglio se leggera in modo che non possa urtare l’olfatto sensibile nel nostro amico peloso).
Scuotere bene il tutto e vaporizzare sul pelo del cane a una distanza di circa 20 cm facendo attenzione a non colpire il suo muso. In alternativa si può spruzzare la soluzione direttamente sulle tue mani e poi passarle sul manto del cane, per essere più sicuri di non interagire con il suo naso.
Se invece non ci piace l’idea di spruzzare qualcosa direttamente sull’animale si può optare per deodoranti indicati per profumare i suoi spazi: un valido “rimedio della nonna” consiste nel aggiungere a circa mezzo litro di acqua calda qualche goccia di essenza di limone o del bicarbonato.
Infine posiziona una ciotola con la soluzione ricavata nei punti dove il cane passa più spesso il suo tempo: è importante però posizionarla su mensole o mobili alti in modo che non sia raggiungibile per il nostro amico a 4 zampe. In caso di gatti (notoriamente più agili) opta per un barattolo chiuso con coperchio forellato.
Qualche piccolo trucco contro il cattivo odore
Il cattivo odore spesso è causa di poca igiene: ma se non si può lavarlo spesso come fare? Adottiamo allora qualche piccolo trucco per evitare che i batteri possano proliferare nel sebo cutaneo causando il tanto odiato cattivo odore. Questi microrganismi infatti amano gli ambienti caldi e umidi.
Quando piove ad esempio asciugiamo bene il pelo e soprattutto le zampe. Usiamo un asciugamano o, se vedi che il tuo cane lo tollera anche un asciugacapelli (a temperatura bassa).
Molto utili potranno essere delle salviettine umidificate (ce ne sono in commercio specifiche per il nostro amico peloso ma vanno bene anche quelle per neonati). Così facendo lo sporco non si anniderà tra i polpastrelli e l’acqua non provocherà il tipico odore di cane bagnato.
Salviette umidificate multiuso, sono ideali per una delicata pulizia delle zone sensibili del cane. Rinfrescano e detergono zampe, cute, pelo, occhi, orecchie. Importante usare quelle enza profumo e alcol.
Evitiamo che il cane si rotoli a terra prima di asciugarlo in quanto il pelo bagnato assorbe facilmente gli odori.
Abituiamoci a spazzolarlo spesso specie se il cane ha il pelo lungo: il non farlo potrebbe far formare dei nodi nel sotto pelo dove lo sporco tenderà ad annidarsi. Cerchiamo di abituarlo, già da cucciolo, a questo momento di pulizia in modo che diventi per lui solo un momento rilassante e non un fastidio.
Fondamentale anche la pulizia delle orecchie, sempre con l’aiuto di salviettine umidificate facendo attenzione a non andare troppo in profondità. Nella maggior parte dei casi infatti una scarsa pulizia delle orecchie è la principale causa del cattivo odore.
Infine attenzione alla sua igiene dentale spesso causa di alito cattivo: provvediamo alla pulizia dei suoi denti a giorni alterni e comunque non meno di una volta alla settimana, spazzolandoli bene per rimuovere il tartaro magari con del semplice bicarbonato.


Categorie: Curiosità

Si chiude il 2016, annus horribils per animali selvatici e ambiente. ENPA, LAC e LAV al Premier Gentiloni: il 2017 segni l'inizio di una politica nuova per la fauna. No alla "superdoppietta", alla “riforma “dei parchi, ai richiami viviIl 2016 è stato

