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Gatto agli “arresti domiciliari” per aver aggredito una vicina: il sindaco lo mette agli “arresti domiciliari”

29/07/2014

Maometto diceva che Allah ha creato il gatto per darci l’emozione di accarezzare una piccola tigre. E come una tigre si è comportato un gatto di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia che giorni fa ha morso con ferocia una vicina di casa. La signora ha sporto denuncia e il sindaco ha emesso un’ordinanza che costringerà il micio a una quarantena presso il domicilio del suo proprietario per appurare che non sia portatore di malattie trasmissibili all’uomo.
Lo stesso primo cittadino di Casalgrande non nasconde la bizzaria della situazione: “Effettivamente — ha dichiarato al Resto del Carlino — capisco che firmare e leggere un’ordinanza per fermare un gatto può suscitare ilarità. Ma questo è l’iter da seguire.
Il regolamento comunale di igiene pubblica in effetti parla chiaro e obbliga il proprietario dell’animale a tenerlo in quarantena. A quel punto i veterinari dell’Ausl devono effettuare dei controlli per accertare se la bestiola possa essere veicolo di malattie infettive pericolose per l’uomo: “Quando un animale a sangue caldo morde — spiega un veterinario — in base ad una Legge del ’54 dobbiamo mettere sotto controllo l’animale, per accertare che non abbia trasmesso malattie, come la rabbia, che in Italia abbiamo debellata da tempo ma potrebbe ripresentarsi”. Il caso di Casalgrande può destare ilarità ma si tratta di normale amministrazione: “Non è un provvedimento straordinario ma assolutamente normale. Nove volte su dieci ad essere morsi sono i postini o i bambini, che prendono in braccio l’animale che poi per liberarsi può mordere”. Non è dato sapere cosa avesse fatto la signora per scatenare l’aggressione felina.


Categorie: News dal Mondo

Aspettiamo la cicogna con il nostro quattrozampe e condividiamo con lui l’arrivo di un cucciolo umano per un rapporto equilibrato e felice

29/07/2014

L’arrivo di un bambino è un momento bellissimo e pieno di trepidazioni non lasciate che tanta felicità non sia condivisa anche dal vostro cane.
Se in casa sono già nati dei bambini e il cane li ha accettati senza manifestare gelosie o cambiamenti comportamentali il problema non dovrebbe sussistere. Ma se invece è il primo cuciolo d’uomo ad arrivare a casa, ci sono riflessioni e questioni che dovreste porvi per comprendere se e come si modificherà la relazione con il vostro cane quando il bimbo sarà arrivato. Consigli e suggerimenti nati dall’esperienza dell’Enpa-Monza possono essere d’aiuto per non commettere errori.
Ad esempio la scelta di escludere il cane da certe aree della casa può influenzare in misura apprezzabile il suo rapporto con voi.
Se poi il vostro cane ha un problema comportamentale l’arrivo del bimbo potrebbe peggiorare la situazione ed è quindi consigliabile cercare di intervenire per tempo su questa anomalia del comportamento.
In ogni caso è bene preparare in anticipo voi stessi e il vostro cane ai futuri cambiamenti, sia nella vostra casa che nel vostro stile di vita. Se avrete ponderato tutti i fattori e fatto le scelte giuste, quando il bimbo arriverà il vostro cane nemmeno noterà la differenza, senza ulteriori stress e sviluppi sgraditi di problemi comportamentali.

