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Super Bowl 2014, Puppy Love è lo spot Budweiser che sta commuovendo la rete (video)

31/01/2014

Animali e pubblicità sono un binomio vincente. Quando negli spot pubblicitari vengono usati cani, gatti e animali di vario genere, il successo è assicurato.
Durante il prossimo Super Bowl, la finale del campionato della National Football League che terrà incollati al televisore milioni di americani, saranno numerosi gli spot che andranno in onda e per i quali gli investitori hanno speso molto ma la Bud è voluta andare sul sicuro scegliendo come protagonisti un cane e un cavallo e ha avuto ragione il suo spot è già un successo e sta commuovendo il web.
Nello spot un cane, un tenerissimo cucciolo di labrador, e un cavallo Clydesdales, sono legati da una profonda amicizia, una voglia di stare insieme che mostra tutta la sua intensità quando il cane viene allontanato dalla campagna dove vive a stretto contatto con il suo amico cavallo.
Sulle note di “Let her go” una mandria di cavalli quasi assale l’automobile che sta portando via il cane, facendo intuire al suo futuro padrone che quella macchina non è il suo posto.
Lo spot si chiude dunque col lieto fine. Sono questi i 30 secondi che da alcuni giorni emozionano l’America  e circolano sul web.
D’altronde, in attesa del Super Bowl, sono proverbialmente gli spot l’argomento di interesse principale, la dimostrazione è la polemica di qualche giorno fa in merito allo spot che aveva come protagonista Scarlett Johansson, bloccato perché citando i concorrenti Coca Cola e Pepsi non rispettava i canoni della pubblicità comparativa. Gli animali questo non lo fanno!


Categorie: Curiosità

Lascia qualche briciola per gli uccellini infreddoliti, ravvenate multato dai vigili urbani

31/01/2014

Sembra impossibile ma, purtroppo, é vero. Nell’arco di appena un mese, per ben tre volte i vigili urbani si sono presentati presso l’abitazione di un cittadino di Ravenna per contestargli il divieto di somministrare cibo agli uccelli, sia in aree pubbliche che private (art. 110 del Regolamento Comunale di igiene). Lo ha reso noto la locale Sezione Enpa.
Per questo reiterato controllo – sottolinea la Protezione Animali ravennate – sono stati impiegati un vigile uomo e ben sette donne; solo il terzo sopralluogo ha portato qualche risultato, grazie allo scatto di nove fotografie che il contravvenuto ha potuto avere in copia al modico prezzo di € 20,00.
Nelle immagini, carpite dall”esterno della proprietà, sono visibili, talvolta, una tortora, un merlo ed un passerotto che si suppone fossero stati attratti in quel sito dal cibo somministrato dal proprietario del terreno. «Prendersela con un cittadino che, nel suo giardino, in un sottovaso, mette un po’ di cibo per un merlo ed un passerotto lo troviamo francamente riprovevole – commenta l’Enpa di Ravenna -. Attenti quindi, ravennati dal cuore troppo sensibile, a collocare negli alberi della vostra proprietà una casetta con mangiatoia per gli uccelli che ricercano un riparo dai rigori invernali: potrebbe trattarsi di un abuso edilizio!»
Il fatto è che l’art. 110 del Regolamento Comunale di igiene è anticostituzionale – sostengono i volontari ravennati – perché viola l’articolo 2 che tutela e garantisce la libertà fondamentale dei cittadini. Infatti, somministrare cibo agli uccelli, infatti, altro non è che l’espressione della propria sensibilità nei confronti degli animali e di quei principi etici che fanno parte del modo di essere di ciascuna persona. Naturalmente Sezione provinciale dell’Enpa ha chiesto al Sindaco la revoca di tale ordinanza proprio perché lesiva delle libertà fondamentali dell’individuo. «Ci capita fin troppo spesso di ascoltare personaggi pubblici che difendono a spada tratta la Costituzione – conclude la Protezione Animali di Ravenna – quando invece nella realtà constatiamo che ben pochi l’hanno letta o compresa.»


