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Circo degli orrori a Mosca: animali picchiati dagli addestratori e poi relegati in anguste gabbie senza spazio né cure adeguate (video)

30/05/2013

In Russia il circo è considerato ancora uno “spettacolo” ed è apprezzato dai più ma, davanti alle scene del video girato sotto copertura e diffuso dall’organizzazione “Vita” in quello che è considerato uno dei più prestigiosi, il Circo di Pietroburgo, le proteste sono arrivate non solo dagli animalisti ma anche dagli spettatori abituali.
Il video mostra i come un celebre addestratore russo del circo di Pietroburgo e la sua assistente sottomettono al proprio volere una scimmietta, un canguro e altri animali. Sono scene vergognose, vere torture che svelano la viltà e brutalità di quelli che si definiscono artisti circensi amanti dei loro compagni di lavoro.
La persona che ha ripreso sotto copertura ha riferito: “Nei primi giorni le mie supposizioni sono state confermate. Ho sempre sentito il suono di schiaffi, colpi, grida, gemiti di animali in sofferenza. In cerca di conferma… , ho installato una telecamera di sorveglianza che ha registrato tutto quello che è successo. La macchina fotografica ha catturato numerose scene di pestaggio alle scimmie da parte dell’allenatore e della sua assistente. I pestaggi sono andati avanti per ore. Hanno battuto gli animali con bacchette di metallo sulla testa, sul tronco sul posteriore. Li afferravano per la collottola e li gettavano sul pavimento o su una sedia. Li afferravano per la coda e li battevano in aria. Le loro urla si potevano sentire da lontano”.
Contro l’addestratore è stata lanciata una petizione online per chiedere l’intervento delle autorità e impedire all’uomo di avere ancora a che fare con gli animali.
I video pubblicati sul web da VITA mostrano l’addestratore e la sua collaboratrice mentre infieriscono su diversi animali con catene e tubi di metallo. Il circo ospitava anche un canguro, che sarebbe morto poco dopo le riprese di questo video a causa delle torture subite.


Categorie: News dal Mondo

“Happy Bau”, domenica 2 giugno a Melzo (Mi), per trascorrere una giornata a 6 zampe divertente, educativa e solidale

29/05/2013

Happy Bau, la manifestazione animalista di solidarietà organizzata dall’associazione Milano Zoofila Onlus per la prossima domenica 2 giugno al Parco Rastelli a Melzo, in provincia di Milano, aspetta con gioia tutti i cani, piccoli o grandi, giovani o anziani, di razza o no e naturalmente le loro famiglie umane.
Happy Bau, , è rivolta semplicemente a ogni cane e umano per dar loro la possibilità di vivere, nella splendida cornice del Parco, una giornata di interazione tra quattrozampe e umani con un ricco programma.
Il percorso di Dog Mobility, tanto per cominciare, rafforzerà le competenze psico-fisiche del cane (e anche quelle del suo conduttore!), mentre i giochi di attivazione mentale rappresenteranno un eccezionale stimolo per i quattro zampe: si tratta infatti di simpatici esercizi di problem solving che il cane dovrà risolvere in autonomia.
Ancora più divertenti gli esercizi di Nose Work, una serie di giochi di ricerca olfattiva. Happy Bau continuerà poi con “Bellezze in Passerella”, una sfilata amatoriale aperta a tutti, con giuria a premiazioni. Infine, i bambini, avranno a disposizione un laboratorio creativo tutto per loro, fatto di disegni, illustrazioni ed esposizione delle piccole opere d’arte.
Happy Bau, organizzata con il patrocinio del Comune di Melzo e dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano, è un’occasione davvero speciale per aiutare concretamente i cani meno fortunati, per trascorrere una giornata all’insegna del divertimento e dell’insegnamento, dell’empatia e della cooperazione uomo-cane, oltre che un eccezionale evento per celebrare questa tardiva primavera.
Educatori e Consulenti cinofili saranno a disposizione per tutta la giornata, per rispondere a qualunque domanda e chiarire ogni dubbio, con l’obiettivo di
rendere ancora più unico il rapporto con il vostro cane.
Per informazioni, contattare all’email milanozoofila@gmail.com.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Animali e maltrattamento genetico: belli da morire…

