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Trova la sua cagnolina morta e dal dolore muore d’infarto a 49 anni

29/11/2013

Quella piccolina, presa in un canile solo la scorsa estate era riuscita a farsi amare infinitamente da Giannalberto e quando l’ha vista sulla strada senza vita dopo essere stata travolta da un’auto pirata, il suo cuore non ha retto ed è stata colpito da un malore fatale. L’uomo, un 49enne sposato e padre di una bambina di 11 anni considerava la sua cagnolina Lucy quasi come fosse una seconda figlia. Il tragico episodio è avvenuto domenica scorsa ad Argelato (Bo), a un centinaio di metri dall’abitazione dell’uomo. Giannalberto, dopo aver fatto giardinaggio, si era accorto che la sua cagnolina non era li intorno. Aveva pensato che probabilmente Lucy aveva scavato, come faceva spesso, sotto una siepe, e dopo essersi aperta un varco si era allontanata da casa e aveva cominciato a cercarla. A un tratto sul bordo della strada aveva visto il corpicino esanime di Lucy. Un vicino, sentendo l’uomo gridare per il dolore davanti a quella scena, è accorso per aiutarlo mentre Giannalberto si è accasciava a terra. Nonostante l’immediato arrivo dell’elisoccorso il cuore dell’uomo si è fermato.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno trovato sull’asfalto, vicino al corpo del cane, piccoli frammenti di carrozzeria.


Categorie: News dal Mondo

“Apriamo le gabbie e chiudiamo gli allevamenti”, due week end per liberare gli animali da pelliccia

29/11/2013

È dal 1977 che la Lav si fa portavoce del comune sentire contro l’uccisione degli animali “da pelliccia” proponendo fra l’altro l’abolizione degli allevamenti. La maggioranza degli italiani (83%) è contro le pellicce e sembra finalmente arrivata l’ora di una legge che rispecchi questa volontà. Ancora una volta, la firma di quanti condividono sarà preziosa per riuscire a promuovere una proposta giusta e necessaria.
Sabato 30 novembre e domenica primo dicembre la Lav torna nelle principali piazze italiane per
chiedere il divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce. A Roma, in piazza del Pantheon, dalle 9 del mattino di sabato 30 novembre, responsabili Lav, volontari, soci Lav e passanti “proveranno” davvero il visone, mettendosi a turno in una gabbia che rappresenta la realtà dei circa 200mila visoni prigionieri negli allevamenti ancora presenti in Italia. Gli allevamenti di animali da pelliccia sono 18 in Italia: 5 in Emilia Romagna, 5 in Veneto, uno in Abruzzo, in Lombardia 7 allevamenti attivi e 2 non ancora avviati.
“Una staffetta di protesta che proseguirà per tutta la giornata di sabato 30 novembre, per dimostrare a tutti che non sono pochi gli italiani contrari alle pellicce. Anzi, siamo ben oltre la maggioranza: l’83% degli italiani, secondo quanto risulta dal sondaggio Eurispes del 2011”: ha sottolineato Simone Pavesi,responsabile Lav campagna pellicce.
Ai tavoli Lav – spiegano gli animalisti – si potranno firmare le cartoline dirette ai 25 senatori e 43 deputati membri rispettivamente della Commissione Sanità al Senato e della Commissione Agricoltura alla Camera, che per primi dovranno esprimersi sulla proposta di legge della Lav (Senato S.62 Silvana Amati – PD – Camera C.288 Michela V. Brambilla – PDL) che chiede di vietare l`allevamento, la cattura e l`uccisione di animali per la principale finalità di ottenere pellicce, ma anche pelle, per prevenire il possibile sviluppo di allevamenti di animai esotici
per la produzione di pelle pregiata, utilizzata dall`industria del lusso. “E’ ora che il Parlamento si faccia promotore di un cambiamento legislativo in grado di rispondere alle istanze degli italiani,
impedendo questi allevamenti”, sottolinea la Lav, ricordando che mentre in Italia stanno per partire altri due allevamenti, nel resto d`Europa sono aumentati i Paesi che li hanno definitivamente vietati. Inoltre aumentano le aziende che aderiscono allo standard Fur Free (www.nonlosapevo. com).
L’elenco delle città e delle iniziative è consultabile sul sito dell’associaizone (http://www.lav. it/lav-in-piazza).
Dopo il week end 30 novembre-1 dicembre, la Lav scenderà ancora in piazza contro le pellicce anche il 7 e 8 dicembre.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Nel Regno Unito ancora carne di cavallo spacciata per manzo. Controlli urgenti per proteggere gli animali e salvaguardare la salute dei consumatori

