Con una campagna che ha coinvolto tutta l’Euopa e che prevede una durata di 16 mesi dal titolo “EndPigPain”, Eurogroup for Animals e i suoi 64 membri hanno denunciato le condizioni di vita squallide e le pratiche illegali affrontate dai maiali in tutta Europa. EndPigPain, ha ricevuto la partecipazione di cittadini europei di tutte le nazioni e ha superato in breve termine ogni più auspicabile traguardo ricevendo il sostegno di più di un milione di cittadini. Eurogroup for Animals chiede ai ministri dell’Agricoltura e alla Commissione europea di porre fine alle mutilazioni sui maiali e assicurare l’implementazione della Direttiva europea sull’allevamento di maiali.
La grande partecipazione a questa campagna dimostra come i cittadini europei siano sempre più consapevoli delle condizioni deplorevoli in cui la maggior parte dei suini è allevata in tutta l’UE e chiedano un profondo cambiamento. Per lo meno, il cambiamento dovrà iniziare con l’applicazione dell’attuale legislazione europea sul benessere dei suini. Nell’UE ci sono circa 250 milioni di maiali, che ci rende uno dei principali esportatori mondiali di carne suina. Tuttavia, questa carne è in gran parte prodotta in violazione dei brevetti delle leggi europee. Ci troviamo di fronte alla situazione senza precedenti in cui, ad eccezione della Finlandia e della Svezia, gli Stati UE non rispettano le norme minime per la protezione dei suini e la Commissione europea non sta adottando alcuna misura correttiva. Questo si traduce approssimativamente, in pratica, in oltre il 90% dei suini europei che subiscono la mutilazione della coda perché i loro alloggi sono così squallidi e sterili che le code intatte – che i maiali “ondeggiano” proprio come i cani – diventano l’unico stimolo disponibile e finiscono così per essere masticate da altri maiali.
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