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Dalla Romania verso la Tunisia con 8 cuccioli di cane stipati in due trasportini. Denunciati per maltrattamento due rumeni fermati allo scalo di Fiumicino

03/12/2013

Bloccati all’aeroporto di Fiumicino otto cuccioli in partenza per la Tunisia. I cani provenienti dalla Romania, di eta’ inferiore alle 12 settimane, stipati in due trasportini, sono stati sequestrati e affidati alle cure dell’Isola Veterinaria dell’Aeroporto in attesa di essere trasferiti. E’ avvenuto nella tarda serata di domenica presso l’aeroporto internazionale di Fiumicino a cura del Nucleo operativo Cites del Corpo forestale dello Stato e del Servizio di vigilanza Antifrode della Dogana il sequestro di 8 cani di varie razze: Carlini, Shih Tzu, Husky e Chow Chow.
I cuccioli erano trasportati da due passeggeri di nazionalita’ romena che erano giunti via terra e, dopo aver acquistato i biglietti, erano in procinto di imbarcarsi con i cani per la Tunisia. Sono stati bloccati al controllo di sicurezza in quanto dall’ispezione dentale e’ risultato che i cuccioli fossero di poche settimane mentre la normativa del 2010 non consente l’introduzione nel territorio italiano di cuccioli di eta’ inferiore alle 12 settimane. Inoltre, e’ stato riscontrato il maltrattamento, in quanto gli animali venivano trasportati in condizioni pessime, in due trasportini che sono adatti allo spostamento di un solo animale ciascuno.
Per i reati riscontrati i due passeggeri sono stati denunciati a piede libero. I cani sono stati affidati all’Isola Veterinaria dell’aeroporto-Posto d’ispezione frontaliera del ministero della Salute. Appurate le loro condizioni sono stati ieri presso una struttura veterinaria della Capitale per poi essere dati in affidamento.
L’operazione rientra in un’attivita’ che vede impegnato il servizio Cites sul fronte del traffico illegale di cuccioli. Gia’ nella primavera dell’anno in corso sono stati sequestrati a cura del Nucleo Cites di Trieste e del Comando Stazione di Portogruaro del Corpo forestale dello Stato, unitamente alla Polizia Stradale di San Dona’ di Piave, in due distinte operazioni, circa 80 cuccioli. Da ultimo, a fine estate, 106 cuccioli che transitavano sul territorio italiano sono stati pure sequestrati. In tutti i casi erano stati riscontrate le violazioni riguardanti falsa documentazione, mancanza di vaccinazioni, maltrattamento, trasporto con lesioni e malattie pregresse. Questi controlli sono intensificati nel periodo natalizio, quando questa tipologia di traffico illecito ha maggiore diffusione per la crescente richiesta di cuccioli come dono natalizio.


Categorie: News dal Mondo

Agli "Angeli" della Sardegna i proventi di "Manifesto Animalista", il saggio di Michela Vittoria Brambilla

