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All’EXPO 2015 i quattrozampe non potranno entrare ma ci sarà un 'Expo CityDog' dove giocare e aspettare i proprietari in visita alla manifestazione

01/04/2015

Come ormai è certo tra le migliaia di cose esposte all’EXPO 2015 ci sarà anche il divieto di ingresso per i quattrozampe, anche i cani (salvo alcune eccezioni legate a specifici e comprovati motivi medici), come previsto dal regolamento per l’EXPO Milano 2015. Un divieto che non ha mancato di suscitare molte contrarietà e scatenare le proteste di tante Associazioni animaliste. Infatti, oltre all’impossibilità per gli animali di accedere all’interno del sito dell’Esposizone Universale, all’esterno non erano neppure previste aree attrezzate e custodite dove eventualmente poterli lasciare.
Fortunatamente grazie all’impegno di Milandog, associazione cittadina, anche chi si recherà alla manifestazione con il proprio cane non sarà costretto a rinunciarvi, ma potrà far passare delle belle ore anche al proprio amico peloione ha dichiarato: “Siamo felici di annunciare che gli amici a quattro zampe avranno la possibilità di partecipare ad ‘Expo CityDog’  il primo asilo giornaliero adiacente i padiglioni per EXPO dove insieme alla custodia ci sarà la possibilità di giochi, svago, condivisa con gli esperti istruttori della scuola cinofila Il Mio Cane”.
L’asilo, che si chiamerà ‘Expo CityDog’, sarà al centro Viridea dove la scuola cinofila coinvolta, che ha già dei campi addestramento all’interno della struttura, metterà a disposizione location e istruttori preparati per garantire al meglio la custodia e l’intrattenimento dei cani con l’opportunità di un servizio Taxi Dog da EXPO 2015 fino alla struttura che dista pochi minuti in macchina dal sito espositivo.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Elefantessa, cerca invano di salvare il suo piccolo caduto in una buca. In aiuto arriva la popolazione locale (video)

01/04/2015

Una mamma elefante, angosciata per gli inutili sforzi compiuti per salvare il suo cucciolo caduto in una buca nel distretto di Chatra, nello Stato del Jharkhand, India nord-orientale, ha ricevuto un insperato e risolutivo aiuto dagli abitanti del posto. Era l’imbrunire quando il barrito disperato dell’elefantessa ha attirato i cittadini immediatamente accorsi sulla scena, ed è terminato solo 11 ore più tardi. Un cucciolo di elefante, caduto in una buca, stava cercando invano di risalire mentre la madre, disperata, provava a sollevarlo con la proboscide, rischiando allo stesso tempo di seppellirlo vivo. Purtroppo il terreno fangoso ha reso i soccorsi complicati, infatti, più l’elefantessa cercava di allungarsi verso il piccolo, più sprofondava gettandogli addosso nuova terra (video). Preoccupati per le sorti degli animali, gli abitanti hanno escogitato un piano per salvarli. Mentre alcuni hanno allontanato la madre dalla buca, attirandola con il cibo, altri hanno rimosso parte della terra che impediva la risalita, al fine di agevolare la femmina nelle operazioni di recupero. Come previsto infatti, una volta ritornata sul luogo dell’incidente, l’elefantessa è stata in grado di prendere il cucciolo con la proboscide e liberarlo. Mamma e figlio si sono poi allontanati insieme per la gioia loro e di tutti gli abitanti del luogo. “Abbiamo recuperato un casco di banane e lo abbiamo adagiato vicino al pozzo, così da far allontanare la mamma – spiega Jitendra Tiwari che era presente sulla scesa e ha aiutato i soccorritori – Una volta distratta ne abbiamo approfittato per togliere la sabbia che si era depositata intorno al pozzo e che impedivano alla madre di salvare il piccolo”.


Categorie: News dal Mondo

Corpo Forestale dello Stato: per tutelare animali e ambiente deve essere valorizzato, non soppresso

01/04/2015

In occasione del presidio promosso a Roma da un ampio ventaglio di sigle del mondo sindacale, ambientalista e animalista per dire no all’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato, l’Enpa ha ribadito con forza la propria contrarietà alla soppressione dell’unico corpo di polizia specializzato nella prevenzione e repressione dei reati contro gli animali e l’ambiente. «In un Paese dove questo tipo di crimini è all’ordine del giorno tanto da rappresentare la prima causa di procedure d’infrazione inviate dall’Europa all’Italia, riteniamo assurdo ed incomprensibile che si possa anche solo pensare di poter accorpare – ovvero sopprimere – il Corpo Forestale dello Stato con tutte le sue competenze specifiche», ha dichiarato l’Ente Nazionale Protezione Animali.
«Se tale scellerata decisione dovesse andare in porto – ha aggiunto l’Enpa – parchi, animali, agricoltura, settore alimentare si troveranno ad essere privati di controlli condotti con competenza ed esperienza insostituibili. Qui non si tratta di sopprimere la Forestale, si tratta invece di valorizzarla con uomini e risorse per rafforzare il contrasto alle zoomafie, privando in tal modo la criminalità organizzata di uno dei suoi rami di attività più redditizi».


