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Un lupo in sala per assistere alla conferenza di Shaun Ellis, meglio noto come «The wolfman» (video)

30/09/2016

La Torino Spiritualità, edizione 2016, intitolata «D’istinti animali» e dedicata, appunto al rapporto tra l’uomo e i suoi fratelli a quattro zampe si è aperta con un ospite speciale a 4 zampe. Nella Chiesa di San Filippo Neri, per l’inaugurazione della kermesse promossa dal Circolo dei Lettori era presente un lupo. Una presenza notata dal pubblico, ma non commentata dal proprietario del quadrupede selvatico, una ragazzo, che si è sintonizzato con il tema animalista alla sua maniera. Non per nulla, l’episodio è successo durante l’incontro dedicato a «Uomini tra cani e lupi», con protagonista il ricercatore inglese Shaun Ellis, meglio noto come «The wolfman», che ha trascorso diciotto mesi della propria vita insieme a un branco di lupi selvatici, condividendo con loro tane e prede. Uno studio sul lupo, padre riconosciuto di tutti i nostri cani fin dalla notte dei tempi,un’oservazione per ammansire non solo gli antenati degli attuali animali domestici, ma perfino noi stessi. Un dialogo sulla capacità del tutto umana di renderci simili ai lupi, inseguendo la nostra parte più ferina, o docili come cani, addomesticando ciò che di selvaggio ci pulsa dentro. Perché nell’animale c’è tutto questo: un cuore di tenebra che inquieta, un richiamo che affascina, un monito a non perdere se stessi.
Il ricercatore inglese si è recato sulle montagne rocciose dell’Idaho, negli Usa. Lì ha imparato dai nativi americani ad avvicinare i lupi e infine il loro modo di comunicare “che è molto dettagliato e molto fisico”, ha spiegato. Una lingua, quella dei lupi, che Ellis ha imparato alla perfezione come ha mostrato in un filmato in cui lo si vede all’opera mentre insegna a ululare ad un cucciolo di lupo, abbandonato dalla mamma a pochi giorni dalla nascita (video). Ellis ha impiegato sette mesi ad avvicinare i lupi del branco e a conquistarsi la loro fiducia. “Pensavo che la difficoltà maggiore fosse all’inizio nel farmi accettare da loro, nel momento in cui cercavo di entrare a far parte del loro branco. In realtà non è stato così: immergermi nella loro realtà una volta conquistata la loro fiducia e capito come muovermi, non è stato così difficile. Il mondo dei lupi è facile, onesto e franco. Il difficile è stato tornare tra gli esseri umani, quello sì che è stato difficile”, ha raccontato ad askanews Ellis, spiegando “arriva un momento in cui smetti di pensare come un essere umano e ti immedesimi in loro”.


Categorie: Animali e Cultura

Parroco di Ripabella (Pisa) appende due conigli (morti) a testa in giù sulla chiesa per scacciare i piccioni. Diffidato

30/09/2016

La notizia è di queste ore e ha dell’incredibile, a metà tra la superstizione e l’ignoranza. Un parroco di Riparbella (Pisa) avrebbe appeso sulla sommità della “sua” chiesa i corpi di due conigli, perché, secondo il prelato, avrebbero avuto il potere di tenere lontano i piccioni. I due animali, sostiene ancora il prelato, non erano vivi ma impagliati ed erano per questo usati a mo’ di “spaventapasseri”. Naturalmente, ciò non può in alcun modo sminuire la gravità del comportamento del prelato, che con il suo comportamento da denotato una assoluta mancanza di sensibilità e di rispetto nei confronti di un altro essere vivente, comunque una Creatura di Dio. Il fatto che i conigli fossero privi di vita (e impagliati) non deve e non può autorizzare alcuno a disporre di loro in maniera così irriguardosa.
Enpa lo ha ricordato anche al Sindaco del Comune toscano, con una lettera inviata dal proprio ufficio legale nella quale si ricorda al primo cittadino come le autorità responsabili per la gestione dell’avifauna siano proprio le amministrazioni locali e come gli strumenti utilizzati a tale scopo debbano essere soltanto quelli previsti dalla legge. E non fantasiosi espedienti, figli più della superstizione che non di un modo razionale e scientifico di affrontare la realtà.
Naturalmente, ove mai dovessero emergere più gravi profili di responsabilità penale per il religioso, l’Enpa non esiterà a farli valere nelle sedi opportune. 