29/11/2013

Sull’etichetta c’era scritto, bene in evidenza, “carne di manzo”, ma le analisi del DNA hanno rivelato la presenza di carne di cavallo (in una percentuale dall’1% al 5%). La Foods Standards Agency – l’Agenzia che si occupa della sicurezza alimentare nel Regno Unito – ha pertanto disposto il ritiro della partita contraffatta dagli scaffali dei supermercati ed esortato i consumatori che avessero acquistato tale prodotto, a restituirlo al punto vendita.
Dopo lo scandalo esploso nei mesi passati che aveva coinvolto noti marchi industriali, potrebbe dunque profilarsi un nuovo allarme legato all’adulterazione dei prodotti alimentari. «All’epoca – dichiara il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – denunciammo come tale contraffazione fosse imputabile al racket della carne di cavallo in Romania dove gli equini, sottoposti a terribili maltrattamenti, verrebbero macellati con il consenso di veterinari compiacenti e le loro carni, spacciate per bovine, verrebbero poi immesse nei circuiti commerciali internazionali e quindi usate per il confezionamento di prodotti destinati all’alimentazione umana. Il nuovo sequestro sembrerebbe purtroppo confermare che non si tratta di fatti episodici.»
Per questo, l’Enpa è tornato a chiedere al Ministero della Salute di intensificare i controlli su questo tipo di prodotti al fine di tutelare la salute non solo degli uomini, ma degli stessi animali. Esiste infatti il rischio che, con la chiusura di numerosi ippodromi, i cavalli dotati passaporto sportivo – per i quali, è bene ricordarlo, è assolutamente esclusa la macellazione -, potrebbero essere intercettati dalla malavita italiana ed usati per scopi alimentari. Esiste insomma un doppio rischio: interno al Paese ed internazionale.
«Considerando che oggi i mercati sono globalizzati – prosegue il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – chiediamo che nel nostro Paese vengano disposti controlli accurati per tutelare gli animali. Tanto più che in un momento come l’attuale, che vede fortunatamente la chiusura di molti ippodromi, i cavalli con passaporto sportivo, sebbene non utilizzabili dal punto di vista alimentare, potrebbero essere intercettati dalla malavita organizzata e usati per questa finalità.»


Categorie: News dal Mondo

Hennes & Mauritz sospende produzione capi contenenti lana d'angora

29/11/2013

Hennes & Mauritz AB, comunemente conosciuta come H&M, azienda di abbigliamento svedese nota in tutto il mondo, ha temporaneamente fermato la produzione di capi contenenti lana d’angora, seguendo l’esempio di altri retailer scandinavi che hanno bandito l’utilizzo di tale materiale dopo aver visionato filmati contenenti alcune pratiche effettuate sugli animali.
La decisione è stata presa una settimana dopo la diffusione del video creato dalla Peta, People for the Ethical Treatment of Animals, durante l’estate che mostra il trattamento disumano a cui sono sottoposti i conigli d’angora in Cina.
La barbara pratica e’ stata promossa da alcuni allevatori di angora al fine di ottenere una fibra piu’ lunga e di facile lavorazione per i filatori a mano. Molti allevatori sostengono che l’angora puo’ essere raccolta senza maltrattare gli animali con la rasatura o spiumatura ma anche questi metodi creano enorme stress per i conigli che inoltre vengono tenuti in piccole gabbie. La H&M è stata più volte oggetto di proteste degli animalisti svedesi per i suoi capi in angora.
L’azienda, sebbene non abbia ritirato i capi già in vendita, ha assicurato che avviera’ delle indagini per assicurarsi che nella sua produzione venga utilizzata angora proveniente da allevamenti che non praticano maltrattamenti sugli animali. Peccato che l’allevamento intensivo sia già di per se un maltrattamento….


