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Le porte del Bundestag ancora chiuse per i cani, la decisione alla prossima legislatura

29/07/2013

Per i deputati tedeschi la possibilità di portare i loro quattrozampe in parlamento si allontana ma resta una speranza. Circa un mese fa una ventina di deputati aveva presentato al presidente del Bundestag, Norbert Lammert, la richiesta di accedere agli uffici con i propri cani, Il presidente ha respinto la richiesta di accesso, passando alla prossima legislatura il compito, se crede, di cambiare le regole.
La Bild ha pubblicato una lettera al deputato Heinz Paula in cui Lammert spiega che “sulla base delle reazioni dei vari gruppi parlamentari, non ho l’impressione che la maggioranza dei colleghi auspichi o ritenga necessaria una modifica della regolamentazione vigente”.
Nell’articolo 4 del regolamento interno del Bundestag si vieta ai parlamentari di condurre in aula un animale, ad eccezione dei cani per ciechi. Nella richiesta, pervenuta il 26 giugno scorso dai 20 deputati Spd e Verdi, era scritto che la presenza in aula di un cane favorirebbe il clima di lavoro.
Gli stessi onorevoli avevano dato il via a questo scopo alla campagna “Kollege Hund”, collega cane. Comunque, il rifiuto di accesso dei quattrozampe espresso da Lammert non è comunque definitivo, perché il presidente del Bundestag lascia aperta una scappatoia, scrivendo che “in ogni caso su questa richiesta si deciderà nella prossima legislatura”, che inizierà dopo le elezioni per la Cancelleria del 22 settembre.
Intanto, il deputato Heinz Paula è soddisfatto della proposta e l’ha definita “un piccolo passo nella giusta direzione”.


Categorie: News dal Mondo

Se la crisi non risparmia neppure le tartarughe, abbandonate sempre piu' numerose, c’è chi si prende cura di loro

29/07/2013

Sono veramente deliziose le tartarughine d’acqua ma, gli esemplari della specie più comunemente venduta nei negozi ,non resteranno così piccine come le vediamo nelle vetrine, cresceranno (fino a 28 cm)  se ben allevate e nutrite tanto da essere necessario attrezzare un laghetto esterno per farle nuotare e vivere in maniera adeguata.
Per questo, se nel 2010 erano poche decine di esemplari, le tartarughe abbandonate, oggi sono 700, un vero e proprio ”esercito”, le cui fila si sono ingrossate anche per il protrarsi della crisi economica. A dare una casa e le cure di cuinecessitano queste testugini, il Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo di Magione, a ridosso del lago Trasimeno, di proprieta’ della Provincia di Perugia.
Al Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo arrivano tartarughe da tutta Italia. A rivolgersi alla struttura, diretta dall’ittiologo Mauro Natali, sono privati cittadini che, impossibilitati a tenere le tartarughe con se’, sanno di poter contare sulla professionalita’ del personale della struttura. Ma spesso sono anche le amministrazioni pubbliche di tutta Italia a inviare esemplari rinvenuti durante le bonifiche degli invasi pubblici, dove le tartarughe finiscono per mano dei loro stessi proprietari. ”La detenzione di giovani tartarughe acquatiche di varie specie come animali da compagnia e’ pratica comune – riferisce Natali – ma spesso l’acquirente non si rende conto della taglia che raggiungono in pochi anni, se allevate correttamente, e dei problemi che ne possono derivare”.
”Da una attivita’ iniziata quasi casualmente – racconta Natali – dopo il rinvenimento di alcune tartarughe nel Trasimeno, ci si e’ resi conto che con un minimo impegno, si poteva rendere un servizio importante, perche’ oltre alla tutela si garantiva la salvaguardia degli ambienti naturali dalla sempre negativa introduzione di specie esotiche”.
Le tartarughe del Centro vivono in grandi vasche all’aperto nei mesi estivi e in inverno, le piu’ piccole, in spazi allestiti in una camera coibentata dove, grazie ad un impianto di filtraggio e riciclaggio dell’acqua e a lampade a raggi infrarossi per il riscaldamento, trascorrono i mesi piu’ freddi.


