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E’ morta Margherita Hack, la grande scienziata che amava gli animali, la bicicletta e le patatine fritte

29/06/2013

Ha passato la vita con gli occhi puntati sulle stelle ma non ha mai trascurato l’impegno sociale verso i più deboli e vessati, grande era il suo amore per gli animali. Era atea ma il suo pensiero era quasi francescano. Sosteneva la fratellanza con gli altri esseri come noi, noi animali che ci consideriamo diversi dagli altri animali, noi siamo animali come tutti gli altri, siamo più forti perché abbiamo un cervello più sviluppato e il computer dell’ultima generazione, ma proprio per questo, perché abbiamo un cervello più sviluppato, dovremmo sentire il dovere di rispettare tutte queste creature così simili a noi e che hanno bisogno della nostra fratellanza.
Aveva otto gatti e un cane, con loro e suo marito Aldo, 80 anni insieme, ha voluto restare nei mesi che sapeva le restavano da vivere. Quando la situazione si è aggravata, il suo ricovero era stato tenuto segreto per sua volontà, fino alla scorsa notte  quando, alle 4,30, questa donna straordinaria ha raggiunto le sue amiche stelle. Aveva compiuto 91 anni il 12 giugno scorso. Una bella età raggiunta forse anche per la sua passione per la bicicletta: “Si va abbastanza forte per assaporare l’ebbrezza della velocità e coprire distanze più lunghe di quelle che si fanno a piedi. E si va abbastanza piano per poter gustare il paesaggio e immergersi nella natura e nei suoi odori, cose impossibili in automobile”.
È stata una animalista convinta ed una vegetariana sin da bambina. “Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po’ come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano”. Riguardo alla carne, aveva dichiarato: “Non la mangerei mai, perché mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni e milioni di animali… è veramente un’ecatombe ogni giorno sulla terra”. Il suo piatto preferito erano uova al tegamino e patatine fritte.
Il pensiero di Margherita Hack su quante atrocità gli umani compiono sugli altri animali è ben espresso nell’intervento tenuto due anni fa dalla scienziata alla Terza Giornata de “La Coscienza degli Animali”
Della morte non ha mai avuto paura, nemmeno negli ultimi giorni: “Quando ci sono io non c’è la morte – diceva- e quando c’è la morte io non ci sarò”.
Non sarà così, la figura di Margherita Hack è tra quelle destinate a vivere per sempre. 


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Cavallo muore per incuria in un campo rom abusivo a Pescara

28/06/2013

Il vecchio canile comunale di Pescara è ormai una struttura fatiscente da anni occupata abusivamente da un gruppo di rom che la usano per custodirvi soprattutto cavalli ma anche alcuni cani, lasciati per lunghi periodi sotto il sole o le intemperie. I volontari della Lega nazionale per la difesa del cane che nelle vicinanze operano in un canile, si sono accorti dello stato di sofferenza di uno dei cavalli. L’animale mostrava chiaramente tutti i sintomi di una colica, una patologia che se non presa per tempo può essere letale per gli equini.
I volontari della Lega del cane purtroppo non sono riusciti a prestare il soccorso desiderato all’animale, che al loro arrivo già non ce la faceva a reggersi e presentava evidenti segni di deterioramento degli organi. Infatti, al suo arrivo, il veterinario Asl non ha potuto fare altro che constatare le condizioni disperate del cavallo e purtroppo praticargli l’eutanasia. Molto probabilmente, un intervento tempestivo da parte dei detentori, avrebbe potuto salvare la vita all’animale che – come emerso da alcune dichiarazioni – era già sofferente dalla sera precedente.
“E’ inaudito che questi animali siano detenuti per ore sotto il sole – afferma Paola Canonico, responsabile del settore Equidi Lndc sez. di Pescara – spesso bardati pesantemente, costretti a camminare, se non a correre sull’asfalto, nelle condizioni quanto più lontane a quelle naturali. Nonostante il cavallo giochi un ruolo di primo piano nelle terapie mediche, in cui la base fondante della cura è proprio l’interazione tra uomo e animale (Ippoterapia), ancora oggi è tra i pochissimi animali a non godere di una specifica legislazione, né nazionale né europea. In Italia esistono regolamentazioni comunali che ogni città stila o dovrebbe stilare per proprio conto, ma risultano
troppo generiche, e come in questo caso non assicurano la tutela dell’animale”.
Una vera incongruenza se si pensa che Pescara si fregia del titolo di città “Animal Friendly” dallo scorso anno.