31/12/2016

Il 2016 è stato per gli animali, soprattutto i selvatici, e per la tutela ambientale un annus horribilis; nel 2017 si volti pagina. Lo chiedono le associazioni animaliste ENPA, LAC e LAV al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni; una richiesta – questa – che arriva  alla fine di un anno contrassegnato da forti contrasti e polemiche per le scelte del governo Renzi in materia di fauna selvatica.
«Mentre nel Paese si fa sempre più strada la discussione sulla necessità di rivedere provvedimenti di forte rilevanza sociale assunti dal precedente Esecutivo, chiediamo che il Governo Gentiloni apra anche un capitolo particolare sulla tutela di quel patrimonio collettivo, nazionale ed internazionale, costituito dalla fauna selvatica, di cui la legge 157/92 pone in capo allo Stato la responsabilità. Tuttavia, tale compito di tutela sembra essere stato dimenticato, così come sono state ignorate le richieste avanzate in tal senso dalle associazioni e dall’opinione pubblica, in un contesto che vede il sostanziale azzeramento della vigilanza sulla caccia», spiegano ENPA, LAC e LAV, che, nell’ottica di un dialogo da ricucire avanzano tre proposte.
«Fermare anzitutto la cosiddetta “riforma” della legge nazionale sui parchi, la 394/91, che, purtroppo è stata approvata dal Senato con la benedizione del precedente Governo e che, tra l’altro, rompe le maglie della tutela, aprendo le porte dei parchi ai fucili dei cacciatori e mettendo a rischio anche le specie più rare e preziose dietro il pretesto del “controllo” della fauna. In secondo luogo – proseguono le tre associazioni – escludere dall’elenco delle specie cacciabili di avifauna le 19 Spec 2 e Spec 3 che si trovano in uno stato di conservazione negativo, magari ridotte a poche centinaia di coppie e che imperterrite le Regioni, per cercare il consenso delle “doppiette”, anzi delle “superdoppiette”, continuano ad inserire ogni anno nei calendari venatori, incuranti peraltro delle conseguenze e delle pesanti censure dell’Unione Europea sul nostro Paese. In terzo luogo cancellare la barbarie rappresentata dai richiami vivi usati nella caccia da appostamento».
«Infatti – concludono ENPA, LAC e LAV – dopo il divieto relativo alla cattura dei migratori, varato dal Parlamento sotto minaccia di una procedura di infrazione europea, sono rimasti a fare da “fischietti viventi” gli uccelli di allevamento, o presunti tali, dato l’intenso bracconaggio legato alle catture illegali. Ci appelliamo al Presidente del Consiglio –  affinché da un lato liberi merli, tordi, cesene, dalle sofferenze di una detenzione nelle peggiori condizioni possibili; dall’altro affranchi il nostro Paese da un vergogna incompatibile con il livello di civiltà di cui aspiriamo ad essere portatori». (enpa.it)


Categorie: News dal Mondo

Il DNA inchioderà i propriatari maleducati di cani nel Comune di Malnate (Varese

30/12/2016

I cani non hanno colpa e si dice porti fortuna ma è innegabile che mettere un piede su qualcosa di viscido e maleodorante mentre camminiamo da veramente fastidio. Le strade si trasformano in veri percorsi a ostacoli così il Comune di Malnate (16mila abitanti in provincia di Varese), ha deciso di correre ai ripari impiegando guardie ecologiche e Polizia locale per vigilare in modo specialesui proprietari maleducati di cani.
I “colpevoli” di non raccogliere i bisogni del loro 4zampe saranno individuati grazie ai test del Dna che verranno effettuati sulle feci presenti i strada. La giunta comunale sta elaborando un regolamento che darà 8 mesi di tempo a tutti i proprietari per recarsi presso un veterinario: la schedatura del Dna del proprio cane avverrà con un prelievo salivare.
«L’abbandono delle deiezioni è un abbandono di rifiuti – ricorda l’assessore all’Ambiente Giuseppe Riggi – La procedura prevede che l’operatore ecologico impegnato nella pulizia manuale, affiancato da un agente della Polizia locale per la notifica – effettui il campionamento della deiezione abbandonata, e la invii al laboratorio incaricato per le analisi del dna. Avuto l’esito del raffronto tra il Dna del campione e quelli contenuti nella banca dati, sarà possibile risalire all’animale e procedere a sanzionarne il proprietario incivile».
L’Amministrazione di Malnate non è la prima a ricorrere al DNA per arginare un vergognoso fenomeno. Anche il Sindaco di Capri, per tutelare il decoro dell’isola, ha emesso in passato un’ordinanza con cui si imponevano prelievi ematici ai cani per inserire in una banca dati il loro DNA così da poter risalire, in presenza di escrementi, al proprietario che avrebbe pagato una multa variabile dai 25 al 1.500 euro.