03/12/2013

E’ stata divisa fra tre associazioni sarde – in prima linea per salvare cani e gatti randagi dopo il ciclone del 19 novembre – la seconda tranche di contributi finanziati con le vendite di “Manifesto animalista”, il saggio di Michela Vittoria Brambilla pubblicato da Mondadori nel dicembre scorso che continua a riscuotere notevole successo. L’ex ministro del Turismo ha consegnato oggi, a Milano, tre assegni di pari importo – 6.000 mila euro complessivi – ai rappresentanti delle associazioni “Amici degli animali onlus” di Gonnosfanadiga (Cagliari), “Angeli a 4 zampe onlus” di Olbia e l'”Associazione Protezione animali narboliese” di Narbolìa (Oristano).
“Prendersi cura degli animali abbandonati – ricorda l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di Leidaa – è un lavoro duro e difficile anche in condizioni normali. Figuriamoci dopo una catastrofe come l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito la Sardegna. Abbiamo scelto perciò di premiare tre associazioni di volontari sardi, veri e propri ‘angeli’, da anni impegnati sul territorio ed ora costretti ad affrontare l’emergenza in condizioni di estremo disagio e di assoluta carenza di mezzi. Dopo quelle del giugno scorso, continuano le donazioni finanziate con i diritti d’autore del libro. Altre ancora ne seguiranno, come ho promesso ai miei lettori che ringrazio per l’attenzione e la generosità”.
In “Manifesto animalista”, Michela Vittoria Brambilla spiega perché ha deciso di dedicare buona parte delle sue energie alla tutela degli animali e dell’ambiente. Duecento pagine che servono a molte cose: per richiamare l’attenzione dei lettori su realtà spesso trascurate, per delineare un programma politico, per raccontare qualcosa di sé. Ogni capitolo – salvo l’ultimo, dedicato alle emergenze ambientali – affronta un argomento “animalista” e sostiene una tesi, ma contiene anche ricordi e “ritratti di animali” che hanno contato qualcosa, quasi sempre tantissimo, nella vita dell’autrice. Così, leggendo di vivisezione, ci si imbatte nei beagle del famigerato allevamento di Montichiari, nel capitolo sui randagi si incontra la cagnetta Stasy e così via, con la scrofa Bella, la puledrina Giulietta, le daine Viola e Iris, l’asino Ugo e tanti altri abitanti di un bestiario molto personale. “A qualcuno – ammette Michela Vittoria Brambilla – sembrerà che umanizzo troppo i miei animali. Ma sono nata e vissuta in mezzo a loro. Sono i miei compagni, i miei amici, il mio mondo. E non riesco a guardarli con occhi diversi”. Chi preferisce la versione “pasionaria” non resterà comunque deluso. Il libro è un “Manifesto” non solo nel titolo. Contiene e motiva un programma politico e culturale: “Abolire la vivisezione (‘un grande business, che garantisce generosi finanziamenti ai centri di ricerca’), riconoscere agli animali lo status di esseri senzienti, portatori di diritti, e punire più severamente maltrattamento e abbandono, combattere a fondo il randagismo, rivendicare la nostra libertà di convivere serenamente con gli animali, vietare l’allevamento e l’uccisione di animali per produrre pellicce (‘che orrore vestirsi di cadaveri’), abolire zoo e spettacoli con animali, abolire palii e sagre che comportano lo sfruttamento di animali, abolire gli allevamenti intensivi e promuovere una cultura vegetariana, abolire la caccia, difendere il pianeta e, impegnarsi, a partire dai piccoli gesti della vita quotidiana, per uno sviluppo sostenibile”. Tutto ciò in nome di una moderna visione del rapporto tra uomo e animale: uniti dal comune dono della vita. Tutti i diritti del libro saranno impiegati per aiutare gli animali in difficoltà.(nelcuore.org)
Ecco i video con le immagini dei tre rifugi sardi:
1) Amici degli Animali onlus: http://storage.flexvideo.it/f/brambilla/AmiciAnimaliLOW.mp4
2) Protezione Animali narboliese: http://storage.flexvideo.it/f/brambilla/ProtezioneAnimaliLow.mp4
3) Angeli a 4 zampe: http://storage.flexvideo.it/f/brambilla/Angeli4ZampeLow.mp4


Categorie: Curiosità

"Assistance dogs: situazione europea e prospettive in Italia". Siamo in ritardo su normative per cani da assistenza