29/05/2013

Boxer affetti da epilessia, Carlini con problemi respiratori, Bulldog incapaci di riprodursi senza l’aiuto dell’uomo, Cavalier King Charles con la siringomielia (una condizione dovuta alla sproporzione tra la dimensione del cervello e quella del cranio). Senza contare le patologie ortopediche e della colonna vertebrale, la mancanza di coordinamento e controllo degli arti, le anomalie cardiache, persino i tumori…E’ il fato? Una cattiva stella? No, è l’uomo, che comprime, ritaglia, ingrandisce e allunga gli organi e gli arti del suo “migliore amico”, in questo caso per farne campioni di razza, per vincere premi ai concorsi, per venderli ai privati con un pedigree che vale migliaia di euro. E così facendo, crea un esercito di infelici, votati alla malattia e alla morte, molto più vasto di quanto non si creda.
Questa capacità di manipolare il corpo vivente che prende il nome di maltrattamento genetico e pesca nelle pieghe più oscure e più sciocche dell’animo umano, non arretra di fronte a niente. Uno straordinario documentario della BBC intitolato: “I segreti dei cani di razza“ ripercorre le tappe e i retroscena del fenomeno, che ha preso il via nell’era vittoriana e toccato vertici maniacali negli ultimi decenni. Nel solo Regno Unito, oggi, i proprietari di cani di razza spendono più di 30 milioni di sterline alla settimana (sì, avete letto bene: 30 milioni di sterline alla settimana e cioè 35,5 milioni di euro) per cure veterinarie destinate a salvare l’insalvabile. Una di loro, proprietaria di due Cavalier King morti giovanissimi e con grande dolore, si è ribellata.
E’ lei, Carol Fowler, ad aver convinto la tv inglese che l’argomento meritava un’inchiesta. Dove si scopre che quanto più ricchi, quanto più radicati nell’establishment e mediaticamente organizzati, tanto più i cosiddetti amanti degli animali che alimentano il giro dei cani di razza (kennel club, allevatori, organizzatori  di premi) esprimono impressionante sciatteria e arroganza nei confronti dei loro protetti.
Si potrà mai riformare un meccanismo, ormai globale, così bene oliato ed economicamente redditizio? Secondo Barbara Gallicchio, una dei primi a scriverne in Italia per denunciarne i risvolti, una parziale autocritica è già cominciata, proprio in seguito all’inchiesta firmata BBC. Medico veterinario, presidente di Asetra, l’Associazione di studi etologici e tutela della relazione con gli animali, Gallicchio fa risalire la svolta al 2010, quando le autorità del Regno Unito hanno proibito ai giudici di premiare cani afflitti da tratti morfologici tali da ridurre “la vitalità, la salute, la fitness dell’animale”. E così, novità assoluta, nuove figure di controllori hanno preso a circolare sulla scena dei concorsi. Bloccate in extremis alcune premiazioni, qualcuno ha gridato allo scandalo ma qualcun altro ha cominciato a interrogarsi su quanto avviene dietro le quinte di questo business, impressionante da qualsiasi punto di vista lo si guardi.
E in Italia? Qui, l’ultimo convegno di aggiornamento dei giudici di gara ha segnalato, a fine 2012, quali sarebbero le misure indispensabili per mettere mano al problema: evitare gli ipertipi e la consanguineità, che riduce la vitalità e la fitness degli animali, creazione di un registro pubblico con l’elenco  delle  razze più a rischio e vulnerabili. Ma intanto le sagge raccomandazioni del Comitato bioetico per la veterinaria, presentate già a fine 2008 in Parlamento sono rimaste lettera morta. Pasqualino Santori, presidente del Comitato, non è particolarmente ottimista: “Gli acquirenti dovrebbero sapere quali sono i rischi cui forse vanno incontro, e quindi poter firmare un consenso informato. Sarebbe una cosa sacrosanta. Ma sfortunatamente troppo distante dall’atteggiamento consumistico che abbiamo nei confronti degli animali”.
La verità è che senza una presa di coscienza del pubblico, senza una fortissima pressione da parte di chi compra un amico e poi paga a vita con il cuore e con il portafoglio, una vera svolta è di là da venire. L’augurio è che mille Carol Fowler – con centomila domande e richieste di verità – fioriscano ovunque. Per porre un freno all’ingiustizia. Per impedire che sul podio (e nelle nostre case) continui a primeggiare chi soffre di più. (Vanna Brocca, ilfattoquatidiano.it)