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Daniela Bianchi Presidente Wwf: nel 2016 pochi passi avanti nella tutela della natura, bene le tigri e i panda, male i parchi italiani

30/12/2016

Quello che si avvia a conclusione è stato “un anno con più ombre che luci per l’ambiente”. Un anno in cui è entrato in vigore l’importante Accordo di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici, l’anno delle buone notizie per alcune specie simbolo come tigri e panda, “ma che nel nostro Paese continua a segnare un pesante segno meno sia nelle politiche di difesa della biodiversità che rispetto alla strategia di decarbonizzazione”. Il 2016, comunque, “è stato un anno dal grande valore simbolico per il Wwf in Italia che ha festeggiato cinquant’anni di battaglie in difesa della natura e della biodiversità”, e l’associazione è stata “protagonista di diversi traguardi: dal lavoro alla Cop22 di Marrakech al salvataggio delle Direttive comunitarie ‘Habitat’ e ‘Uccelli’ (che tutelano il 18% del territorio europeo e il 19% di quello italiano)”, dice Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia.
“Il 2016 ha visto il Wwf particolarmente impegnato nella lotta al bracconaggio in Italia e all’estero (la campagna Ferma il Massacro di Natura contro il bracconaggio di gorilla ed elefanti nel parco di Dzanga Sangha nella Repubblica Centro Africana) ed ancora in prima linea nella difesa delle specie simbolo – prosegue Bianchi – come dimostra il contributo per fermare il piano che prevedeva la possibilità di abbattimento dei lupi con la raccolta di circa 200mila firme consegnate al ministro dell’Ambiente Galletti.”
“Mentre il 2016 verrà ricordato per la nascita della più grande area marina protetta in Antartide per proteggere mammiferi marini, pinguini e alcuni tra gli ecosistemi più fragili e importanti del pianeta, in Italia l’iter di riforma della Legge Quadro sulle Aree Protette, con l’approvazione in prima lettura al Senato, rischia di compromettere il lavoro straordinario di tutela della biodiversità e nella gestione dei Parchi svolta negli ultimi decenni – prosegue Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia – Una riforma licenziata dal Senato, senza tener conto delle osservazioni e dei suggerimenti di tutto il mondo ambientalista, è una ferita che ci auguriamo, nel 2017, possa essere sanata da una maggiore capacità di ascolto alla Camera, per ottenere una più giusta riforma capace di migliorare la legge esistente, e non di indebolirla, e coniugare la difesa del sistema di tutela naturalistico e paesaggistico del nostro Paese e il necessario sviluppo sostenibile. A cominciare dalle risorse destinate ai nostri Parchi nazionali che per il prossimo anno rappresentano solo lo 0,3% dell’ammontare complessivo della Legge di Bilancio (78 milioni su 27 miliardi complessivi)”. Nel 2016, però, non sono mancate le buone notizie: per la prima volta in 100 anni il numero delle tigri è in crescita (3.890 secondo gli ultimi censimenti governativi. Nel 2010 erano 3200) e un nuovo censimento in Cina sullo stato del Panda gigante ci ha felicemente sorpreso dandoci il quadro di una popolazione in leggero aumento (la sua popolazione è ad oggi di 1864 esemplari). Anche nel 2016 le oltre 100 oasi Wwf hanno difeso e protetto la ‘Natura d’Italia’ tutelando oltre 35mila ettari di natura selvaggia e unica sottraendola al degrado, al bracconaggio, all’inquinamento e all’illegalità. Sono maturi i tempi per un segnale forte per combattere i crimini di natura attraverso l’inasprimento delle sanzioni penali nei confronti di bracconieri che sottraggono alla comunità animali straordinari come lupi e orsi o che impoveriscono i nostri mari con azioni di pesca illegale. “Molte delle sfide del 2016 resteranno centrali anche nel 2017 a cominciare dall’emergenza clima. Il Governo italiano deve chiedere alle amministrazioni pubbliche e agli imprenditori di dare gambe, come è stato stabilito a chiusura della Cop 22, all’Accordo di Parigi, accelerando i tempi per la una strategia di decarbonizzazione e per lo sviluppo. 