Categorie: News dal Mondo

Batman e Capitan America "volano" in soccorso di un gatto intrappolato da un incendio

29/11/2013

Una strana scena per i soccorritori intervenuti sul luogo di un incendio a Milton, in Virginia: un gattino intrappolato in una casa in fiamme è stato salvato da Batman e Capitan America.
John Buckland e Troy Marcum – come riportato da notizie.delmondo.info – fanno intrattenimento per bambini, ed erano al lavoro ad una festa, indossando costumi da Batman e Capitan America, quando hanno visto del fumo uscire da una casa nelle vicinanze.
Senza pensarci due volte, i due sono corsi a vedere cosa stesse succedendo (Buckland è anche un ex-pompiere): capito che c’era un incendio hanno rotto una finestra in modo che il fumo potesse uscire e hanno poi sfondato la porta, per cercare eventuali persone nella casa, tra lo stupore dei passanti che non si aspettavano certo di vedere arrivare due supereroi anziché i pompieri.
All’interno della casa Batman e Capitan America hanno trovato un gattino svenuto, che hanno portato all’aperto e a cui Buckland ha praticato la respirazione bocca a bocca per farlo rinvenire. Il gatto si è ripreso, anche se si è dimostrato un po’ ingrato: quando è tornato cosciente, ha graffiato il soccorritore.


Categorie: Curiosità

Ritrovata Kira, i banditi l’avevano portata via rubando l’auto del proprietario

28/11/2013

Daniele era in auto con il cane, aspettava sua moglie scesa per fare delle spese in un centro commerciale di Osimo. All’improvviso erano arrivati due banditi, che lo avevano buttato fuori dalla sua auto per rubargliela e scappare, senza accorgersi che a bordo c’era Kira, un bellissimo esemplare di golden retreiver a cui Daniele e la moglie sono affezionatissimi. Tutto questo accadeva domenica scorsa. Immediatamente la coppia ha lanciato l’allarme e diffuso appelli per ritrovare Kira. Qualche segnalazione era arrivata dicendo che il cane era stato visto in giro a Osimo. Lunedì mattina l’auto è stata ritrovata bruciata nei pressi di un centro commerciale di Cesena dove i banditi avevano fatto un altro furto. Daniele e Manuela ormai pensavano al peggio, pensavano di non rivedere più la loro Kira. Invece ieri il lieto fine: Kira era sana al canile di Cesena, affidata alla locale Asl, era stata riconosciuta grazie a microchip.
I coniugi non hanno atteso un’attimo per andare a riprendere la loro cagnolona bionda e in breve la famiglia si è riunita. Anche in questo caso il microchip ha fatto la differenza.


Categorie: News dal Mondo

Horizon 2020, l’Unione Europea destina piu' di 70 miliardi alla ricerca innovativa anche alternativa alla sperimentazione

28/11/2013

L’Unione europea dà un chiaro segnale verso i metodi alternativi e la fine della sperimentazione animale. Infatti, il nuovo programma quadro per la ricerca “Horizon 2020”, approvato dal Parlamento europeo, prevede più di 70 miliardi di euro di finanziamenti per Centri di ricerca pubblici o privati che intendono operare per lo sviluppo di metodi di ricerca scientifici ed etici.
“Una posizione che ben esprime la necessità di voltare pagina e orientare la ricerca verso metodiche che siano utili per l’uomo, senza sperperare fondi, lavoro e vite per una ricerca antiscientifica e superata”, afferma la Lav.
Le evidenze sull’inattendibilità del modello animale sono ormai note e, mentre in Italia i pro-sperimentazione animale scendono in piazza e parlano sui giornali pubblicizzando la necessità e l’utilità della vivisezione come metodo unico di ricerca, l’Europa guarda avanti e riconosce le potenzialità delle tecniche innovative che non ricorrono ad animali.
Il nuovo Programma quadro per la ricerca di 7 anni (2014-2020) – spiega una nota dell’associazione animalista – si basa su tre pilastri: Excellent sciences, Industrial leadership e Social challenges, quindi a interessarsi ai metodi alternativi non sono gli animalisti, ma le industrie e la ricerca! Un chiaro esempio dell’importanza di investire nelle alternative è lo “Human brain project” (il progetto europeo più avanzato al mondo) che, grazie al supporto di “Horizon 2020”, produrrà il primo cervello in microchip tra soli tre anni… e in Italia c’è chi sostiene, addirittura, che tali metodi non esistono.
Tra i beneficiari dei cospicui finanziamenti previsti da “Horizon 2020” speriamo saranno presenti anche aziende e centri di ricerca italiani, soprattutto ora che è legge l’articolo 13 della norma di delegazione europea 2013 che prevede una forte implementazione dei metodi alternativi, un vanto per la legislazione italiana che deve trovare piena attuazione nella stesura, in atto, della nuova legge.
Mentre oltreoceano – si legge infine in una nota della Lega anti vivisezione – esistono laboratori robotici che testano centinaia di sostanze chimiche in pochi giorni, qui si continuano a allevare, e uccidere milioni di animali: un modello di ricerca che pone gravi problemi etici, tempi di ricerca lunghissimi e dati non trasferibili all’uomo. Il nostro Paese non può perdere l’occasione di risorgere economicamente, culturalmente e diventare competitivo lasciandosi alle spalle gli obsoleti modelli animali e la frangia di ricercatori che ignora il futuro difendendo la vivisezione. (Lav.it)