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La maremmana Tuta non sarà soppressa. Il Comune revoca l'ordine di abbattimento, se ritrovata, potrà andare al canile di Massa

28/06/2013

Tuta, uno dei due maremmani, guardiani di gregge, valutati come “aggressivi” dall’Asl livornese e perciò condannati a morte non sarà soppressa dopo tante proteste, ritrazioni e pentimenti, il Comune ha deciso di revocare l’ordinanza con la quale il vicesindaco di Rosignano, in provincia di Livorno, aveva decretato l’abbattimento di Tuta. Per il suo compagno Uzi non c’è stato tempo, è stato sottoposto ad eutanasia il 17 aprile.
Per Tuta, la maremmana supestite  scappata durante la cattura, se verrà ritrovata, avrà una sorte certamente più clemente: sarà affidata  al canile “La casa di Febo” di Massa gestito da Roberto Guelfi, consigliere nazionale della Lega nazionale per la difesa del cane. 


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Oggi 28 giugno a Bruxelles piu' di 500 attivisti chiedono la chiusura dei delfinari. l'Enpa in prima fila

28/06/2013

Ric O’Barry, ex trainer protagonista del documentario Premio Oscar “The Cove“, sarà presente alla manifestazione che inizierà alle ore 15 in Place Victor Horta (Bruxelles) di fronte agli uffici dell’ “Health, Food Chain Safety and Environment” insieme a più di 500 attivisti provenienti da tutta Europa con la richiesta di chiudere i delfinari.
In Europa ci sono 34 delfinari con 386 cetacei appartenenti a 6 specie diverse: tursiopi, orche, beluga, focene, grampi e inie. Ricerche scientifiche evidenziano che l’aspettativa di vita di questi animali in cattività è decisamente ridotta e che la mortalità tra i neonati è talmente elevata che la popolazione di cetacei nati in cattività non riesce a soddisfare le richieste del mercato e che, proprio per questo, vi è l’esigenza di ulteriori catture in natura. E’ la stessa EAZA (Associazione Europea Zoo ed Acquari) ad ammetterlo.
Contrariamente a quanto la norma consentirebbe per l’uso dei cetacei con finalità commerciali, ben 98 tra quelli presenti in Europa provengono da catture effettuate in natura da Paesi quali: Cuba, Russia e Usa. Si valuta che questi dati siano, peraltro, assolutamente sottostimati.
Senza ombra di dubbio per entrare in un delfinario si paga un biglietto e nonostante sia vietata l’importazione dei cetacei a scopi commerciali, tutto questo avviene costantemente, in spregio delle norme.
“Da una serie di Report effettuati da Whale and Dolphin Conservation, da Born Free e dalle Associazioni del network ENDCAP tra le quali anche l’Enpa -dichiara Ilaria Ferri direttore scientifico della Protezione Animali – emergono sconcertanti realtà. Nonostante le norme lo vietino, gli animali sono costretti ad esibirsi, addestrati attraverso la deprivazione alimentare e sottoposti ad una continua musica assordante durante gli show. Gli animali sono anche obbligati ad avere contatti con le persone causando quindi un serio problema di reciproca tutela della salute e di incolumità. Nonostante in Italia sia vietato entrare in contatto con il pubblico, secondo quanto previsto dal Decreto n.469/2001 che stabilisce criteri per la detenzione dei Tursiopi (delfini), abbiamo verificato che in ben 5 strutture presenti in Italia tutto questo accade regolarmente durante gli spettacoli. La violazione della norma è costante, anche perché le strutture non rispondono ai minimi criteri che la norma prevede, sia per quanto concerne le strutture che per la gestione degli animali. E assordante è il silenzio dei Ministeri competenti che non prendono provvedimenti nonostante siano stati chiamati più volte a farlo da noi.»
«Considerando che queste creature sono sottoposte a continue violazioni, visto che non sono nella condizione di poter esprimere comportamenti naturali – prosegue Ferri – ; che sono sottoposte ad addestramenti coercitivi e deprecabili; che quasi nessuna struttura in Europa è risultata adeguata alla normativa vigente (direttiva 1999/22/EC); che le strutture non possono avere alcun ruolo educativo e che non risultano aver fornito dati significativi per la conservazione, anzi sono responsabili di continue catture in mare per rifornire i delfinari (alimentando anche l’orrore della mattanza dei delfini in Giappone nella Baia di Tajij) richiediamo l’immediato intervento dell’Unione Europea affinché garantisca, come previsto dai trattati, la corretta applicazione delle norme nei Paesi membri e che provveda alla richiesta di immediata chiusura di tutte le strutture che detengono cetacei in Europa.» 