03/12/2013

L’Italia e’ indietro rispetto all’Europa nella legislazione sui cani da assistenza, quelli cioe’ che aiutano disabili o anziani, che in molti luoghi pubblici non sono ammessi perche’ equiparati a quelli da compagnia e non ad esempio a quelli per ciechi. E’ quanto e’ emerso dal convegno “Assistance dogs: situazione europea e prospettive in Italia”, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, in collaborazione con il ministero della Salute, alla Fiera di Verona. “La situazione italiana sui cani da assistenza – ha sottolineato Francesca Martini che, in rappresentanza dell’Ente Fiera ha salutato i partecipanti – registra a oggi un ritardo rispetto agli altri paesi europei. Servono norme snelle e chiare che permettano di far convivere situazioni di bisogno con animali che siano formati e controllati e che permettano di costruire con la persona dinamiche positive in grado di far vivere meglio entrambi”.
Presto, e’ emerso dal convegno, potrebbero arrivare delle linee guida nazionali. “Il Centro di referenza nazionale intende, con il suo apporto nella redazione delle Linee guida nazionali per
gli Interventi assistiti con gli animali – ha aggiunto Luca Farina, direttore del Centro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animali istituito presso l’Izsve – portare un contributo nell’affrontare questa tematica”. Nel corso del workshop sono stati affrontati molti aspetti della realta’ dei cani da assistenza: dalla normativa alla situazione internazionale, dalla formazione dell’animale alle potenzialita’ di sviluppo della relazione con il disabile.
Il convegno ha avuto come ospite Danny Vancopernolle, presidente dell’Assistance Dogs International Europe e segretario generale Belgian Assistance Dog Federation.
“La persona e il cane da assistenza – ha sostenuto – rimangono insieme per tutta la vita, e formano pertanto un team, un team che nel momento in cui esce di casa necessita di diritti di accesso a cio’ che troveranno. E questi diritti devono essere sostenuti da una base normativa”. Boris Albrecht, della fondazione francese A&P Sommer ha sottolineato la preferenza francese per il termine “mediazione animale” rispetto a pet therapy. “Non e’ solo un discorso di terapia, ma piu’ in
generale di assistenza alle persone; non solo prive di vista o portatori di handicap, ma anche altre realta’, come ad esempio, le persone senza fissa dimora o i detenuti. Nella realta’ carceraria francese il 10 per cento degli istituti penitenziari ha avviato iniziative con i cani, in vista di un reinserimento
sociale e professionale dei detenuti, una volta scontata la pena. Inoltre, la mediazione di questi animali sembra favorire il miglioramento dei rapporti interpersonali, molto complessi all’interno degli istituti di pena”. In chiusura dei lavori Rosalba Matassa, dirigente veterinario del ministero della Salute, ha esposto l’impegno del dicastero per far raggiungere ai cani da assistenza lo stesso status giuridico dei cani per le persone prive di vista. “La presenza e l’impegno delle istituzioni in tal senso e’ un’importante garanzia per il benessere dell’animale e della persona assistita”. (AGI)


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Animal Hoarding in Messico: 130 cani e otto gatti chiusi in una casa, salvati

03/12/2013

Le autorita’ di Citta’ del Messico hanno salvato 130 cani e otto gatti che vivevano rinchiusi in una casa senza cibo e cure igieniche. Lo ha reso noto il procuratore della capitale messicana.
“Un’operazione di salvataggio di 130 cani e otto gatti detenuti da due donne in un ambiente trascurato” e’ stata organizzata in seguito alle segnalazioni dei residenti di un quartiere centrale di Citta’ del Messico, ha spiegato il procuratore in un comunicato.
Gli agenti hanno trovato alcuni animali “chiusi in gabbie di metalliche troppo stretti per essere liberi di muoversi” e altri che vagavano in ogni stanza della casa, costituita da un piano terra ed altri due piani, “senza alcun controllo sanitario ne’ alimentazione”, secondo la procura.
La casa, invasa dai cattivi odori, era infestata da topi, scarafaggi e mosche. Contro le due donne ancora non e’ stata formulata nessuna accusa, hanno specificato le autorita’. Gli animali saranno collocati in canili e non destinati all’eutanasia, ha sottolineato l’ufficio del procuratore.