Categorie: News dal Mondo

E’ morta Samir, la tigre che sbranò il proprietario. Cause naturali, ma da chiarire

29/07/2013

E’ morta Samir, la tigre di sette anni che all’interno del parco Martinat di Pinerolo (Torino) aveva aggredito e ucciso il 2 luglio scorso Mauro Lageard, 72 anni. L’animale era ospite del parco zoologico di Fasano dal 12 luglio scorso. Ne dà conferma il direttore zoologico della struttura, Fabio Rausa che parla, in una nota, di ”cause naturali”. Secondo quanto si è appreso, la tigre, che era arrivata nel Brindisino insieme a un leopardo e a un’altra tigre, alloggiata nel reparto dedicato ai suoi simili e visibile al pubblico, sarebbe stata trovata senza vita ieri, distesa, dai ranger. La segnalazione è stata inviata alla Asl e alle autorità competenti. A quanto riferisce Rausa, sarà eseguito sul corpo dell’animale un esame necroscopico, sebbene non vi siano, così come accertato anche dal magistrato di turno della Procura di Brindisi Pierpaolo Montinaro, segni che possano far pensare ad una uccisione oppure a maltrattamenti.
”Lo stato di salute di Samir era sufficientemente buono, Samir non ha mostrato nulla di cui preoccuparsi fino alla sera prima, quando è stato fornito il cibo, come al solito, prima della chiusura. La tigre aveva manifestato una certa apatia e pigrizia. Ieri i ranger stupefatti si sono resi conto che il maschio, disteso come spesso faceva in gran relax nel suo reparto preferito, non dormicchiava ma si era spento per sempre, forse nel sonno”. Così Rausa spiega in una nota le circostanze in cui è stata trovata morta la tigre giunta da Pinerolo dopo che, con altri suoi simili, aveva ucciso chi lo accudiva da anni. ”L’esemplare – si legge nel comunicato dello zoo di Fasano – alloggiava in un apposito recinto con l’altra tigre del gruppo, la femmina Tara e i due andavano d’accordo. Tara era molto più anziana, così come lo era anche il leopardo ospite della stessa struttura del Brindisino, proveniente come Samir da Pinerolo. Ci era stato riferito che gli esemplari non erano proprio al massimo delle condizioni fisiche”.
“E’ anche possibile, ma si tratta solo di un’ipotesi, che l’animale si sia lasciato morire, anche a seguito del distacco dall’ambiente dove era cresciuto”, dice all’Adnkronos Salute Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi),
Le guardie forestali di Pinerolo hanno avvisato Carla Agosteo, moglie della vittima che si era opposta al trasferimento degli animali. ”Alla signora Carla – scrive Rausa – esprimiamo tutto il nostro cordoglio per il dolore che sta vivendo. Ci resta la convinzione che Samir non era affatto aggressivo, che non esistano tigri killer, ma uomini imprudenti o troppo confidenti”.


Categorie: News dal Mondo

Entusiasta partecipazione di pubblico e quattrozampe alla 25° edizione del Concorso Cane Fantasia per festegiare i 50 anni dell’Enpa di Savona

29/07/2013

Grande successo, ancora una volta, per la 25° edizione del Concorso Cane Fantasia, organizzato dai volontari della Protezione Animali e aperto a tutti i soggetti, di qualsiasi genealogia, forma, dimensione, peso e carattere svoltasi a Savona lo scorso venerdi.
Hanno sfilato 110 cani e hanno vinto Sammy (cocktail), maschio fantasia di 16 anni di Carmelo Callea, Ula (juniores) femmina di 8 mesi di Tatiana Bellotto e Mia, cagnetta di razza di Pamela Maghenzani, tutti di Savona.
Per le ‘adozioni del cuore’ hanno sfilato Baby, 10 anni e Tommy di 12, ex ospiti del rifugio Enpa di Cadibona, adottati da Eliana Grillo e Francis Rossi.
Tutto il ricavato della serata è destinato alle spese di ristrutturazione del rifugio dedicato alla fondatrice Ada Fre, gloriosa struttura che in 50 anni di attività ha salvato dalla morte quattromila cani abbandonati e la cui pratica edilizia di completa ricostruzione è stata presentata per l’autorizzazione al Comune di Savona lo scorso aprile.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