Categorie: News dal Mondo

Eurispes 2014: gli italiani sono animalisti convinti e anche in tempo di crisi curano adeguatamente gli animali domestici

31/01/2014

Contrari alla vivisezione (oltre l’80%), alla caccia (il 74,3%), all’uso di animali nei circhi (il 65% dice no), all’uccisione di altri esseri viventi per ricavarne pellicce (85,5%), gli italiani dimostrano di essere attenti e sensibili alla tutela degli animali.
Anche se la crisi si fa sentire, gli italiani continuano ad amare i “quattrozampe”: quattro persone (il 39,4%) su 10 ne ospitano almeno uno a casa loro, mentre il 60,6% non ne possiede. In particolare, il 27,5% ha accolto in casa propria un animale e l’11,9% più di uno. E’ quanto emerge dai dati de Rapporto Italia 2014 presentati dall’Eurispes.  
Il cane continua a essere l’animale più presente nelle case degli italiani, infatti è il 53,7% ad avere almeno un «Fido» in famiglia. Segue nella lista degli animali preferiti come compagnia domestica il gatto (45,8%).
Dai dati raccolti emerge un fenomeno particolare: la presenza di almeno un animale in casa è scesa rispetto a quella dell’anno scorso che si assestava al 55,3%. Difficile dare una spiegazione precisa di una tale riduzione: da un lato la crisi economica, così come dimostrano anche i dati sulle spese veterinarie, potrebbe aver inciso sulla decisione di condividere la propria vita con un animale, così come gli italiani potrebbero aver preso una maggiore consapevolezza sull’impegno e sui bisogni legati all’avere in casa un “quattrozampe” evitando di aprire le porte della propria casa a un animale se non si è certi di poterlo considerare e curare come un membro della famiglia.
La metà di chi ha un animale (52,1%) spende in media meno di 30 euro al mese per il suo fabbisogno nutrizionale, igienico e sanitario, il 32,8% fino a 50 euro mensili, mentre la restante parte si divide tra il 10,9% di quanti spendono una cifra che va dai 51 ai 100 euro, il 2,1% di chi spende da 101 a 200 euro, l’1,4% di coloro che spendono un importo compreso tra 201 e 300 euro e un’esigua minoranza, lo 0,2%, che non bada a spese, andando oltre i 300 euro al mese. Più della metà di chi ha un animale domestico (55,1%) afferma di riuscire a nutrirlo con meno di 30 euro al mese, mentre il 29,8% spende da 31 a 50 euro, il 10,9% da 51 a 100 euro, il 2,6% da 101 a 200 euro.
Per quanto riguarda invece, le visite dal veterinario,la maggior parte dei padroni (il 69,1%) spende per visite ed eventuali medicine una cifra contenuta entro i 100 euro l’anno. Circa un quinto (18,8%) spende dai 101 ai 200 euro, mentre si assottiglia la quota di quanti mettono mano al portafogli in maniera più consistente: il 6,7% spende dai 201 ai 300 euro e il 2,6% oltre 300 euro l’anno. L’Eurispes inoltre quest’anno ha deciso di ampliare il suo raggio d’indagine sul tema animali dando voce anche ai veterinari. L’indagine è stata realizzata col prezioso contributo della Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (Fnovi) che ha coinvolto i propri associati nella compilazione del questionario. L’82,8% dei veterinari riscontra spesso una cura adeguata degli animali, il 2,2% sempre, mentre un 14,8% si dimostra più critico rispondendo «raramente». La crisi colpisce pesantemente anche i nostri piccoli amici: la larga maggioranza del campione riferisce che i proprietari di animali hanno ridotto le spese veterinarie, per il 52,1% abbastanza, per il 34,7% (oltre un terzo) addirittura molto. Solo il 12,9% parla di una lieve riduzione.
Tra le diverse voci relative alle spese veterinarie quelle su cui, secondo i veterinari, sono stati fatti più tagli sono le cure e gli interventi chirurgici costosi (49,3%) e i controlli medici periodici (48%); solo il 2,7% parla dei medicinali. Un’altra conferma della difficoltà della situazione del Paese arriva dal fatto che per quasi la metà dei veterinari (48,2%) sono aumentati negli ultimi anni i clienti che chiedono il loro aiuto per affidare ad altri i propri animali, non riuscendo a sostenere le spese per mantenerli. Per il 50,2% sono rimasti stabili, solo per l’1,6% sono diminuiti.
Il 47,2% dei veterinari dichiara che la disponibilità dei clienti ad adottare animali, rispetto a qualche anno fa, è rimasta stabile, ma un rilevante 44,3% sostiene che è diminuita; solo per l’8,5% è invece aumentata. Per quanto riguarda l’abbandono degli animali, più della metà dei veterinari (59,5%) afferma che il numero di animali feriti o in difficoltà in seguito ad abbandono portati nel suo ambulatorio è sostanzialmente stabile rispetto al passato. È però degno di nota il fatto che un veterinario su 4 (25,7%) abbia notato un aumento degli abbandoni rispetto a qualche anno fa; il 14,8% parla invece di una diminuzione. Alla maggioranza dei veterinari (66,3%) è capitato di ricevere in ambulatorio un animale selvatico in difficoltà. Sono soprattutto i privati cittadini a portare gli animali selvatici in difficoltà dai veterinari (57,3%).
Al 13% dei veterinari sono stati portati animali selvatici dalle Forze dell’ordine, al 10,1% da Associazioni di volontariato. Gli animali selvatici portati con maggior frequenza negli ambulatori veterinari sono i volatili (è capitato di occuparsene al 52,5% dei veterinari), seguiti dai mammiferi (37%) e dai rettili (8,3%). Alla maggioranza dei veterinari (1,4% spesso, 22,5% qualche volta e 51,7% raramente) inoltre è capitato di curare animali maltrattati. Per quanto riguarda l’anagrafe canina, a quasi tutti i veterinari è capitato di visitare cani privi di microchip o non iscritti all’anagrafe canina (solo al 9,2% non è mai successo). Per la maggioranza dei soggetti (69%) ciò accade qualche volta, per il 21,3% spesso. Infine il 40,1% dei veterinari afferma che nel corso dell’ultimo anno sono aumentate le richieste di eutanasia a seguito di diagnosi di malattia cronica/non curabile