Categorie: Curiosità

Carlo, dalmata intraprendente, sventa un furto in casa e fa arrestare il ladro

29/05/2013

Il ladro stava introducendosi nella villa quando, coraggiosamente a fronteggiarlo è arrivato Carlo che non è un giovane muscoloso ma un dalmata intelligente e senza paura.
Il cane ha così sventato il furto nella villa dei suoi proprietari, riuscendo anche a bloccare il ladro, poi e’ stato arrestato dai carabinieri del Radiomobile la Compagnia di Verona. E’ successo nel quartiere residenziale di Valdonega.
Il cane, mentre si trovava in giardino, ha visto un’individuo che stava scavalcando la recinzione della casa del suo padrone, subito ha cominciato ad abbaiare e poi si e’ scagliato contro il malintenzionato, bloccandolo in giardino. Il proprietario, un 45enne veronese, ha cosi’ potuto chiamare i carabinieri che dopo pochi minuti hanno arrestato il ladro: e’ un 26enne albanese con precedenti penali.
I militari gli hanno anche sequestrato arnesi da scasso.


Categorie: News dal Mondo

Animali usati per test dei rifiuti in discarica, Enpa e Lav: preferire metodi sostitutivi affidabili, etici e sicuri

29/05/2013

Stop agli esperimenti sugli animali praticati per determinare l’ammissibilità (e quindi la pericolosità) dei rifiuti destinati alle discariche. E’ quanto hanno chiesto le associazioni Enpa e LAV ai ministri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente e della Salute, dopo il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome allo schema di decreto “Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica” predisposto dagli stessi ministeri.
Il testo del provvedimento – spiegano le due associazioni – prevede che gli animali siano sottoposti al saggio di resistenza elettrica transcutanea; una procedura non solo estremamente dolorosa ma soprattutto inutile poiché tale verifica potrebbe fornire dati scientificamente più attendibili se venissero utilizzati metodi sostitutivi affidabili, etici e sicuri.
«Appare una notevole forzatura l’applicazione di un metodo che preveda la sperimentazione animale per determinare se un rifiuto possa andare a finire in discarica o meno – dichiarano Enpa e LAV -. La notevole sensibilità dei cittadini del nostro Paese ha dimostrato, sempre di più, di provare avversione nei confronti di metodi di sperimentazione che prevedano la morte di numerose specie animali, come dimostrano le recenti statistiche dell’Istituto Eurispes dove l’87,3% per cento degli italiani si dichiara contrario alla sperimentazione animale, in qualunque forma essa sia condotta.».
Per questo, le due associazioni chiedono che il testo originario sia modificato prevedendo espressamente l’indicazione dell’esclusiva applicazione di metodi sostitutivi alla sperimentazione animale.


Categorie: News dal Mondo

Un progetto per salvare il “Cane di Mannara”, l’antica razza utilizzata dai pastori siciliani ora a rischio estinzione