Categorie: News dal Mondo

Settimana Santa: solo in FVG, a oggi, 1500 agnellini coinvolti nelle violazioni sul trasporto animali

01/04/2015

Nell’ambito del controllo sull’ intero territorio nazionale compiuto dalla Polizia Stradale impegnata per 5 giorni sul trasporto degli animali vivi verso i macelli per contrastare il maltrattamento di animali e il trasporto in condizioni non idonee a tutelare il loro benessere, in Fvg 37 pattuglie, coadiuvate da operatori UVAC (Uffici Veterinari Adempimenti Comunali), hanno controllato 103 veicoli accertando 29 violazioni, tra cui una relativa alle condizioni di trasporto animali e due a mancanze riguardanti il veicolo.
La prima e’ stata contestata dalla pattuglia della Stradale di Trieste al valico di Fernetti a un mezzo rumeno che trasportava piu’ di 700 agnelli destinati al viterbese e che viaggiavano da piu’ di 29 ore, limite massimo previsto per quella tipologia di animale. Le altre violazioni sono state riscontrate dalla Polizia Stradale di Gorizia, ferma al casello di Villesse sull’autostrada A34, ad un mezzo proveniente dalla Slovacchia che aveva scaricato in Toscana quasi 800 agnelli, senza poi ripulire e disinfettare i piani di carico. L’importo del totale delle 29 violazioni accertate ammonta a 3.000 euro, nulla rispetto alle sofferenze di questi cuccioli.


Categorie: News dal Mondo

Mamma cinghiale ferita soccorsa da vigili urbani. Municipale ed escursionisti cercano di riportarle i suoi cuccioli fuggiti nel bosco a Casalecchio (Bo)

01/04/2015

La Polizia metropolitana di Bologna è intervenuta nel tardo pomeriggio di ieri all’interno del Parco Talon di Casalecchio di Reno, a seguito delle numerose telefonate di escursionisti che richiedevano un intervento per una femmina di cinghiale. L’animale giaceva ferito sull’asfalto in via Panoramica, mentre i suoi cuccioli, ancora nella fase dell’allattamento, erano scappati nel bosco.
Appena arrivata sul posto, la pattuglia, per motivi di sicurezza, ha immediatamente allontanato le oltre 50 persone che si erano assembrate attorno all’animale ferito. Per difendere i propri cuccioli, infatti,  una femmina può avere comportamenti aggressivi caricando chi si trova nelle vicinanze. La cinghialotta, priva di una zampa anteriore, si  era ferita cadendo da un muretto in sasso di circa tre metri che separa la strada dal bosco.
Nonostante il suo handicap, decisamente grave per la vita allo stato selvatico, era riuscita a partorire i cuccioli che stava allevando.
Sul posto è poi intervenuto personale veterinario dell’Ausl di Casalecchio di Reno e del Centro di recupero della fauna selvatica di Monte Adone. L’animale ferito è stato bendato e sedato per trasportarlo al centro di recupero, dove gli sono state praticate le cure necessarie. Subito dopo, con l’estemporanea spontanea collaborazione di numerosi escursionisti, gli agenti hanno iniziato le ricerche dei cuccioli nel bosco a cui auguriamo un esito positivo.


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Acquario Genova, una vasca per il progetto conservazione testuggine palustre Emys orbicularis Ingauna creduta estinta

01/04/2015

Una nuova area espositiva all’interno del padiglione Biodiversita’ dell’Acquario di Genova, e una zona curatoriale per mostrare i risultati del progetto di conservazione della testuggine palustre Emys orbicularis ingauna. Grazie al ritrovamento di alcuni esemplari la specie, originaria della piana di Albenga e ritenuta estinta e’ al centro di un progetto di conservazione, riproduzione e reinserimento in natura in zone protette. La vasca ospita anche alcuni esemplari di Trachemys scripta, la testuggine acquatica americana venduta come animale da compagnia e poi spesso abbandonata negli stagni e nei corsi d’acqua che, entrando in competizione con la specie endemica, ha causato un impatto ambientale negativo.
“Abbiamo scelto di mostrare al pubblico le differenze che ci sono tra i cuccioli delle tartarughe nostrane e di quelle americane” ha spiegato Claudia Gili, direttore scientifico acquario di Genova. La zona curatoriale, visitabile dai piu’ piccoli grazie a Avventura Acquario, il nuovo percorso guidato a tappe a misura di bambino alla scoperta delle aree segrete della struttura, comprende numerose vasche che ospitano esemplari di Emys di diverse fasce d’eta’, dai cuccioli fino agli adulti, e consente di osservare le fasi di crescita e i cambiamenti che avvengono tra l’una e l’altra, approfondendo la conoscenza di questa specie e i contenuti del progetto Lifeemys.


Categorie: Eventi e Appuntamenti