Prima del suo arrivo:
Contatto fisico
Il vostro cane dovrebbe già essere abituato a tollerare le carezze intorno al collo, spalle, zampe, schiena e coda senza nessun problema, ma è bene abituarlo ad esercizi quotidiani di contatto fisico nei momenti in cui è calmo e rilassato. Cercate di non trasformare questi esercizi in gioco, o il vostro cane imparerà ad agitarsi e magari anche a giocare anche usando i morsi.
Suoni
Cercate di abituarlo facendogli ascoltare una cassetta con registrazioni dei suoni emessi dai bambini, seguita sempre da qualcosa che il vostro cane apprezzerà, come un biscottino o un gioco. Ripetendo questa procedura giornalmente il cane assocerà i suoni del bimbo a qualcosa di positivo.
Nuovi oggetti e nuovi odori
Abituate il cane all’odore del sapone, shampoo, latte e tutti quei prodotti che userete per il vostro bambino introducendoli nella vostra routine alcuni mesi prima del suo arrivo. Cercate inoltre di posizionare prima del suo arrivo la culla, il passeggino, il fasciatoio ecc..
Esercizio fisico
Considerate a quanto esercizio fisico e a quante passeggiate è abituato il vostro cane, se tira al guinzaglio, se torna sempre al vostro richiamo o se è aggressivo con altri cani. Quando il bimbo arriverà, oltre a dover gestire il cane, dovrete spingere una carrozzina o un passeggino e dovrete quindi essere certi del fatto che il vostro cane sia sotto controllo.
Se pensate che potranno insorgere problemi, potete eventualmente iniziare a chiedere in anticipo la disponibilità di qualche parente o amico per portare fuori il cane quando voi sarete impossibilitati.
In ogni caso se pensate che dopo la nascita farà meno passeggiate o starà fuori meno tempo, cercate di ridurre gradualmente l’esercizio fisico cambiando la sua routine già qualche settimana prima. Tenete comunque presente che il cane dovrà avere in ogni caso la possibilità di sfogare le sue energie, perché altrimenti diventerà un cane annoiato e stressato e potrebbe sviluppare comportamenti distruttivi per combattere la noia.
Cibo
Una grossa percentuale di incidenti accadono quando i bambini cercano di avvicinarsi alla ciotola o di sottrarre un osso al cane. Quando il cane riceve il suo pasto è bene che ciò avvenga un posto tranquillo, dove il bimbo non andrà a disturbarlo. Un adulto deve comunque sempre essere presente: mai lasciare il bimbo solo con il cane, soprattutto se c’è cibo di mezzo.
Attenzioni
Il bimbo assorbirà molto del vostro tempo e inevitabilmente il cane riceverà meno attenzioni; ben presto imparerà a fare cose che vi costringeranno a notarlo, come ad esempio rubare i pannolini. Il modo migliore per prepararlo a quanto sta per succedere è ridurre gradualmente e con ragionevolezza le attenzioni che riceve già da settimane prima della nascita.
Giochi
I giochi per bimbi e quelli per cani molto spesso sono fatti degli stessi materiali ed emettono gli stessi suoni; non vi sorprendete dunque se il vostro cane sarà confuso sulla proprietà dei giocattoli. Se riponete i giocattoli del cane fuori dalla sua portata dopo il gioco gli insegnerete che voi ne avete il controllo ed eviterete inoltre che il bimbo possa accidentalmente usarli e metterli in bocca

Dopo la nascita

Prima dell’arrivo a casa
Quando il bimbo sarà nato, ancora prima di portarlo a casa, abituate il cane al suo odore portando a casa la coperta in cui dorme o i vestiti che ha indossato
Un posto tranquillo dove stare
Il vostro cane dovrebbe sempre avere un posto dove riposare tranquillo quando è stanco, ma questo è ancora più importante quando il bimbo incomincerà a gattonare e a girare per casa. Date al cane un posto tutto suo, dove si possa sentire sicuro e felice e dove il bimbo non avrà mai accesso.
La sua cuccia e i posti dove dorme
Se prevedete che ci saranno variazioni nella gestione degli spazi, ad esempio il divieto per il cane di salire sul divano o sul letto, programmate questi cambiamenti in anticipo, così che l’animale non li associ all’arrivo del bambino
La salute conta
Assicuratevi che il cane sia in buona salute e che non abbia pulci o vermi.
I cani che provano dolore a causa di un problema di salute tollerano poco le carezze e ci sono più probabilità che cerchino di allontanarvi ringhiando o mordendo.
Per ridurre al minimo ogni rischio non lasciate mai il cane solo con il bimbo, ma controllate sempre i loro incontri.
Cercate inoltre di mantenere invariata la routine del vostro cane per aiutarlo ad adattarsi alla nuova situazione.


