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HALLOWEEN DOGS & CATS

31/10/2013

PUO’ BASTARE ANCHE UNA CAREZZA……
zucca


Categorie: Curiosità

Lady Gaga dice addio su twitter ad Alice, la sua cagnolina morta di tumore dopo 17 anni passati insieme

31/10/2013

Non è la star aggressiva e irriverente a cui siamo abituati ma solo una persona che ha perso la sua amica più cara, la Lady Gaga che da twitter ha partecipato ai fans la scomparsa della sua cagnolina Alice, malata di cancro. L’artista ha postato messaggi commossi su twitter, dopo aver appreso della morte del cane mentre si trovava in Gran Bretagna per promuovere il suo nuovo album e la famiglia Germanotta aveva scelto di mettere fine alle atroci sofferenze della piccolina.
«Tutta la famiglia è in lutto»,  ha twittato la cantante «il cancro si è portato via un piccolo angelo. Il mio papà è così triste, abbiamo perso un membro della nostra famiglia e vorrei che ora la mia cucciola fosse qui con me».«Mi dava amore e sostegno», ha continuato la popstar «Sapeva quando ero triste o quando mi ammalavo e mi consolava. Avrei dovuto essere lì, ma purtroppo impegni di lavoro me lo hanno impedito. Spero solo che Alice abbia trovato il suo paese delle meraviglie». Lady Gaga, oltre alla piccola Alice con cui ha vissuto 17 anni, possiede anche un cane di nome Fozzie, un meticcio adottato nell’agosto del 2012.  


Categorie: Curiosità

Bak, cane antimine e colonnello dell’esercito ha salvato tante vite, ora è malato e ha bisogno di aiuto (video)

31/10/2013

Bak è un eroe e nella sua carriera di cane antimine e colonnello dell’Esercito non si è mai risparmiato e ha salvato tante vite umane ma ora che è lui ad aver bisogno d’aiuto sembra che nessuno se ne ricordi. L’esercito lo ha “donato” al Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Teramo ma questo cane è speciale e ha bisogno di qualcuno che lo circondi d’amore in quella che purtroppo sarà una breve pensione perché è affetto da mieloma degenerativo.
Bak ha incontrato Sonia, una ragazza che venuta a conoscenza della sua storia si è presa volontariamente cura di lui per dargli condizioni di vita accettabili.
Al momento Bak si trova alla Clinica Veterinaria Roma Sud, dove Sonia lo ha portato per fare fisioterapia, utilizza il carrellino e si muove in modo disinvolto e fa anche i bisognini in completa autonomia. Anche da ricoverato Bak ha continuato a essere d’aiuto e con una trasfusione ha salvato la vita a una cagnetta.
Quella di Bak è un’adozione del cuore. Certo prendersi cura di un cane con tali problemi fisici è impegnativo, ma sono proprio gli amori difficili quelli più belli. E Bak si merita di ricevere anche solo una piccola porzione dell’amore che ha sempre donato agli altri senza chiedere nulla in cambio. Bak cerca casa per i pochi mesi che gli restano.
Per adottarlo o contribuire alle cure contattare: cercocasa@instapet.info Daniela Mussi 3467220157 o Sonia Amendola 393 3698058


Categorie: News dal Mondo

Raccapricciante ritrovamento a Viterbo, nel congelatore della casa abitata da una vecchietta, 20 gattini neri morti

31/10/2013

Proprio oggi che nel mondo anglofono e non solo si festeggia Halloween con tante immagini che ritraggono graziosi gatti neri tra brillanti zucche arancioni, si è diffusa la notizia di una raccapricciante scoperta fatta in un’abitazione di Viterbo dove in un congelatore sono stati trovati venti micetti neri riposti con cura.
Il proprietario di un’abitazione data in affitto ad una vecchietta, dopo la risoluzione del contratto, torna nella casa per riprenderne possesso ma nel controllare l’appartamento  trova un congelatore ancora in funzione. Aperto lo sportellone fa una macabra scoperta. Stipati l’uno accanto all’altro, avvolti da un doppio strato di carta stagnola, una ventina di micetti, alcuni molto piccoli, tutti neri, raggomitolati su se stessi e con una polpettina di carne sul petto. L’uomo chiama i Carabinieri, che allertano anche l’Asl. Sul posto arriva il servizio veterinario a cui non resta che verificare la presenza dei gattini, prelevarli uno a uno e riporli in alcune casse frigorifere ad hoc, pronte per essere sottoposte ad autopsia. La Procura è in attesa dei risultati degli esami necroscopici, ma sulla donna ora pende un’accusa per maltrattamenti di animali. Dovrà spiegare come e perché gli animali siano finiti nel suo congelatore. Non è esclusa alcuna ipotesi, da una forma funerea di “animal hoarding” alle messe nere oppure che i micetti fossero utilizzati come cibo da dare in pasto ad animali esotici. Comunque un caso veramente macabro.