Categorie: News dal Mondo

Libero accesso agli animali da compagnia negli ospedali e case di riposo lombarde ma in condizioni di sicurezza stabilite

30/12/2016

La Giunta regionale, come riferisce una nota, ha infatti approvato il regolamento che attua una legge regionale del 2009 sulla tutela degli animali di affezione. “Novità assoluta – dichiara l’assessore al Welfare, Giulio Gallera – è la possibilità di accesso di cani, gatti e conigli negli ospedali e nelle Case di riposo, secondo le condizioni di sicurezza stabilite dalle strutture sanitarie o sociosanitarie, rispettando i requisiti minimi riportati dal regolamento: gli animali devono essere accompagnati da maggiorenni, i cani devono essere muniti di museruola e condotti a guinzaglio; gatti e conigli, invece, dovranno essere alloggiati nell’apposito trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all’ospite”.
Inoltre, è obbligatorio che gli animali siano spazzolati prima di accedere agli ambienti sanitari e il conduttore è tenuto a pulire deiezioni e pelo lasciato dal proprio animale. Ermanno Giudici, presidente dell’Enpa di Milano, giudica positivamente la norma e crede che possa essere di sollievo per i malati.
Chi non rispetterà le norme, riferisce sempre la nota della Regione, è passibile di multe dai 150 ai 900 euro. 


Categorie: News dal Mondo

Botti di Capodanno a Roma. Sia comunque una festa di gioia per tutti a due e 4zampe

30/12/2016

Dal Campidoglio non verrà emessa una nuova ordinanza sui botti a Roma. Resta quindi la sospensiva del Tar del divieto ordinato dalla sindaca Virginia Raggi per le festivita’ di Capodanno. L’obiettivo di Palazzo Senatorio resta per “continuare la battaglia di civilta’ per sensibilizzare i cittadini su abitudini che possono provocare conseguenze negative per la salute di persone e animali. Una battaglia al di la’ di formalismi amministrativi affinche’ “Capodanno sia una festa e non venga rovinata da incidenti”.
“Avevamo emanato una ordinanza per limitare l’uso irresponsabile di petardi e botti proprio a ridosso di Capodanno” ma “la nostra ordinanza è stata bocciata dal Tar”. Lo spiega, in una lettera, la giunta guidata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi. “Ma noi, con questo appello, vogliamo portare avanti una battaglia di civiltà e sensibilizzazione – prosegue la lettera -. Evitiamo botti e petardi pericolosi che possono portare a conseguenze negative sia per la salute delle persone che degli animali. Il nostro spirito resta quello di un Capodanno per tutti: migliaia di persone che festeggiano insieme per strada, senza alcun timore e in un clima di gioia”.


Categorie: Animali e Cultura

Donna inglese confeziona con amore maglioncini per difendere dal freddo i levrieri abbandonati