A Lecce nasce il primo bar “dog friendly” della città: ciotola d’acqua fresca e biscottino a forma di osso gratuiti

29/07/2013

Sarà il bar Astoria di Porta San Biagio il primo locale dog friendly della città. Grazie ad un’intesa tra i proprietari del bar e l’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune, il bar Astoria sarà il primo a garantire il libero accesso ad ogni area adibita alla somministrazione in aggiunta a comfort e i servizi gratuiti, ciotola d’acqua fresca e biscottino a formo di osso inclusi, per gli amici a 4 zampe di cittadini e turisti. Sulla scia di questa iniziativa altri locali pubblici della città potrebbero seguire l’esempio e aprire altri dog friendly. Per i cani l’estate non sempre è sinonimo di divertimento, spensieratezza e vacanze, ma da oggi, finalmente, un faro nello scenario dei locali di Lecce.
L’articolo 24 del Regolamento Comunale per la Tutela ed il Benessere degli Animali già regola l’accesso degli animali negliesercizi pubblici. Secondo quanto prevede la norma comunale i cani, accompagnati dal proprietario o detentore a qualsiasi titolo, se provvisti di guinzaglio e museruola, a patto che non sporchino e che non creino disturbo o danno alcuno, hanno libero accesso, a tutti gli esercizi pubblici situati nel territorio del Comune di Lecce salvo quelli per cui è previsto il divieto a norma delle disposizioni esistenti.Mentre è facoltà del titolare del pubblico esercizio non ammettere gli animali al proprio interno previa comunicazione al sindaco.
Si apre una nuova strada che ha l’intento di condurre verso una più serena convivenza tra animali “Dog Friendly” sarà un marchio che distinguerà i locali che garantiscono sempre e comunque l’accesso, i servizi e i comfort ai cani.
“Come è ben noto – dichiara l’assessore Andrea Guido – la stagione calda è la più temuta dai nostri amici a quattro zampe, infatti ogni estate vengono abbandonati tantissimi animali per la poca voglia dei loro padroni di portarseli dietro durante le trasferte estive. Tantissime invece sono le difficoltà nelle quali incorrono quei padroni che amano i loro animali e vorrebbero condividere con loro le vacanze estive. Per questo sempre più a gran voce associazioni animaliste e cittadini privati chiedono ai comuni di dotarsi di strumenti idonei per sensibilizzare i cittadini nei confronti dei diritti e degli animali d’affezione e dei loro padroni”.
“Il Salento intero – continua Guido – ovviamente è coinvolto in prima persona in questa discussione, essendo mèta preferita da molti per i proprio periodi di villeggiatura. In quest’ottica, un buon servizio di ospitalità per cani e padroni non solo attirerebbe molti turisti che non intendono separarsi dai propri animali domestici, ma sicuramente rappresenterebbe anche un incentivo significativo per far desistere alcuni dall’abbandonare i propri animali pur di non rinunciare alle vacanze”.
“Anche questa iniziativa, dopo quella del Dog Beach istituito a San Cataldo – conclude l’assessore all’Ambiente – intende dare seguito a quanto già ho iniziato con la questione dell’utilizzo degli animali nei circhi e la modifica al Regolamento Comunale sul Benessere degli Animali. Mi ritengo soddisfatto per i risultati che si sono raggiunti in tal senso, soprattutto per l’accrescimento di una certa sensibilità collettiva nei confronti degli animali e della loro dignità”. 