Categorie: News dal Mondo

Terremoto. Volontari Enpa già mobilitati, operativi a Norcia. Appello a strutture di accoglienza: accettino anche gli animali degli sfollati

31/10/2013

L’Unità di Intervento Nazionale di Enpa ieri pomeriggio è subito partita alla volta delle zone terremotate con un’ambulanza veterinaria e un’automedica. Viabilità permettendo, i volontari attesi a Norcia (Perugia) faranno un primo monitoraggio della situazione relativa agli animali. In queste ore l’Ente Nazionale Protezione Animali è operativo anche nelle Marche e nel Teramano, e nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto dove l’associazione continua a garantire una presenza ininterrotta.
Al momento le principali criticità riguardano soprattutto gli animali delle persone vengono evacuate dalle zone rosse. Infatti, secondo quanto noto ad Enpa, si sono verificate resistenze da parte delle strutture di accoglienza, le quali in diversi casi avrebbero rifiutato di accettare gli animali. Per questo, in attesa di avere un quadro della situazione più chiaro e definito, Enpa si appella al senso di responsabilità e alla solidarietà di tutti affinché nessuno – umano e non umano – si trovi escluso dalla macchina dei soccorsi: è un indiscutibile dovere morale che permetterà di evitare un’emergenza nell’emergenza. Quella di animali abbandonati a sé stessi e quella di persone che, come già accaduto in passato, pur di non separarsi dai loro amici sono pronte a rifiutare gli aiuti.


Categorie: News dal Mondo

Trentacinque cani in 50 metri quadrati. Sequestrati, potrebbero tornare al loro detentore. decisione incomprensibile, Enpa presenta opposizione