30/12/2016

Jan Brown, 52enne di Seaburn, Regno Unito,dal 2008 impegna il suo tempo a confezionare con amore dei meravigliosi maglioncini per Levrieri  abbandonati (Greyhounds e Whippets).
La Brown ha cominciato a realizzare maglioncini per Greyhounds abbandonati quando ha iniziato a prestare opera di volontariato presso il rifugio del Greyhound Rescue Northeast. Poi ha deciso di lasciare il suo lavoro per dedicarsi totalmente alla causa dei levrieri Greyhound e whippet abbandonati, realizzando per le stagioni più fredde dei cappottini in lana, adatti alle loro esigenze.
Le festività natalizie sono un periodo di superlavoro:per questo Natale ha lavorato a maglia ben 4000 ore, creando dei capi in tema semplicemente adorabili.
Dal ricavato delle vendite, Jan riesce oggi a sostenere il progetto Knitted with Love e tanti altri rifugi che ospitano cani bisognosi in tutto il Regno Unito.
“Ho trascorso più di 4mila ore di lavoro a maglia, ma è valsa la pena quando li vedo vestiti in modo sportivo con i loro nuovi maglioni e berretti. E ‘davvero dolce vederli nei loro maglioni natalizi ed è appagante aiutare i centri che li ospitano. I Greyhounds hanno un tipo di pelo molto sottile e sentono davvero il freddo durante l’inverno. In questo modo, li aiuto ad avere più caldo durante le loro passeggiate. Ci sono tanti cani che non saranno adottati questo Natale e per molti il maglioncino è l’unico regalo che riceveranno”.
La storia di Jan Brawn, riportata da boredpanda.com ci ricorda quella di Alfie’ Date, un nonnetto australiano di ben 109 anni che dalla casa di riposo dove si trova ricoverato aveva imbracciato i ferri da calza per aiutare con i suoi maglioncini a proteggere i pinguini dal freddo e dalle materie nocive.



Categorie: News dal Mondo

Coppia ubriaca getta dalla finestra la propria cagnetta. La bestiola illesa ma i proprietari denunciati per maltrattamento animali

29/12/2016

Non è stata una notte di Natale tanto bella quella di Gigia, una piccola yorkshire lanciata da una finestra dalla proprietaria e da un suo conoscente.
Il vergognoso episodio è avvenuto durante la notte di Natale, a Faenza, e la cagnolina ha ricevuto immediato soccorso dai passanti e poi dai carabinieri della stazione di Granarolo Faentino  fermati da alcuni passanti che avevano in braccio il piccolo Yorkshire malconcio e impaurito, trovato riverso sul ciglio della strada ed evidentemente bisognoso di cure. Malgrado il volo di 6 metri e una ferita alla zampa, Gigia stava bene anche se è molto impaurita. La piccola Yorkshire è stata affidata ad una struttura specializzata in attesa della decisione del PM.
I militari dell’Arma hanno subito considerato che il cagnolino fosse precipitato da una finestra visto che era stato trovato in mezzo ad alcuni cocci di un vaso sicuramente caduto da un davanzale, tuttavia in quel frangente tutte le finestre del condominio si presentavano chiuse, vista l’ora tarda.
Quando i carabinieri, si sono presentati alla porta dell’abitazione al primo piano, hanno identificato un 39enne originario della Polonia che ha raccontato di essere ospite di una 37enne connazionale che in quel frangente stava dormendo. L’uomo, per le sue movenze ed il suo modo di parlare è apparso ai Carabinieri evidentemente alticcio, così come aveva sicuramente abusato con l’alcool anche la 37enne.
Quando con non poca fatica i carabinieri sono riusciti ad interrogare la donna, ha ammesso di essere proprietaria di un cagnolino Yorkshire di nome “Gigia”, ma in quel momento non sapeva dove il cucciolo si trovasse.
Alla fine si è appurato che si trattava proprio del cane trovato poco prima in strada. A quel punto i militari dell’Arma hanno proceduto ai rilievi tecnici e fotografici che hanno consentito di stabilire che la finestra della camera da letto di quell’appartamento coincideva con il punto esatto dove il cane era stato rinvenuto in strada, inoltre i cocci trovati vicino la povera bestiolina erano una delle fioriere presenti sul davanzale di quella stessa stanza.
I militari dell’Arma hanno notato anche una ferita al labbro inferiore dell’uomo che, per come da lui stesso ammesso, si era procurato qualche ora prima proprio giocando con il cagnolino, di conseguenza è plausibile che, complice l’alcool, i due stranieri abbiano perso il controllo e poi in preda ad uno scatto d’ira abbiano lanciato l’animale fuori dalla finestra oppure messo sul davanzale sulla strada, facendolo poi precipitare.
Gli uomini dell’Arma la stessa notte hanno affidato lo Yorkshire ad un veterinario reperibile che lo ha subito sottoposto ad una serie di accertamenti ed alla fine ha stabilito che fortunatamente aveva preso soltanto una brutta botta ad una zampetta, oltre ad essere naturalmente impaurito per ciò che gli era capitato.
Denunciati i due per maltrattamento di animali, i Carabinieri hanno poi proceduto al sequestro della cagnolina per scongiurare il rischio che la sua padrona ed il suo amico potessero fargli ancora del male, affidandolo ad una struttura specializzata che se ne prenderà cura fino alle decisioni del Pubblico Ministero.