Categorie: Curiosità

Lupo ucciso in maremma: nuova intimidazione di stampo mafioso, le amministrazioni incapaci di gestire il problema. Attivato l'ufficio legale Enpa

29/07/2014

Un lupo morto è stato fatto ritrovare nella piazza di Semproniano, piccolo centro del grossetano. Chi ha ucciso l’animale, con una fucilata, ha voluto, oltre all’azione vigliacca e e illegale, provocare l’amministrazione e i concittadini lasciando il corpo del povero animale durante la notte tra sabato e domenica ben in mostra nella piazza principale del paese.
Si tratta del secondo caso di lupo ucciso e lasciato in piazza nel 2014.
La prima volta fu trovato nella vicina Roccalbegna, nel marzo scorso. Circa dieci, invece, i predatori trovati morti a fucilate sempre nel grossetano da gennaio di quest’anno.
«Un nuovo agghiacciante e intollerabile atto intimidatorio di stampo mafioso, che chiama in causa responsabilità a più livelli. Gli artefici di questo gesto inqualificabile infatti non sono soltanto i criminali che hanno ucciso l’animale, appartenente peraltro ad una specie particolarmente protetta, ma anche quei personaggi anche appartenenti al mondo istituzionale che, con le loro dichiarazioni e prese di posizione pubbliche più o meno recenti, hanno fomentato l’odio nei confronti dei lupi e degli ibridi.» Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali,al seguito del rinvenimento del lupo: «Chi, specie a livello locale e anche a firma di associazioni di categoria, non ha perso occasione di lanciare allarmi infondati, di terrorizzare senza alcun motivo la popolazione, di alimentare l’intolleranza ha ben poco di cui rallegrarsi: un altro animale è stato ucciso a causa di un’assurda campagna d’odio.»
Gli amministratori locali hanno dimostrato appieno la loro assoluta incapacità gestionale: il nuovo atto intimidatorio, che segue di alcuni mesi quello compiuto contro le associazioni animaliste, è la “prova provata” di una gravissima debacle politica e dei limiti del progetto Ibriwolf. «Cosa è stato fatto per porre rimedio agli errori commessi nel passato; errori che noi abbiamo più volte denunciato? Dove sono i controlli sul territorio – prosegue l’Enpa -? Dov’è il controllo sul randagismo e il rispetto della legge 281/91? Dov’è l’attività di prevenzione e di repressione dei crimini contro gli animali? Dove sono le sanzioni elevate ai trasgressori? Con il ripetersi di tali reati, quali controlli hanno attivato i comuni e la provincia per la prevenzione di questi atti criminosi?»
Di fronte a tale incapacità un intervento dei Ministeri competenti, quelli dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e della Salute è diventato ormai indifferibile: è sempre più evidente, dopo il macabro ritrovamento della carcassa di lupo che la situazione sé ormai sfuggita di mano e che è in corso una escalation.
Il nostro ufficio legale sta predisponendo una denuncia contro gli autori ancora ignoti di questo ennesimo, orrendo crimine – conclude l’Enpa –. Al contempo, vista la totale indolenza con cui i sindaci e le istituzioni locali hanno affrontato la questione, ci vediamo purtroppo costretti a consigliare i italiani e stranieri di preferire un’altra meta per le loro vacanze. Un territorio dove la legge e gli animali, selvatici e d’affezione, siano pienamente rispettati.»