Categorie: Curiosità

Allevatore senese promette taglia di 1000 euro per chi gli consegna un lupo vivo o morto. E’ un reato

29/07/2013

Alle gravissime parole che avrebbe pronunciato un allevatore senese e che, stando a quanto riportato dall’Agenzia Ansa, avrebbe intenzione di offrire “una taglia da mille euro per chi gli porterà un lupo, vivo o morto”, la Lav è pronta alla denuncia.
L’allevatore, se qualcuno non interverrà, si direbbe pronto a sacrificare anche le sue ultime pecore, per tendere una trappola ai lupi. “Se cadono nella trappola e riusciamo a beccare i lupi – prosegue l’uomo, anche in tono provocatorio – c’è tutta la determinazione da parte della nostra azienda a eliminarli e portarli in prefettura.
L’allevatore che, sempre secondo l’Ansa, lamenta lo sterminio del suo gregge ad opera dei lupi (e per il cui risarcimento economico vi sono leggi che glielo assicurano, se comprovato il danno) aggiungerebbe anche che “l’anonimato è garantito”. Se rispondenti al vero, tali affermazioni configurerebbero per l’allevatore il reato di istigazione a delinquere ai sensi dell’articolo art 414 del Codice penale, mentre coloro che dovessero mettere in pratica tale proposito, incorrerebbero nella violazione degli articoli 544 bis (uccisione senza motivazione), 624 e 625 n. 7 (furto venatorio).


Categorie: News dal Mondo

Cani e gatti romani, visite veterinarie gratuite per chi non puo' permettersele

26/07/2013

È attivo un nuovo progetto del Servizio Benessere degli Animali di Roma Capitale che prevede l’erogazione di contributi per una serie di prestazioni sanitarie di base per cani e gatti familiari. Il progetto è finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del randagismo “di ritorno”, favorito anche dall’attuale situazione di crisi. Con questo progetto si vuole in sostanza fornire un aiuto concreto in favore di chi, pur in difficoltà economica, non vuole rinunciare alle cure del proprio animale e nemmeno vuole abbandonarlo.
Numerose le prestazioni alle quali è possibile accedere: dalle sterilizzazioni alle sverminazioni, dalle vaccinazioni alle analisi, fino all’asportazione di alcuni tumori. Queste potranno essere fornite entro il 31 dicembre e comunque fino all’esaurimento dei fondi disponibili.
Per accedere al servizio è necessario essere residenti a Roma e aver iscritto l’animale all’anagrafe canina o felina. Per ottenere le prestazioni previste è necessario avere un reddito Isee inferiori ai 15.000 euro, oppure la titolarità di pensione sociale, o ancora essere cittadini non vedenti con cane conduttore. Possono avere diritto al contributo anche associazioni no profit impegnate in specifici progetti di cura.
Tutte le informazioni in dettaglio sull’accesso ai contributi, sui requisiti, sulle domande e sulla documentazione da allegare, sulla pagina dedicata del sito del Dipartimento Ambiente.
Il Servizio Benessere degli Animali offre un servizio che prevede l’erogazione di una serie di prestazioni sanitarie di base che verranno fornite sino ad esaurimento dei fondi disponibili e comunque non oltre il 31 dicembre 2013.
I destinatari del progetto sono cani e gatti familiari con i loro proprietari ed è mirato a contrastare il “randagismo di ritorno” anche favorito dall’attuale crisi economica.
Le prestazioni saranno erogate in regime di “tariffa certificata”.
Indispensabile per l’accesso al servizio è la registrazione del proprio animale presso l’anagrafe canina e felina.
Il servizio è riservato ai residenti nella città di Roma, che si trovano in almeno una delle seguenti condizioni, comprovate da apposita documentazione allegata:
• Appartenenti a famiglie con reddito certificato con modulo fiscale ISEE non superiore a 15.000 Euro.
• Titolari di pensione sociale.
• Cittadini non vedenti con cane conduttore.
• Associazioni “no-profit” impegnate in progetti di “per care” certificati presso ospedali, centri recupero, case famiglia protette.
Le prestazioni erogabili sono:
• Sterilizzazione cane maschio
• Sterilizzazione gatto maschio
• Sterilizzazione cane femmina
• Sterilizzazione gatto femmina
• Asportazione tumori mammari
• Asportazione tumore testicolare
• Ricovero per gli interventi previsti
• Vaccinazione epta-valente del cane
• Vaccinazione trivalente del gatto
• Sverminazione dei cuccioli
• Analisi di laboratorio con 8 parametri previsti.
• Prestazioni in urgenza, di “piccola chirurgia” quali ad esempio estrazione di un corpo estraneo da occhio, naso, orecchio.
• Eutanasia pietosa, compreso l’incenerimento.
La richiesta va presentata al Dipartimento tutela ambientale e del verde- Protezione civile, Servizio Benessere degli Animali – Circonvallazione Ostiense n. 191 00154 Roma oppure inviata per posta o via fax al numero 06.671071523
A seguito della presentazione della domanda corredata dalla documentazione necessaria da parte del cittadino il Servizio benessere degli animali fornirà il recapito del medico veterinario che dovrà effetturare l’intervento.
Con questo progetto l’ Amministrazione Capitolina, vuole essere vicina ai cittadini fornendo un aiuto concreto in favore di chi, pur in difficoltà economica, non vuole rinunciare alle cure del proprio animale e nemmeno vuole abbandonarlo.
Per informazioni contattare l’URP del Dipartimento Tutela Ambientale del Verde – Protezione Civile ai numeri: 06.67105457, 06.671071253 oppure scrivere un’e-mail a ld.ambiente@comune.roma.it. (settimanalezona.com)