Categorie: News dal Mondo

In salvo i cani del rifugio Dog's hotel di Andria finito sott’acqua. Il canile era sotto sequestro per degrado e sporcizia in cui versavano gli animali

03/12/2013

E’ proprio il caso di dire “piove sul bagnato” per gli ospiti del Dog’s Hotel, canile privato di Andria (Trani), 560 fra cani, maiali, galline, tacchini, anatre trovati fra rifiuti, deiezioni e corpi di bestiole già morte. Animali detenuti in condizioni di sporcizia estrema, malati, denutriti. Alcuni giacevano feriti, il muso, il dorso, le zampe portati via da morsi o dalla rogna. Le recenti e continue piogge hanno reso la situazione ancora più penosa e solo l’abnegazione dei volontari intervenuti è riuscita, per ora, a mettere in salvo un centinaio dei cani del rifugio che rischiavano di annegare a causa dell’allagamento della struttura a loro dedicata. Il canile era stato posto sotto sequestro con facolta’ d’uso circa due settimane fa per presunte irregolarita’ nella gestione del canile e per le condizioni di degrado e sporcizia in cui versavano gli animali.
I cani hanno trovato posto presso alcune strutture e canili sparsi in tutta la Puglia, e i volontari delle maggiori associazioni animaliste, fra cui la Lega per la difesa del cane, sono al lavoro per tutelare tutti gli ospiti del canile tranese.
Quando il 13 novembre scorso il Dog’s hotel e’ stato sequestrato c’erano tantissimi cuccioli e molte cagnette incinte perché dove mancava il cibo nessuno aveva pensato alle sterilizzazioni.
“Gia’ nei giorni scorsi, in previsione del maltempo e viste le condizioni in cui versano gli animali in quel luogo – riferisce una volontaria – stavamo cercando di trovare sistemazioni alternative agli animali, ma e’ difficile, ora la situazione e’ davvero grave”.
Per sapere come aiutare queste sfortunate creature cliccare qui.


Categorie: News dal Mondo

I cani di Maria Callas che oggi avrebbe compiuto 90 anni

02/12/2013

Se la divina Maria Callas fosse ancora viva, oggi avrebbe compiuto 90 anni. Una vita piena di gloria ma anche di delusioni e frustrazioni, specialmente d’amore.
Forse chi non l’ha mai tradita e l’ha amata disinteressatamente sono stati i suoi quattro cani.
Il primo è stato Tea, un poodle (la razza che noi comunemente chiamiamo “Barbone” o “Barboncino”) di taglia grande presente nelle immagini della Callas nella sua casa di Verona. Poi, durante un intervista al Time, la Callas confessa che le sarebbe piaciuto avere anche un barboncino nano e, nell’ottobre del 1956, al fianco della soprano appare Toy, un piccolo poddle che sarà l’ombra della cantante. A contribuire a realizzare questo desiderio della Callas è stato Mike Bongiorno. Il presentatore, in partenza dagli States per l’Italia, fu contattato dal giornalista che aveva intervistato la diva: “ Senti, sai che lei ci tiene molto agli animali e soprattutto a un cagnolino come questo, non sappiamo come fare per farglielo arrivare, ma siccome tu parti glielo puoi portare ?” Allora io ho preso questo cagnolino e l’ho tenuto nascosto tra le gambe nell’aereo mentre viaggiavo e quando sono giunto all’aereoporto è venuta una persona a ritirarlo perché sapeva che io arrivavo con questo cagnolino, poi questo cucciolo l’ho visto diventato adulto in molte fotografie, il famoso barboncino che accompagna sempre la Callas.”
Tea e Toy staranno insieme nella casa di Milano e a Sirmione  con l’arrivo di Onassis Tea sparisce, l’ultima foto risale all’aprile del 1959 a Sirmione. I cani  non erano presenti durante la famosa crociera con Onassis e al suo ritorno, dopo la separazione dal marito è probabile che Tea sia rimasta a Meneghini . Separate le case, Milano a lei, Sirmione a lui, con tutta probabilità anche i cani furono divisi.
Toy lo ritroviamo in giro per Milano con la sua padrona in immagini del settembre del 1959, lo ritroviamo anche a Madrid e, sempre nel 1959 all’eliporto di Bresso con l’aereo galleggiante di Onassis.
L’ultima foto che ho di Toy risale al luglio del 1962, reputando la nascita nel 1956 , ha quindi 6-7 anni.
Nel 1965 appaiono altri due cani, forse dono di Onassis: Pixie e Dyedda che credo sopravviveranno anche se molto vecchi alla stessa Callas. C’è un brano, tratto da un’intervista fatta dalla Callas a Lord Harewood, nel 1969 in cui la cantante “duetta” con uno dei suoi cani. Auguri Maria! (Fonte: gbopera.it)


