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Prese a calci cane bassotto per aver urinato sulla sua edicola. Tribunale applica nuova norma e l’uomo è assolto per 'tenuità fatto'

01/06/2015

Aveva preso “ripetutamente a calci” Edo, un bassotto nano, ‘reo’ di aver “sporcato urinando l’espositore dei giornali” della sua edicola e poi, finito a processo per il reato di maltrattamento di animali, l’edicolante è stato prosciolto dal Tribunale di Milano che per il suo caso ha applicato le nuove norme sulla non punibilità per “particolare tenuità del fatto”, introdotte lo scorso marzo. Il 10 ottobre del 2011, un uomo stava camminando con il suo bassotto al guinzaglio vicino ad un’edicola a Milano, quando il cane ha deciso di fare la pipì sull’espositore dei giornali.
A quel punto, l’edicolante si è infuriato e ha preso a calci l’animale scaraventandolo “ad alcuni metri di distanza” e causandogli, stando ai referti del veterinario, dolori “lungo tutta la colonna vertebrale” e un “evidente stato di shock”. Per il giudice della quarta sezione penale, Marco Tremolada, però, l’imputato può essere dichiarato “non punibile per particolare tenuità del fatto”, perché “ha sì posto in essere una condotta lesiva nei confronti del cane della persona offesa (che ha sporto denuncia, ndr), ma non ha utilizzato né armi o altri strumenti di particolare lesività, né modalità tali da far ritenere che la condotta sia stata espressione di un gesto gratuito”.
Nelle motivazioni, infatti, il giudice sottolinea che “si è trattato di un gesto condizionato dalle circostanze (…) nell’immediatezza di un comportamento dannoso tenuto dal cane”. Nessuna azione “premeditata”, quindi “né animata dalla diretta volontà di ledere l’animale” e nemmeno “sevizie” o “crudeltà” e in più per il giudice il cane non ha “riportato lesioni gravi”. Anche se è vero, scrive il magistrato, che la “questione” poteva essere “risolta” con il proprietario del bassotto senza “la necessità di adoperare violenza contro l’animale”. (ansa)


Categorie: News dal Mondo

“Un cane è per la vita! Non abbandonatelo!” Un tenero video giapponese contro la crudele pratica dell’abbandono

01/06/2015

Un cane è per la vita! Non abbandonatelo! – Purtroppo ogni anno molti cani vengono abbandonati a sé stessi sulle strade. È un video realizzato come spot contro l’abbandono dei cani. Un cane non è un giocattolo o un semplice passatempo, è un impegno vero e proprio. È l’amico più fedele che puoi avere, lui non ti tradirà mai e non si stancherà mai di te. Tu puoi avere più di un cane durante la tua vita, lui durante la sua non avrà altro che te. Sarai tutto per lui e ti accetterà così come sei. Il video è molto triste. Racconta di un uomo che abbandona il suo cane e quest’ultimo, nonostante incontri molta gente pronta a coccolarlo e a volergli bene, non smette mai di cercare il suo padrone. Diffondete il video per trasmettere questo messaggio: non abbandonate gli animali! E se non siete certi di poter prendervene cura come merita, lasciate perdere.


Categorie: Animali e Cultura

Cani off limits in ristorante del Trevigiano, l'Enpa scrive al titolare e denuncia: la stagione estiva è alle porte, ma l'Italia indietro nell'accoglienza dei pet

01/06/2015

L’ufficio legale dell’Enpa ha inviato una missiva con cui invita il ristoratore trevigiano finito al centro delle polemiche per l’allontanamento del prefetto, a rispettare le normative vigenti in merito all’ingresso dei pet nei pubblici esercizi. Ma secondo l’Enpa, il problema, non è soltanto di natura legale o giuridica: è – anche e soprattutto – culturale.
«Quando accaduto a Treviso ha destato particolare scalpore perché ad essere vittima di questo comportamento discriminatorio, che denota tra l’altro una profonda mancanza di buonsenso, è stato un pubblico ufficiale, al quale esprimo tutta la solidarietà dell’associazione. Tuttavia – spiega la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – non si tratta di un caso isolato: purtroppo, in Italia episodi come quello avvenuto in Veneto, sono all’ordine del giorno».
E sono il frutto di una incomprensibile resistenza culturale ad accettare il cambiamento in atto nella nostra società; un cambiamento che vede gli animali d’affezione sempre di più al centro delle nostre vite (considerando solo cani e gatti, in Italia sono in più di 14 milioni) malgrado anacronistiche restrizioni, che rappresentano una limitazione della libertà di spostamento tanto dei pet quanto delle persone. «Negli alberghi come nei ristoranti, sulle spiagge come nei pubblici esercizi, i veti sulla presenza degli animali costituiscono una scelta perdente. Di più: autolesionista. Evidentemente – prosegue Rocchi – il ristoratore trevigiano, e coloro i quali ne seguno l’esempio, ignorano che in questi anni di crisi l’unico settore in crescita è stato proprio quello di cani, gatti &Co».
D’altro canto, l’esperienza dimostra che chi ha eliminato tali incomprensibili, illogiche e immotivate restrizioni spesso ha potuto sfruttare un importante vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti. «In tema di accoglienza e di ospitalità a “4 zampe” – conclude la presidente dell’Enpa – il nostro Paese continua ancora ad accusare un grave ritardo, che, con la stagione estiva ormai alle porte, diventa ancora più preoccupante. E’ bene comunque sapere che tutti noi possiamo favorire il cambiamento. Contribuirvi è semplice: è sufficiente reindirizzare la propria domanda di beni e servizi verso operatori “animal friendly”.»