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Mia, eroe a quattro zampe salva da un’esplosione un intero condominio a Livorno

28/06/2013

Un uomo voleva suicidarsi con il gas rischiando di far saltare tutta la palazzina. Per fortuna Mia, un golden retriever di un anno e mezzo, ha salvato un intero condominio da un’esplosione.
Il cane, insospettito dell’odore di gas ha abbaiato fino a quando il padrone, in piena notte, non si è svegliato accorgendosi dell’odore di bruciato: la cucina del vicino era infiamme e il fuoco avrebbe causato un’esplosione negli ambienti saturi di gas.
Il proprietario di Mia, accortosi del grave pericolo, ha chiamato i vigili del fuoco che hanno poi messo in salvo tutti gli abitanti del palazzo.
I condomini devono ringraziare l’olfatto fine di Mia se un momento di depressione non si è trasformato in una tragedia per tutti. L’uomo che ha appiccato il rogo è stato arrestato e ora e’ piantonato in ospedale.


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Agli scimpanzè in cattività gli Usa riconosceranno lo stato di specie protetta, 300 lasceranno i laboratori per i test. Esclusi quelli dello spettacolo

28/06/2013

In USA 300 scimpanzè lasceranno i laboratori e tutti saranno dichiarati presto “specie protetta”.
Negli Stati Uniti qualcosa si muove in aiuto degli gli scimpanze’ in cattività. Una nuova norma, per il momento ancora allo stadio di proposta formulata dall’ente federale per la protezione ambientale e animale, potrebbe dichiararli specie in via di estinzione e verrebbe applicata sia agli esemplari in possesso di privati sia a quelli utilizzati nei test sugli animali, esclusi, solo momentaneamente ma ingiustamente, quelli utilizzati nel settore dello spettacolo.
Per questi ultimi, il National Institute of Health (Nih) ha annunciato che ‘pensionera’ 300 scimpanze’ finora usati per la ricerca, lasciandone solo 50 a disposizione per eventuali studi che dovranno soddisfare pero’ requisiti molto stretti. Lo ha annunciato il direttore con un video sul sito dell’istituto.
“Gli americani hanno avuto grandi benefici dai servizi resi dagli scimpanze’ alla ricerca biomedica – afferma Francis Collins – ma i nuovi metodi scientifici e le tecnologie hanno reso il loro uso non necessario nella maggior parte dei casi. La somiglianza di questi animali con l’uomo li ha resi indispensabili per alcuni tipi di ricerca, ma richiede anche unamaggiore giustificazione per il loro uso”.
La decisione e’ stata accolta con gioia dalle organizzazioni ambientaliste, ma ha fatto storcere il naso a qualche ricercatore.
Gli scimpanze’ dovrebbero finire in un ‘santuario’ gia’ predisposto per 150 altri esemplari ‘pensionati’ in precedenza, che pero’ sta gia’ per esaurire i fondi a disposizione.


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A Roma un cane abbandonato e ferito si rifugia in banca, soccorso da clienti e dipendenti dell’istituto

27/06/2013

Si e’ conclusa a lieto fine la storia di un piccolo randagio ferito, che si era rifugiato nell’atrio di una banca in piazza Ippolito Nievo, a Roma.
Il cane, probabilmente abbandonato da poco, si era rannicchiato in un angolo e perdeva sangue. In molti hanno assistito alla scena con indifferenza, scavalcandolo per entrare in banca senza curarsene, mentre un piccolo gruppo di cittadini e alcuni dipendenti dell’istituto di credito hanno deciso di attivarsi per salvarlo. La mobilitazione e’ stata seguita passo dopo passo dall’Adnkronos, fino a che l’animale e’ stato affidato al canile municipale della Muratella.
Sul posto per prestare soccorso al randagio e’ arrivato lo staff di Petintime, servizio di trasporto e soccorso di animali attivo h24, che collabora con la Muratella. Ora il cane sara’ ospitato dal canile
finche’ non trovera’ un nuovo padrone: sperando che questa volta sia piu’ fortunato.