Categorie: Curiosità

Orso marsicano e fauna selvatica più tutelati dagli incidenti con collaborazione di Strada dei Parchi Spa e Salviamo l’Orso

02/12/2013

La salvaguardia dell’Orso ma, più in generale, l’avvio di  azioni concrete che possano mitigare i rischi di incidenti su A24 e A25, per effetto dell’attraversamento della  fauna selvatica,  sono temi su quali avviare una relazione fattiva tra la Strada dei Parchi e l’associazione “Salviamo l’orso”.
E’ quanto emerso dall’incontro che l’Associazione ambientalista e i vertici della società Concessionaria hanno avuto a Roma, nella sede di Strada Dei Parchi. Presenti per la Concessionaria,  l’Ad Cesare Ramadori, il direttore d’esercizio, Igino Lai e il direttore affari istituzionali della Toto Holding, Pasquale Galante.  L’Associazione  “Salviamo l’Orso” era rappresentata dal suo presidente l’ingegner Stefano Orlandini.
Superate le incomprensioni che hanno preceduto l’incontro, si è passati alla esposizione dello stato dell’arte  riguardo al tema della mitigazione del rischio di incidenti in autostrada causati dalla fauna selvatica.
Strada dei Parchi ha illustrato la strategia che l’ha spinta verso l’obiettivo di realizzare un protocollo d’intesa con gli Enti, come appunto i Parchi  e l’associazione delle  riserve naturali, così da mettere in campo una strategia operativa che abbia basi scientifiche e che sia  in grado di interessare  tutte le aree sensibili  di A24 e A25, in Abruzzo e nel Lazio. In questo senso sono state illustrate sommariamente alcune delle proposte di soluzioni che, ricevute le necessarie valutazioni scientifiche e del Concedente,  potranno essere  messe in opera.
Il presidente dell’associazione ambientalista, Orlandini ha illustrato e consegnato ai dirigenti della concessionaria una “Analisi sulla biopermeabilità delle Autostrade dei Parchi, nei tratti appenninici”.  Illustrando anche alcuni possibili interventi. Spiegando poi la  “filosofia del fare” che ha spinto un gruppo di ambientalisti a creare, un anno e mezzo fa, l’associazione “Salviamo l’Orso” che mira a proteggere un animale tra i più importanti e famosi nel mondo, ridotto a poche decide di esemplari e che più che mai è a grave rischio estinzione.
La disponibilità reciproca a trovare soluzioni condivise si tradurrà nell’avvio di  un rapporto di  collaborazione  e reciproca consultazione.


Categorie: News dal Mondo

In duecento a Savona per la 9^ edizione della Benedizione degli animali e distribuzione del panino benedetto