Categorie: News dal Mondo

Cani maltrattati da due cacciatori con collari elettrici. Denunciati e convalida entrambi i sequestri

29/12/2016

Nel giro di pochi giorni sono stati denunciati due cacciatori per uso di collari elettrici. I denunciati, uno residente nel Bassanese e l’altro ad Arcugnano, utilizzavano in entrambi i casi cani di razza segugio cui era stato applicato il dispositivo (il cui uso è illegale). La Procura con le dottoresse Silvia Golin e Claudia Brunino ha convalidato i sequestri operati dagli Agenti Zoofili dell’Enpa.
Le Guardie hanno verificato le schede tecniche degli apparecchi, notando che con il telecomando si poteva dare l’impulso che scatenava la scarica elettrica sul collo del cane fino alla distanza di un chilometro e mezzo; nelle modalità d’uso del telecomando stesso viene poi descritta la scala delle scariche, da 4 a 12, alla modalità 12 viene segnalato di usarla solamente per cani difficili o grossi e resistenti e per brevi periodi.
Da quello che è trapelato i cacciatori si sarebbero difesi affermando che sono apparecchiature regolarmente vendute nei negozi autorizzati e che nessuno dei responsabili delle associazioni li aveva informati che non si possono usare.
Va ricordato che il passaggio della corrente elettrica nella zona topografica del collo va ad interferire con l’attività nervosa del nervo vago, responsabile ad esempio della conduzione dell’impulso elettrico al cuore e può causare alterazioni alla contrattilità miocardica. In secondo luogo, l’anomala ed intensa attività elettrica legata al collare elettrico può comportare un danno alle membrane cellulari e ai meccanismi ionici di trasmissione elettrica, causando una anomala liberazione di neurotrasmettitori che possono modificare le attività neurologiche. Trattasi in sostanza di un addestramento basato esclusivamente sul dolore, lieve o forte che sia, che incide sull’integrità psicofisica del cane poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi, ed indurlo tramite stimoli dolorosi ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali, paura, ansia, depressione ed anche aggressività.
Renzo Rizzi C.P.V. ha commentato: “Lascia perplessi prendere atto che questi cacciatori utilizzino dei sistemi così barbari […] ma naturalmente presumo che persone abituate ad uccidere animali per divertimento siano completamente deficitarie di sensibilità e rispetto per questi altri animali”. “Negli ultimi tempi – ha aggiunto Rizzi – il collare elettrico, nonostante il suo uso sia vietato per legge, ha subito una impennata nelle vendite, e gli acquirenti maggiori risultano essere proprio le doppiette”.        