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Progetto “Ornitho”: parte il grande censimento di rondini e balestrucci. Lipu:“segnalate i nidi per salvarli”.

27/06/2013

Contro la crisi che colpisce le rondini, tra le specie più conosciute e amate dal grande pubblico, la Lipu lancia una grande iniziativa nazionale chiedendo al vasto pubblico di segnalare i nidi attivi di rondine e balestruccio attraverso il sito www.ornitho.it, il progetto che coinvolge 4mila tra ricercatori, birdwatcher, fotografi, gruppi e associazioni. Il progetto, che ha visto finora l’inserimento di 4 milioni di dati, punta a compilare entro il 2015 un Atlante nazionale degli uccelli nidificanti e svernanti in Italia.
In pratica, chiunque può segnalare (ma senza disturbare la nidificazione), entro fine giugno, la presenza di nidi attivi di rondine e balestruccio sul sito web di Ornitho, aggiungendo eventualmente anche le tendenze osservate negli ultimi anni. La rondine, come noto, è una specie legata soprattutto agli spazi rurali, alle stalle e alle cascine, mentre il balestruccio frequenta abitualmente le zone edificate, anche in aperta campagna.
L’iniziativa punta a raccogliere dati utili per capire quali dinamiche sono in atto considerato che, tra il 2002 e il 2012 (dati progetto Mito2000), la rondine è calata del 19% e il balestruccio del 25%, per uno stato di conservazione giudicato “cattivo” (per la rondine) e “inadeguato “(per il Balestruccio). Lo strumento ha anche una grande validità didattica e formativa in quanto avvicina il pubblico alla conoscenza e al rispetto degli uccelli selvatici (per facilitare il riconoscimento delle specie è presente una scheda alla pagina web http://files.biolovision.net/www.ornitho.it/pdffiles/news/Balestruccio_e_Rondine-1961.pdf).
Le rilevazioni che il pubblico registrerà sul sito di Ornitho potranno anche evidenziare gli effetti negativi che le anomalie climatiche della scorsa primavera hanno avuto sulla nidificazione del 2013, durante la quale, a causa delle basse temperature registrate soprattutto nel mese di maggio, molte nidiate sono andate perdute. Naturalmente, alcune differenze potranno essere rilevate da regione a regione, considerate le differenze di latitudine, i differenti habitat e le zone bioclimatiche che contraddistinguono il nostro Paese.
“Con questa iniziativa – dichiara Claudio Celada, direttore Conservazione Natura LIPU-BirdLife Italia – vogliamo coinvolgere il grande pubblico nell’osservazione di specie che vivono a stretto contatto con l’uomo e che hanno subito, e continuano a subire, un grave declino. I dati raccolti potranno essere molto utili per capire le dinamiche in atto in questi ultimi anni e la consistenza numerica delle popolazioni, che, come sappiamo da studi e ricerche effettuati, soffrono di un marcato calo”.La rondine (Hirundo rustica), legata agli ambienti agricoli, presenta parti superiori interamente scure, fronte e gola rossicce, coda lunga e biforcuta. Costruisce nidi a coppa, nella parte superiore interamente aperti, utilizzando fango impastato con fili d’erba e paglia.
Il balestruccio (Delichon urbica) è una piccola rondine (della famiglia degli Irundinide) legata soprattutto alle zone edificate: è scuro nelle parti superiori, a eccezione del sopracoda bianco, ed è interamente bianco sotto. Ha la coda corta e poco incavata. I nidi sono costituiti da fango granuloso e sono interamente chiusi a eccezione del foro d’ingresso messo nella parte superiore. In periodo riproduttivo, il balestruccio, forma spesso vere e proprie colonie formate spesso da decine di nidi allineati sotto gli spioventi dei tetti. Rondini e balestrucci non possono essere confuse con i rondoni comuni, che sono quasi interamente neri.