Categorie: Animali e Cultura

Pulcini di tordo rubati per farne uccelli da richiamo. Denunciato cacciatore del bresciano

01/06/2015

Un cacciatore e allevatore di uccelli da richiamo residente in provincia di Brescia, e’ stato denunciato dagli agenti forestali dell’Ufficio distrettuale di Cles, in Trentino, per aver sottratto due nidi con una decina di piccoli di tordo, cui aveva gia’ posto un anello alla zampa: una volta portati nell’allevamento i volatili sarebbero stati indistinguibili da quelli nati in cattivita’ e gli avrebbero consentito di aumentare il numero di animali allevati riducendo sforzi e spese. Gli agenti, che avevano notato alcune persone in movimento tra i frutteti, hanno rinvenuto i tordi dopo aver fermato l’auto del sospettato e li hanno quindi consegnati al centro per il recupero dell’avifauna di Trento, gestito dalla Lipu, per il loro allevamento e la successiva liberazione.
A seguito del rinvenimento dei due nidi, gli agenti hanno proseguito l’attivita’ presso l’abitazione dell’uomo, sequestrando un migliaio di cartucce da caccia detenute illegalmente e verificando la detenzione di decine di uccelli da richiamo, che l’allevatore possedeva in una serie di piccole gabbie in un’apposita stanza, per i quali tuttavia non risulta possibile stabilire l’eventuale provenienza illegale. Negli ultimi anni la Val di Non e’ divenuta terreno fertile per i bracconieri di questo tipo, dato che i meleti intensivi si sono rilevati un habitat ospitale per tordi e merli, che vi nidificano frequentemente ad altezze facilmente raggiungibili.
Per questo motivo i forestali organizzano regolarmente servizi di sorveglianza, mirati e coordinati tra le diverse Stazioni.


Categorie: News dal Mondo

'Wag', arriva dagli Usa una app stile 'Uber' anche per i cani pensata per chi non ha tempo di portare a spasso il proprio cane

01/06/2015

Chi non ha tempo per portare a spasso Fido tutti i giorni, negli Stati Uniti ha un’applicazione che fa al caso proprio, una sorta di ‘Uber’ per i cani che magari non avra’ gli stessi problemi dell’app rivale dei taxi. Si chiama ‘Wag!’ e con pochi click consente di ‘noleggiare’ il servizio di una persona che porti il proprio cane a fare una passeggiata.
Sullo smartphone i proprietari dei cani potranno conoscere in ogni momento il percorso svolto grazie alla posizione in tempo reale indicata su una mappa. Il servizio non e’ gratis – 20 dollari per una passeggiata di mezz’ora, 30 dollari per un’ora – pero’ ha un lato benefico. Per ogni miglio percorso dal cane vengono donati 10 centesimi a un’associazione che si occupa dei migliori amici dell’uomo. Per ora il servizio e’ disponibile solo a San Francisco, Los Angeles e New York, ma in futuro potrebbe ampliarsi.


Categorie: Curiosità

Giustizia per un gattino lasciato morire dopo ore d'agonia a Borgo San Lorenzo (Fi)

01/06/2015

8 ore di agonia: tanto lunga è stata la tortura del gattino randagio probabilmente avvelenato, trovato dalla signora Greta nel giardino della sua casa di Borgo San Lorenzo: davanti ai suoi occhi, mentre cercava invano l’aiuto delle autorità, una vita che si stava spezzando senza che gli enti che tanto paghiamo intervenissero ad aiutarlo o almeno a placare le sue sofferenze.
 Mossa da compassione per il piccolo senza casa, la signora Greta ha prima chiamato il servizio di veterinaria della Asl che però le ha comunicato che può intervenire solo ed esclusivamente in caso di morte dell’animale o di investimento. Allora si è rivolta ai Vigili Urbani, i quali si sono limitati a segnalare la cosa alla Asl, la cui risposta in merito non era cambiata. Come ultima spiaggia, la signora ha chiamatouno studio veterinario mugellano per sentirsi dire che, per far sopprimere il gatto, avrebbe dovuto dichiarare che si trattava del proprio animale.
 Quest’agonia è finita dopo 8 ore quando, stremato, il gatto randagio che nessuno ha voluto salvare ha esalato l’ultimo respiro. Solo a quel punto, è arrivata la Asl per recuperare il cadavere.
 Pessima gestione, leggi assurde, gente senza cuore: non sappiamo quale sia la causa di questa tragedia, ma di certo sappiamo che non possiamo permettere che accada nuovamente una vergogna di questo genere. Chiediamo che la Asl si prenda la sua responsabilità in merito, così come i vigili urbani, il Comune di Borgo San Lorenzo e la clinica veterinaria: se la Legge è questa, beh, è tempo di cambiarla. (okmugello.it)


Categorie: News dal Mondo