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Si ai fuochi d’artificio a Roma, benessere di uomini e animali passa in secondo piano davanti alla burocrazia

29/12/2016

E’ durata poco l’ordinanza della sindaca Raggi emessa per difendere umani ed animali dai pericoli causati dai fuochi d’artificio di fine d’anno. Il Tar del Lazio,  infatti, ha dato parere favorevole ai botti di capodanno nella capitale accogliendo con un decreto cautelare il ricorso presentato dai produttori e i distributori di fuochi d’artificio di Roma e dintorni. Subito prima di Natale, letto il documento stilato dal Campidoglio, i rappresentanti dell’Associazione nazionale imprese spettacoli pirotecnici si erano immediatamente rivolti a un avvocato che ha presentato ricorso.
Il Tar del Lazio ha sospeso con un decreto cautelare urgente l’ordinanza del sindaco e ha fissato inoltre una camera di consiglio per il 25 gennaio per discutere nel merito la questione. L’ordinanza varata dalla sindaca prevedeva dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del primo gennaio “nel territorio di Roma capitale il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti”.
L’ordinanza, peraltro, non era stata neanche inoltrata alla prefettura prima di essere pubblicate nell’albo pretorio del Campidoglio. Pur trattando di “incolumità pubblica e la sicurezza urbana”, le due pagine siglate da Virginia Raggi il 22 dicembre non sono state mai inviate a Palazzo Valentini. Così la massima carica in materia di gestione dell’ordine pubblico non ha potuto esprimere nessun parere su un atto particolarmente restrittivo.
Decreti, ricorsi, mancati guadagni (il mercato dei fuochi viaggia tra i 2 e i 3 milioni di euro) non giustificano la morte di almeno cinquemila animali tra domestici e fauna selvatica causata dai fuochi d’artificio nella sola notte di San Silvestro.
Gli animali sono dotati di organi di senso più sviluppati rispetto a quelli degli uomini; il loro udito, per esempio, è più fine del nostro, tanto che riescono a percepire suoni che noi non sentiamo.
Il boato emesso dai botti o dai fuochi artificiali scatena un misto di paura e di panico negli animali che si traduce in reazioni inconsce, irrazionali e involontarie; i cani e i gatti, per esempio, tenderanno a dibattersi se proviamo a tenerli tra le braccia o a gettarsi nel vuoto se si trovano su un balcone o a scavalcare cancelli, recinti, siepi per scappare dal rumore; molte volte perdono l’orientamento e diventano facili bersagli di automobilisti o si smarriscono per poi essere raccolti nei giorni seguenti da volontari che cercano di ritrovare il loro padrone o che si trovano costretti a portare i cani nei già affollati canili.
Gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate, cercheranno di fuggire dal rumore, lanciandosi in un istintivo volo improvvisato e a causa della scarsa visibilità troveranno facilmente la morte, scontrandosi contro un lampione o un edificio.
Chiediamo ai sindaci di tutta Italia di emanare un’ordinanza che vieti l’utilizzo di questi infernali ordigni su tutto il territorio nazionale affinché questa festa, a causa dell’uso improprio dei fuochi artificiali o dei petardi legali o illegali che siano, non si traduca ogni anno in un bollettino di guerra non solo per gli animali ma anche per tante persone.
Basta botti, rispettiamo la vita!


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Cagnolina investita dal treno, il compagno le resta accanto sotto la neve fino all’arrivo dei soccorsi. Il video sta commovendo il mondo (video)