Categorie: News dal Mondo

Tartaruga d’acqua americana ritrovata alla stazione ferroviaria di Monza. Volontari Enpa: “in continuo aumento gli abbandoni di tartarughe”

29/07/2014

Chissà dove credeva di andare, la tartaruga trovata sulla banchina della stazione di Monza. Magari sperava di raggiungere in villeggiatura i proprietari che si erano liberati di lei ….
All’esemplare di tartaruga palustre americana (Trachemys scripta scripta), detta tartaruga dalle orecchie gialle, soccorsa giovedì 24 luglio è andata, tutto sommato, bene. Verso le 11 del mattino, mentre aspettano al primo binario di salire sui treni, alcuni passeggeri si accorgono del povero animale che rischia di esser calpestato dai viaggiatori. O peggio, cadere sotto le ruote di un treno.
Allertato il personale, la Polizia Ferroviaria contatta prontamente l’Enpa monzese e l’operatrice Federica parte subito dal canile per recuperare il rettile. In buone condizioni di salute e lunga circa 18 cm, la tartaruga è ora ospite del rifugio.
In continuo aumento gli abbandoni di tartarughe. Inconsueto ma emblematico questo ritrovamento. Già, perché gli abbandoni estivi non riguardano solo cani e gatti e sono innumerevoli le tartarughe che da anni vengono in modo incosciente “liberate” nei fiumi e nei laghi. Una specie esotica, trovata fin troppo facilmente in commercio, da pochi centimetri raggiunge grandi dimensioni, e può vivere oltre vent’anni. Molti proprietari, rendendosi conto di non poter più assicurare il giusto spazio al proprio animale o stufandosi di lui, lo liberano in natura, commettendo un reato punibile penalmente. Ma oltre all’aspetto giudiziario, venendo liberati nel nostro habitat i Trachemys creano un grave danno alla biodiversità: costituiscono una vera minaccia per la flora e la fauna locali, in particolare per gli anfibi e per la tartaruga palustre europea, Emys orbicularis.
Enpa si batte da anni contro la vendita e la detenzione di questi animali e a favore di un’informazione completa e corretta da parte dei negozianti e degli allevatori. Chi li compra deve essere consapevole delle loro caratteristiche e delle loro esigenze etologiche, ambientali e alimentari.
Il piccolo laghetto del rifugio di Monza è ormai pieno: ogni tre-quattro giorni arriva una nuova tartaruga ritrovata o ceduta da persone che, troppo tardi, si sono accorti di aver commesso un errore alimentando questo mercato. Chi si trova in questa situazione, anziché abbandonarla a un destino incerto, può contattare la sede operativa Enpa, chiedendo di Elioper trovare una soluzione. Anche chi possiede un giardino con laghetto e desidera adottare uno o più esemplari può contattare la sede. Contattare: info@enpamonza.it / tel. 039-388304.
Foto: la tartaruga in mano a una volontaria Enpa.


Categorie: News dal Mondo

L’Umbria torna al medioevo: legale cacciare con arco e frecce daini, caprioli, cervi e mufloni. Una fine orrenda per gli esemplari feriti e in fuga

29/07/2014

Con un salto all’indietro, nei secoli più bui, l’Umbria torna alla caccia a daini, caprioli, cervi e mufloni con l’arco. E’ quanto prevede la modifica al regolamento regionale per la gestione faunistico-venatoria dei cervidi e bovidi approvata dalla Giunta regionale. L’assessore alla caccia, proponente del provvedimento, si è detta certa (beata lei!) che i “selezionatori” saranno persone esperte capaci di uccidere con un solo tiro la povera bestia per evitare inutili atrocità. L’assessore non sa, o finge di non sapere, che è molto difficile uccidere sul colpo con una sola freccia un animale di una certa stazza, ci si può riuscire con un coniglio non certo con un cervo. La bestia ferita fuggirà con la freccia in corpo per morire dopo una lunga agonia dissanguata o di setticemia. Il cacciatore non avrebbe neanche la possibilità di dare il colpo di grazia con una pietosa fucilata perché non può portare contemporaneamente arco e arma da fuoco. L’animale eventualmente atterrato ma non ucciso potrebbe essere finito solo per sgozzamento. Tutto questo orrore dalla prossima stagione sarào legale in Umbria, la terra di San Francesco, regione che detiene il triste primato per maltrattamenti di animali. Una decisione presa in spregio alla senbilibilità della maggioranza che, come emerge dalla rete, ha una sola reazione al provvedimento: “Vergogna!”
Per fermare questo orrore è in corso anche una petizione a cui tutti possono aderire.