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La bella storia della lupa salvata da pastore sulle colline bolognesi. Ora e' in cura in un centro di tutela

27/06/2013

Mentre gli allevatori continuano a chiedere aiuto alle istituzioni contro l’emergenza lupi, sembra una favola quanto avvenuto sulle colline bolognesi.
Una lupa allo stremo delle sue forze si e’ rifugiata nel recinto delle pecore di un agriturismo. Alla fine e’ stata salvata da quello che dovrebbe essere il nemico per eccellenza dei lupi, il pastore. La vicenda e’ stata resa nota e raccontata da GeaPress, Agenzia di stampa specializzata in animali e ambiente.
La lupa e’ stata chiamata Lilith e la sua storia di incontro con l’uomo e’ iniziata il 9 giugno, quando allo stremo delle forze si e’ rifugiata nel recinto. L’iniziale preoccupazione dei proprietari e’ ben presto divenuta consapevolezza che l’animale, zoppicante e infestato da numerosissime zecche, era in grande difficolta’ e aveva bisogno del loro aiuto, nonostante fosse un lupo. E’ stato proprio il pastore a contattare direttamente il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica-Monte Adone, richiedendo l’intervento. Dopo aver informato la Polizia Provinciale, tre operatori del Centro hanno catturato l’animale.
Durante il viaggio verso il Centro, Lilith, una giovane lupa di circa 2-3 anni, si e’ acciambellata stremata e si e’ addormentata.
Le analisi e gli esami hanno rivelato, oltre ad una importante anemia e un’alterazione di alcuni altri parametri ematici, la positivita’ ad una delle principali malattie da zecche. Le radiografie invece hanno mostrato tre recenti fratture del bacino, molto probabilmente riconducibili ad un
investimento da parte di un’auto. Dalle radiografie si e’ potuto inoltre riscontrare la presenza di un unico pallino di piombo di piccolo calibro. Questo, riferiscono dal Centro di Sasso Marconi, a raccontarci ancora un tentativo di bracconaggio.
La lupa, a distanza di due settimane dal suo soccorso, e’ sempre ricoverata al Centro di Monte Adone dove, grazie alle cure e alle terapie, sta mostrando buoni segni di ripresa. I contatti con l’uomo sono ridotti al minimo necessario per le cure. Un campione ematico e’ gia’ stato inviato al laboratorio di genetica dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dove verra’ portata avanti un’indagine sul Dna che permettera’ di identificare il genotipo della lupa ed
eventualmente di individuare il branco di origine. 


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Misteriose sparizioni di cani in provincia di Treviso durante il solstizio d’estate. I carabinieri indagano

27/06/2013

I cinesi hanno festeggiato il Solstizio d’estate con il tradizionale menù a base di carne di cane e vino di licthi, la ciliegia cinese. In concomitanza con la ricorrenza, si sono verificate nella provincia travigiana diverse segnalazioni di cani, anche privati, scomparsi.
Le associazioni animaliste di Treviso, allertate dai proprietari sconvolti, hanno denunciato i fatti ai carabinieri perché venisse aperta un’indagine. A insospettire le associazioni, Lav, Oipa e Lac, è la concomitanza della scomparsa degli animali con i festeggiamenti cinesi del solstizio d’estate.
Come riportato dalla stampa locale sarebbero quindici i cani spariti dai giardino di casa, tutti negli stessi orari, quando i proprietari non erano in casa. Il numero degli animali potrebbe essere superiore per le mancate denuncie di sparizione ed eventuali randagi.
A sparire sono stati soprattutto meticci, tutti di piccola e media taglia. Le associazioni hanno chiesto “di provvedere urgentemente a indagare sull’eventuale detenzione di cani rapiti o dei loro corpi esanimi e, nel caso si ravvisi una situazione di necessità e urgenza, di provvedere ad un eventuale sequestro degli stessi. In tal caso, si fa presente che le associazioni si rendono fin d’ora disponibili quali affidatarie dei cani che venissero rinvenuti senza microchip e non fosse quindi possibile risalire ai nomi dei proprietari”.
“Molte famiglie sono disperate per la sparizione dei loro cani e temono seriamente che possano divenire la vettovaglia di qualche banchetto o ristorante – spiega Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo – Senza tralasciare l’aspetto che se questo veramente fosse accaduto, configurerebbe un reato gravissimo di maltrattamento e uccisione di animali. Invito le autorità a compiere indagini approfondite. Ho sottoscritto l’esposto come Presidente della LAC del Veneto perché fatti del genere indignano e richiedono al più presto chiarezza”.
Il consumo alimentare di carne di cane è un’usanza barbara purtroppo diffusa in oriente ma anche in Cina si sta muovendo qualcosa: una dura contestazione quest’anno si è svolta a Yulin, nella regione del Guanxi, con gli animalisti che hanno protestato per la strage di 10mila cani finiti sulle tavole cinesi.