Categorie: News dal Mondo

Sabato 1 e domenica 2 ottobre la quattordicesima edizione della Giornata degli Animali Enpa: volontari presenti in 170 piazze italiane

30/09/2016

Più di 100 Sezioni coinvolte in tutto il Paese; oltre 500 volontari presenti in 170 piazze; decine di migliaia di persone sensibilizzate alla tutela degli animali. Sono questi i numeri della Giornata degli Animali Enpa che, organizzata a ridosso della festa di San Francesco d’Assisi, quest’anno cade l’1 e 2 ottobre.
In quattordici anni, grazie ai fondi raccolti con la “Giornata degli Animali”, l’Enpa ha potuto realizzare numerosi e importanti progetti, soccorrendo moltissimi animali in difficoltà: nel solo 2015 – ad esempio – l’associazione, attraverso i propri volontari e le proprie strutture, ne ha aiutati oltre 30mila tra cani, gatti, ma anche selvatici, rettili ed esotici. Insomma, all’Enpa tutti gli animali sono di casa!
“L’evento, – commenta Marco Bravi, Presidente del Consiglio Nazionale e responsabile Comunicazione e Sviluppo iniziative di ENPA –  oltre ad essere un appuntamento imperdibile per gli amanti degli animali, costituisce un’importante occasione per i volontari della Protezione Animali di raccogliere i fondi necessari sia alla cura quotidiana dei trovatelli accuditi sia alla gestione di emergenze, che richiedono numerose risorse. Eventi come la Giornata degli Animali danno la possibilità ad Enpa di essere in prima linea anche in situazioni difficili, come il recente sisma che ha colpito il Centro Italia senza distinzione alcuna tra umani e non umani. Quindi – conclude Bravi – scendere in piazza l’1 e 2 ottobre significa dare la possibilità a milioni di animali di essere salvati e curati in ogni situazione.”
Del resto, il claim della GDA 2016, “Guardati Intorno: Gli Animali Fanno Parte Della Tua Vita!”, vuole sottolineare proprio la compresenza degli animali nelle nostre vite. Nella quotidianità, quando è sufficiente alzare gli occhi al cielo per vedere uccelli volare liberamente o camminare per strada per incontrare decine di persone a spasso con i loro cani, come in situazioni disastrose che colpiscono duro tutti i viventi, persone ed animali. E nelle quali, spesso, emerge con ancora più forza la potenza del legame che unisce entrambi.
L’evento è supportato da una campagna digital realizzata con immagini fornite gratuitamente da Adobe stock (stock.adobe.com/it/), mentre il gadget simbolo della giornata è rappresentato da simpatici animaletti in feltro riempiti con gli esclusivi cioccolatini Gianduiotti, personalizzati ENPA: donare un po’ di dolcezza ai trovatelli Enpa sarà possibile dietro offerta minima di €6,00. Ci sarà poi l’immancabile calendario Enpa 2017 e, per i più piccoli, tanti coloratissimi palloncini. Per chi non riuscisse a scendere in piazza con noi, è già possibile sostenerci online su www.comunicazionesviluppoenpa.org/donazioni.html
Tutte le info sulle piazze sono disponibili cliccando su questo link.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

In Romania è stato aperto l'ospedale per i cani paraplegici dove nessuno resta indietro

30/09/2016

Dalla Romania troppo spesso ci sono arrivate brutte notizie di crudeltà verso gli animali, è quindi con grande felicità che viene accolta la nascita di un ospedale molto speciale per i cani meno fortunati.
E’un ospedale per cani paraplegici dove viene data una nuova vita a tutti gli ospiti della struttura: all’Ad?postul Speran?a, scrivono i responsabili in un post su Facebook, “nessun cane viene dimenticano. Ci rifiutiamo nel modo più assoluto di mettere fine a una vita che, con le cure adeguate, può ancora essere felice”. E così i cani che hanno perso l’uso delle zampe a causa di incidenti, malattie o difetti genetici, vengono dotati di un carrellino che consente loro di muoversi come tutti gli altri amici a quattro zampe. “Corrono, si godono il sole e l’erba – racconta la presidente dell’ospedale, Florina Tomescu – e a volte gareggiano tra loro. La felicità dei nostri cani paraplegici è la nostra ricompensa”.