29/05/2013

Era l’amico e il compagno piu’ fedele dei pastori siciliani, e non solo, ma oggi rischia l’estinzione. Il progetto di recupero del ”cane di Mannara”, che ha come obiettivo il riconoscimento di questa antichissima razza autoctona e la sua salvaguardia, e’ stato presentato nell’aula Magna del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Universita’ degli studi di Messina.
”Il nostro obiettivo – spiega Salvo Tripoli – vice presidente dell’associazione Samannara – e’ quello del salvataggio e del riconoscimento di questa razza canina della quale ci sono tracce e testimonianze letterarie e iconografiche molto antiche. Aveva una precisa funzione di salvaguardia del gregge negli appositi recinti ‘gli stazzi’, che in Sicilia vengono definiti la mannara il posto cioe’ dove c’e’ il gregge.
Si e’ avuto bisogno di questo cane che difendeva dai lupi fino all’estinzione di questi ultimi in Sicilia nel 1930. Ci sono ora sempre meno cani di questo tipo nell’isola, ne rimangono circa
35-40, ma ci sono anche altri cani ‘rurali’. Noi apriremo ora in collaborazione con l’ente nazionale cinofilia che procedera’ al riconoscimento di razza d’intesa con i regolamenti della federazione cinologica internazionale”. Tripoli, che e’ un giudice internazionale nei concorsi riservati ai cani di razza, sottolinea che ”ci dovra’ essere poi bisogno di un allevamento di selezione e il riconoscimento definitivo si potra’ avere dopo cinque generazioni dal riconoscimento provvisorio”.
”Nel 2010 – aggiunge il presidente della Samannara Florindo Arengi – abbiamo fondato l’associazione per salvare una razza che ha tremila anni di storia, questo cane risale difatti ai
tempi dei fenici. Stiamo lavorando con le facolta’ di Veterinaria di Messina e Palermo per le indagini genetiche sul cane, e capire cosi’ il suo genoma e studiarlo. Crediamo che questo cane possa poi anche entrare nelle famiglie e cambiare il suo ruolo di ‘guardiano’ delle greggi a guardiano delle case”.

Foto: Associazione Samannara


Categorie: Curiosità

Orrore allo zoo, guardiana di un parco animali del UK sbranata da una tigre. Il felino non verrà abbattuto

29/05/2013

La 24enne Sara McClay, guardiana di un parco animali nel nord ovest del Regno Unito e’ stata uccisa da una tigre dopo essere entrata nel recinto. La ragazza lavorava presso il South Lakes Wild Animal Park, a Dalton-in-Furness, nella Cumbria. La polizia ha aperto un’inchiesta per chiarire le circostanze dell’aggressione, mentre il porprietario dello zoo ha fatto sapere che la tigre di Sumatra che ha ucciso Sarah e vive nello zoo da dieci anni non verra’ abbattuta.”Il nostro staff e’ sotto choc, perche’ abbiamo perso una nostra amica e una gran brava ragazza – spiega al ‘Daily Mail’ – ma la tigre non ha alcuna colpa per quanto successo perche’ era nel suo recinto e ucciderla sarebbe una tragedia nella tragedia”. (AGI)


Categorie: News dal Mondo

In Umbria un pronto soccorso veterinario aperto 24 ore al giorno

28/05/2013

I tagli ai bilanci delle amministrazioni causati dalla crisi finiscono per colpire maggiormente i più deboli e tra questi di certo ci sono gli animali abbandonati.
La Regione Umbria però, nonostante le difficoltà, è riuscita a garantire un “Servizio di accettazione e pronto soccorso h24” presso l’ospedale veterinario universitario didattico per gli animali del suo territorio.
Sono 233.161 i cani che al 31 dicembre 2012 risultano registrati all’anagrafe canina regionale dell’Umbria. Di questi, 27.919 sono i nuovi cani registrati nel 2012, di cui 27.869 quelli cui è stato apposto un microchip.
Inoltre, sempre nello stesso periodo, risultano catturati dai servizi delle asl 2.728 cani, mentre 811 sono stati restituiti.
I cani catalogati come “morsicatori” sono risultati 555, quelli affidati 1.328 e quelli abbattuti 18. Inoltre sono stati sterilizzati 1.637 dei cani catturati, di cui 235 maschi e 1.102 femmine.
A fornire questi dati è il servizio prevenzione sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Umbria, ricordando che, nell’ambito del piano regionale di prevenzione del randagismo biennio 2011-2012, è stata siglata la convenzione tra la Regione e la facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Perugia per assicurare assistenza zooiatrica specialistica 24 ore su 24.
“In seguito alla convenzione – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni – la Regione Umbria ha destinato al dipartimento di patologia, diagnostica e clinica veterinaria dell’Università di Perugia, la somma di 100 mila euro per l’attivazione del servizio di accettazione e pronto soccorso H24 per animali presso l’ospedale veterinario universitario didattico dell’Università. Inoltre, è stato esteso a quattro canili pubblici il modello operativo, denominato progetto ‘Randagiamo’ già in precedenza realizzato dall’Asl competente nel canile sanitario di Collestrada in convenzione con il laboratorio di etologia della facoltà di medicina veterinaria, che ha come finalità quella di favorire al massimo l’adozione dei cani ospiti dei canili, facilitando il loro inserimento in contesti familiari, anche attraverso il miglioramento delle loro caratteristiche comportamentali e la valorizzazione del rapporto uomo-animale”.