Categorie: News dal Mondo

Usa, trovati in una casa della California 220 pitoni morti e 180 vivi

31/01/2014

In America tutto ha grandi dimensioni anche il frutto della follia come “una casa degli orrori”. E’ così che l’ha descritta Sondra Berg, responsabile della divisione servizi animali del dipartimento di polizia di Santa Ana, in California, quando ha riferito del ritrovamento 220 pitoni morti e circa 180 ancora vivi in una casa della cittadina degli Stati Uniti, in cui c’erano anche topi e ratti. “Voglio dire, ci sono così tanti serpenti morti, sia da lungo tempo sia da poco. C’è anche un’infestazione di ratti e topi in tutta la casa. Alcuni sono intrappolati in scatole di plastica e si stanno mangiando tra loro”, ha aggiunto Berg. Già cinque mesi fa l’odore proveniente dalla casa di Santa Ana, appartenente a un maestro di scuola elementare, aveva spinto i vicini a lamentarsi; alcuni di loro avevano anche ipotizzato che all’interno ci fosse una persona morta. “L’odore era talmente forte che mia moglie scendeva di corsa dall’auto e correva in casa per non sentirsi male”, ha raccontato uno dei vicini, Forest Long.


Categorie: Curiosità

Chiude ufficialmente oggi, 31 gennaio, la stagione della caccia. Enpa: e' allarme per gli animali d'affezione. La storia di Gianna, micia impallinata dalle doppiette