Categorie: News dal Mondo

In sella a Venezia per un selfie con il suo cavallo. Multata amazzone slovacca per aver messo a repentaglio se stessa, il suo cavallo e gli automobilisti

29/07/2014

Voleva farsi un selfie insieme al suo cavallo con uno sfondo eccezionale: Venezia. Un desiderio che costerà una bella multa ad Olga, amazzone slovacca, fermata dalla Polizia municipale mentre attraversava il Ponte della Libertà che collega Mestre a Venezia. Per la giovane una sanzione di 41 euro per non aver evitato l’intralcio e il pericolo per la circolazione e altri 25 perche’ il cavallo ha insudiciato la strada con gli escrementi, violando così le norme del codice stradale.
Gli agenti della municipale pattuglia è riuscita a garantire la tutela non solo della turista e del suo animale, ma anche dei conducenti che per evitare il cavallo si sono visti costretti a fare «manovre improvvise e pericolosissime», secondo i vigili «mettendo a repentaglio la sicurezza della circolazione». Tutta la passeggiata dell’amazzone sul ponte translagunare a piedi con a fianco il suo cavallo è stata registrata dalle telecamere di videosorveglianza. «Per l’opinione pubblica si è trattato di un episodio curioso che ha attirato l’attenzione degli automobilisti e dei media», fa sapere il Comune, «e fortunatamente non è successo alcun incidente, ma se ne sono rischiati più d’uno». Da parte sua, all’arrivo dei vigili urbani, l’amazzone ha spiegato, in inglese, che non c’erano cartelli di divieto di transito di animali lungo il ponte, e quindi era sicura che si potesse circolare tranquillamente. «Se è pur vero che lungo le strade gli animali possono circolare, il passaggio di questi deve avvenire in modo da non creare situazioni di intralcio e pericolo», dice ancora il Comune, «appare evidente che lungo l’arteria in questione non si può dire che andare a passo d’uomo non sia rischioso». Venerdì la ragazza, partita dall’Austria due mesi fa a piedi e diretta a Bussolengo, aveva raccontato di voler raggiungere Venezia per fare una foto e poi tornare indietro con il suo cavallo.


Categorie: Curiosità

“Dog Bar Enpa”: l'iniziativa dell'Enpa elbana finalizzata alla creazione di punti di ristoro per i quattro zampe

28/07/2014

E’ partita con la consegna in comodato d’uso della ciotola e del materiale grafico connesso, l’iniziativa Dog Bar Enpa agli esercenti commerciali che hanno aderito alla proposta della locale sezione elbana della Protezione Animali. L’idea è stata quella di trasformare Marina di Campo in un “luogo amico degli animali”, offrendo ai turisti accompagnati dal proprio amato quattro zampe, punti di ristoro lungo le vie cittadine. L’adesione all’iniziativa da parte degli esercenti campesi è stata tanta e piena di entusiasmo.
Sulla pagina FB Enpa Isola d’Elba, apparirà l’elenco dei Dog bar attivi in paese, con foto dei negozi “Amici degli animali” e dei loro punti di abbeveraggio. Una periodica Gallery Fb rimarrà aggiornata anche grazie all’iniziativa – fai un selfie al peloso – a cura degli esercenti (e degli amici degli animali), che vorranno testimoniare il successo del proprio Dogbar Enpa e che invieranno le foto, direttamente alla locale sezione elbana della Protezione Animali. Un doveroso grazie è rivolto da Enpa Isola d’Elba alla sezione Enpa di Monza & Brianza per aver fornito le ciotole destinate all’iniziativa!


