Il fotografo belga Michel Vanden Eeckhoudt, cofondatore dell’agenzia fotografica Vu e reso celebre dai suoi scatti in bianco e nero con gli animali, è morto, in seguito ad un tumore, a Bruxelles sabato scorso all’età di 68 anni. Nato a Bruxelles nel 1947, Eeckhoudt nel 1985 fondò l’agenzia Vu con Christian Caujolle. Come fotoreporter ha collaborato con numerose riviste ed ha lavorato a lungo per il quotidiano francese “Liberation”. Il suo universo fotografico in bianco e nero è al tempo stesso poetico e drammatico, assai apprezzato dal grande maestro della fotografia Henri Cartier-Bresson.
Cani, scimmie ed un universo pieno di quattro zampe popolano le fotografie di Michel Vanden Eeckhoudt che, Leica alla mano, per più di trent’anni ha girato il mondo per catturare con il proprio obiettivo le emozioni che nascono quando due esseri viventi si mettono in relazione tra loro.
Tra i suoi soggetti preferiti ci sono i cani (a cui ha dedicato un intero libro dal titolo “Chiens”), ma anche animali di ogni tipo e specie di cui ha raccolto svariati ritratti nella raccolta “Bitterweet”. Quelle di Michel Vanden Eeckhoudt sono foto eleganti, caratterizzate da un preciso senso dell’umorismo. Nelle sue composizioni fotografiche momenti di vita reale si trasformano, grazie a un uso sapiente del bianco e nero, in immagini intrise di mistero e intimità.
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Duemila euro di ammenda; risarcimento alle parti lese con una provvisionale di 2.500 euro immediatamente esecutiva e con una successiva quantificazione del danno rimessa al giudice civile; pagamento delle spese legali per 3.500 euro. Questa la condanna inflitta oggi dal Tribunale di Bologna ai gestori di un allevamento del Bolognese, riconosciuti colpevoli del reato di cui all’articolo 727 del codice penale relativo alla detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Lo rende noto l’Ente Nazionale Protezione Animali, costituitosi in giudizio in qualità di parte di civile attraverso l’avvocato Antonella Rimondi. La condanna – spiega l’Enpa – fa riferimento a fatti verificatisi nel 2011 quando un allevamento dell’appennino bolognese, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, venne posto sotto sequestro per le condizioni estremamente difficili in cui erano detenuti 70 cani, quasi tutti pastori tedeschi. Gli animali vennero infatti trovati in uno stato di profonda malnutrizione, con le unghie lunghissime e senza un riparo adeguato dai rigori del clima di montagna. In più, come se ciò non bastasse, si scoprì che, proprio in virtù delle condizioni di estremo disagio, molti esemplari si trovavano in uno stato di grave deprivazione con comportamenti che manifestavano un evidente stress, q uali, ad esempio, il girare meccanicamente su sé stessi. «Oggi – commenta la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – giunge finalmente a conclusione una vicenda tristissima e lo fa nel senso da noi auspicato, vale a dire con il riconoscimento della responsabilità penale dei gestori dell’allevamento e con la loro condanna. Auspico che questo pronunciamento possa essere un esempio e un monito per tutti: è inaccettabile che la dignità e la salute degli animali vengano calpestate in nome del profitto. Farlo significa commettere un reato ed essere chiamati a risponderne in prima persona». «Per questo – conclude Rocchi – ringrazio la magistratura che, a Bologna con in altre province italiane, sta dando prova di grande efficienza e determinazione nella repressione dei reati in danno gli animali». Con l’occasione l’Enpa rinnova l’invito a non acquistare animali ma a visitare canili e strutture d’accoglienza dove ci sono molti quattro zampe in cerca di una famiglia.
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Il Nikki Beach Resort di Phuket, uno dei più eleganti villagi turistici della Thailandia, ha ritenuto una positiva forma di pubblicità postare su facebook la foto di un povero cucciolo di elefante (animale molto amato in Thailandia) che viene spruzzato con dello champagne da alcuni vacanzieri ubriachi. Di certo non immaginava la marea di insulti di persone indignate per quanto è accaduto.