02/12/2013

Nonostante il maltempo e la forzata assenza di molti animalisti, bloccati nell’entroterra dalla neve, il 30 novembre si è svolta come previsto – presso la Chiesa del Sacro Cuore di Corso Colombo a Savona – la nona edizione della benedizione degli animali, organizzata dai Volontari della Sezione Enpa di Savona. Al rito, officiato dal Don Peluffo, hanno partecipato oltre duecento persone, con decine di cani, gatti, furetti, conigli e cavie e uccellini.
La funzione ha origini antichissime e a Savona se ne ha notizia fin dal secolo XIII°, con continuità fino al 1939, con l’ultima benedizione officiata nella chiesa di corso Vittorio Veneto alle Fornaci, ora ristrutturata. Mentre un tempo partecipavano soprattutto animali d’allevamento e da cortile, dal 2003, anno in cui l’Enpa savonese ha ripristinato la ricorrenza, sono presenti in maggioranza cani e gatti ma anche coniglietti, cavie, pesci rossi, furetti e uccellini.
Enpa Savona, associazione privata di volontariato che non ha mai avuto contributi statali, accudisce molti anziani cani randagi e soccorre e cura ogni anno 500 gatti liberi feriti, malati e traumatizzati o abbandonati o ancora di proprietà di anziani deceduti senza parenti e 1.800 animali selvatici in difficoltà; gestisce inoltre i rifugi per cani di Cadibona e Leca d’Albenga, il gattile di Albissola (con 80 gatti) ed un centro di cura per gatti e fauna selvatica nella sede di via Cavour 48 r a Savona.
Come da tradizione, l’Enpa di Savona ha anche distribuito a tutti i presenti un panino benedetto, proprio come accadeva in passato quando esso veniva conservato nelle stalle e sulle aie per proteggere gli animali bestiame dalle malattie. Chi non avesse potuto partecipare alla funzione potrà ritirarne uno presso la sede della Protezione Animali savonese in via Cavour 48 r a Savona, da lunedì a sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Quattordici cani di Gravina (Ct) a rischio uccisione portati in salvo a Torino dall’unita' di intervento nazionale Enpa

02/12/2013

Come in tante cittadine del sud, Gravina di Catania ha visto, negli ultimi anni, l’incontrollato concentrarsi di cani randagi. Grazie al pregevole lavoro di volontari che quotidianamente hanno accudito e difeso questi animali e hanno applicato l’abc contro il randagismo (sterilizzazione, inserimento del microchip, controllo periodico dello stato clinico, prevenzione zoonosi ed attività di culturali) tanti hanno trovato una fantastica famiglia, ma alcuni non sono stati salvati da maltrattamenti, uccisioni, avvelenamenti. Fino a ieri questi rischi, alimentati da intolleranza e ignoranza, determinavano un imminente pericolo per 14 cani. Con la preziosa collaborazione dell’associazione locale Voce Animale, è intervenuta in Sicilia l’unità di intervento nazionale Enpa, coordinata e gestita in prima persona dal responsabile comunicazione e sviluppo di Enpa Marco Bravi con il supporto di Giusy D’angelo, comportamentalista Enpa.
“L’efficacia di queste azioni” commenta Marco Bravi al termine delle per lo più insonni 72 ore della missione, “dimostra quanto sia sempre più importante la scelta di Enpa nel preferire di tracciare la strada delle soluzioni con fatti concreti rispetto alla politica dei vuoti annunci propagandistici. Non possiamo andare dappertutto, ma l’esperienza, i mezzi e le competenze di Enpa possono fare davvero la differenza fra la vita e la morte per tanti animali quando le realtà locali fanno appieno la loro parte. L’operazione (video), infatti, è andata perfettamente in porto grazie alla splendida sinergia con Sandra Fede, giovanissima ma combattiva e preparata rappresentante di Voce Animale, dei volontari e di Giusy D’angelo. La profonda conoscenza di quest’ultima del comportamento canino, non solo nella teoria ma nella sua applicazione pratica, si dimostra fondamentale per trasformare le operazioni di cattura in ‘fasi di convincimento’. Ringraziamento doveroso anche per la squadra di preparazione mezzi Enpa di Antonio Fascì, che ci ha permesso di offrire agli animali un confort di viaggio a cinque stelle, e alla sezione Enpa di Catania per la sua presenza alle fasi di cattura”.
Gli animali, arrivati a Torino in perfette condizioni, sono stati sottoposti alle visite veterinarie di rito ed ora saranno sottoposti ad un’osservazione comportamentale, con l’illuminante parere di Angela Stockdale, presente in questi giorni presso la sede torinese. Sono tutti bravissimi, bisognosi di affetto e terminato l’ambientamento saranno adottabili. Tutte le informazioni su come adottare questi animali saranno a breve disponibili su www.enpatorino.com .