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Mai più animali a chi li maltratta. Rottweiler lasciato senza acqua e cibo tolto al proprietario

28/07/2014

Anche in Italia viene applicata una regola che in molti altri Paesi civili, come in Inghilterra, è in vigore da decenni. Il cane che subisce maltrattamenti sarà tolto dalla custodia di chi compie il crimine, di solito il proprietario, e affidato a un’associazione che abbia come finalità la protezione degli animali.
Dalla provincia di Udine – riferisce “il Giornale” – arriva la triste storia di un cane maltrattato facendogli mancare acqua e cibo. Denutrito, ammalato ed emaciato, il povero quattrozampe si aggirava come un fantasma nel cortile di una casa a Malignano, nel Comune di Cervignano, bassa provincia del capoluogo friulano. Si trattava di un rottweiler, anche se lo stato di dimagrimento non l’avrebbe mai fatto supporre. Piuttosto, somigliava di più a un levriero: pelle e ossa. Fatto sta che i residenti e i vicini di casa, dopo aver pazientato un po’ di tempo, per vedere se si trattava di un fatto occasionale, valutate le pessime condizioni di vita dell’animale, hanno chiamato i carabinieri. Lo scorso 15 aprile, nel pomeriggio, i militari dell’Arma di Cervignano, comandati dal maresciallo Alessandro Maggio, sono intervenuti e hanno sequestrato subito il cane che è stato affidato alla dottoressa Daria Boscolo dell’Asl 5, bassa friulana. Ora, dopo tre mesi, il Tribunale di Udine ha emesso il decreto penale di condanna nei confronti del proprietario e ha ordinato la confisca definitiva del cane.


Categorie: News dal Mondo

Morti altri due cavalli alla Giostra dell’Orso di Pistoia. La Procura apre un'inchiesta

28/07/2014

Ancora due cavalli morti in nome di un malintesa idea di patrimonio tradizionale. Sono stati abbattuti Oracle Forze e Golden Storming i due purosangue rimasti feriti durante la Giostra dell’Orso che si è tenuta a Pistoia il 25 luglio per san Jacopo. I veterinari hanno deciso di sopprimere entrambi gli animali per le gravi conseguenze riportate nelle rovinose cadute. La gara si presentava rischiosa per i cavalli fin dall’inizio, la pista resa viscida dalla pioggia caduta prima della gara, ma anche la scelta di alcuni rioni di schierare cavalli purosangue, animali dotati per correre ma inadatti a un percorso complesso come quello della Giostra dell’Orso. Morti che si devono e possono evitare come chiedono quanti sono tornati a protestare per la tutela e il rispetto degli animali.
La Lav annuncia azioni legali, “per dare giustizia ai due cavalli abbattuti ieri sera alla Giostra dell’Orso di Pistoia, a causa delle ferite riportate durante la manifestazione”. “Un epilogo drammatico per i due cavalli e per la Giostra dell’Orso – dice la Lega – una delle tante manifestazioni che ancora si insiste a voler collegare al concetto di cultura, storia e tradizione, ma che invece spesso sono teatro di morte di esseri innocenti”.
La pioggia, i dubbi se annullare la manifestazione per le condizioni della pista, “non hanno fermato il carosello in piazza del Duomo, e così, di nuovo, Pistoia ha aggiunto altre due vittime al suo elenco di cavalli morti. Sporgeremo denuncia e valuteremo tutte le azioni legali possibili affinché vengano accertate le eventuali responsabilità in capo all’organizzazione della Giostra e alle autorizzazioni concesse. Sono troppi i cavalli mandati a morire in questi ‘spettacoli’ che invece dovrebbero essere aboliti su tutto il territorio nazionale, in quanto retaggio del passato, senza alcuna logica attuale, totalmente anacronistici e in contrasto con il sempre più diffuso sentimento di rispetto degli animali – dichiara Nadia Zurlo, responsabile del settore Equidi Lav – società civile e istituzioni devono impegnarsi a bandire per sempre queste manifestazioni insanguinate”.
“Quando un incidente si ripete non è più un incidente, non è semplice casualità. È animalicidio, art.544bis codice penale”, puntualizza Gianluca Felicetti, presidente della Lav.
Sotto sequestro l’androne dove gli animali sono deceduti. Il sindaco Bertinelli: «L’amministrazione valuterà se proseguire con questa manifestazione nei prossimi anni».