Il popolare resort aveva affittato un elefante per far divertire i clienti stesi al sole in piscina. La festa è degenarata in una sbornia di gruppo con gli invitati ubriachi che salivano sull’ elefante e lo obbligavano ad un estenuante andirivieni in piscina fra musica alta, grida e fracasso continuo.
Dopo i commenti la loro pagina facebook ha tolto la fotoche è comunque rimasta in rete.
Hanno cercato di scusarsi con una spiegazione ridicola e poco credibile sul loro rispetto verso gli elefanti ma in fondo, hanno permesso che l’ animale venisse maltrattato.
Scriviamo anche dall’ Italia, vergogna: “shame on you Nikki Beach”.
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La missione di Enpa a sostegno della difficile realtà del sud Italia è fatta di tante attività: aiuti ai volontari, mezzi, campagne di sterilizzazione, ma anche ricerca di un riscatto, una nuova vita per le anime salvate dal girone dantesco del randagismo. Il viaggio verso un’ottima adozione al nord Italia è oggi diventato realtà per 25 cani provenienti dalla Sicilia occidentale grazie all’operazione organizzata dalle Sezioni Enpa di Trapani e Castelvetrano, che li hanno trasferiti in modo sicuro e confortevole con un traghetto diretto a Genova. Ad attenderli una nutrita squadra con ben 4 mezzi della flotta salvanimali provenienti da Sanremo, Savona, Torino e Novara, che li trasferiranno in un’area sicura dove potranno riposare per poi prendere con calma confidenza con gli adottanti. Anche una troupe della Rai seguirà questa operazione e le prime adozioni.
“Un’iniziativa modello che evidenzia quanto la peculiarità di Enpa stia sempre più in quell’agire che deve sempre venir prima di ogni aspetto propagandistico ed ideologico” commenta il Presidente del Consiglio Nazionale Enpa Marco Bravi. “E’ infatti un orgoglio pensare che, insieme ai tanti volontari coinvolti, stasera ci sia anche il Vice Presidente Nazionale e i Consiglieri Nazionali che hanno guidato l’operazione e supportato lo sbarco e la messa in sicurezza. Una dirigenza nazionale in prima linea anche fuori dai contesti istituzionali, altrimenti autoreferenziali e
polverosi”.
L’azione ha ricevuto il plauso della Presidente Nazionale Carla Rocchi e della Coordinatrice Regionale della Sicilia Paola Tintori, che hanno sottolineato quanto la sicurezza e il benessere degli animali anche nella delicata fase del viaggio sia per Enpa una priorità indispensabile; troppe approssimazioni e dilettantismi hanno, in molti casi giustamente, generato diffidenza per il trasferimento di animali finalizzato all’adozione. Fare le cose per bene e dare una nuova possibilità ad animali sfortunati è possibile, quando dietro c’è una squadra di questo livello.
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Arriva dal Messico una commovente storia di amicizia oltre la morte. Un gruppo di cani si è presentato spontaneamente alla veglia funebre di Margarita Suarez, una donna di Cuervaca, capitale dello stato messicano di Morelos, nota per il modo in cui accoglieva e proteggeva gli animali randagi della città. «È stato meraviglioso e inspiegabile», ha raccontato alla stampa la figlia della donna, Patricia Urrutia, dopo che varie foto dei cani presenti nella veglia funebre si sono rapidamente diffuse sui social network.
Secondo Urrutia i primi animali «sono arrivati intorno alle 3 del mattino, e sono rimasti stesi per terra, ma quando hanno portato il feretro di mia madre si sono messi a fare le feste».«Ogni volta che vedeva un cane per strada, mia madre lo portava a casa e gli dava da mangiare, così come nutriva una ventina di gatti», ha aggiunto la donna, stando alla quale, «una volta trasferito il feretro per la cremazione, i cani sono andati via da soli, come erano arrivati».
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Una famiglia del villaggio di Zacherevye, in Bielorussia, sta allevando come animali domestici un interno branco di lupi. Sono ormai sei anni da quando la famiglia Selekh hanno accolto un gruppo di lupi selvatici, ormai addomesticati, e che oggi hanno un comportamento ben diverso da quello che ci si aspetterebbe da loro.