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Condannato torero spagnolo per maltrattamenti al suo cavallo. L’arena è una palestra di crudeltà

02/12/2013

Un noto torero è stato condannato da un tribunale spagnolo a pagare un’ammenda di 600 euro di multa per avere maltrattato il proprio cavallo. Denunciato da un’associazione che opera per la difesa degli animali (Osservatorio per l’equità e la protezione degli animali), l’uomo avrebbe inserito nella bocca dell’equide un dispositivo che procurava profonde ferite all’animale qualora esso non avesse seguito le “direttive” del cavaliere. Il morso è dotato di una barretta di ferro trasversale tirata dalle redini con strappi, che spesso causano, oltre all’inevitabile dolore, lesioni e ferite alle labbra, ai denti, al palato, alle gengive, rottura di denti, ulcere ecc.. Se il cavallo non obbedisce gli si dà un colpo di morso metallico contro la mandibola con conseguente causa di dolore e lesioni spesso permanenti.
Dal canto suo, l’imputato ha ammesso le proprie responsabilità ed accettato il pagamento dell’ammenda. «E’ la prima volta che un torero viene condannato per maltrattamento di animali, anche se per un episodio accaduto al di fuori dell’arena», commenta il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri, che prosegue: «naturalmente, il nostro auspicio è che vengano puniti quanto prima anche le terribili sevizie e le uccisioni perpetrate all’interno delle arene, in nome di una presunta tradizione che non ha alcuna ragione di persistere.»
«Causare dolore e sofferenza agli animali è un atto deprecabile e per questo meritevole di sanzioni legali, indipendentemente dal fatto che esso avvenga all’interno o all’esterno di un’arena – aggiunge Ferri –. Per questo è necessario che le altre regioni spagnole seguano l’esempio della Catalogna e bandiscano una volta per tutte la corrida che, non ha alcun valore culturale né tanto meno educativo ma è solo un triste palcoscenico dove si assiste alla drammatica e insostenibile agonia di un altro essere vivente.


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Cucciolo dell’Illinois estratto vivo dopo nove giorni sotto le macerie, ritrova il proprietario

02/12/2013

Un cucciolotto di 6 mesi ha incredibilmente ritrovato il suo padrone, a Washington, dopo essere stato tirato fuori dai detriti che lo avevano seppellito per nove giorni dopo il passaggio di uno degli ottanta tornado che hanno devastato l’Illinois lo scorso 17 novembre.
Dexter, questo è il nome del cane, si trovava in casa con il suo proprietario Jacob Montgomery quando un tornado ha spazzato via l’abitazione facendo perdere a Jacob le tracce di Dexter.
L’uomo, senza più casa e convinto che il cucciolo non fosse sopravvissuto, si era rassegnato a farsi ospitare altrove.
La vita però, può sempre riservare sorprese, anche belle. I soccorritori delle vittime del tornato, perlustrando le macerie a nove giorni dal tornado avevano individuato sotto un cumulo di detriti un piccolo cane. Jacob è un membro della Guardia nazionale dell’Illinois. Un portavoce della Guardia ha reso noto che un vicino di casa che aveva assistito al salvataggio di Dexter, ha mandato un messaggio su Facebook a Montogmery, avvisandolo che il suo cane era stato ritrovato sotto le macerie dell’edificio dove una volta c’era il suo appartamento. Un’organizzazione che si occupa del recupero degli animali aveva convinto il cucciolotto a uscire dalle macerie con degli hot dog. I veterinari hanno riscontrato che Dexter era malnutrito ma senza gravi ferite. Il padrone ha raccontato che quando il cane lo ha visto “la coda ha cominciato subito ad agitarsi”.


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