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Il distributore gratuito di acqua e cibo per i randagi di Istanbul che fa bene anche all’ambiente (video)

28/07/2014

Un’idea semplice ma rivoluzionaria per aiutare gli animali meno fortunati favorendo il riciclaggio della plastica.
E’ il progetto di un distributore automatico della società turca Pugedon posizionato in alcune zone di Istanbul che rilascia acqua e cibo per i randagi della città in cambio di bottiglie di plastica da riciclare.
Basta finire di svuotare la propria bottiglietta d’acqua nella parte alta del distributore e gettarla nell’apposito foro per far scendere nelle ciotole sul fondo una porzione di croccantini e dell’acqua.
Questi distributori funzionano senza alcun costo per l’amministrazione cittadina perchè le bottiglie riciclate coprono il costo del cibo.
La semplice macchina rappresenterà un fonte di sostentamento per gli animali vaganti sulle strade di Istanbul, dove il problema del randagismo è molto diffuso e affidato alla generosità dei residenti.
La Turchia ha un gran numero di animali randagi vaganti nelle sue aree urbane. La sola città di Istanbul conta più di 150.000 cani e gatti randagi. Alcuni cittadini cercano di aiutarli, altri temono possano, per fame, diventare pericolosi. E’ un tentativo di portare un cambiamento positivo nell’esistenza non facile dei trovatelli e contemporaneamente incentivare nei cittadini la buona abitudine a riciclare.


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Gatto ucciso a bastonate nel trevigiano da un 84enne ripreso in un video: ora punizione esemplare per il suo aguzzino

26/07/2014

Ha legato il povero gatto perché non potesse sfuggirgli poi lo ha ucciso a bastonate. A nulla sono servite le proteste di un giovane vicino di casa che ha tentato di fermare la furia di quel vecchiaccio che ha continuato il massacro. Il giovane ha comunque filmato e postato il video su Facebook. A compiere un atto tanto crudele quanto inguistificato è stato un 84enne di Montebelluna, in provincia di Treviso, denunciato dai carabinieri per maltrattamento di animali aggravato dalla morte dell’animale. Il fatto è avvenuto nel giardino dell’anziano e il giovane vicino è intervenuto richiamato dai lamenti del micio e ha visto quell’orco infierire sulla bestiola con un bastone. Il giovane ha provato inutilmente a mettere in salvo il gatto ormai agomizzante ma l’anziano lo ha minacciato e scacciato. Il giovane, non potendo fare niente per salvare l’animale, ha allora deciso di riprendere le sevizie dell’anziano e ha chiamato i carabinieri, che hanno denunciato l’uomo. Poco dopo il ragazzo ha pubblicato il filmato su Facebook, subito con centinaia di condivisioni e commenti di sdegno e condanna. L’anziano, chiamato in caserma, si è giustificato dicendo: “Il gatto mi infastidiva perché veniva sempre a scavare nel mio orto”. Non un briciolo di pentimento.
«Non ci sono parole per commentare la brutalità di cui è stato capace questo personaggio, che, tra l’altro, non ha mostrato alcun ripensamento o rimorso per aver commesso un crimine così efferato», dichiara l’Enpa di Treviso, che prosegue: «Purtroppo, come abbiamo più volte denunciato non è la prima volta che nel Trevigiano si verificano maltrattamenti ed episodi di violenza nei confronti dei gatti, avvelenamenti in primis. Anche per questo, auspichiamo che l’uomo venga riconosciuto responsabile del reato di uccisione di animali e che sia punito con il massimo della pena, vale a dire con la condanna a diciotto mesi di reclusione. Fatti del genere non devono più accadere e tutti devono sapere che l’abbandono, il maltrattamento e l’uccisione di animali violano non soltanto il codice etico ma anche quello penale.»
In una vicenda così tragica e triste non manca però una piccola nota positiva. «Il ragazzo che ha avuto il coraggio di affrontare il pensionato nel tentativo estremo di salvare il povero gatto e che non si è tirato indietro di fronte ad una denuncia, ha dato prova di un elevatissimo senso civico, oltreché di grande altruismo. Scrivere la parola fine sulla violenza contro gli animali è possibile, ma ciò richiede che di fronte ad essa non ci si cali nel ruolo di spettatori silenti.»
L’Ente Nazionale Protezione Animali si costituirà parte civile