31/10/2013

Erano stati sequestrati il 19 settembre con un’operazione congiunta dei Carabinieri del Nas e dei volontari dell’Enpa di Oristano, perché detenuti in precarie condizioni igienico sanitarie, ma ad oggi 40 cani rischiano di tornare al loro detentore, una donna residente a Bonarcado (Oristano). Ad emettere il provvedimento di dissequestro il Tribunale di Oristano, con una decisione che la Protezione Animali – sollecitata dalla propria Sezione di Oristano – non esita a definire incomprensibile. Tra l’altro sono numerose le persone che si sono offerte di sostenere le spese per le cure degli animali; pertanto, una eventuale restituzione dei cani sarebbe causa di forte disapprovazione pubblica.
Al loro ingresso nell’abitazione, per il quale si è reso necessario forzare la porta, i militari dell’arma ed i volontari dell’Enpa hanno trovato una situazione di sconcertante degrado. Infatti all’interno dell’appartamento, su una superficie di appena 50 metri quadrati, erano detenuti addirittura 35 cani, reclusi all’interno di tre box improvvisati (uno per stanza) separati tra loro da piccoli cancelli di plastica che impedivano agli animali di uscire dalle stanze in cui erano confinati. Secondo quanto accertato nel corso dell’operazione non solo non venivano effettuate le necessarie pulizie dell’area – di fatto impossibili – ma ai cani non era neanche garantito un adeguato e salutare ricambio d’aria. Altri cinque cani, uno dei quali affetto da leishmaniosi e abbandonato a sé stesso, sono stati trovati all’esterno dell’abitazione, in un cortile.
L’intervento congiunto di Carabinieri ed Enpa ha inoltre portato al sequestro di un dispositivo ad ultrasuoni (il cui uso è vietato dalla legge), ingenti quantità di farmaci ospedalieri (non è ancora chiaro come e perché la donna se li sia procurati), un tablet, un notebook, documenti identificativi degli animali e addirittura una pelle conciata che si ipotizza essere stata ricavata da un cane deceduto. Posti sotto sequestro preventivo, gli animali furono affidati alla custodia giudiziale dell’Enpa che ha trovato una sistemazione idonea alle loro esigenze socio-etologiche. Sembrerebbe che alcuni degli animali potrebbero essere coinvolti nel traffico illecito dall’Est Europa, essendo stati trovati anche tre passaporti di origine slovacca ed uno polacco. Una ipotesi per confermare la quale sarebbe dunque necessario approfondire le indagini proprio verificando il contenuto del notebook e del tablet che, invece, stanno per essere riconsegnati.
«A nostro avviso, i fatti accertati dai Nas e i certificati veterinari proverebbero il reato di maltrattamento, perché la proprietaria ha dimostrato di non avere cura degli animali e non avere a cuore il loro benessere – spiega l’ufficio legale di Enpa -. Tanto più che su casi di questo tipo esiste una consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione. Ci stupiamo dunque che gli animali siano riconsegnati proprio a tale detentrice».
Tra l’altro, come accertato dall’Enpa, le femmine – non sterilizzate – sarebbero state costrette a ripetere un parto cesareo; cosa che per i cani è causa di gravi sofferenza. Come se ciò non bastasse, alcune di loro avrebbero da poco dato alla luce dei cuccioli, di cui non si è trovata traccia e dai quali sarebbero state separate ben prima dei termini previsti dalla legge. Infine, cinque cani sono stati trovati in gravi condizioni di salute, refertate nel dettaglio da una clinica veterinaria.
«Per questo – aggiunge l’ufficio legale Enpa – non riusciamo a trovare alcun elemento che possa motivare il provvedimento di dissequestro disposto dal magistrato.» Restituirli alla loro “proprietaria” – come disposto dal magistrato – significherebbe dunque ripristinare lo status quo ante, al quale sono stati sottratti con il sequestro, e farli ripiombare in una condizione di estrema sofferenza e di deprivazione. Anche perché la donna non ha a disposizione una struttura idonea dove ospitare un numero così ingente di animali assicurando loro condizioni di pieno benessere. Insomma, secondo l’Enpa è elevato il rischio che la restituzione possa riprodurre la stessa situazione antecedenti al sequestro.
Ma c’è anche un altro aspetto da considerare. Il dissequestro di altro materiale probatorio, quali i farmaci trovati nell’abitazione e i dispositivi informatici, impedirebbe all’autorità giudiziaria di accertare come tali farmaci si trovassero lì, e di verificare se da tali supporti possa risultare un eventuale coinvolgimento della donna in un commercio non autorizzato di animali. 


Categorie: News dal Mondo

Shrek, il cane abbandonato e salvato dopo che era stato scambiato per un vecchio "tappeto"

31/10/2013

L’ennesima storia di abbandono e crudeltà ma per fortuna è finita bene per Shrek. Il piccolo cane è stato trovato in una fattoria in Ontario, Canada, ricoperto di pelo e sporcizia e paralizzato dalla paura. Quando la famiglia Gough lo ha visto – come riportato dall’ huffingtonpost.it hanno pensato si trattasse di un vecchio tappeto o magari di un coyote morto.
Lo hanno portato subito dal veterinario dove il cagnolino bianco è stato soprannominato Shrek per l’aspetto malandato e un po’ mostruoso. Ma sotto tutto quel pelo si celava un dolce animale che è stato curato e rimesso in sesto. Dopo ore di lavoro, hanno rimosso ben 1.5 kg di pelo.
“L’ironia è che sia stato trovato vicino ad un pozzo ed ora passerà dalla timidezza e la paura all’amore e alle coccole di una famiglia”, scrive la clinica dov’è in cura Shrek su Facebook. La “storia di Shrek” su Facebook ha già raggiunto più di 300 “mi piace” e quasi 200 condivisioni. Sulla pagina sono visibili le foto di Shrek prima e dopo la radicale tolettatura
“Quando si è svegliato dall’anestesia, abbiamo capito di aver un fantastico piccolo esemplare di cane fra le mani”, scrivono i suoi veterinari su Facebook. “E’ terrorizzato della sua stessa ombra ma non è affatto malvagio né aggressivo”. Tre giorni dopo il ritrovamento, Shrek ha cominciato ad interagire con altri cani e permesso ad altre persone di prenderlo e accarezzarlo.
Shrek ora é un cane famoso con un gigantesco fan club che continua a ricevere da tutto il mondo espressioni di affetto e simpatia e la clinica spera che presto possa godere di quello di cui questo cagnetto ha veramente bisogno: l’amore di una famiglia.