Categorie: News dal Mondo

I tacchini Popcorn e Caramel non finiranno in forno. Il Presidente Obama li ha graziati entrambi

28/11/2013

Alla vigilia del giorno del Ringraziamento, ricorrenza che prevede sulle tavole di tutti gli americani un tacchino arrosto, il presidente Barack Obama ne ha graziati due. Si chiamano Popcorn e Caramel, così, almeno loro non finiranno in forno.
“Il giorno del Ringraziamento è un brutto giorno per un tacchino. Specialmente in una casa con due cani [alla Casa Bianca ce ne sono due, Bo e Sunny]”, ha scherzato Obama che ha aggiunto: “quindi saluto i nostri due ospiti d’onore per il loro coraggio”.
Alcuni giorni prima del Thanksgiving Day, alla Casa Bianca si svolge la tradizionale cerimonia della grazia presidenziale a due tacchini, nota come National Thanksgiving Turkey Presentation, una tradizione iniziata da John Fitzgerald Kennedy nel 1963, quando scelse di non cucinare il tradizionale tacchino donato al Presidente dalla National Turkey Federation fin dal 1947. Dal 1989 uno dei tacchini graziati apre la parata sulla Main Street di Disneyland, poi entrambi vengono trasferiti nel ranch di Frontierland, nel parco stesso. A partire dal 2003 i cittadini americani sono invitati a scegliere il nome dei tacchini votando sul sito della Casa Bianca: dopo il primo sondaggio furono battezzati Stars e Stripes (Stelle e Strisce, nome che indica la bandiera statunitense), negli anni successivi Biscuit e Gravy (2004), Marshmallow e Yam (2005), Flyer e Fryer (2006), May e Flower (2007), Pumpkin e Pecan (2008), Courage (2009), Apple e Cider (2010), Cobbler e Gobbler (2012). Ed in segno di solidarietà per questi animali tanto preziosi per il popolo americano esce oggi nelle sale italiane “Free Birds – Tacchini in fuga” film d’animazione del  diretto da Jimmy Hayward, il cui protagonista, Reggie, è appunto un tacchino che, dopo essere stato graziato nel Giorno del ringraziamento dal presidente degli Stati Uniti d’America, si allea con Jake, presidente e unico membro del Turkeys Liberation Front, il Fronte di liberazione dei tacchini per salvarli dalla strage del Giorno del Ringraziamento. Un aiuto potrebbe arrivare dalla first lady Michelle da sempre sostenitrice di uno stile di vita sano basato sul consumo di frutta e verdura fresca.