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“Non tradire un amico” lo condanni alla morte o al canile, lui soffrirà senza capire. La campagna contro l’abbanono di Gaia Animali & Ambiente, testimonial la giornalista Manuela Donghi

26/07/2014

In gabbia, dopo il tradimento. Soli. Tristi. Ma, con nel fondo del cuore, la speranza di una nuova occasione. E’ così che si sentono gli oltre 600.000 cani che, secondo le stime dell’associazione Gaia Animali & Ambiente, affollano i canili italiani. Traditi e depressi. Come noi. Dove è la differenza?
La giornalista Manuela Donghi, vegetariana e da anni sensibile ai diritti animali, si è immedesimata nel loro dramma. E ha deciso di diventare testimonial di Gaia Animali & Ambiente. “Perché testimonial di Gaia? E’ banale se rispondo perché amo gli animali più degli uomini?”, dichiara sorridendo. “Scherzi a parte, credo che dovrebbe essere automatico trattare gli animali come trattiamo gli esseri umani. Ma visto che così non è, ho voluto contribuire a dare un messaggio forte: “Io sono come loro, quindi se loro stanno in gabbia, ci sto anch’io!”.
Ecco allora “Non tradire un amico”, contro l’abbandono. Cui seguiranno altre campagne grazie alla collaborazione di due fotografi di personalità: Alberto Mori e Federico Laddaga, che hanno prestato gratuitamente la loro professionalità. “Gli animali ci coccolano, ci fanno giocare, fanno la guardia ai nostri beni e tanto altro. Sarebbe bello che ognuno di noi facesse un gesto di ringraziamento”, commenta Alberto Mori.
Sono 50.000 mila l’anno, secondo le più accreditate stime, gli abbandoni di cani in Italia. A cui si aggiungono altrettanti gatti. “Un fenomeno in lento calo, ma pur sempre agghiacciante”, dice il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer. “Il loro destino è vario: molti muoiono travolti dalle macchine, altri di stenti. Qualcuno viene adottato direttamente dalla strada, qualche altro -sono oltre 461.000 secondo i dati del Ministero della Salute- rimane randagio. La maggior parte finisce in canile, a carico dei Comuni o delle associazioni. Diciamo basta a questo tradimento!”.
Candy, l’altra “modella” di “Non tradire un amico”, è una dei 600.000 trovatelli in cerca d’adozione. E’ diventata mamma di 11 cuccioli il 31 dicembre, li ha partoriti nel fango e sotto la pioggia in Sardegna, frutto dell’ennesimo abbandono. Si trovavano in pericolo, così sono stati presi in carico dall’associazione Diamoci la Zampa di Milano. “I cuccioli hanno trovato tutti una casa. Ora tocca a lei”, sottolinea Meyer. “E’ giusto che esca dal Rifugio. Ha bisogno di poter donare affetto. E’ giovane, ha ca. 2 anni, è sterilizzata. All’inizio era debilitatissima, ora sta benissimo ed è in gran forma. Le piace tanto il sole e giocare. Va al guinzaglio tranquillamente, è brava con tutte le persone e i cani (non con i gatti!), una volta presa confidenza non te la levi di dosso! Il numero – adozione per Candy è 339.2433225. Chi la adotta porta a casa una star!”.


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