I lupi tendono ad essere istintivamente selvatici, e seguono uno stretto codice di gerarchie all’interno del branco: ma i lupi dei Selekh non mostrano queste caratteristiche: sono invece una combriccola allegra, e giocano spesso con la figlia undicenne Alisa, spesso dandosi i turni per portarla in groppa (video).
Tutto è iniziato nel 2009 quando il padre Oleg, che fa il guardacaccia, ha trovato durante un pattugliamento quattro cuccioli di lupo, i cui genitori erano stati uccisi dai cacciatori. Valutato che i cuccioli non avevano possibilità di sopravvivere da soli al rigido inverno, ha deciso di portarli a casa, provando a crescerli come animali domestici.
Nel corso degli anni, i lupi dei Selekh sono diventati una sorta di celebrità locale, con molti curiosi che vengono a vedere di persona l’insolito comportamento dei lupi. (notiziedelmondo)
Foto: Belta
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Si chiama Pasqualino, è un agnello nato pochi giorni fa (proprio alla vigilia della festività pasquale) da una mamma randagia soccorsa dalla Protezione Animali, ed è il “testimonial” della campagna Enpa 2015 contro la “Pasqua di Sangue” che ogni anno esige in tributo la vita di centinaia di migliaia tra agnelli, agnelloni e capretti. Si tratta di cuccioli con pochi giorni di vita che vengono strappati anzitempo alle loro madri per imboccare la strada senza ritorno dei mattatoi dove molto spesso giungono al termine di viaggi spossanti e dove vengono uccisi davanti agli occhi attoniti dei loro “fratelli”.
Ma negli scaffali dei supermercati, dove ciò che resta dei poveri agnelli viene imballato in confezioni anonime, non c’è traccia di tutto questo; nella maggior parte dei casi chi acquista tali confezioni è spesso all’oscuro della sofferenza celata in esse. «Nonostante una certa flessione nelle macellazioni, registrata dall’Istat tra il 2013 e il 2014, i numeri del massacro continuano ad essere impressionanti – spiega l’Enpa – visto che soltanto l’anno scorso sono stati macellati ben 2,2 milioni tra agnelli e agnelloni».
Per questo, l’Ente Nazionale Protezione Animali, augura buona Pasqua a tutti coloro i quali non mangeranno agnelli e ribadisce il proprio impegno a salvare i cuccioli di pecora dal mattatoio, affidando proprio a Pasqualino il ruolo di portabandiera della campagna. Sui banchetti allestiti per l’occasione dai volontari Enpa è infatti possibile sostenere l’iniziativa della Protezione Animali, assicurandosi una riproduzione di peluche del piccolo Pasqualino a fronte di una donazione minima di 10 eurooppure aderendo al programma di adozione a distanza dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Inoltre, Enpa si fa promotrice, in collaborazione con Firmiamo.it, la prima piattaforma online italiana dedicata alle petizioni, di una raccolta firme contro la macellazione rituale degli agnelli che, ad oggi, ha già raccolto più di 13.000 firme (http://goo.gl/I3I2ef).
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“Nun c’è trippa pe’ gatti” così sentenziò il sindaco di Roma Nathan quando per fare economia nella gestione comunale depennò dal bilancio la voce frattaglie per gatti. Da allora sono passati più di 100 anni, tante cose sono cambiate come la sensibilità verso gli animali ben radicata nella nostra società ma il primo cittadino di Roma, anche oggi, continua a tagliare sulla pelle degli animali.