31/01/2014

Oggi 31 gennaio si chiude ufficialmente la stagione venatoria, una strage operata da cacciatori armati fino ai denti contro animali, pchi e indifesi. Incalcolabili i danno all’ambiente, 56 le vittime tra i cacciatori e la gente comune solo da settembre a inizio dicembre. Tra i danni che questa inutile e pericolosa attività causa, non solo la minaccia alla vita delle persone ma anche degli animali d’affezione – cani e gatti – che sempre più spesso rimangono vittime delle armi da fuoco.
Come nel caso di Gianna, una gatta ricoverata presso il rifugio dell’Enpa di Pistoia, trovata mentre cercava di muoversi trascinando le gambe, esanime per la sofferenza patita. Sottoposta a radiografia, la lastra ha rivelato che la micia aveva il corpicino pieno di pallini, uno dei quali comprimeva la colonna vertebrale. Una situazione molto critica che, grazie all’impegno di una volontaria fisioterapista, è stata in parte recuperata, salvando Gianna da morte certa e da una lenta agonia.
Purtroppo, sono sempre più numerosi non solo i casi di uccisione e ferimento di cani e di gatti, spesso avvenuti in proprietà private, ma anche quelli di abbandono dei cani “da caccia”, il più delle volte detenuti in condizioni orribili dentro box – in stato di denutrizione e sofferenza – per poi essere lasciati ad un triste destino una volta anziani e malati. Nei canili del resto gli esemplari – anche di razza – di cani da “caccia” sono sempre presenti in gran numero.
Il numero dei cacciatori, invece, è in forte calo: il 74,3% (dati Eurispes) degli italiani è notoriamente contrario a questa pericolosa attività, eppure il pretesto con cui autorizzare gli spari anche oltre la stagione di caccia si trova sempre, come ad esempio per le volpi, che, essendo considerate competitor del popolo delle doppiette poiché si nutrono della fauna pronto caccia – lepri e fagiani – reimmessa nel territorio per far divertire i cacciatori stessi, vengono abbattute durante tutto l’anno. Sterminate peraltro senza tenere conto dell’importante ruolo biologico che questo predatore ha nelgianna_320x200 contenere in maniera del tutto naturale altri animali, come ratti e nutrie. Ma gli italiani si sono organizzati con petizioni, lettere di protesta e richieste che in alcuni casi sono riuscite a salvare la vita di migliaia di animali.
E Gianna? Sembrerebbe che abbia trovato una casa, purtroppo l’adozione è stata momentaneamente rinviata per cause di forza maggiore, ma ci auguriamo che presto possa ricongiungersi con la sua famiglia e avere una lunga vita felice lontana dalle doppiette. 


Categorie: News dal Mondo

Appello Oipa: critica la situazione del randagismo felino in Corsica, senza aiuti non si può andare avanti…

30/01/2014

In Corsica la realtà del randagismo, soprattutto felino, è allo stremo. Molti villaggi turistici dell’isola, disabitati durante l’inverno, sono la dimora di decine e decine di gatti privi di qualunque sostentamento, non sterilizzati che, riproducendosi continuamente, incrementano il già altissimo numero di gatti delle colonie.
Le istituzioni locali non offrono alcun supporto alle poche associazioni animaliste di volontariato, che non riescono a far fronte all’elevato numero di emergenze. Molti, troppi gli animali che muoiono di fame e stenti o investiti sulle strade dell’isola.
A raccontarci la drammatica situazione in cui versano i randagi sono Giuliana e Orazio Rovai, due instancabili e coraggiosi volontari italiani che trascorrono alcuni mesi sull’isola francese, precisamente a Moriani Plage, San Nicolao. Le attività di questa coppia e della volontaria storica madame Evelyne, sono molteplici: sterilizzazioni e adozioni di gatti, costruzione e posizionamento di cucce coibentate e distribuzione del cibo alle colonie feline. Per supportarli, l’OIPA ha inviato 480 scatolette da 400g e 360 scatolette da 820g ad ottobre, ma non basta. “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti! Dobbiamo provvedere a cibo, medicinali, spese veterinarie per cure e sterilizzazioni ma non abbiamo più fondi e non saremo in grado di andare avanti. Per favore aiutateci e aiutate i nostri amici a sopravvivere” è l’appello disperato di Giuliana. “Raccogliamo gatti anche feriti e ammalati, chiediamo aiuto per queste povere bestie perchè venga restituita loro la dignità di vivere” conclude Orazio Rovai.
Molte le richieste di aiuto fatte dai volontari direttamente presso gli organi locali competenti, rimaste sempre inascoltate. Sull’isola regna l’indifferenza totale per il problema da parte di istituzioni e cittadini, anche laddove espressamente rivelato da articoli di giornale come quelli pubblicati da Corse Matin, il quotidiano più accreditato dell’isola.
I gatti della Corsica hanno bisogno del tuo aiuto, aiutali con una donazione! Dona all’OIPA con causale “gatti Corsica”.
E’ possibile inoltre spedire cibo e aiuti per gatti presso: Rovai Orazio, via Gambolina 42 – 27029 Vigevano (PV)


Categorie: News dal Mondo

Un coniglio in gabbia soffre: non lasciare che si deprima senza libertà! Gioca con lui e fagli vivere la casa!