Categorie: News dal Mondo

Si inaugura oggi all’Acquario di Genova la nuova prigione per i delfini da 30 milioni di euro

26/07/2013

Mentre lanci di agenzia annunciano i festeggiamenti che si terranno oggi a Genova per l’apertura del nuovo padiglione dei cetacei dell’Acquario, progettato da Renzo Piano, la Lav, con una nota, sottolinea l’inadeguatezza della struttura e lo sperpero di denaro pubblico.
“Non c’è nulla da festeggiare domani e dopodomani per Genova, e per i cittadini, con l’apertura di una vasca per delfini all’Acquario, un ergastolo per animali costato 30 milioni di euro, più della metà di quelli assegnati a nuove case, scuole, parchi e cultura nella città.
Per questo, in concomitanza con l’inaugurazione del “Padiglione dei cetacei”, annunciamo un esposto alla Corte dei Conti affinché si verifichi la destinazione dei contributi pubblici (molti dei quali residui della Legge del 1991 di finanziamento delle “Colombiane”) e di quelli che Regione, Provincia e Comune erogano a questo zoo d’acqua, anziché a opere di pubblica utilità.
La struttura è profonda dai 5,8 ai 7 metri, ma un delfino normalmente si immerge fino a 800 metri e nuota per decine di miglia al giorno in mare aperto il contrario di una effettiva tutela degli animali, che deve avvenire in natura e non in tinozze da spettacolo con musica ed esibizioni alla corte del dominio dell’uomo.
Esattamente l’inverso delle seppur minime norme sul cui rispetto faremo presentare alla Camera e al Senato un’interrogazione ai Ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della Salute.
La società che ha realizzato il padiglione, non ha mancato di sottolineare che sono state poste in atto tutte le attenzioni per rispettare gli animali, persino il colore blu scuro per proteggere la retina dei cetacei…….


Categorie: News dal Mondo

Animali sotto il sole sfruttati per l’accattonaggio. Il Comune di Firenze chiude un occhio, anzi tutti e due.