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Dall’accelerometro degli smartphone un aiuto per i cavalli dopo l’anestesia

28/05/2013

Salvare i cavalli dagli effetti collaterali e talvolta letali del post-anestesia grazie ad una tecnologia inclusa nei moderni smartphone: l’accelerometro. Il sensore che permette a dispositivi e tablet di orientare lo schermo sulla base dei sensori che rilevano da quale direzione l’utente li sta impugnando e’ stato utilizzato da un team di ricercatori dell’Universita’ dell’Illinois per valutare lo stato di salute dei cavalli dopo aver subito un’anestesia. Si tratta di una fase molto delicata per questi animali che faticano a ritrovare la forza e l’equilibrio per tenersi in piedi.
Se la riabilitazione non avviene in tempo e il cavallo resta per troppo tempo accasciato a terra si rischia la compressione dei vasi sanguigni e il blocco conseguente del flusso di sangue ai muscoli che iniziano ad indebolirsi fino a provocare la morte dell’animale. Per scongiurare gli esiti fatali dell’anestesia, i ricercatori statunitensi stanno utilizzando gli accelerometri per registrare i movimenti post-operatori dei cavalli. Dati che successivamente sono classificati secondo una scala di caratteristiche motorie che corrispondo a diversi livelli di recupero. L’accelerometro testa l’abilita’ di orientamento, i tremori, l’equilibrio del cavallo, fornendo ai veterinari gli indizi necessari a promuovere la riabilitazione senza imprevisti. Lo studio e’ stato descritto su Veterinary Clinics of North America: Equine Practice. (AGI) .


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E’ salva la cagnolina soccorsa dall’Enpa. Picchiata a morte non ha mai smesso di curare i suoi cuccioli

28/05/2013

Aveva partorito da poco. Ma questo non è stato sufficiente a fermare la mano dei suoi aguzzini che l’hanno picchiata barbaramente causandole una grave ferita al bulbo oculare e la rottura di un femore. Vittima della triste vicenda una cagnetta, soccorsa, dopo avere ricevuto una segnalazione, dai volontari della Sezione Enpa di Salerno. «La cagnolina – racconta Manuela Zambrano, commissario straordinario della Protezione Animali salernitana – aveva partorito da pochissimi giorni e, nonostante le ferite causate dall’aggressione, ha continuato a prendersi cura dei suoi sei cuccioli. L’abbiamo chiamata Artemide, come la dea che proteggeva le donne durante il parto; è un miracolo che la cagnolina e i piccoli siano sopravvissuti a un atto così efferato». Purtroppo, questo non è un caso isolato. «Riceviamo spesso segnalazioni di maltrattamento ai danni degli animali – prosegue Zambrano -, molte provengono dal territorio del Cilento dove sembra che la tutela e il rispetto degli altri esseri senzienti non esistano. Ed è proprio per questo che siamo impegnati in una campagna di sensibilizzazione sull’argomento».
Del caso si sta occupando il legale dell’Enpa di Salerno che nei prossimi giorni presenterà una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica. «Rivolgiamo un appello alle autorità del Cilento e di Vallo della Lucania – conclude il commissario straordinario dell’Enpa di Salerno – affinché si impegnino a fermare gli atti di crudeltà contro gli animali ed a perseguire con la massima determinazione gli autori di tali reati.»