30/01/2014

Fonte: AAE Conigli & Esotici


Categorie: Curiosità

Colomba dilaniata a San Pietro. Parte un’inutile crociata contro i gabbiani per difendere la cittadinanza

30/01/2014

La triste e inquietante morte della colomba bianca avvenuta domenica scorsa che, appena lanciata dalla finestra dello studio di Papa Francesco dopo l’Angelus , è stata aggredita da una cornacchia grigia e uccisa da un gabbiano reale, ha fatto “scoprire” a due deputati del Partito Democratico che nei cieli di Roma volteggiano migliaia di gabbiani che, secondo loro, rappresenterebbero una minaccia per i cittadini.
“E’ urgente un regolamento comunale sulle problematiche connesse alla presenza sempre più massiccia dei gabbiani nel territorio comunale di Roma. Il Campidoglio che fa?”. E’ quanto dichiarano i deputati del Partito democratico Michele Anzaldi e Federico Gelli. “Il parlamento si sta già muovendo – spiegano i deputati – con le commissioni Agricoltura e Affari sociali che stanno avviando indagini conoscitive, anche con l’aiuto di esperti e veterinari, per comprendere bene i pericoli che corrono i cittadini. Si tratta di problematiche strettamente connesse ai rifiuti e al loro abbandono. E’ opportuno che anche il Comune prenda in seria considerazione la questione. Prima ci sono state le lamentele dei cittadini, poi la disavventura in piazza San Pietro con la colomba del Papa. Ricordiamo che Roma ha tre aeroporti, non vorremmo che si verificassero problemi anche maggiori”.
«Si tranquillizzino quei deputati del Partito Democratico che evidentemente apprendono dell’esistenza dei gabbiani solo grazie alle cronache dei giornali e che vorrebbero ora scatenare una vera e propria crociata contro questi uccelli: non ci sono prove né notizie relative ad attacchi contro le persone.» Lo dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi che prosegue: «Basta con gli inutili allarmismi, basta con la ricerca “del’untore”. Sono certa che nell’agenda degli impegni del Partito democratico la questione dei gabbiani non occupi le prime posizioni.»


Categorie: News dal Mondo

Tre milioni di cani e gatti in strada per la crisi economica in Grecia

30/01/2014

La crisi economica che attanaglia la Grecia da cinque anni ha inaridito il cuore di molti proprietari di animali sempre più vittime dell’abbandono. Un fenomeno crescente che conta ormai tre milioni di cani e i gatti randagi che, senza più chi si prenda cura di loro, vagano senza proprietario per le strade del Paese, in particolare nei centri urbani. Come riporta greekreporter.com, oltre al fenomeno degli abbandoni, il problema del randagismo è aggravato dagli alti costi degli interventi per la sterilizzazione degli animali.
La denuncia viene dalla Federazione panellenica per l’ambiente ed il benessere degli animali che ha chiesto al governo misure per favorire l’adozione dei randagi allo scopo di ridurne il numero. La Federazione, per bocca della sua presidente Anastasia Bobolakis, accusa inoltre il ministero dello Sviluppo agricolo e dell’alimentazione di essere indifferente al problema e di ignorare le proposte avanzate dall’organizzazione animalista per regolamentare gli obblighi dei proprietari degli animali, incrementando così il numero dei randagi e i profitti degli allevatori clandestini.
Secondo la Bolokakis, le cause alla base dell’esplosione del fenomeno del randagismo sono tre: l’irresponsabilità dei proprietari che abbandonano i loro animali, l’introduzione illegale nel Paese di almeno 30mila nuove bestiole ogni anno soprattutto dai Paesi dell’Europa orientale e gli allevatori clandestini. Di questi ultimi non si sa nemmeno quanti ce ne siano con precisione ma si calcola che siano varie migliaia e non sono sottoposti ad alcun controllo.