26/07/2013

Usare gli animali nell’accattonaggio per impietosire cittadini e tutisti che affollano le vie di Firenze  è vietato ma il l’Amministrazione Comunale di Firenze ha scelto la linea “morbida” e quindi i mendicanti hanno ripreso impunemente le loro postazioni sulle strade, tenendo questi poveri animali ore e ore sotto il sole. Sono molte le segnalazioni giunte in questi giorni alla polizia municipale e all’Enpa per il caso di via degli Speziali. Qui un mendicante sta utilizzando un cocker fulvo per accattonaggio e nonostante le sollecitazioni di alcuni cittadini verso la Polizia Municipale, la cosa continusa come se nulla fosse, nonostante la Toscana  con la Legge Regionale 59/2009; articolo 17,  vieti l’utilizzo di animali “con ruoli attivi” per accattonaggio. L’estate a Firenze porta spesso a temperature altissime come avviene in questi giorni – come riporta il quotidiano La Nazione – mettendo a rischio la salute degli uomini, ancor più per gli animali esposti a colpi di calore che potrebbero avere esiti anche mortali. I lettori hanno inviato la foto del mendicante e denunciato il fatto anche sui social network.
“La persona ripresa nella foto – risponde nell’Enpa ad un cittadino che ha segnalato il caso – è conosciuta a questo ufficio, in quanto più volte sanzionato per gli stessi motivi, il cane è regolarmente microcippato e di sua proprietà, il problema è che pur essendoci un Regolamento per la tutela animali e un Regolamento di polizia municipale dove in entrambi i casi vietano l’accattonaggio con animali, il Comune ha scelto una linea morbida e non interviene con decisione per evitare queste esose situazioni. Morale : le sanzioni non vengono pagate (senza fissa dimora e irreperibile e senza soldi) ; il cane anche se si procede al sequestro viene poi restituito perché regolare, quindi prendiamo atto di ogni segnalazione che arriva e sistematicamente ogni sei mesi le trasmettiamo al Comando della Polizia Municipale, all’assessore all’ambiente, all’ufficio diritti animali e alla Asl veterinaria, competenti per territorio. Alla fine gli unici a fare le sanzioni siamo noi, ma non le pagano”.
Se la legge esiste perche il Comune non esige che i suoi agenti la facciano rispettare? Se il cane è chiaramente sottoposto a maltrattamento perché non viene sequestrato e vietato all’uomo di possederne altri? Un’immagine di degrado e menefreghismo che Firenze non merita.


Categorie: News dal Mondo

“Controcampo”, il thriller di Giorgio Ronco tra cacciati e cacciatori, disponibile anche online

26/07/2013

Non è vendetta. Non solo. È un messaggio che lentamente raggiunge le dimensioni di una protesta mondiale ed è nato come un sasso in uno stagno. Quando lui uccide, lo fa da lontano, studiando ogni minimo dettaglio. Quando lui uccide è un’ombra nella loro tana, nel loro ambiente. Loro sono cacciatori, anche loro uccidono. Lui sta solo mettendo dei contrappesi che, uno dopo l’altro, attirano l’attenzione del mondo e sollevano un problema che riguarda molti. Giustizia o valori? Difendere la caccia o difendere la vita? Controcampo è un thriller duro, lucido e spietato, che racconta la storia di un cacciatore di cacciatori, con il quale Giorgio Ronco sa dipingere i tratti di un’umanità sofferta in grado di conquistare gli amanti del genere e non solo. Giorgio Ronco è nato a Vicenza nel 1945 e vive a Pordenone. Laureato in Sociologia, una lunga carriera nella comunicazione pubblicitaria, è attualmente responsabile del Centro Ascolto di quartiere. Controcampo è la sua prima pubblicazione.Il libro è edito da “Gruppo Albatros il Filo” e può essere acquistato anche online a questo indirizzo internet: http://urlin.it/41f78.


Categorie: Animali e Cultura

In Argentina un sacerdote impicca un cucciolo davanti a dei bambini e colpisce una donna intervenuta per salvarlo