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Un insolito cane gigante ritrovato in California. E’ divenato una star del web (video)

28/05/2013

I volontari sono abituati a recuperare cani meticci di ogni tipo, ma quello che si sono trovati di fronte gli operatori del Front Street Animal Shelter di Sacramento, in California, è veramente speciale.
Il quattrozampe, dall’aspetto di un lupoide grigio, è fuori misura, pesa infatti 55 chili, deve aver avuto un proprietario vista la dimistichezza con gli uomini ma non è dotato di microchip né tantomeno di collare. Probabilmente è stato vittima di un abbandono perché se fosse stato perso, con la sua stazza, sarebbe stato facilmente riconosciuto e recuperato.
Per ora il cagnone è ospitato presso il rifugio dove sembra felice come mostra il video girato dai volontari. Fa il bagno in una piscinetta, gioca con tutti e adora le coccole.
I responsabili del canile vorrebbero trovargli una nuova famiglia, ma l’adozione per questo gigante non sarà facile. La sua mole non lo rende un animale semplice da accudire e mangia quattro volte tanto rispetto agli altri cuccioli ospitati nella struttura. Anche la casa che lo dovesse ospitare dovrà avere dimensioni adeguate.
Gina Knepp, la direttrice del rifugio, spiega: “È molto più semplice adottare un cane piccolo e carino rispetto a un grande esemplare. Un cane di grossa taglia richiede più lavoro, il giusto tipo d’abitazione e spazio”.
La Knepp pensa che si tratti di un singolare incrocio tra husky o di un raro accoppiamento proprio tra un husky e un lupo. Per accertarlo sarebbe necessaria l’analisi del DNA, ma la struttura non può per ora affrontare anche quest’esame.
Forse i fondi per mantenere e scoprire l’origine di questo gigante potrebbero arrivare dai suoi numerosi fans. Il cane è già diventato una celebrità sui social network: sulla pagina ufficiale Facebook della struttura, ad esempio, è il cucciolone che ha raggiunto il più alto numero di “mi piace” e condivisioni.


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Nel Parco del Mincio, le cicogne amano fare il nido sui tralicci, l’Enel interviene per proteggerle e metterle in sicurezza

28/05/2013

Una coppia di cicogne bianche selvatiche, da poco ritornata dalla migrazione in Africa, ha scelto un
traliccio dell’Enel per costruire il proprio nido nei pressi di Maglio, frazione di Goito. Per proteggerle ed evitare che corrano rischi e’ intervenuta una squadra di tecnici Enel e del Parco del Mincio per realizzare un piano di interventi protettivo per la tutela delle cicogne. Il piano prevede l’isolamento di un ampio tratto dei cavi elettrici in prossimita’ del traliccio e il successivo taglio dei rami che fuoriescono dal nido cosi da rendere impossibile la folgorazione della coppia di cicogne e dei loro piccoli.
L’intervento ha contribuito anche a proteggere altri rapaci e cicogne che abitualmente sostano sui tralicci e a migliorare la qualita’ del servizio elettrico nella zona: l’accidentale contatto dei volatili con le linee fa intervenire, infatti, i sistemi automatici di protezione che disabilitano gli elettrodotti interessati procurando di conseguenza l’interruzione nella fornitura di energia. Di consueto questi animali scelgono postazioni elevate: un traliccio elettrico risponde certamente a questi criteri ma espone gli animali a un forte pericolo di folgorazione. Il contatto o anche il solo avvicinamento ai
cavi di rete che scorrono al di sotto della struttura ma anche la semplice caduta di uno dei rami dei quali e’ formato, puo’ costare loro la vita.
Enel e Parco del Mincio rinnovano cosi’ la loro consolidata collaborazione finalizzata alla protezione della fauna selvatica.
Analoga operazione era stata svolta con successo nel 2005 su un altro traliccio Enel nei pressi del Maglio, dove una coppia sta nidificando anche quest’anno con successo e per il nono anno consecutivo. Il nido attualmente ospita quattro piccoli. Un altro intervento, inoltre, e’ stato fatto da Enel nel 2011 a Bosco della Fontana. La coppia di cicogne selvatiche si aggiunge alle altre, numerose, che hanno realizzato altri nuovi nidi sulle sommita’ degli alberi secolari del Bosco delle Bertone o nelle immediate vicinanze. (Adnkronos)


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