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Torna martedì 9 luglio, la tombola di San Jacopo a Pistoia. Solidarietà e divertimento per aiutare gli animali abbandonati. Cartelle già in prevendita

27/06/2013

Torna anche quest’anno, martedì 9 luglio, l’appuntamento con la Tombola di San Jacopo, promossa dalla Consulta Comunale del volontariato Pistoiese e organizzata dal Calcit di Pistoia in collaborazione con il Comune di Pistoia.
La serata all’insegna della solidarietà e divertimento sarà anticipata alle ore 20.30 dalla campagna adozione animali, per la sensibilizzazione dei cittadini contro l’abbandono degli animali, con la collaborazione del Rifugio del Cane di Pistoia e dell’ E.N.P.A. e alle ore 20.45 dall’intrattenimento della Banda Borgognoni.
Molte delle associazioni che aderiscono alla Consulta del Volontariato del Comune di Pistoia hanno iniziato la prevendita dei pacchetti gioco, al costo di 5 Euro. Le cartelle si possono trovare, oltre che presso le sedi delle associazioni stesse, in vari esercizi commerciali della città.
Le giocate, saranno tre, ognuna con colori diversi, con un montepremi complessivo di 4000 Euro in buoni acquisto. La prima, di colore bianco, ha un montepremi di 800 euro (200 euro per la cinquina e 600 euro per la tombola), offerto dalla Cassa Di Risparmio Di Pistoia e Della Lucchesia.
La seconda, arancio, ha un montepremi di 1200 euro (300 euro cinquina e 900eEuro per la tombola), offerto dalle Associazioni del Volontariato. Per la terza giocata, di colore celeste, il montepremi è di 2000 euro (500 euro per la cinquina e 1500 euro per la tombola), offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
L’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza, a progetti di solidarietà presentati dalle varie associazioni di volontariato pistoiese. 


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A Mangalia (Romania), in vista della stagione turistica devono “sparire” centinaia di randagi

27/06/2013

Quando si avvicina l’estate, le località turistiche si rifanno il look per offrire ai turisti il loro aspetto migliore. A Mangalia, in Romania, il sindaco invece offrirà il lato peggiore dl senso di ospitalità della cittadina. Il primo cittadino, Cristian Radu, ha dato incarico ad una non nota societa’ di catturare le migliaia di randagi che popolano le sue strade e di farli sparire. Una dolorosa delusione per Save the Dogs fiduciosa di poter contare sull’amministrazione nella cura dei randagi.
Il sindaco, all’inizio del suo mandato, si era detto favorevole ad interrompere le uccisioni (da sempre effettuate durante la precedente amministrazione) e a intraprendere un progetto di sterilizzazione di massa. Save the Dogs ha contribuito ad avviare questo circolo virtuoso recandosi per ben 8 volte nel 2012 con la clinica mobile nella cittadina, sterilizzando quasi 400 animali di proprietà. Il direttore generale del comune aveva visitato Footprints of Joy e – nonostante le difficoltà finanziarie della sua amministrazione – aveva espresso la volontà di seguire le orme di Save the Dogs e di avviare un progetto simile anche a Mangalia.
In seguito alla recente diffusione di un reportage televisivo in Romania che segnalava la presenza di migliaia di cani sulle spiagge e di fronte agli hotel, Cristian Radu ha deciso di dare una svolta e di chiamare gli accalappiacani, cancellando con un colpo di spugna le precedenti azioni che STD e Vier Pfoten avevano sostenuto e i tentativi che l’amministrazione stessa aveva fatto per avviare un piano di sterilizzazione. La cronica incapacità organizzativa delle autorità e la fretta di ripulire le strade in vista della stagione turistica hanno determinato un brusco cambiamento di rotta, dopo le speranze suscitate un anno fa.
Save the Dogs ha chiesto ufficialmente al sindaco di Mangalia Cristian Radu:
– di rendere noto il nome della società di accalappiacani che solo nella giornata del 19 giugno ha rinchiuso in un furgone 70 cani
– di rendere noto il valore dell’appalto dato a tale azienda
– di rendere pubblico il nome dei “canili speciali” dove i cani di Mangalia sarebbero rinchiusi
– di interrompere in ogni caso le catture e di riprendere il dialogo con le associazioni, incontrando la presidente di STD Sara Turetta
– di avviare quanto prima un progetto articolato per la soluzione della piaga del randagismo
E’ stata lanciata una petizione da Save the Gogs che speriamo vada a buon fine, comunque Mangalia ha già perso una grossa fetta di turisti, tutti gli amici degli animali.


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