26/07/2013

Mentre Papa Francesco a Rio de Janeiro esorta i giovani della Gmg a “difendere il creato in tutte le sue forme che il Creatore stesso ha affidato all’uomo in qualità di custode”, proprio nella sua terra, l’Argentina, la scorsa settimana è avvenuto un episodio di crudeltà verso un animale ancor più scioccante e vergognoso perché a commetterlo sarebbe stato un sacerdote cattolico.
Nella cittadina di Fortuna, un sacerdote di 89 anni avrebbe impiccato un cane davanti ad un gruppo di bambini ospiti della sttruttura di accoglienza dove il religioso vive per essere di conforto a anziani senza tetto e donne vittime di violenza familiare con ragazzini ((?)
Uno dei testimoni, Gabriel Gomez, racconta: “Ha sempre dimostrato di essere infastidito dai cani randagi. Quel giorno era di umore peggiore del solito e, vedendo un gruppo di randagi sul suo terreno, si è messo dapprima a sparare col fucile. Poi ha afferrato un cucciolo, di circa cinque mesi di età, gli ha messo una corda al collo e lo ha impiccato ad un albero”.
A denunciare alla Polizia locale l’uccisione del cucciolo, avvenuta di fronte ai bambini, è stato un operaio della struttura. L’uomo ha dichiarato che il prete avrebbe anche dato un calcio ad una donna che aveva cercato di intervenire per liberare il cucciolo, che nel frattempo stava morendo asfissiato. Una cattiveria incredibile visto che il cucciolo ucciso, era semi domestico e sarebbe stato la mascotte dei bambini della zona.
Diversa la versione del sacerdote che, sorvolando sull’accaduto, ha solo detto di essere stato minacciato e insultato da alcuni amanti degli animali. La procura ha avviato indagini per chiarire la meccanica di un fatto tanto sconvolgente.


Categorie: News dal Mondo

La commovente storia d'amore tra Cristina e il suo gatto Red

26/07/2013

Riportiamo di seguito il commovente contributo di Cristina, pubblicato dall’Enpa, che racconta la sua meravigliosa storia d’amore con il gatto Red, un ex randagio che ha scelto di stringere con lei un’amicizia forte e profonda. 