«Venerdì 27 marzo 2015 siamo stati dalle 15 alle 24 al Campidoglio, fuori e dentro l’Aula dell’Assemblea Capitolina. Nel tentativo di capire cosa riserva il futuro agli animali di Roma. Lo abbiamo capito a mezzanotte, dopo una giornata di attesa, tra pioggia, freddo, un vago arcobaleno di speranza ed una amara sorpresa. Il taglio del 50% in due anni delle risorse a loro dedicate». Così il commento di Avcpp, Lav, Enpa, Oipa, Animalisti Italiani, Ava al Bilancio licenziato dalla Giunta Capiolina. «Il maxi emendamento di Giunta ha riposizionato sul bilancio 55 milioni di euro in più per il solo 2015 ma non prevede 1 solo euro per i cani e gatti bisognosi che sono di proprietà e gestione di Roma Capitale. Animali per la cui cura rimane un budget di 5 milioni di euro, tagliato del 28% rispetto a quello dell’anno precedente. E che subisce una ulteriore sforbiciata del 20% nel 2016, per arrivare ad un taglio complessivo in 2 anni del 50%. Un maxi emendamento da 55 milioni di euro la cui lettura lascia aperti molti quesiti. Non 1 euro da aggiungere all’insufficiente budget per gli animali (più che congruo solo per le strutture private convenzionate con zero adozioni, non certo per quel che resta dei canili comunali che offrono servizi ai cittadini e agli animali e fanno uscire in adozione tutti i cani che entrano nelle strutture) sottolineano le associazioni. Ad altri capitoli di spesa come le scuole private sono stati destinati esattamente i 2 milioni di euro tagliati agli animali di Roma Capitale”».
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Un esemplare adulto di orso bruno e’ stato trovato morto sabato mattina in valle di Non dal personale del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento.
Si tratta di M6, uno degli orsi maschi muniti di radiocollare seguito nell’ambito dell’attivita’ di monitoraggio della popolazione di plantigradi presente in Trentino. Non appaiono ferite evidenti sull’animale, informa la Provincia che ha immediatamente attivato le verifiche di prassi per accertare le cause del decesso e ha inoltrato una segnalazione alla Procura di Trento.
L’assenza di regolare segnale del radiocollare durante la notte ha fatto scattare la verifica da parte dei forestali.
Localizzato il punto di partenza degli ultimi impulsi, gli agenti sono giunti sul posto e hanno trovato l’orso senza vita. Inevitabili le polemiche dopo che, l’estate scorsa, l’orsa Daniza fu uccisa da una dose sbagliata di anestetico nel tentativo di catturarla. I suoi cuccioli sono rimasti soli e di loro, da mesi, non si sono avute notizie.
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Di solito, quando pensiamo a un animale da compagnia, pensiamo ai cani e ai gatti, o al massimo i pesciolini rossi e gli uccellini. Forse perchè è una abitudine mentale, ma non pensiamo mai ad una mucca o ad un maialino… bhè, la mucca magari no, anche per problemi di spazio, ma il maialino, perchè invece ha molti estimatori anche per la sua intelligenza.
La maggior parte delle persone lo ritiene un animale sporco e non è vero, il suo rotolarsi nel fango altro non è che un modo per pulire e curare la sua pelle delicata. Per chi poi lo crede un essere poco intelligente, da allevare semplicemente per poi farne prosciutti e salami è bene che sappia che le cose non stanno esattamente così. Lo dimostra un interessante video. Il protagonista è Moritz, e lo vedrete all’opera mentre si cimenta con un puzzle di quelli per bambini. C’è una tavola con dei buchi da riempire con delle sagome. Le sagome sono tutte diverse ed ognuna va al posto giusto. E guardate come se la cava brillantemente Moritz.
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Una tigre ha ucciso nell’Est della Cina un inserviente di un zoo, attaccato mentre puliva la gabbia dell’animale.
Lo ha riportato la Xinhua, l’agenzia di stampa ufficiale del Paese. L’uomo è stato immediatamente soccorso dopo che la tigre gli è balzata addosso e lo ha morso, ma è deceduto circa un’ora dopo secondo quanto riferito dalle autorità locali.
Lo staff del bioparco è riuscito a staccare l’animale dall’uomo iniettandogli dei tranquillanti: l’attacco mortale è avvenuto nella provincia di Jiangxi. Due addetti di uno zoo di Shanghai furono uccisi dalle tigri in due incidenti distinti, nel 2010 e nel 2013. Un tragico episodio che ribadisce come lo zoo sia un posto nefasto per umani e altri animali.
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Allergia ai gatti: le strategie per una possibile convivenza
Mora, dalla vita sul marciapiede a cane da pet therapy in una Rsa nell’Imperiese
I segnali calmanti, studiati e decodificati per la prima volta nei cani
STOP all’uso di pipistrelli per le “prove di coraggio” della trasmissione “Ciao Darwin”
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