Categorie: Curiosità

Scoperta nel bresciano una cascina degli orrori. Il proprietario sarebbe un veterinario

31/10/2013

Nella campagna di Nuvolera, due volontari del Partito Protezione Animali avrebbero scoperto in una cascina una situazione tanto sconvolgente che non bastano le parole per definirla.
Vitelli morti da diversi giorni gettati su cataste di legno, cani bruciati ed una vasta area piena di ossa animali tra le quali ben identificabili mascelle e teschi di cane.
Immediata la richiesta di intervento inoltrata al Corpo forestale dello Stato di Brescia e Gavardo, all’Asl di Brescia ed ai carabinieri di Nuvolento. Il proprietario dell’area – come riportato dall’Ansa – sarebbe un veterinario che e’ stato denunciato, all’arrivo delle autorita’ ha tentato di distruggere ed eliminare le carcasse, anche usando una ruspa. I due rappresentanti del Ppa sono pero’ riusciti a scattare diverse fotografie. In un’altra proprieta’ del veterinario erano tenuti vitelli in ricoveri di fortuna e con materiali di recupero, in condizioni incompatibili con la loro natura. Gli animali sono stati posti sotto sequestro dal corpo forestale dello stato. Sono ancora in corso accertamenti utili alle indagini.
”Ho visto scene da film horror in questa cascina” ha commentato il veterinario dell’Asl. Per i rappresentanti del Ppa intervenuti sul posto ”la spregiudicatezza di questa persona e’ stata indescrivibile, mai visto nulla di simile. Pazzesco poter osservare tanto disprezzo per gli animali; il fatto poi che sia proprio un veterinario, aggiunge un certo sconforto. L’augurio e’ quello che la magistratura possa, individuate tutte le possibili responsabilita’, infliggere delle pene esemplari”.


Categorie: News dal Mondo

Preservativi per cani e gatti on line. L’ultima trovata per combattere il randagismo negli USA

30/10/2013

E’ vero che su internet si può trovare di tutto ma i preservativi per cani e gatti e in particolare come farglieli usare non può che suscitare ilarità. Proprio su questo ha contato un’associazione animalista americana per combattere il triste fenomeno del randagismo con ironia.
A San Francisco la Sf Spca (San Francisco Society for the prevention of cruelty to animals) ha  lanciato una campagna pubblicitaria online che raccomanda di usare profilattici per cani e gatti.
Il sito che ha pubblicato questa raccomandazione si chiama PetCondom.org.
In breve tutta la comunità web, attraverso i più famosi social network, ha parlato del sito tanto che su Twitter è stato anche creato un hashtag (parola chiave preceduta da #) su misura per stimolare la discussione. In pratica, la Sf Spca ha dato vita ad un sito “civetta” pubblicizzato sul web, dal quale sembrerebbe possibile acquistare profilattici per cani e gatti. Salvo poi, dopo aver cliccato sulle istruzioni per saperne di più, vedersi recapitare questo messaggio: “Ma andiamo, l’unica soluzione per non avere cucciolate indesiderate è la sterilizzazione”. Insomma, gli esperti dell’ospedale veterinario Sf Spca Spay/Neuter Clinic bacchettano subito chi pensa di poter far utilizzare preservativi al proprio cane o gatto piuttosto che ricorrere alla sterilizzazione, unico metodo efficace contro il randagismo e le cucciolate non programmate, che espongono al rischio di abbandoni. Piuttosto, si consiglia di rivolgersi alla clinica californiana che offre anche tariffe agevolate e servizi gratuiti per animali in difficoltà.


Categorie: Curiosità

Ad Avellino niente Tares a chi adotterà un randagio del canile comunale e sterilizzazione per i cani di quartiere