“Vivevo in un condominio anni fa, avevo di fronte un piccolo giardino.Alcuni gatti passavano spesso di lì perchè una deliziosa signora anziana dell’ultimo piano dava loro da mangiare e da bere. Un giorno vidi una sagoma rossa, una creatura magrissima, traballante, con gli occhi spaventati e sbarrati di chi sta male, di chi sente dolore. Erano un mare di disperazione quegli occhi azzurri, e reggevano un corpo che disegnava uno scheletro in ogni sua parte, in ogni suo singolo ossicino. Mi dissero che stava morendo, che una volta era un bel gatto, ma ora stava morendo.Senza un perchè, senza nessuno che si chiedesse un perchè. Non si faceva toccare, non si faceva avvicinare, aveva paura di ogni rumore, prendeva la pioggia senza scappare, non riusciva più a scappare, non riusciva più a camminare. Solo la linguetta rossa si muoveva fuori e dentro la sua bocca e penzolava poi giù, come una cosa già morta, come una cosa inutile.
Gli ho preparato una cuccia al riparo, al coperto, ho messo del tessuto caldo tra i gerani sfioriti da un autunno freddo e piovoso. Ho messo vicino una ciotola con un omogeneizzato. Mi sono allontanata e l’ho visto annusare l’aria, avvicinarsi lentamente al giaciglio, tanto lentamente da farmi sentire male solo a guardarlo. Ho sistemato la cuccia ogni giorno, l’ho pulita, ho messo da mangiare ogni volta che uscivo. Lui era sempre nascosto, ma sentivo che mi osservava. Non l’ho mai accarezzato, non ho mai nemmeno tentato, ho sempre rispettato la distanza che lui voleva avere dall’uomo, da tutti, da me. Quegli omogeneizzati gli hanno dato la forza di fare un salto, e farmi capire che voleva la sua cuccia spostata in un posto preciso, un posto che riteneva più sicuro.Da quel momento ci siamo capiti, ci siamo aspettati, ci siamo accettati, sempre senza nemmeno sfiorarsi. Poi, dopo un mese, una sera tornando a casa non l’ho visto più nella cuccia…un tuffo al cuore, ho pensato al peggio… l’ho cercato in giardino, nelle strade vicine, nulla. Non c’era, non c’era più da nessuna parte.
Sono tornata a casa con le lacrime agli occhi e quei gradini che mi portavano al primo piano, sembravano non finire mai. Poi la scoperta, davanti alla mia porta, seduto sullo zerbino c’era lui, dignitoso, silenzioso e composto, con negli occhi una luce diversa. Mi sono avvicinata piano, ho aperto la porta e lui, cauto, è entrato. La mia gatta Cleo dormiva su una poltrona, gli è andata incontro, si sono annusati, si sono presentati.Poi lui mi ha guardato, ho capito e gli messo da mangiare.Una visita nella lettiera e poi un timido salto sulla poltrona, dove dopo un pò si è addormentato.
Mi aveva scelto, mi aveva adottato. Lui mi aveva aperto la sua porta e io ero sorpresa, commossa, felice. Da quel giorno la mattina usciva e la sera mi aspettava sulla porta per rientrare in casa…poi una sera una carezza, poi un’altra e un’altra, ha accettato le mie mani, il mio desiderio di coccolarlo. Dopo quel momento non è più voluto uscire di casa.Al mattino gli aprivo la porta e lui mi guardava come dire ” Se posso..resto dentro”… Ho potuto curarlo, finalmente. Il veterinario lo ha visitato in ogni sua parte, mi ha detto che era stato picchiato, preso a calci o bastonato. Aveva fratture calcificate in vari parti del corpo, la mandibola poi era ridotta malissimo, fratturata in diversi punti.
Aveva sofferto l’indicibile quel povero gatto, i denti erano caduti in seguito alle fratture, non poteva più alimentarsi, stava morendo di stenti. E’ stato operato, curato, assistito.Si è ripreso, lentamente, ma si è ripreso. Lo chiamavano Red, nel condonimio, ho continuato a chiamarlo Red, la sua storia è anche in quegli anni, forse 6 o 7, che ha vissuto per strada, che ha vissuto alla ricerca di cibo, di caldo, di riparo, di una mano amica.La sua storia è anche il pestaggio che ha subito, la sofferenza, la fame, la paura. Cambiargli nome era una scelta sbagliata, lui non avrebbe mai dimenticato e io non potevo cancellare il suo passato infelice con una parola.
Sono passati 5 anni. Red ora è malato, ha l’insufficenza renale, non guarirà, purtroppo. Ma è sereno, è circondato da altri trovatelli che in questi anni sono entrati nella mia famiglia.Vanno tutti d’accordo, tutti sanno bene da dove vengono, tutti ricordano. Sta avendo tutte le cure possibili per la sua malattia, lo aiuterò in ogni modo, in ogni modo possibile, in ogni modo esistente, anche quando la sofferenza sarà inutile da sopportare. Lo aiuterò anche in quel dolorosissimo momento. Lui è una vita che viene prima delle mie emozioni, prima dei miei sentimenti, è una creatura che mi ha dato una gioia infinita in questi anni, che mi regalato milioni di sorrisi. E ci sarò sempre per lui, pensando a lui, al suo bene, alla sua serenità.
Ho un solo dispiacere…non l’ho mai sentito miagolare, non può farlo, non può più farlo.Chi lo ha picchiato gli ha lasciato questo perenne ricordo, a cui non si è potuto porre rimedio. Però quando Red ci prova, quando Red apre la bocca senza emettere suono, io lo sento lo stesso, io lo capisco lo stesso…e gli voglio bene ancora di più… Questa è la storia di un gatto randagio. Un gatto randagio che doveva morire, nell’indifferenza del mondo. Ha deciso di fidarsi ancora, di fidarsi di me e mi ha fatto un regalo enorme, mi ha dato una gioia che non so spiegare a parole. Riempirà i miei giorni spero per tanto tempo ancora, sarà ancora il mio principe rosso dagli occhi azzurri come il cielo, occhi in cui adesso io leggo tanta tranquillità.
Questa è la storia di un gatto, del mio gatto Red. Questa è la storia di un amore”. 


Categorie: Curiosità