Categorie: News dal Mondo

"Guarda il film, ma non comprare Dory!". L'appello per salvare la pesciolina protagonista dall'estinzione dovuta all'eccesso di domanda

30/09/2016

“Non cercare Dory”, questo è l’appello dell’Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) per proteggere la pesciolina azzurra, attualmente nelle sale italiane in “Alla ricerca Dory”, dalla pesca con il cianuro che mette in pericolo la sua specie e il suo habitat.
L’allarme nasce dagli Stati Uniti dove, dopo l’uscita del film, le vendite del Paracanthurus hepatus (Dory) per gli acquari sono aumentate tantissimo, danneggiando la sua specie e l’habitat in cui vive. Lo stesso era avvenuto con il pesce pagliaccio, il famosissimo Nemo, le cui vendite con l’uscita di “Alla ricerca di Nemo” si erano moltiplicate fino al 40% e “Alla ricerca di Dory” è il suo sequel e spin-off. Proprio per questo si teme la stessa sorte per il Paracanthurus hepatus, ma in questo caso il danno sarebbe più grave perché “Dory” non può essere allevato, ma solo catturato nelle barriere coralline.
Ma il problema è duplice. Gli ambientalisti, non solo si preoccupano del rischio di estinzione della specie che una domanda troppo alta potrebbe alla lunga causare, ma anche dell’ambiente in cui il pesce chirurgo vive. La tecnica più utilizzata per catturarlo, infatti, è la pesca con il cianuro: il veleno è utilizzato per stordire i pesci e per farli uscire dai nascondigli nella barriera corallina. Ma il veleno, oltre a stordire i pesci, ha anche degli effetti dannosi sul corallo e sulle specie di invertebrati che vivono nelle sue vicinanze.
Per ovviare a questo problema il Rising Tide Conservation e un gruppo dell’Università della Florida, dopo anni di sperimentazioni, hanno annunciato di essere riusciti a far riprodurre il Paracanthurus hepatus in laboratorio. Un esito positivo di questa ricerca consentirebbe di allevare il pesce chirurgo e di ovviare in questo modo ai terribili effetti della pesca con il cianuro.
Intanto sul web è nata una petizione diretta alla Disney affinché comunichi ai numerosi fan della pesciolina Dory di non acquistare il pesce chirurgo azzurro, mettendoli in guardia dai rischi che la tecnica di pesca per catturarlo rappresenta per l’ambiente e per la sua specie.
La petizione chiede alla Disney un avviso esplicito sulla “questione Dory” prima di ogni proiezione del film di animazione e ha raggiunto più di 15 mila sostenitori. “Se la Disney non mette un avviso esplicito all’inizio del film in cui chiede agli spettatori di non acquistare il pesce chirurgo azzurro, assisteremo a un forte calo della loro popolazione”.
In Italia anche l’ENPA onlus, nella sezione di Brescia dell’Ente Nazionale per la Protezione Animali, si è pronunciata sulla questione e ha lanciato un appello su Facebook: “Guarda il film, ma non comprare Dory!”. (huffingtonpost.)


Categorie: Animali e Cultura

"Guarda il film, ma non comprare Dory!". L'appello per salvare la pesciolina protagonista dall'estinzione dovuta all'eccesso di domanda