30/10/2013

L’Amministrazione Comunale di Lecce ha fatto da apripista con la campagna “Adotta un cane randagio e pagherai meno Tares” e anche il Comune di Avellino ha scelto di seguire questa formula per dare una chance ai randagi e ottimizzare le spese.
La delibera approvata dalla giunta di Avellino, presieduta dal sindaco, su proposta dell’assessore all’Ambiente, prevede un contributo fino a 700 euro l’anno ai cittadini che adotteranno uno dei cani randagi oggi ospiti del canile convenzionato con il Comune. Il contributo economico non sara’ comunque inferiore a quello che il nucleo familiare di chi adotta versa per il pagamento della Tares.
Attualmente, per il mantenimento di ogni randagio il comune di Avellino versa circa 850 euro l’anno ai gestori della struttura convenzionata. “Non si tratta soltanto di realizzare risparmi – ha spiegato l’assessore Ruberto – ma anche di favorire iniziative di cittadinanza attiva indispensabili per la gestione dei servizi di pubblico interesse”. Le procedure di affidamento ai cittadini che ne faranno richiesta, insieme ai controlli, saranno affidate ad una associazione protezionista di volontariato.
Nei prossimi giorni sul sito web del Comune di Avellino, verranno pubblicate le foto dei cani in adozione e per contrastare il fenomeno del randagismo in città saranno stabiliti una serie di contatti con le Associazioni per un Protocollo d’Intesa utile ad avviare il monitoraggio dei cani e verificarne anche lo stato di salute e di eventuale pericolosità. Una condizione fondamentale per realizzare questo secondo provvedimento – adottato dalla giunta – è il coinvolgimento dei veterinari dell’Asl, che una volta effettuato l’intervento di sterilizzazione del cane e terminata la fase post – operatoria, dovrà accertare la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose e riconoscere al cane il diritto di essere animale libero. Solo in queste condizioni questo animale sarà definito cane di quartiere, così come prevede l’articlo 10 della L. R. Campania n. 16 / 2001. Anche in questo caso sarà realizzato un fronte sinergico con le associazioni di volontariato che dovranno proporre al servizio veterinario dell’Asl il riconoscimento dei singoli animali.


Categorie: News dal Mondo

Dopo la corrida, la Catalogna mette al bando anche i circhi con animali

30/10/2013

La Catalogna, portabandiera nel rispetto e la protezione degli animali, dopo aver cancellato la corrida dal suo patrimonio culturale, ha deciso di vietare il coinvolgimento di animali a tutti i circhi della regione. Secondo quanto riportato da El Pais la norma sarebbe stata inserita in un emendamento della Legge salva-animali che entrerà in vigore a partire dal 2014. La Catalogna per evitare maltrattamenti e sofferenze, e inserirà il divieto in un nuovo articolo della vigente legge di Protezione degli animali.
La regione sarà così, la prima in Spagna a vietare gli spettacoli circensi con animali, sebbene attualmente  99 comuni catalani e 133 in tutta la penisola iberica già lo facciano con ordinanze municipali.  Il divieto è’ contenuto in una proposta di modifica dell’articolo 6 della Legge di Protezione degli Animali, avallata da 5 dei 7 gruppi politici presenti nel Parlamento catalano, CiU, Erc, Psc, Icv-EUiA e Cup, che avevano assunto un impegno pre-elettorale in questo senso con l’associazione animalista Libera.
Il presidente di Libera, Carlos Lopez, ha espresso soddisfazione perché “ancora una volta il Parlamento catalano torna a guidare la lotta in difesa dei diritti degli animali”.


Categorie: News dal Mondo

Agli arresti domiciliali “evade” per portare il suo cane ferito dal veterinario. Assolto

30/10/2013

Un quarantenne di Momo, in provincia di Novara, agli arresti domiciliari, non ha esitato un attimo, per amore del suo cane gravemente ferito da un altro cane, a lasciare il proprio domicilio per portare il suo cucciolo in fin di vita dal veterinario.
Il suo barboncino era uscito a passeggio con il padre dell’uomo ma all’improvviso il cane di un vicino lo aveva aggredito ferocemente. Quando il padre era tornato a casa con il cagnetto sanguinante tra le braccia, il proprietario non aveva avuto esitazione e, dopo aver chiesto ai familiari di avvisare i carabinieri della sua uscita, accompagnato in auto dal padrone del cane aggressore del suo cucciolo, si era recato a Oleggio, paesino distante solo pochi chilometri, dove però il veterinario non era riuscito a salvare il barboncino. Dopo il grande dolore per la perdita del suo quattrozampe era arrivata anche la denuncia dei carabinieri locali che non avevano voluto sentire ragioni e lo avevano accusato di evasione.
Sono passati cinque anni da quel settembre 2008 e l’accusa verso l’uomo è caduta perché il giudice, dimostrando sensibilità e  buon senso, ha assolto l’imputato riconoscendo la mancanza di una volontà cosciente di violare il provvedimento restrittivo cui era sottoposto.  


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