29/12/2016

E’ la storia di Natale perfetta, con tutti gli ingredienti nella giusta quantità: amicizia, fedeltà, coraggio, dolore, gelo, pericolo e, soprattutto, il lieto fine .A riportarla blastingnews.com.
Arriva dalla città ucraina di Uzhgorod, al confine con Slovacchia e Ungheria, e ha per protagonisti due cani, uno dei quali rimasto immobilizzato sui binari vicino alla stazione Tseglovka, sotto la neve, a seguito dell’investimento da parte di un treno. Il suo compagno non l’ha mai lasciato solo: lo ha difeso, scaldato, accudito per ore, finché i volontari che erano stati allertati da alcuni passanti sono riusciti a catturarli e a portarli al sicuro in un canile, sognando per loro una bella adozione. Il tutto nel giorno del 25 dicembre.
Protagonisti dell’incredibile la storia Lucy e Panda. Lucy è stata investita da un treno e, ferita ad una zampa, la povera Lucy non poteva più muoversi ed è i stata accudita e riscaldata dal suo fedele compagno Panda per ore, fino a che non sono giunti i soccorsi. Il fatto è accaduto in Ucraina, nella città di Uzhgorod, tra la Slovacchia e l’Ungheria, presso la stazione Tseglovka.
Una storia emozionante che rivela l’animo gentile e amorevole dei nostri amici animali. Una storia di coraggio e amore che dimostra ancora una volta quanto gli animali siano capaci di provare sentimenti e dimostrare intelligenza. L’uomo che li ha visti per primo si chiama Denis Malaafev. Nell’attesa dei soccorsi ha girato un video e ha raccontato quanto fosse incredibile ed emozionante vedere Panda all’arrivo di ogni locomotiva spostare col suo muso la testa di Lucy, per evitare che questa fosse colpita di nuovo. L’inseparabile coppia è stata in seguito salvata e portata in cura presso un veterinario. Adesso è in custodia presso il canile della città. I due animali non riportano ferite gravi, solo tante escoriazioni. In attesa che qualcuno che li adotti e ricambi l’immenso affetto, le immagini dei tanti video diffusi stanno facendo il giro del mondo, registrando migliaia di consensi e riscaldando il cuore di tutti. 


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Abbandonano il loro cane in un canile e vorrebbero adottarne un altro (video)

29/12/2016

Non è una storia a lieto fine quella di Zuzu, una bastardina di due anni che è stata abbandonata dai suoi padroni in un canile, in cui hanno adottato un altro cane.
Zuzu era stata trovata vagare per le strade di Downey, in California, ed era stata portata al Downey Animal Care Center: inizialmente i volontari pensavano che fosse una randagia, ma intuivano che c’era qualcosa di insolito: “E’ una tipa amichevole, ma sentivo tristezza e confusione”, ha raccontato la volontaria Desi Lara. “La maggior parte dei cani schizza da una parte all’altra del cortile. Lei si aggirava piano, nervosa e guardandosi attorno”.
Il suo comportamento però è improvvisamente cambiato quando è arrivata una famiglia nel canile: mentre passavano vicino al recinto, Zuzu ha iniziato a scodinzolare, abbaiando felice. La famiglia si è fermata ad accarezzare Zuzu, parlandole dall’altro lato del recinto. “Si capiva che si conoscevano molto bene”.
Zuzu sperava che i suoi padroni la avrebbero riportata a casa, ma le cose non sono andate come sperava. I padroni hanno detto ai volontari che sì, Zuzu era la loro cagna, ma non erano lì per lei ma volevano invece un altro cane.
Ci sono versioni diverse del perché i suoi padroni volessero separarsi da Zuzu: secondo una versione, erano stanchi del fatto che fuggiva continuamente. Secondo un’altra versione, il padre di Zuzu, che viveva assieme a lei con gli stessi padroni, sarebbe morto da qualche tempo e la cagna non avrebbe preso bene la cosa: “Non era più un cane felice”, Lara sostiene abbia detto la famiglia, che avrebbe secondo questa versione trovato come soluzione quella di lasciar scappare Zuzu  e cercare un altro cane.
Non è chiaro se poi la famiglia abbia adottato un altro cane, e neppure se sia stato loro consentito di cercarne uno, dato che sarebbe logico che i volontari rifiutassero l’affidamento a chi sembra trattare gli animali come giocattoli.
Il post di Desi Lara, che aveva filmato anche l’incontro di Zuzu con i suoi (ex) padroni, è diventato immediatamente virale, con diverse centinaia di migliaia di visualizzazioni, e migliaia di commenti che non erano certo complimenti per la famiglia. Al punto che la ragazza sembra avere eliminato il post, che stava avendo più visibilità di quello che si aspettava. Nel frattempo, però una cosa è certa, Zuzu è ancora in attesa di trovare un padrone, ma grazie a questa pubblicità lo troverà sicuramente molto presto. (notiziedelmondo)


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