30/09/2016

“Non cercare Dory”, questo è l’appello dell’Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) per proteggere la pesciolina azzurra, attualmente nelle sale italiane in “Alla ricerca Dory”, dalla pesca con il cianuro che mette in pericolo la sua specie e il suo habitat.
L’allarme nasce dagli Stati Uniti dove, dopo l’uscita del film, le vendite del Paracanthurus hepatus (Dory) per gli acquari sono aumentate tantissimo, danneggiando la sua specie e l’habitat in cui vive. Lo stesso era avvenuto con il pesce pagliaccio, il famosissimo Nemo, le cui vendite con l’uscita di “Alla ricerca di Nemo” si erano moltiplicate fino al 40% e “Alla ricerca di Dory” è il suo sequel e spin-off. Proprio per questo si teme la stessa sorte per il Paracanthurus hepatus, ma in questo caso il danno sarebbe più grave perché “Dory” non può essere allevato, ma solo catturato nelle barriere coralline.
Ma il problema è duplice. Gli ambientalisti, non solo si preoccupano del rischio di estinzione della specie che una domanda troppo alta potrebbe alla lunga causare, ma anche dell’ambiente in cui il pesce chirurgo vive. La tecnica più utilizzata per catturarlo, infatti, è la pesca con il cianuro: il veleno è utilizzato per stordire i pesci e per farli uscire dai nascondigli nella barriera corallina. Ma il veleno, oltre a stordire i pesci, ha anche degli effetti dannosi sul corallo e sulle specie di invertebrati che vivono nelle sue vicinanze.
Per ovviare a questo problema il Rising Tide Conservation e un gruppo dell’Università della Florida, dopo anni di sperimentazioni, hanno annunciato di essere riusciti a far riprodurre il Paracanthurus hepatus in laboratorio. Un esito positivo di questa ricerca consentirebbe di allevare il pesce chirurgo e di ovviare in questo modo ai terribili effetti della pesca con il cianuro.
Intanto sul web è nata una petizione diretta alla Disney affinché comunichi ai numerosi fan della pesciolina Dory di non acquistare il pesce chirurgo azzurro, mettendoli in guardia dai rischi che la tecnica di pesca per catturarlo rappresenta per l’ambiente e per la sua specie.
La petizione chiede alla Disney un avviso esplicito sulla “questione Dory” prima di ogni proiezione del film di animazione e ha raggiunto più di 15 mila sostenitori. “Se la Disney non mette un avviso esplicito all’inizio del film in cui chiede agli spettatori di non acquistare il pesce chirurgo azzurro, assisteremo a un forte calo della loro popolazione”.
In Italia anche l’ENPA onlus, nella sezione di Brescia dell’Ente Nazionale per la Protezione Animali, si è pronunciata sulla questione e ha lanciato un appello su Facebook: “Guarda il film, ma non comprare Dory!”. (huffingtonpost.)


Categorie: Storie del cuore

Sei gatti bloccati dalla paura nella palazzina semicrollata a Roma. Enpa è sul posto per aiutare la proprietaria a recuperarli

29/09/2016

Ilaria, proprietaria di 6 gatti rimasti nell’appartamento al quarto piano della palazzina a rischio crollo e sotto sequestro di via della Farnesina a Roma è disperata, non riesce, nonostante l’aiuto dei Vigili del Fuoco a recuperare i suoi mici rimasti nel suo appartamento inagibile. I Vigili stanno  lasciando cibo e acqua attraverso una finestra, ma l’edificio potrebbe crollare del tutto da un momento all’altro o essere demolito prima di riuscire a far uscire i mici.
Ilaria vorrebbe poter salire con i vigili per avvicinare e catturare i gatti, anche con gabbie trappola, ma non gliel’hanno permesso. I vigili del fuoco si possono affacciare alla finestra dalla scala ma gatti, non conoscendoli, non si fanno vedere e naturalmente sono terrorizzati.
Ilaria vorrebbe salire per attirare ecatturare, anche con gabbie trappola i mici. Si potrebbe creare una rampa che dalla finestra consenta ai gatti di scendere, con lei a vista per tranquillizzarli. Avvicinare un gatto spaventato è sempre un’impresa. Ma Ilaria non è sola. L’Enpa rende noto che grazie alle proprie volontarie sta tenendo sotto costante controllo la situazione degli animali. Con l’occasione, l’Ente Nazionale Protezione Animali desidera ringraziare il Comandante dei Vigili del Fuoco, Marco Chimenti e i suoi uomini per la grande disponibilità dimostrata. 