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L’IHP, Italian Horse Protection racconta in un video un anno di impegno per il benessere degli equidi solo con le proprie forze e le donazioni (video)

30/01/2014

E’ stato pubblicato su Youtube  il video di Ottavia Poli che documenta l’attività svolta nell’ultimo anno dall’Italian Horse Protection Association (IHP) a favore degli equidi; cavalli, pony, asini, muli e bardotti sparsi sul territorio italiano e fortemente bisognosi di aiuto. Immagini destiante a tutti coloro che vorrebbero dire basta ai soprusi su questi animali e che fino ad oggi non hanno trovato un punto di riferimento. L’unione fa la forza: quindi, sottolinea l’IHP; ogni singola donazione può aiutare a salvare centinaia di cavalli che subiscono ogni giorno maltrattamenti e privazioni da parte degli uomini e di cui l’IHP si fa carico ogni giorno, contando sulle proprie forze e sulle donazioni.
L’associazione chiede sostegno per dare loro una vita migliore, quella che meritano, quella a cui hanno diritto esattamente come noi. Del resto, ogni anno l’IHP riceve decine di segnalazioni: verificarle, denunciarle e seguire le sorti degli animali ha un costo enorme, tanto più che l’Italian Horse Protection Association non riceve alcun tipo di contributo pubblico e spesso le procure non rimborsano neanche le spese vive. 


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Morto il cane sequestrato per violenze a Baone (PD). Zanoni: “Proibire ai recidivi di possedere animali”

30/01/2014

L’eurodeputato Andrea Zanoni chiede il massimo della pena e l’interdizione a possedere animali al proprietario del pastore belga sequestrato dalla LAC a Baone (PD). “Mi sto adoperando affinché si concretizzi una direttiva europea sugli animali da affezione con pene severissime per simili reati”
“Mi auguro venga pronunciata il massimo della pena al proprietario del cane sequestrato a Baone (Padova) perché ripetutamente maltrattato. Ai casi di violenze recidivi, oltre che una pena esemplare, bisognerebbe proibire di detenere alcun tipo di animale, neppure un pesce rosso, perché inadatte, anzi indegne di prendersi cura di un animale”. E’ il commento dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, al sequestro operato dalle guardie zoofile della L.A.C. Padova di un pastore belga nei confronti di D.L. residente a Baone, guardie che su questo caso hanno scritto una toccante lettera che alleghiamo.
Il cane di circa due anni di età è stato rinvenuto a catena corta in condizioni fisiche disastrose, debilitato, palesemente denutrito, il corpo cosparso da lesioni e micosi ovunque. Dopo essere stato sequestrato, il cane è deceduto a causa di alcune gravi patologie (filaria e lehsmaniosi) riscontrate.
A fine 2009 a D.L. erano già stati sequestrati dalle guardie L.A.C. un asino ed un cane pastore maremmano sempre per maltrattamento e lo stesso D.L. era stato condannato con la multa di euro 1.500.
“Si tratta di una storia tristissima specie per il suo epilogo. Purtroppo a livello europeo non esiste ancora una legislazione precisa sugli animali da affezione, ed è in questa direzione che mi sto muovendo con la mia attività al Parlamento europeo. Ai recidivi di violenze va proibita per legge e pienamente la detenzione di qualsiasi animale, conclude l’eurodeputato.
Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni


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New York, signora coraggiosa si tuffa in lago ghiacciato pur di salvare la sua cagnolina

29/01/2014

Il nord-est degli Stati Uniti è stretto nella morsa di Janus, la tempesta di neve e gelo arrivata dall’ovest che ha trasformato anche New York in una città di ghiaccio.
Ma il gelo polare non ferma i proprietari di cani che si avventurano, incuranti delle lastre di ghiaccio, nei parchi per portare i loro quattrozampe a fare la “passeggiatina”.
Domenica scorsa, per una coraggiosa signora di New York a passeggio con i suoi cinque cani, la passeggiata poteva finire in tragedia.
La donna – racconta il “New York Post” stava camminando con i cinque cani sul bordo di un lago ghiacciato a nord di Central Park, quando uno dei cagnolini è scappato cadendo nell’Harlem Meer.
Nonostante i cartelli di pericolo di ghiaccio sottile, per salvare la sua cagnolina Domenica che rischiava di annegare, o di morire congelata, la donna non ha avuto un attimo di esitazione pur di salvare il suo amato quattro zampe.
Si è tuffata per recuperare la cagnetta, sotto gli occhi preoccupati di diversi testimoni e degli altri quattro cani rimasti sulla riva preoccupati.
I poliziotti non si sono gettati in acqua ma gettando un salvagente hanno salvato ugualmente la donna e la sua cagnolina, infreddolite ma salve.


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