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Sequestro Colleferro: Holly parte verso la sua nuova famiglia adottiva. E al centro di recupero IHP arriva Panda, il puledro orfano

28/11/2013

Holly. E’ stato chiamato così il cavallo trovato seriamente ferito a giugno, durante la terza fase del sequestro di Colleferro (Roma): trasportato in clinica a Perugia, fu operato per poi affrontare una lunga convalescenza al centro di recupero dell’Italian Horse Protection Association (Ihp) a Montaione (Firenze). Nel frattempo l’Ihp ha trovato per lui una splendida famiglia che ha deciso di adottarlo, insieme ad un’altra cavalla sequestrata a Colleferro a gennaio. Per quanto la sua permanenza presso il centro dell’associaizone sia stata di soli 4 mesi, Holly si è ritagliato un posto speciale nel cuore dei volontari che si sono presi cura di lui…e che l’Ihp ringrazia per l’impegno e la passione.
Holly ha lasciato il posto a un puledro orfano, Panda, che adesso ha 7 mesi e che è arrivato un po’ spaurito al centro di recupero. La mamma, sequestrata ad aprile durante la seconda fase, è morta dopo soli due giorni dal parto. Per tutto questo tempo il puledrino è stato affidato alle cure di una veterinaria di Roma, la Dottoressa Marie Caroline Rengot, che con grande dedizione lo ha nutrito col biberon, per poi svezzarlo appena era cresciuto abbastanza. Panda trascorrerà qualche tempo con l’Ihp mentre i volontari cercheranno anche per lui un’adozione speciale.
Oltre a Panda, sono ancora 10 i cavalli da adottare (tra cui alcune femmine gravide), più altri 5 ancora da sequestrare, per i quali l’associazione aspetta l’ok della Procura e del Ministero della Salute. E’ importante trovare in fretta sistemazioni, perché i fondi raccolti per l’emergenza Colleferro sono praticamente finiti e presto si porrà un problema legato al mantenimento degli animali. Per avere info al riguardo è possibile basta scrivere all’indirizzo ihp@horseprotection.it.
Di recente all’Ihp sono giunte alcune voci secondo cui il proprietario, denunciato ma sempre a piede libero, avrebbe portato dei nuovi cavalli nei suoi terreni. Si tratta di notizie per il momento non verificate. Ad ogni modo, l’associazione chiede caso alle autorità locali dei Comuni di Colleferro, Segni e Valmontone (tutti in provincia di Roma) di vigilare e di far rispettare le prescrizioni imposte dalla Procura. Dopo un sequestro di oltre 200 equidi durato quasi un anno e non ancora concluso, non sarebbe tollerabile se quell’individuo continuasse a fare i suoi loschi traffici sulla pelle degli animali. 


Categorie: Curiosità

Indagini per l’elefante fuggito dal circo a Roma. Animalisti Italiani presenta denuncia

28/11/2013

Lo scorso 7 novembre un elefante era riuscito a scappare da un Circo per essere poi recuperato
dal Corpo Forestale dello Stato tra i banchi di frutta del mercato rionale di Ponte di Nona a Roma. L’animale era evidentemente affamato. Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente Associazione “Animalisti Italiani Onlus”: “La denuncia dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” www.animalisti.it – inviata alla Procura della Repubblica di Roma, , è stata accolta e affidata ad un Pubblico Ministero.
Per cui siamo felici di annunciare che i fatti sono oggetto di indagine rispetto alla normativa attinente la corretta gestione degli animali nella struttura circense artt. 544-ter e 727 Codice Penale. Motivo per cui l’Associazione, una volta accertati i responsabili, chiede anche il sequestro preventivo degli animali. Il circo è uno spettacolo indegno e incivile. Per fortuna sono poche le famiglie che scelgono questo tipo di spettacolo; infatti i circhi con gli animali sopravvivono solo grazie ai 6 milioni di euro di contributi elargiti ogni anno dal Ministero dei Beni Culturali. Ossia soldi degli italiani, sottratti agli Ospedali, agli Asili Nido, all’assistenza, ai diversamente abili. Tutti gli animali utilizzati negli spettacoli sono addestrati con la tecnica della “ricompensa del cibo” e gli esercizi innaturali effettuati negli spettacoli sono la conseguenza di grandi privazioni di cibo, spazio e movimento. L’elefante fuggito e affamato è la prova dello stato innaturale a cui sono sottoposti gli animali nei circhi. Il maltrattamento degli animali nei circhi è continuo. Non solo nella fase di addestramento, con la privazione di cibo e spazio, ma anche durante i lunghi viaggi e per la scarsa attenzione prestata alle caratteristiche biologiche ed etologiche degli animali. Nella fattispecie gli animali dei circhi sono in maggioranza animali esotici costretti a sopportare il grande freddo dei periodi di maggiore attività. Spesso non sono rispettate le temperature dei luoghi di vita e di lavoro di questi animali. L’augurio dell’Associazione è che ci sia una condanna esemplare con il sequestro di tutti gli animali e che si ponga fine anche al finanziamento di questa ennesima crudeltà a danno di esseri senzienti. Una vergogna non più sopportabile”.