Categorie: News dal Mondo

Manuela, tartaruga di Rio de Janeiro, persa nel 1982, è stata ritrovata viva in soffitta. Sopravvissuta 34 anni mangiando termiti

29/09/2016

I suoi padroni credevano di averla persa nel 1982, pensavano fosse fuggita nel bosco dal giardino.
Invece, dopo 34 anni l’hanno ritrovata nella soffitta della loro vecchia casa. Era vissuta per oltre tre decenni fra vecchi mobili accatastati, mangiando le termiti che banchettavano con quelli. Questo campione di sopravvivenza è una tartaruga brasiliana, Manuela, della specie “a zampe rosse”, così detta per il colore delle zampe.
Come racconta il sito ambientalista Treehugger, Manuela era sparita nel 1982 dalla casa della famiglia Almeida a Realengo, un sobborgo di Rio de Janeiro. In quel momento erano in corso lavori di ristrutturazione. La famiglia aveva pensato che la tartaruga fosse uscita nella foresta passando da una porta lasciata aperta dai muratori.
Negli anni successivi i figli erano cresciuti ed erano andati a vivere altrove. Nella casa era rimasto solo il padre, Leonel, che aveva stipato la soffitta di mobili e televisori trovati per strada. Il mese scorso Leonel era morto e i figli erano tornati nella casa per svuotarla. Leandro, uno di loro, stava portando fuori uno scatolone, quando un vicino gli ha chiesto se voleva buttare via anche la tartaruga che c’era dentro.
“In quel momento sono sbiancato, non potevo crederci”, ha raccontato Leandro. Lui e i suoi fratelli pensano che la tartaruga sia sopravvissuta tutti questi anni nella soffitta mangiando le termiti, che prosperavano fra tanti mobili di legno abbandonati. (ANSA).


Categorie: News dal Mondo

“Abel, il figlio del vento”, è nelle sale cinematografiche il film che ci fa volare in alto con le aquile

29/09/2016

Esce oggi nei cinema il film “Abel il figlio del vento”, un’intensa favola di scoperta e di speranza, la storia di amicizia tra un ragazzino e un aquilotto e la loro grande avventura.
L’aquilotto più forte è destinato a scacciare dal nido il fratello più debole: questo è solitamente ciò che accade quando due piccoli di aquila si trovano a condividere lo stesso nido.
Spesso accade anche tra gli uomini che, a ferirli, siano proprio le persone più vicine. Lukas, infatti, soffre a causa della freddezza che il padre mostra nei suoi confronti successivamente alla dolorosa perdita della moglie, morta nel tentativo di salvare il piccolo Lukas da un incendio. Il bambino porta sulle sue giovani spalle il peso della morte della madre.
La storia della nostra aquila ha inizio nel nido in cui è nata. L’aquilotto primogenito scaccia il fratello più debole dal nido condannandolo a morte certa una volta caduto nel bosco. Ma il destino dà una mano al piccolo rapace: Lukas trova l’aquilotto, lo chiama Abel e decide di prendersene cura in segreto, offrendogli tutto l’amore e la compagnia che gli sono invece negati a casa. Sarà pronto Lukas, quando arriverà il tempo di restituire Abel alla natura selvaggia dalla quale proviene, a cominciare una nuova vita?


Categorie: Eventi e Appuntamenti

“Abel, il figlio del vento”, è nelle sale cinematografiche il film che ci fa volare in alto con le aquile

29/09/2016

Esce oggi nei cinema il film “Abel il figlio del vento”, un’intensa favola di scoperta e di speranza, la storia di amicizia tra un ragazzino e un aquilotto e la loro grande avventura.
L’aquilotto più forte è destinato a scacciare dal nido il fratello più debole: questo è solitamente ciò che accade quando due piccoli di aquila si trovano a condividere lo stesso nido.
Spesso accade anche tra gli uomini che, a ferirli, siano proprio le persone più vicine. Lukas, infatti, soffre a causa della freddezza che il padre mostra nei suoi confronti successivamente alla dolorosa perdita della moglie, morta nel tentativo di salvare il piccolo Lukas da un incendio. Il bambino porta sulle sue giovani spalle il peso della morte della madre.
La storia della nostra aquila ha inizio nel nido in cui è nata. L’aquilotto primogenito scaccia il fratello più debole dal nido condannandolo a morte certa una volta caduto nel bosco. Ma il destino dà una mano al piccolo rapace: Lukas trova l’aquilotto, lo chiama Abel e decide di prendersene cura in segreto, offrendogli tutto l’amore e la compagnia che gli sono invece negati a casa. Sarà pronto Lukas, quando arriverà il tempo di restituire Abel alla natura selvaggia dalla quale proviene, a cominciare una nuova vita?


Categorie: Storie del cuore

"Illegittimo il divieto di accedere ai parchi con i cani". Il giudice dà ragione all'On. Brambilla contro il Comune di Lodi

29/09/2016

Non è necessario limitare la libertà di movimento dei proprietari o dei detentori di cani per garantire igiene, sanità e incolumità pubblica: obiettivi raggiungibili “con i divieti, le sanzioni e i controlli già previsti nei regolamenti”. Sulla base di questa argomentazione, il giudice di pace di Lodi, Giovanni Giuffrida,  ha accolto il ricorso dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, contro la sanzione amministrativa inflitta all’ex ministro dal Comune lombardo – mentre guidava un corteo di cittadini contro i divieti di accesso ai cani nelle aree pubbliche – per aver introdotto un quattrozampe nel parco dell’Isola Carolina di viale Dalmazia: un gesto di protesta compiuto, in quell’occasione, da tanti altri manifestanti.
Il giudice ritiene “illegittima” la norma regolamentare, ne ordina la disapplicazione e, conseguentemente, annulla l’”accertamento” a carico della deputata. “La più recente giurisprudenza amministrativa –  si legge nella sentenza depositata qualche giorno fa – si riporta ad un indirizzo costante e consolidato il quale nega cittadinanza nel nostro ordinamento ai provvedimenti che limitano la libertà di circolazione ai conduttori di cani. Emerge chiaramente che le ragioni che sottendono dette misure (igiene, salute, incolumità pubblica), ben possono essere attuate e rispettate mediante i divieti, le sanzioni e i controlli già previsti nei regolamenti (quali l’obbligo del guinzaglio, della museruola, della raccolta delle deiezioni), senza ulteriore necessità di limitare a priori le libertà di movimento dei soggetti detentori di animali d’affezione, per le ipotesi in cui le amministrazioni deputate non siano in grado di provvedere a tali tipi di controlli”.
Soddisfatta, per l’affermazione del principio, l’ex ministro: “Il giudice – commenta l’on. Brambilla – ha confermato quanto le associazioni animaliste ed io stessa andiamo ripetendo da tempo: i sindaci non hanno diritto di limitare in questo modo la libertà di movimento dei proprietari di cani, che ormai considerano i propri animali come membri della famiglia. Troppo comodo vietare quando non si sa amministrare: contesteremo tutti i regolamenti comunali che tenteranno di limitare la libertà dei cittadini di convivere tranquillamente con il proprio amico a quattro zampe. Si tratta di imposizioni illegittime, spesso accompagnate da un atteggiamento arrogante”.
La parlamentare di FI ha promosso e capitanato ben due “passeggiate di protesta” contro i divieti imposti dall’amministrazione comunale, allora a guida Pd: nel 2012 e nel 2015. Alla prima “marcia” risale la violazione della “zona rossa” che è costata all’ex ministro la sanzione amministrativa, ora annullata. All’epoca il sindaco, e fiero sostenitore del restrittivo regolamento di polizia urbana, era Lorenzo Guerini, oggi vicesegretario e portavoce del Pd. Per ristabilire il giusto rispetto che l’amministrazione di Lodi deve portare verso i proprietari di cani e per festeggiare la sentenza, sabato 1 ottobre l’on. Brambilla guiderà una nuova marcia di quattrozampe in città. Sono invitati tutti i cittadini con i loro piccoli amici. Partenza ore 10 da Piazza Castello a Lodi. (nelcuore.org)


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Un nuovo allevamento di visoni in Veneto, online petizione per dire no

29/09/2016

A Villadose, in provincia di Rovigo, vogliono costruire un nuovo allevamento dove uccidere visoni per farne pellicce. Lo rende noto l’associazione “Essere Animali” che ha promosso una petizione online per bloccare l’iniziativa. Il progetto, spiega l’associazione, è stato presentato dagli stessi proprietari di una simile attività a Galzignano Terme, nel padovano, che a quanto risulta debbano spostarsi poiché l’allevamento di animali selvatici e alloctoni entrerebbe in contrasto con le regole del Parco dei Colli Euganei. Un primo tentativo di realizzare questo allevamento è stato fatto a Lendinara, a pochi chilometri di distanza, ma le proteste hanno portato la già attenta Amministrazione Comunale a individuare gli strumenti utili per bocciare il progetto. Clicca qui per continuare a leggere e sottoscrivere la petizione.  


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