Categorie: News dal Mondo

Stella McCartney rinnova il suo impegno contro gli allevamenti di animali da pelliccia a fianco della Lav. L’83% degli italiani contrari alle pellicce

28/11/2013

La stilista Stella McCartney, figlia del celebre Beatles Paul, rinnova il suo impegno antipellicce
sostenendo la campagna della Lav ‘Apriamo le gabbie, chiudiamo gli allevamenti’ finalizzata a ottenere una legge nazionale che vieti gli allevamenti di animali ‘da pelliccia’: giovedi’ 5 dicembre, infatti, Stella McCartney ospitera’ la Lav al Christmas Light, organizzato a Milano (Via Santo Spirito 3, ore 18:30-22:30).
Vegetariana da sempre, la celebre stilista non usa pelle ne’ pelliccia animale per le sue creazioni, a testimonianza che gusto e creativita’ possono esprimersi salvaguardando principi etici basilari come il rispetto della vita di tutti i viventi.
“Apprezziamo la sensibilita’ e il talento di Stella e il suo sostegno in questa battaglia epocale per mettere fine all’industria che alleva, cattura e uccide animali per usarne la pelliccia – afferma Simone Pavesi, responsabile Lav campagna pellicce- l’83% degli italiani (Rapporto Italia Eurispes 2011) si e’ dichiarato contrario alle pellicce, segno che l’attivita’ di informazione e sensibilizzazione svolta anche dalla Lav in questo ambito ha colto nel segno, e ora confidiamo che il nostro Parlamento si faccia interprete della volonta’ espressa da una cosi’ ampia e convinta opinione pubblica”.
La campagna Lav si puo’ sostenere anche con una firma: “sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre e il fine settimana successivo (7 e 8 dicembre), su www.lav.it cerca il tavolo piu’ vicino dove venire a firmare per sollecitare una legge che finalmente metta al bando questi allevamenti”, conclude la Lav.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Infilza con un forcone il cane del vicino perché abbaia, poi minaccia anche il proprietario davanti al figlio di tre anni. Cane si salva aggressore denunciato

27/11/2013

Nel pomeriggio di ieri, nella campagna di Baselice (Bn), un 44enne è stato denunciato dai carabinieri della locale Stazione per i reati di minaccia, lesioni e maltrattamento di animali. Il tutto sarebbe avvenuto in un terreno di proprietà di un agricoltore di 30 anni, mentre era al lavoro sul proprio appezzamento. Il vicino, anch’egli agricoltore, probabilmente a causa di rancori legati alla presenza del cane e ai suoi presunti rumori, avrebbe afferrato un forcone dal proprio automezzo e, dopo esserci avvicinato al cane, lo avrebbe infilzato provocandogli serie ferite. Non contento, l’aggressore si sarebbe avventato sull’agricoltore spingendolo a terra e minacciando di riservargli lo stesso trattamento. L’evento, peraltro, sarebbe accaduto alla presenza di un bambino di tre anni, figlio della vittima. Dopo aver allertato il 112, numero di emergenza dell’Arma, una pattuglia della Stazione di Baselice ha proceduto al relativo intervento, preoccupandosi anche di avvisare un veterinario per le cure del cane. L’aggressore è stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria per lesioni personali, minaccia e maltrattamento ad animali. Il cane, sottoposto ad adeguate cure mediche dal veterinario, è potuto tornare a casa in compagnia dell’uomo vittima dell’aggressione. La vicenda ha destato nella comunità particolare sconcerto confermando come la violenza sugli animali non sia strettamente legata a quella verso le persone.


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